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Discussione: L'insostenibile armonia della natura

  1. #31
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da gillian Visualizza Messaggio
    Oh! scusa crepuscolo pensavo di essere nell'angolo di economia e commercio!


    Intanto invece di indagare su internet le mie fonti che io indico spesso con dei link ... sarebbe meglio entrare nel discorso che riporto e nella sintesi che personalmente cerco di fare prendendo da fonti mie primarie e private e da letture ormai inveterate da anni di lettura ... oltre che da internet.

    In secondo luogo si critica una teoria solo perchè si suppone che venga da fonti inadeguate ... questa non è critica , ma assumere posizioni aprioristiche e preconcette indipendemnete dal fatto che Monod dopo la laurea in scienze naturali si è dedicato alla genetica molecolare ed ha conseguito nel '65 il premio nobel per la medicina e la fisiologia ... titolare alla Sorbona e direttore dell'Istituto Pasteur ... ti basta come pedigree?

    Il caso e la necessità è pubblicato dalla EST .. che vuol dire Edizioni Scientifiche Mondadori ... di cui ho piena la mia libreria.

    E' inutile che ti faccia l'elenco dei titoli pubblicati dalla EST ... qui sulla mia scivania contemporaneamente trovo "la fisica delle particelle" di Kenneth Ford , "la cosmologia moderna" di Denis Sciama, "nel nucleo dell'atomo" di Pasul T. Mattheus , "linguaggio e cibernetica" di J. Sing .... e via dicendo ... tutti contesi da mio figlio... commercialista .., per migliorare la sua conoscenza sulla partita doppia e sulla privacy!

    Il succitato libro di economia e commercio che ... anzi è il vademecum di tutti i commercialisti per poter mostrare ai clienti le cortecce annerite degli alberi annerite dallo smog ... il libro è un saggio sulla filosofia naturale della biologia contemporanea ... ed anche se un po' datato io condivido la sua teoria dell'evoluzione.

    Il capitolo VII° intitolato L'evoluzione ha questo incipit che riporto col libro sotto mano:

    Gli eventi iniziali elementari, che schiudono la via dell'evoluzione ai sistemi profondamente conservatori rappresentati dagli esseri viventi sono microscopici, fortuiti e senza alcun rapporto con gli effetti che possono produrre nelle funzioni teleonomiche ...".

    Io non voglio privarmi del piacere di discutere con tutti ... ma non posso esimermi, anche sarcasticamente, dal difendermi da contestazioni assurde come quelle di Vega e la tua attuale ...

    Grazie comunque per l'attenzione!

    Gil
    Caro gillian la mia era una conferma a quanto supposto da Monod, e cioè che la variazione genetica avviene casualmente, o per lo meno al di fuori della nostra ignoranza sulle cause, poi, introdotta questa variazione animale o vegetale nell'ambiente può succedere che tale organismo geneticamente variato si adatti meglio al nuovo ambiente.

  2. #32
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Abbi pazienza, ma ho fatto notare che non c'entra un tubo parlare di etica e affini e di un dato errato. Tra l'altro in altre discussioni e post c'erano dati o nozioni non corrette.
    Non so perché ma dalla fisica e dal resto della scienza spunta sempre quello che da una mano si prende un braccio ed iniziano i voli pindarici.
    Probabilmente per etica si intende un comportamento umano in sincronia con l'ambiente che ci circonda.

