Pagina 5 di 8 PrimaPrima 1 2 3 4 5 6 7 8 UltimaUltima
Risultati da 61 a 75 di 117

Discussione: Pensieri musica e parole....

  1. #61


    C'è un mondo, dentro ognuno di noi, unico e speciale.
    E' un mondo in cui conserviamo la storia della nostra vita.
    Ogni singolo momento, ogni singola emozione, si trova lì dentro...
    e per ritrovarle, basta fermarci un momento e guardarci dentro.

    Così ritrovi un bimbo che guarda il mondo con i suoi occhi sinceri e privi di lacrime,
    occhi gioiosi e desiderosi di conoscere il mondo.

    Ritrovi un ragazzo pronto ad avventurarsi oltre l'orizzonte conosciuto...
    per trovare infine un adulto... magari molto più saggio,
    che ha vissuto gioie e dolori che la vita riserva agli uomini.

    Quell'uomo saggio, a volte si trasforma in un povero sprovveduto...
    specie quando pensa di guardare il mondo con gli occhi di un bimbo...
    per ritrovare quella genuinità perduta nel tempo...
    per illudersi di scrollarsi di dosso tutte le ferite che ha accumulato nel tempo
    e che gli rimangono addosso, anche se si sforza di non pensarci troppo e
    andando avanti, dopo tutto, in quanto, indietro non si può andare.
    A meno che non si abbia voglia di ricordare.
    Ma sono momenti effimeri, utili solo per riprenderti e...
    riprendere il cammino.... avanti, sempre avanti...
    per l'unica via che ci è concessa di intraprendere.
    Ultima modifica di bumble-bee; 25-03-2022 alle 21:02
    Bambol utente of the decade

  2. #62


    Essere, non essere...
    Vivere, sopravvivere...

    Esiste un momento in cui bisogna essere qualcuno, piuttosto che non essere nessuno...
    così come esiste un momento in cui è necessario vivere, piuttosto che sopravvivere...

    E' anche vero però che non sempre si può essere e non sempre si può vivere...
    Poiché essere e vivere comporta dispendio di energie non indifferenti...
    E le energie non durano per sempre.

    E allora bisogna sapersi dosare per resistere nel tempo.
    E quindi bisogna essere quando si deve essere e non essere quando non è necessario essere...
    così come si può anche vivere giusto il tempo necessario, per poi continuare a sopravvivere.

    Insomma essere vivi per poi non esserlo più per poter sopravvivere.

    Sembra un discorso sconclusionato e confuso e invece...

    è il segreto per resistere per non consumarsi tutto subito.

    Essere l'una o l'altra cosa o se preferite,

    non essere ne l'una ne l'altra cosa...

    oppure se desiderate, essere l'una ma non l'altra cosa....

    o infine non essere l'una, ma l'altra cosa....

    l'importante è essere chiari in questo concetto e soprattutto...

    vivere per sopravvivere.
    Bambol utente of the decade

  3. #63
    Questa, secondo me, è una vera opera d'arte, per parole e per musica. Come tantissimi brani di Bob Dylan, ma questa canzone è davvero molto intensa.
    E l'armonica è splendida.

    Every grain of sand




    Ogni Granello di Sabbia

    Quando giunge il tempo della confessione,
    nel momento del più disperato bisogno
    Quando la pozza di lacrime sotto i miei piedi
    annega ogni germoglio appena sbocciato
    C'è una voce morente dentro di me
    che cerca di raggiungere qualcosa
    si fa strada tra il pericolo
    e le morali della disperazione.

    Non sono solito guardarmi indietro
    e ripensare ad ogni errore fatto,
    come Caino, ora scorgo questa catena di eventi
    che devo spezzare.
    Nella furia di un istante,
    riesco a scorgere la mano del Signore
    In ogni foglia tremante,
    in ogni granello di sabbia.

    Oh, i fiori dell'indulgenza
    e la malerba del tempo passato,
    come criminali, hanno soffocato
    il respiro della coscienza e del buon umore.
    Il sole batte sui gradini
    del tempo e illumina la strada
    e riduce il dolore dell'ozio
    e il ricordo del declino.