  3. #33
    Opinionista L'avatar di gillian
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Probabilmente per etica si intende un comportamento umano in sincronia con l'ambiente che ci circonda.
    Interessante interpretazione dell'etimo ... crepuscolo ma un po' limitativa ... la chiamerei etica antropo-ecologica od ecosistemica ... in generale il significato riservato dalla Treccani é:
    Nel linguaggio filos., ogni dottrina o riflessione speculativa intorno al comportamento pratico dell’uomo, soprattutto in quanto intenda indicare quale sia il vero bene e quali i mezzi atti a conseguirlo, quali siano i doveri morali verso sé stessi e verso gli altri, e quali i criterî per giudicare sulla moralità delle azioni umane ....
    E in questo senso Vega ha giustamente criticato le conclusioni del divulgatore scientifico come si può leggere alla fine delle sue conclusioni...che io ho evidenziato in maniera quasi provocante ... e come vedi quando di parla di Etica ... molti hanno la loro interpretazione ... in base alla loro personale maniera di sentire ed interpretazione...io devo attenermi d'altronde al significato ufficiale!🤔
    Ultima modifica di gillian; 20-03-2021 alle 21:11

  4. #34
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Beh, secondo me il comportamento pratico dell'uomo, diversamente alla Treccani che chissà a che anno si riferiva, è dato dal risultato che i suoi comportamenti provocano; e quali risultati comportano risulta evidente e davanti agli occhi di tutti. Ne posso elencare alcuni: estinzioni di massa, non dovuti al clima, che anche quello è il risultato del modo d'intendere umano la natura come fonte inesauribile , concetto da basso medio evo, ma dovuti alla sottrazione sempre per mano umana del loro abitat; deforestazione, e tutti sappiamo che cosa comporta dato che le piante assorbono l'anidride carbonica; inquinamento con emissioni di polveri sottili dannose per tutti, ecc. ecc.
    Infine dulcis in fundo, come laureato in Economia e Commercio, posso tranquillamente dire che i fattori scatenanti sono principalmente due: il denaro e la tecnologia, anche se vanno allegramente a braccetto.
    Il denaro è lo specchietto per le allodole, anche se le allodole per specchiarsi non ci saranno quasi più, in compenso ci specchieremo noi poveri gonzi sempre più numerosi, tartassati e impotenti difronte alla legge matematica del più denaro ai sempre più pochi e meno denaro ai sempre più tanti; la tecnologia invece è una bestia rara, così rara a trovarsi in natura perché divora voracemente detto denaro che ne occorre sempre più, più mangia più s'ingrassa e più vuole mangiare, non riesce ad accontentarsi di mangiare perché la tecnologia è sempre più vorace di investimenti, e quindi di soldi.
    Ormai caro gillan siamo innestati in un circolo vizioso dal quale non si esce, neanche con le menti più illuminate.
    Probabilmente siamo oggetto di mutazioni non genetiche ma di pazzia.
    Se questo è limitativo e non espansivo sono disposto a mangiarmi i coglioni.
    Ultima modifica di crepuscolo; 20-03-2021 alle 21:58

  5. #35
    Opinionista L'avatar di gillian
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    Etica della teoria del Caos

    Sotto la spinta critica di Vega … ho cercato eventuali implicazioni Etiche nell’ambito della “Teoria del caos” … ho consultato il libro che ho di James Gleich (giornalista scientifico del new York Times) che nel libro intitolato semplicemente “CAOS“ ripercorre sapientemente tutte le tappe che gli autori di detta teoria hanno affrontato nell’ambito delle loro esperienze scientifiche ma non ho trovato nessuna implicazione che potesse richiamare l’etica umana tuttavia vorrei citare un passo del libro che ritengo significativo e in qualche modo ripropone il metafisico che Einstein ha introdotto di fronte alla incongruenza dei fenomeni quantistici colla sua relatività:

    “Gli scienziati usano la fisica dei sistemi dinamici per studiare il sistema immunitario umano, con i suoi miliardi di componenti e la sua capacità di apprendimento, di memoria, e di riconoscimento di forme, e studiano simultaneamente l’evoluzione, sperando di trovare meccanismi universali di adattamento.

    Coloro che producono tali modelli vedono rapidamente strutture che replicano se stesse in competizione fra loro e che si evolvono per selezione naturale.

    L’evoluzione è caos più retroazione
    ”, disse Joseph Ford.

    L’universo è caso e dissipazione, sì. Ma il caso sotto l’azione una direzione agente può produrre una complessità sorprendente e come scoprì tanto tempo fa Edward Lorenz, la dissipazione è un agente d’ordine.

    “Dio gioca a dadi con l’universo”, rispose Ford alla famosa asserzione di Einstein. “Ma sono dadi truccati! Ed il principale obiettivo della fisica oggi è di trovare per mezzo di quali regole essi sono stati truccati ed in che modo possiamo usarli ai nostri fini”.

    Proseguendo nell’indagine ho incontrato il parere di uno psichiatra … mi chiederete cosa c’entra una psichiatra nella teoria del caos … ebbene (ndr) “io penso che il che la scienza sia avviata e non possa fare a meno di una inter-disciplinarietà … dove ogni specialista dovrebbe conoscere almeno i rudimenti di tante teorie che forniscono una miglior comprensione della propria materia specifica”.

    Nicola Antonucci individua una nuova una nuova “etica della conoscenza” dedicata soprattutto ai manager del futuro (ndr) “ma per me estendibile a tutti gli uomini di scienza” … riesce tra l’altro a far convergere più teorie e trovare un nesso fra discipline diverse come la teoria del caos, il pragmatismo, e la teoria dei giochi.

    “Il futuro richiede un nuovo manager, che sappia armonizzare, e scientificamente ottimizzare, le relazioni intercorrenti tra obiettivi, merito, partecipazione, motivazione, salute e vita.
    Per poter ottimizzare tali relazioni, il nuovo manager si distinguerà dall’attuale soprattutto per una nuova etica, professionale ed esistenziale, che superi obsolete etiche, quali quelle delle (buone) intenzioni, oppure delle conseguenze – sempre più in balia di fenomeni complessi, quindi “caotici” e imprevedibili.

    Sarà necessaria una più matura Etica della Conoscenza per spronare il costante aggiornamento culturale e, soprattutto, scientifico, al fine di mantenere viva la consapevolezza dei fenomeni tecnologici, economici e sociali che rapidamente forgeranno nuovi futuri, sempre più incombenti e imprevedibili!

    Le conoscenze semplicemente tecniche e tecnologiche si sono dimostrate insufficienti a maneggiare gli aspetti essenziali, già citati, della vita manageriale, mentre discipline scientifiche ancora relativamente giovani, non hanno avuto modo e tempo di penetrare nella cultura aziendale.”

    Tali obbiettivi che tale etica della conoscenza introduce dovrebbero essere estesi … come ho già detto a tutti gli studiosi di scienze fisiche e naturali.

    I nuovi scienziati devono guardare al futuro, con una conoscenza scientifica fornita da discipline che hanno forgiato la modernità, ed essenziali quindi per capire le sue ulteriori evoluzioni quali:

    la neonata Teoria del Caos (o della Complessità), indispensabile per gestire le perturbazioni e le turbolenze fisiche, economiche o sociali anziché subirle;
    la più consolidata e matematica Teoria dei Giochi, necessaria per dirimere dilemmi complessi, anziché affidarsi a un decisionismo empirico ed emotivo;
    la psicologica Pragmatica della Comunicazione Umana, illuminante, nonché terapeutica, nell’affrontare relazioni umane spesso ingabbiate in paradossali e dannosi circoli viziosi.
    Senza dimenticare il passato, con la consapevolezza che – per parafrasare Arthur C. Clarke - “neanche il passato è mai stato lo stesso”, così come il concetto stesso di lavoro.

    Concetto che soffre nella nostra cultura di una profonda e millenaria ambiguità.

    Ambiguità rilevante sotto numerosi aspetti, e pertanto ancora più dannosa, qualora non compresa, sia per l’ambiente e i risultati lavorativi, sia per la salute.
    Ambiguità che trova la sua origine in Genesi – 3, 23:

    Il Signore Dio lo scacciò [Adamo] dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da cui era stato tratto”.