    Alzo lo sguardo oltre la soglia
    della furiosa fiamma della tentazione
    E ogni volta che passo di lì
    sento sempre chiamare il mio nome.
    Poi continuando il mio viaggio
    riesco a capire
    che ogni capello esiste per una ragione
    proprio come ogni granello di sabbia.

    Sono passato dagli stracci alla ricchezza
    nel dolore della notte
    Nella violenza di un sogno estivo,
    nel brivido di una luce invernale,
    nell'amara danza della solitudine
    che svanisce nello spazio,
    nello specchio rotto dell'innocenza
    di ogni viso dimenticato.

    Sento gli antichi passi
    come il susseguirsi del mare
    A volte mi giro, e intravedo qualcuno,
    a volte sono da solo.
    Sospeso in equilibrio
    nella condizione umana
    come ogni uccellino che cade,
    come ogni granello di sabbia.

  4. #64


    Povero illuso.
    Pensavi che la vita fosse un paradiso.

    Tutto ti era servito.
    Non dovevi neanche allungare un braccio.

    Ti hanno dipinto il mondo con i loro occhi...
    e tu hai chiuso i tuoi.

    Non avevi necessità di sporgerti oltre.
    Il mondo era quelle quattro mura intorno a te...
    e tu credevi fosse finita lì.

    Poi, ad uno ad uno... se ne sono andati.
    E ognuno di loro si è portato con se una delle quattro pareti che ti stavano intorno.

    E dunque hai aperto gli occhi.
    Hai guardato oltre.
    lo spazio infinito.

    Ed è cambiato tutto...
    realtà, prospettiva... tutto si è messo in discussione.

    Il mondo non finiva dove arrivava il tuo sguardo...
    ma andava oltre.

    Ed ora tu non sai muoverti.
    Non sai che direzione prendere...
    eppur devi far da esempio e...
    guidare gli altri...
    oltre che te stesso.

    Povero illuso.
    La vita per te comincia adesso...
    mettiti in cammino dunque e...
    prendi per mano chi ti è rimasto accanto.

    Ah... e non voltarti.... perché lì...
    non c'è più nessuno...
    quel mondo, è finito...
    appartiene alla storia.
    Bambol utente of the decade

  5. #65
    Opinionista
    Data Registrazione
    30/04/19
    Messaggi
    1,527
    Stamane vi dico buongiorno a suon di musica

    questo è il link

    https://www.youtube.com/watch?v=NZb-SVm7eLE

    André Rieu - Hallelujah (Leonard Cohen)

  6. #66


    I Supertramp sono la mia anima, la mia essenza.
    Non esiste un solo brano che non mi piaccia.
    Sono dei veri poeti del rock.... romantici, profondi, mai banali.

    Avevo tutti i loro vinili... conoscevo a memoria tutti i loro brani... adesso qualcuno l'ho dimenticato.
    La sera prima di addormentarmi li ascoltavo in cuffia e fantasticavo...
    i più improbabili scenari... proprio come faccio qui.

    Ascolto molti altri gruppi, più o meno storici... ma loro sono al top della mia classifica personale...
    ogni loro brano, è un pezzo della mia vita.
    Bambol utente of the decade

  7. #67


    Cos'è la leggerezza dell'essere?
    Un semplice stato d'animo... soffice, leggero, spensierato...
    che guarda lontano nel tempo e sa discernere....
    le cose importanti dalle quelle meno o per niente tali.

    E' un patrimonio che va difeso ad ogni costo...
    perché è in grado di rigenerarti...
    ti libera da tossine accumulate nell'animo
    e ti da la giusta spinta per andare avanti.

    Questo non vuol dire non esser seri...
    ma la serietà è come un vestito da sera...
    che si indossa in determinate occasioni...

    per il quotidiano...
    bisogna esser "casual"

    Un sorriso apre qualunque porta...
    ma soprattutto, spalanca i cuori della gente.

    Buona leggerezza a tutti!
    Bambol utente of the decade

  8. #68


    La consapevolezza dell’essere. Essere cosa? Essere chi?
    Semplicemente noi stessi. Niente di più, niente di meno.

    Quando ci affanniamo a somigliare agli altri, non facciamo altro che rifiutare noi stessi, la nostra essenza,
    rinunciando così a guardarci dentro e capire chi siamo veramente e cosa siamo venuti a fare in questo mondo.