    Da questo singolo verso della Bibbia scaturisce l’associazione lavoro = condanna.


    https://www.complexlab.it/Members/ni...lla-conoscenza

    Gil
    Ultima modifica di gillian; 21-03-2021 alle 10:31
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  6. #36
    Opinionista L'avatar di gillian
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Beh, secondo me il comportamento pratico dell'uomo, diversamente alla Treccani che chissà a che anno si riferiva, è dato dal risultato che i suoi comportamenti provocano; e quali risultati comportano risulta evidente e davanti agli occhi di tutti. Ne posso elencare alcuni: estinzioni di massa, non dovuti al clima, che anche quello è il risultato del modo d'intendere umano la natura come fonte inesauribile , concetto da basso medio evo, ma dovuti alla sottrazione sempre per mano umana del loro abitat; deforestazione, e tutti sappiamo che cosa comporta dato che le piante assorbono l'anidride carbonica; inquinamento con emissioni di polveri sottili dannose per tutti, ecc. ecc.
    Infine dulcis in fundo, come laureato in Economia e Commercio, posso tranquillamente dire che i fattori scatenanti sono principalmente due: il denaro e la tecnologia, anche se vanno allegramente a braccetto.
    Il denaro è lo specchietto per le allodole, anche se le allodole per specchiarsi non ci saranno quasi più, in compenso ci specchieremo noi poveri gonzi sempre più numerosi, tartassati e impotenti difronte alla legge matematica del più denaro ai sempre più pochi e meno denaro ai sempre più tanti; la tecnologia invece è una bestia rara, così rara a trovarsi in natura perché divora voracemente detto denaro che ne occorre sempre più, più mangia più s'ingrassa e più vuole mangiare, non riesce ad accontentarsi di mangiare perché la tecnologia è sempre più vorace di investimenti, e quindi di soldi.
    Ormai caro gillan siamo innestati in un circolo vizioso dal quale non si esce, neanche con le menti più illuminate.
    Probabilmente siamo oggetto di mutazioni non genetiche ma di pazzia.
    Se questo è limitativo e non espansivo sono disposto a mangiarmi i coglioni.
    L'etica, anche chiamata filosofia morale, è una branca della filosofia che "indica quella parte della filosofia che si occupa del costume, ossia del comportamento umano". Il termine deriva dal greco antico ἦθος (trasl. êthos), cioè «carattere», «comportamento», o, meno probabilmente, da ἔθος (trasl. èthos) cioè «costume», «consuetudine».

    L'Etica studia i fondamenti che permettono di assegnare ai comportamenti umani uno status deontologico, ovvero distinguerli in buoni, giusti, leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti ingiusti, illeciti, sconvenienti o cattivi secondo un ideale modello comportamentale (ad esempio una data morale). Come disciplina affronta questioni inerenti della moralità umana definendo concetti come il bene e il male, il giusto e lo sbagliato, la virtù e il vizio, la giustizia e il crimine.

    Come campo di indagine intellettuale, la filosofia morale è legata ad altre discipline come la psicologia morale, l'etica descrittiva e la teoria dei valori. Questa ultima insieme all'estetica, riguarda questioni di valore e comprende etica e estetica unite nella branca della filosofia chiamata Assiologia o " ‘dottrina dei valori’, cioè ogni teoria che consideri quanto nel mondo è o ha valore e per tale aspetto si distingue da quanto è invece mera realtà di fatto."

    L'etica è, quindi, sia un insieme di norme e di valori che regolano il comportamento dell'uomo in relazione agli altri, sia un criterio che permette all'uomo di giudicare i comportamenti, propri e altrui, rispetto al bene e al male.

    Nel tuo discorso ti limiti a parlare dell'etica comportamentale o pratica che non è oggetto del discorso da me introdotto nel mio post e che Vega aveva criticato, una etica a tutto tondo, come commento di una intromissione della stessa in un discorso tecnico-scientifico dove i futuri ed auspicati comportamenti umani vanno ad abbracciarsi con tematiche di matematica applicata alla complessità dell'essere.!

    Spesso etica e morale sono usati come sinonimi e in molti casi è un uso lecito, ma è bene precisare che una differenza esiste: la morale corrisponde all'insieme di norme e valori di un individuo o di un gruppo, mentre l'etica, oltre a condividere questo insieme, contiene anche la riflessione speculativa su norme e valori. Se la morale considera le norme e i valori come dati di fatto, condivisi da tutti, l'etica cerca di dare una spiegazione razionale e logica di essi.

    MI dispiace crepuscolo ma non posso accettare la tua definizione di etica se non relativamente ad uno specifico contesto nel tuo caso una ... Etica dell'ambiente, ecosofia ed ecoteologia mista ad una etica sociale.

    La separazione fra economia ed etica consiste nel fatto che l'economia generalmente non discute dei fini, ma dei mezzi per realizzare i fini.

    La normatività dell'economia consiste nel fatto che essa deve cercare di ottenere i suoi fini col minor costo possibile (cioè esiste indubbiamente una ricerca di efficienza). Di fatto l'efficienza ha delle implicazioni in termini di etica delle istituzioni e dei comportamenti. Il punto di partenza dell'analisi economica è l'individuo considerato come essere razionale e di massimizzare tali preferenze.

    Ora, le preferenze fanno certamente riferimento al miglioramento nella disponibilità di beni e di servizi. In questo modo l'efficienza non viene giudicata in base ai criteri della giustizia distributiva. Esiste un dibattito a proposito dell'etica e del mercato economico. Infatti sotto il profilo del rapporto tra mezzi e fini, il mercato si presenta come un mezzo e l'etica che ne deriva è un'etica dei mezzi. Da ricordare come le sperimentazioni, oggi, generalmente, necessitano di ingenti risorse finanziarie.

    John Locke attribuiva al mercato un valore morale in nome di una teoria della legge naturale. In economia il fine assegnato al mercato è l'efficienza nella produzione e nello scambio di beni privati tra individui le cui preferenze sono basate sull'interesse proprio. Qualsiasi intervento pubblico, secondo tale visione, che ostacolasse il libero svolgere degli scambi dei diritti privati di proprietà, entrerebbe in conflitto con la stessa legge naturale. Completamente opposta a tale visione, quella che vuole l'operare di istituzioni di controllo del mercato (controllo tra le imprese, tra le imprese e i consumatori, tra le imprese e i lavoratori) e che altrettanto chiama a gran voce lo sviluppo di codici etici, senza i quali gli stessi risultati di efficienza sono destinati a essere messi in crisi.

    In contrapposizione alle attività finanziarie speculative si pongono le attività di finanza etica, quali punti di riferimento per qualsiasi tipo di attività finanziaria.


    Quando si usano termi specifici (Etica) nell'ambito di un discorso ... bisogna essere precisi ... altrimenti si parte per la tangente e si fanno discorsi che sono fuori dal top della discussione ... in realtà hai aperto una nuova discussione ... di cui si potrebbe parlare in un altro thread!

    Poi ... dopo che te le sei masticate ... mi dici che sapore hanno!

    https://it.wikipedia.org/wiki/Etica#...ed_ecoteologia
    Ultima modifica di gillian; 21-03-2021 alle 11:36
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  7. #37
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    Quello che voglio dirti è che è inutile cercare un ideale comportamento umano quando questo ideale è già qui, e neanche il passato serve più perché adesso si verifica ciò che non era stato mai previsto.
    Difronte al mondo che va in rovina non serve lambicarsi il cervello sul cos'è stato o cosa sarà. E' come se passato e futuro fossero compressi nel momento presente poiché se non risolviamo ora e subito il problema, cosa che io non credo più possibile, non ci sarà più né passato e né futuro. Cercare di espandere ad un ideale comportamento ciò che non ci sarà è come dire: ...tanto, la mia morale si adegua ad un'etica che si va sempre più raffinando e mi permetterà di comprendere meglio ciò che è bene da ciò che è male. Questo non è vero perché ormai sappiamo benissimo ciò che oggi è bene e ciò che è male.