    Invece è così bello guardarsi dentro, nel nostro profondo io e guardare al microscopio ogni nostra singola essenza.
    Già. Noi stessi. Un essere unico al mondo, insieme ad altri esseri unici al mondo i quali, non potranno mai confondersi
    con nessun altro… a patto di non diventare “massa”.

    L’individualità è un concetto talmente straordinario, talmente rivoluzionario che, solamente se ci fermiamo a riflettere,
    possiamo veramente capire la grandezza della natura, la quale, nella sua secolare lungimiranza, non fa altro che
    mescolare geni su geni, per creare, uno dopo altro, esseri mai del tutto uguali.

    E allora perché uniformarsi? A quale scopo?
    E’ un processo involontario. Da sempre L’uomo per sopravvivere si è riunito in gruppi, divenuti quindi tribù, etnie e poi nazioni…
    e adesso?

    Adesso la globalizzazione sta tentando di superare i limiti imposti da tradizioni, lingue, religioni per formare un unico gruppo di individui,
    da Nord a Sud, da Est a Ovest, che pensa e agisce allo stesso modo.

    Ma non ci si ferma qui. Il vero intento è un altro. Così facendo, si tenta di creare in ognuno di noi, gli stessi identici bisogni… per poi soddisfarli.
    Semplice e ingegnoso, non trovate?

    Trasformandoci tutti in gazze… più o meno ladre.
    Attirati dal luccichio delle cose, più o meno preziose, ci affanniamo a recuperare oggetti da aggiungere ad altri oggetti, in una corsa senza fine che
    ci annebbia la mente e ci induce a pensare che, solamente possedendo più oggetti possibili, raggiungeremo la felicità e il giusto equilibrio, salvo poi
    scoprire che ci mancherà sempre qualcosa che non abbiamo ancora per essere veramente felici.

    E invece… la cosa è molto più semplice di quanto possiamo immaginare… non è ciò che possediamo che ci rende sereni e felici, piuttosto la
    consapevolezza che quel poco che abbiamo, se lo sappiamo valorizzare, allora rappresenterà una parte di noi stessi, qualcosa che ci completa,
    senza per forza guardare oltre. Perché la felicità vuol dire anche non avere tutto… anche un semplice “poco o niente” può bastare affinché noi
    possiamo stare in pace con noi stessi. Ma a questa consapevolezza ci si arriva solo se abbiamo il tempo di riflettere, cosa alquanto impossibile
    se siamo intenti in affannati sforzi per accaparrarci quanto il più possibile…

    E allora voi mi domanderete, come ci si arriva a quest’equilibrio, a questa serenità interiore?
    Semplice, basta non guardare cosa hanno gli altri, ma concentrarsi solo su cosa abbiamo (o non abbiamo), rapportandolo solo a noi.

    In questo modo saremo felici di avere ciò che abbiamo o di non avere ciò che non abbiamo, senza affliggerci guardando cosa hanno gli
    altri e in conseguenza di ciò, far dipendere la nostra felicità o la nostra infelicità, il nostro equilibrio o squilibrio interiore.

    Guardiamoci e scopriamoci nel profondo e chiediamoci cosa è importante e cosa non lo è, per noi e… solo dopo, mettiamoci in cammino...
    magari in quel preciso momento non lo immaginate… ma avrete già raggiunto la felicità, ancor prima di aver fatto il primo passo
    trasformando ogni singolo passo, in una piacevole passeggiata.

    Buona consapevolezza dell’essere a tutti!!!
    Bambol utente of the decade

  9. #69
    Canzoni contro la guerra. Questa di Strummer (ex "The Clash") è particolare, ed è molto bella...



    Minstrel boy


    Il ragazzo menestrello in guerra è andato,
    Tra i ranghi della morte lo potrai trovare.
    La spada di suo padre ha raccolto,
    E la sua selvaggia arpa porta in spalla a tracolla.

    "Terra di Canzone!" gridò il bardo guerriero,
    "Anche se tutto il mondo ti tradisce,
    Una spada, almeno, difenderà le tue ragioni
    E una fedele arpa ti esalterà!"
    Il menestrello cadde, ma le catene del nemico
    Non poterono reprimere questo spirito orgoglioso.
    L'arpa che amò non ha mai più parlato,
    Perchè lui ne strappò le corde.

    E disse, "Nessuna catena ti deturperà,
    Pensiero, anima amorevole e coraggiosa!
    Le tue canzoni erano composte per i puri e i liberi
    E non risuoneranno mai nella schiavitù!"

  10. #70


    Le città che ho visto forse non sono molte... e adesso è tanto che non viaggio, otto anni.
    Anche se tra il 2016 ed il 2019 ho avuto modo di stare a Palermo per 22 giorni.

    Palermo mi ha subito affascinato. I palermitani poi, sono tutti maestri di vita e filosofi.
    Sono diversi da me e quelli come me, originari della Sicilia Orientale.

    Innanzi tutto hanno una cadenza diversa. Il loro linguaggio è scandito da una tonalità
    musicale molto marcata e tendente a minimizzare ogni cosa.

    Infatti nel loro gergo linguistico, una assassinio viene definito "un'ammazzatina", una fuga d'amore, "una fuiutina"...
    insomma ogni cosa viene sminuita ai minimi termini. Oltre a questo, hanno una concezione della vita molto fatalista...
    e infatti il loro motto è "Futtitinni" e cioè, fregatene... hai un problema, vivi una tragedia? Semplice... FUTTITINNI!!!

    E poi, sono molto teatrali... la mattina al bar era impossibile fare colazione senza rischiare di rovesciarsi addosso il
    caffè o il cappuccino, poiché i barman, ebbene erano delle macchiette che improvvisavano delle scenette con i clienti
    che tu non riuscivi proprio a bere ciò che avevi ordinato, senza rischiare di sputare il tutto per le risate che sapevano
    strapparti... qualcosa di indescrivibile. E il bello è che i clienti partecipavano a loro volta ribattendo, tanto da creare
    un duetto di battute e controbattute che francamente, l'euro per il caffè che pagavi, era ben poca cosa, per le risate che
    ti facevi. Uscivo dal bar sempre con il sorriso e divertito... e pensare che quel bare si trovava di fronte un rinomato ospedale...
    quindi immagino facesse bene anche al morale di tutte quelle persone che avevano parenti ricoverati lì.

    Io stesso ne ho avuto prova, un giorno, chiedendo un bicchiere d'acqua e mi scappò di dire, "abbondante, per favore".
    Ebbene il barman prese un bicchiere da Cocktail e me lo riempi tutto, aggiungendo anche una cannuccia e una fettina di limone,
    dicendomi : "Me lo dica se non è abbastanza, non abbia imbarazzo, che riempio il bicchiere da un litro che usiamo per la birra!!"
    "No, no, è sufficiente, grazie ", risposi divertito e al tempo stesso imbarazzato.

    Sono dei teatranti... e del resto, molti comici, quali Franco e Ciccio, Pino Caruso, Lando Buzzanca, Ficarra e Picone, Pif, Teresa Mannino, hanno
    saputo esprimere la loro tipica filosofia palermitana... ridi e... futtitinni!!!!

    Eh... stasera mi è venuto in mente questo, tutto qui.
    Ultima modifica di bumble-bee; 06-06-2022 alle 19:50
    Bambol utente of the decade

  11. #71
    Sovrana di Bellezza L'avatar di ReginaD'Autunno
    Data Registrazione
    01/05/19
    Località
    In un incantevole paese della regione dei trulli
    Messaggi
    10,254
    Questa canzone sembra la storia della mia vita da sempre, perchè descrive una bella ragazza che viene sempre corteggiata ma alla fine non sceglie mai nessuno...
    Forse per timidezza, o perchè ha paura dell'amore vero!