  8. #38
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Quello che voglio dirti è che è inutile cercare un ideale comportamento umano quando questo ideale è già qui, e neanche il passato serve più perché adesso si verifica ciò che non era stato mai previsto.
    Difronte al mondo che va in rovina non serve lambicarsi il cervello sul cos'è stato o cosa sarà. E' come se passato e futuro fossero compressi nel momento presente poiché se non risolviamo ora e subito il problema, cosa che io non credo più possibile, non ci sarà più né passato e né futuro. Cercare di espandere ad un ideale comportamento ciò che non ci sarà è come dire: ...tanto, la mia morale si adegua ad un'etica che si va sempre più raffinando e mi permetterà di comprendere meglio ciò che è bene da ciò che è male. Questo non è vero perché ormai sappiamo benissimo ciò che oggi è bene e ciò che è male.
    Il tuo nichilismo oscilla tra Fichte con una malcelata critica radicale demolitrice di ogni filosofia che pretendesse di possedere un reale contenuto di verità e quello di Nietzsche in cui sembri indicare l'inevitabile decadenza della cultura occidentale e dei suoi valori.
    A me sembri di più uno scettico che esprimi, con la tua amara constatazione di mancanza di prospettive per il futuro, una involontaria punta di cinismo.
    Atteggiamento assai comune con l'accelerazione tecnologica oggi, con tutti i suoi aspetti positivi, ma che trascina con sé conseguenze altamente negative.
    Questo atteggiamento scettico-nichilista si manifesta soprattutto alla fine ... quando prima ti riconosci in un processo di raffinamento della morale, in grado discernere il bene dal male, per poi negare tale processo sostenendo che ormai tutti noi sappiamo distinguere il bene dal male!
    Non è che tra l'altro ... hai le idee un po' confuse!🤔🙄🤗😎😅😂😱😈
    Ultima modifica di gillian; 21-03-2021 alle 15:44

  9. #39
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    No, non sono idee confuse è che mi sto invecchiando.

  10. #40
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    Non penserai di essere il solo ... egoista!
    bevi e pensa che fai parte della insostenibile armonia della natura!
    Ultima modifica di gillian; 21-03-2021 alle 18:18
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  11. #41
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    Grazie del conforto, sto aspettando il calore della primavera per immergermi nei lavoretti, che fa bene anche al fisico oltre che allo spirito, del mio piccolo giardino.
    Oggi qui in Ancona c'è freddo e vento.

  12. #42
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    Ho visto la TV ... neve al sud ... che strano!, qui a Genova non è caldo , ma col sole si sta abbastanza bene.



    Ma ormai siamo in primavera e dovrebbe essere il colpo di coda dell'inverno ... ancora per qualche giorno!
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  13. #43
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    Si fino a martedì, da voi non arriva il vento freddo dai Balcani.
    A proposito di Genova, c'è la gara su chi fa il pesto più buono, io sono un appassionato del pesto alla genovese.

  14. #44
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    Si fino a martedì, da voi non arriva il vento freddo dai Balcani.
    A proposito di Genova, c'è la gara su chi fa il pesto più buono, io sono un appassionato del pesto alla genovese.
    Anch'io ...u péstu ... come diciamo a Genova, a me piace sulle trenette o sui gnocchi ... lo sapevi che il basilico migliore era quello di Pra (frazione di Genova) ora va bene qualsiasi ... basta che sia Ligure ... sembra impossibile ma ho provato il pesto con basilico piemontese ... e non ha niente a che vedere ... è troppo forte e sa di menta!
    Ricordo ancora quando da bambino mia mamma lo pestava nel mortaio!🤗

  15. #45
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    Io l'ho fatto pochi giorni fa (non nel mortaio ): ho visyo tutte quelle piantine di basilico e non ho resistito...

    Ma voi genovesi lo fate col pecorino?

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