    Regina di bellezza di soli diciotto anni
    Ha avuto qualche problema con se stessa
    Era sempre lì per aiutarla
    È sempre appartenuta a qualcun altro
    Ho guidato per miglia e miglia e sono finito alla tua porta
    Ti ho avuto così tante volte ma in qualche modo voglio di più
    Non mi dispiace spendere tutti i giorni
    Fuori nel tuo angolo sotto la pioggia battente
    Cerca la ragazza con il sorriso spezzato
    Chiedile se vuole restare per un po'
    E lei sarà amata
    E lei sarà amata
    Tocca la mia finestra, bussa alla mia porta
    voglio farti sentire bella
    So che tendo a diventare così insicuro
    Non importa più
    Non sono sempre arcobaleni e farfalle
    È il compromesso che ci fa andare avanti, sì
    Il mio cuore è pieno e la mia porta è sempre aperta
    Vieni quando vuoi, sì.
    Non mi dispiace spendere tutti i giorni
    Fuori nel tuo angolo sotto la pioggia battente
    Cerca la ragazza con il sorriso spezzato
    Chiedile se vuole restare per un po'
    E lei sarà amata
    E lei sarà amata
    E lei sarà amata
    E lei sarà amata
    So dove ti nascondi da solo nella tua macchina
    Conosci tutte le cose che ti rendono quello che sei
    So che l'addio non significa niente
    Torna e mi prega di prenderla ogni volta che cade
    Toccare la mia finestra bussare alla mia porta
    voglio farti sentire bella
    Non mi dispiace spendere tutti i giorni
    Fuori nel tuo angolo sotto la pioggia battente.
    Cerca la ragazza con il sorriso spezzato
    Chiedile se vuole restare per un po'
    E lei sarà amata
    E lei sarà amata
    E lei sarà amata
    E lei sarà amata
    [Sullo sfondo:]
    Per favore, non sforzarti di dire addio
    Per favore, non sforzarti di dire addio
    Non mi dispiace spendere tutti i giorni
    Fuori nel tuo angolo sotto la pioggia battente
    Per favore, non sforzarti di dire addio
    Ultima modifica di ReginaD'Autunno; 07-06-2022 alle 20:53
    Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI

  12. #72
    Sovrana di Bellezza L'avatar di ReginaD'Autunno
    Data Registrazione
    01/05/19
    Località
    In un incantevole paese della regione dei trulli
    Messaggi
    10,254
    Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI

  13. #73
    Molto bella Regina.
    Bambol utente of the decade

  14. #74


    Il giorno in cui riuscimmo a comunicare attraverso la telepatia, sconvolgemmo tutte le regole d'interazione sociale.
    Fu una vera a proprio catastrofe sociale. Tutti potevano leggere il pensiero e capire le reali intenzioni della gente.
    Dapprima solo ad una certa distanza. Cioè le persone potevano percepire i pensieri altrui solo se questi erano in
    un raggio di circa cinque metri da loro. Oltre questo limite infatti, il pensiero si disperdeva nell'aria.

    Così accadde che la gente comunicava tra loro senza superare quella soglia. Tutti stavano distanti almeno cinque
    metri dagli altri, in modo da proteggersi dall'intrusione telepatica altrui. Questo portò ad una naturale diffidenza però...
    infatti molti si domandavano "Se non hai intenzione di mentire, perché mi stai lontano mentre mi parli?"
    Questo pensava la gente quando interagiva con gli altri.

    Alcuni rispondevano a questa domanda che si trattava una mera questione di privacy e non l'intenzione di mentire
    all'interlocutore di turno. Molti poi si sentivano "violati" dentro e andavano in paranoia perché si sentivano "nudi" di
    fronte alla gente. Ne nacque una questione morale. Chi si schierava contro questa tecnologia, affermando che si era
    andati moralmente oltre, privando le persone della loro intimità personale, altri invece manifestavano approvazione
    in quanto sostenevano che chi fosse casto e puro d'animo, non aveva bisogno di celare i propri intimi pensieri.

    Intanto però il tempo passava e la società cambiava. Pian piano poi la distanza di percezione dei pensieri altrui si andava
    ampliando, prima otto, poi dieci, si arrivò addirittura alla distanza di venti metri. Cessarono di esistere bus, metropolitane,
    treni... nessuno voleva stare vicino ad altri, perlomeno non vicino a persone sconosciute.

    I giovani però seppero adeguarsi. Del resto l'uomo ha una forte capacità di adattamento, che gli permette poi di sopravvivere e....
    piano piano seppero adeguarsi a questa nuova condizione. Chi era avanti con l'età si trovava veramente a disagio... tant'è che
    questo tizio qui, ci racconta la sua esperienza...
    Bambol utente of the decade

  15. #75
    Siamo nel 2089, ascoltate :

    Bambol utente of the decade

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato