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Discussione: Sindrome della capanna

  1. #1
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    Sindrome della capanna



    Per molti il binomio solitudine e web si traduce nella “sindrome della capanna”, così è stata definita dagli psichiatri per identificare chi, dopo un lungo periodo di isolamento sociale, non vuole più uscire e prova ansia e malessere se deve tornare alla “vita normale”.

    Capisco la riluttanza del mio vicino di casa a riprendere la vita di prima, perché, dice, è diventata faticosa la vita di adesso. Per entrare in un’agenzia bancaria ci vuole una prenotazione, che si fa attraverso un numero verde, che non risponde mai. Spedire una raccomandata alla posta richiede mezza mattinata di fila, causa meno sportelli aperti, ecc.. Allora è possibile che qualcuno finisca per preferire la vita in casa, con tutte le sue limitazioni, cercando, se possibile, di non farsi “annebbiare” la mente. Gli esperti dicono che è sufficiente l’ascolto giornaliero di un solo telegiornale; non bisogna cercare continuamente di ascoltare le notizie sull'andamento della pandemia, altrimenti si diventa alienati. Informarsi senza che diventi un’ossessione e poi dedicarsi ad altro: hobby, interessi culturali, giardinaggio, tutte le attività che ci piacciono e ci fanno stare bene. Chi può, si dedichi all’attività fisica che ha anche una valenza psicologica.

    Gli anziani non stanno messi bene…. Un’indagine dell’università di Stirling, nel Regno Unito, ha dimostrato che con la pandemia gli over 65 ammettono di sentirsi più soli, di avere meno contatti con gli altri, di essere meno attivi di prima, di essere più depressi. Comunque il loro timore del contagio è poco legato alla paura della possibile morte, perché questa li accompagna mentalmente ogni giorno, invece i giovani si sentono immortali.

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  2. #2
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    Ricercatori dell’università di Exeter, in Inghilterra, hanno condotto un’indagine su oltre 46 mila persone in tutto il mondo per esaminare le conseguenze della pandemia.
    Per esempio, può indurre molti adolescenti a trascorrere troppe ore davanti al computer, sia per giocare sia per dialogare con gli altri. Tale scelta può causare la tendenza all’isolamento, talvolta patologica.

    I giovani spesso usano il web per rimpiazzare le relazioni sociali anziché per estenderle, e questo amplifica il senso di solitudine anziché lenirlo.

    Un’altra ricerca sociologica finlandese, pubblicata lo scorso febbraio, ha evidenziato che gli adolescenti con tendenza all’isolamento hanno maggior rischio della “dipendenza da Internet”.

    Nel 1995, lo psichiatra americano Ivan Goldberg coniò l’espressione “Internet Addiction Disorder” (I.A.D.), prendendo come modello di riferimento il gioco d’azzardo patologico. La dipendenza da Internet viene descritta come “un abuso di questa tecnologia”, con delle conseguenze negative importanti sulla propria vita.
    Goldberg ha descritto i sintomi caratteristici dell’Internet Addiction Disorder:

    alterazione della percezione del tempo;

    bisogno di trascorrere in rete sempre più tempo, con conseguenze negative sia sul ciclo sonno-veglia, sia nelle relazioni familiari e/o coniugali, ma anche problemi lavorativi;
    riduzione dell’interesse per ogni altra attività, con conseguente rarefazione delle relazioni interpersonali nella realtà;

    se l’abuso nell’uso del computer viene ridotto o interrotto, l‘individuo diventa irascibile, ha sintomi ansiosi e depressivi.

    Altri sintomi fisici: tunnel carpale, dolori diffusi al collo e alla schiena, problemi alla vista, come conseguenza del protrarsi troppe ore nell’uso del computer e di inattività fisica.

    Dal punto di vista cognitivo – comportamentale, nelle persone che sviluppano una dipendenza da Internet, sono osservabili pensieri disfunzionali su sé stessi e sugli altri, inadeguatezza, insicurezza, bassa autostima e problemi relazionali.


  3. #3
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    nella vetrina c'è il "Santo Graal" vaccinale per anziani
    Ultima modifica di doxa; 03-04-2021 alle 09:44

  4. #4
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Interessante, Doxa!

    Ma gli hikikomori rientrano nei casi che hai citato?

    P.S. Credevo che per l'occasione avresti creato un thread nell'Arte sulla Passione, mi sarebbe piaciuto, ricco di spunti com'è.

  5. #5
    Sovrana di Bellezza L'avatar di ReginaD'Autunno
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    Secondo me la "sindrome della capanna" ce l'hanno tutti coloro che lo frequentano il web, anche perchè soprattutto di questi tempi tornare ad una vita "normale" è veramente difficile...
    Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI

  6. #6
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    Buonasera Folle,

    nell’inserto “Corriere Salute”, pubblicato ieri insieme al “Corriere della Sera, nell’articolo titolato “Internet a doppio taglio” il medico Marco trabucchi, presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria, ha detto che “Il lockdown ha reso evidente che i giovani non possono sostituire coi social il contatto con gli amici” […] “gli adolescenti oggi sono molto soli e a disagio. Lo stesso vale per gli anziani, per i quali la solitudine di questi mesi è stata devastante”.

    Per quanto riguarda il cosiddetto “Hikikomori” (nome giapponese dato ai ragazzi che si chiudono in casa e non hanno voglia di uscire), questa lemma è composto da “hiku” (= spingere) + “komoru” (= fuggire), allude alla persona che ha scelto di estraniarsi dalla vita sociale per vari motivi e, in questo caso, preferisce relazionarsi tramite computer.

    Il hikikomori” è un disturbo mentale che si sta diffondendo ovunque tra i giovani.

    Per il topic dedicato all’arte e la Passione di Jesus, vedrò se mi è possibile. Ho ancora gli imbianchini in casa.

    Nel frattempo possiamo elevare la nostra spiritualità ascoltando gli “Harpa Dei”, un coro per musica sacra, formato da quattro fratelli: Nikolai, Lucia, Mirjana e Marie-Elisée Gerstner. Sono nati in Germania, ma vivono in Ecuador.

    Questo è il link

    https://www.youtube.com/watch?v=HEKuxUOPzk8

    come ciliegina sulla torta ti offro “Shemà Israel”, cantata dalla mia concittadina Paola Cecchi, primo soprano del Coro della Diocesi di Roma, conosciuto a livello internazionale.

    Cliccare sul link

    https://www.youtube.com/watch?v=Gj8C6ERUVP8

    Lo “Shemà Israel” lo ascolto spesso. E’ una preghiera ebraica che mi piace molto e l'ho imparata a memoria.
    Ultima modifica di doxa; 03-04-2021 alle 09:13

  7. #7
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    doxa: mi permetterei di osservare che, stando soli in casa, senza vedere nessuno, o quasi, si hanno nondimeno grandi opportunità relativamente ad una "sana" riflessione su cose come la propria "identità", le proprie "priorità", la propria salute ed equilibrio "psicofisici" ecc. poi la sindrome che denunci è sempre qualcosa di meglio che "ciondolare" per strada senza un motivo, cosa che di per sé non vuol dire nulla, ma che comunque può incentivare cose come "dipendenze", "reati", condotte "semilegali" come prostituzione o anche altro, magari di "peggiore". ecco, permettimi di dire che un po' di sana solitudine potrebbe aiutare ad accettare e ancor più ad "apprezzare", se mi passi l'espressione, ciò che "si ha" e ovviamente anche ciò che "si perde" quando, per un motivo o per un altro le proprie come dire "libertà", che spesso, in assenza di misure di sicurezza, da libertà diventano "arbìtri", vengono come dire "limitate", per un motivo o per un altro. un po' di sana "riflessione", in circostanze come la presente, mi pare "d'obbligo", innanzitutto su sé stessi e poi sulla realtà, ma anche sul trascedente, perché no? ecco: la riflessione mi pare ci stia "davvero bene". se poi vuoi dire che l'attuale isolamento dovuto alla pandemia, che rende preferibile un buon "thé", come dicono gli inglesi, a qualcos'altro, ha come conseguenza la diffusione di problemi a carattere emotivo come la sindrome che hai descritto, beh, allora ti dico che le "sindromi" psichiatriche non hanno mai ucciso nessuno, mentre altre "cose", ad un livello più semplicemente "fisiologico", qualche lutto lo hanno portato. per questo ho l'abitudine di preferire, tra due mali, il minore. e parlo per "esperienza". saluti e auguri di una buona pasqua.

  8. #8
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Grazie, Doxa, bei brani musicali, secondo me da postare in un apposito thread.

    A mio avviso i giovani soffrono di più l'isolamento, perché il loro punto di riferimento è il gruppo, relazionarsi con esso è fondamentale.
    Ultima modifica di follemente; 03-04-2021 alle 12:15

  9. #9
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    Sandor ha scritto:
    mi permetterei di osservare che, stando soli in casa, senza vedere nessuno, o quasi, si hanno nondimeno grandi opportunità relativamente ad una "sana" riflessione su cose come la propria "identità", le proprie "priorità", la propria salute ed equilibrio "psicofisici" ecc.
    Ciao Sandor, sono d’accordo con te dell’importanza dell’isolamento in casa per riflettere. Ma per quanto tempo ?

    Non basta un giorno ? Una settimana in occasione di un malanno passeggero ? Poi è necessario tornare tra la folla: siamo animali sociali !

    Il “sor Federico”, il filosofo tedesco Friedrich Wilhelm Nietzsche (1844 – 1900), nel 1888 scrisse “Ecce homo. Come si diventa ciò che si è”, un elaborato filosofico autobiografico nel quale descrive in parte la sua vita in chiaroscuro tra lo spirito dionisiaco e il nichilismo passivo.

    Ebbene in questo libro raccomanda di “Star seduti il meno possibile; non fidarsi dei pensieri che non sono nati all’aria aperta e in movimento - che non sono una festa anche per i muscoli. Tutti i pregiudizi vengono dagli intestini. Il sedere di pietra è il vero peccato contro lo spirito santo”.

    Ti consiglio di visualizzare questo link per leggere una riflessione dell’autrice su Nietzsche e i “pensieri in cammino”.

    http://www00.unibg.it/dati/bacheca/434/52916.pdf

    Lieta Pasqua
    Ultima modifica di doxa; 03-04-2021 alle 14:32

  10. #10
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    Sandor ha scritto:

    Ciao Sandor, sono d’accordo con te dell’importanza dell’isolamento in casa per riflettere. Ma per quanto tempo ?

    Non basta un giorno ? Una settimana in occasione di un malanno passeggero, ma poi è necessario tornare tra la folla: siamo animali sociali !
    doxa, ti confesso che mi sembra di leggere "te" come leggerei "cono", cioè con lo stesso "piacere" e la stessa "soddisfazione intellettuale". però permettimi di dire che se è vero che l'uomo della strada deve per l'appunto stare "in strada" perché se no gli vengono le paturnie, è nondimeno altrettanto vero che l'uomo che intenda raggiungere la c.d. "perfezione spirituale" deve in qualche modo e per un tempo "considerevole", come dire cercare e "coltivare" il c.d. "isolamento". non serve che io ti ricordi i 40 giorni e le 40 notti nel deserto, perché ogni buon cristiano, penso, almeno periodicamente, dovrebbe rivolgere a quell'episodio del vangelo di Cristo, se non altro il proprio "pensiero". poi c'è aristotele che ti dice che l'uomo è un animale, e già su questo mi sa che non ci capiamo. il fregnetto "yoda" diceva a luke skywalker che anche il buon luke era in definitiva un uomo e quindi un essere "sociale". su questa affermazione così perentoria ti confesso che ho avuto modo e maniera di "riflettere", ma questo tipo di riflessioni, qualunque ne sia la conclusione, non le puoi fare se stai ai concerti a sballarti come un indiavolato. io questo a yoda glielo avrei detto. ma all'epoca non avevo ancora scalato il "monte bianco". abbi pazienza.

    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Il “sor Federico”, il filosofo tedesco Friedrich Wilhelm Nietzsche (1844 – 1900), nel 1888 scrisse “Ecce homo. Come si diventa ciò che si è”, un elaborato filosofico autobiografico nel quale descrive in parte la sua vita in chiaroscuro tra lo spirito dionisiaco e il nichilismo passivo.
    allora. mi rendo conto che dato che il buon federico non lo legge nessuno, e anche quelli che lo leggono non lo capiscono perché gli manca il "senno" necessario, allora di niezsche, a cominciare dalla "sorella parafulmine" ognuno dice la sua. ora, sul nichilismo passivo, ti direi che è passivo finché è passivo. se poi ritorna attivo allora è teoricamente in grado di fecondare anche le vacche, anche nella notte in cui sono tutte nere, perché non ci si vede bene, da cui la necessità della lampada a petrolio. ora non mi pare che in ecce homo il buon federico avesse come dire "intenzione" di dare consigli "esistenziali", perché questo non era il fine della sua attività filosofica. se vuoi ne possiamo parlare meglio, ma il discorso sarebbe lungo.

    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Ebbene in questo libro raccomanda di “Star seduti il meno possibile; non fidarsi dei pensieri che non sono nati all’aria aperta e in movimento - che non sono una festa anche per i muscoli. Tutti i pregiudizi vengono dagli intestini. Il sedere di pietra è il vero peccato contro lo spirito santo”.
    si. dire che sempre il buon federico parlasse di spirito santo, è come dire che, non so, shopenauer elogiasse uno dei peccati capitali tipo "l'accidia", cioè l'assenza di volontà. ripeto che non sono un filosofo ma ho letto anche shopenauer, in parte, e ovviamente senza necessità di "semplificazioni", come in tanti libri "popolari", che sono popolari per l'appunto perché si rivolgono e parlano il linguaggio del "popolo", cioè sempre dell'uomo della strada, che però se sta benedetta strada non la "abbandona" in qualche modo, non è che cambiano le cose. e infatti l'uomo della strada continua a stare in strada. su questo mi pare abbiano detto qualcosa di nuovo i "buena vista social club", perché sai benissimo che anche in una delle patrie del comunismo la socialità come tu la intendi, semplicemente non c'è. però si cammina. tra un sigaro fatto in casa e un sorso di rum. dice che "meglio" di questo non c'è. e se mi permetti ci credo anche. in senso "tecnico".

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    Ti consiglio di visualizzare questo link per leggere una riflessione dell’autrice su Nietzsche e i “pensieri in cammino”.

    http://www00.unibg.it/dati/bacheca/434/52916.pdf

    Lieta Pasqua
    no. il link è alma mater bologna, e quindi mi pare se non ti dispiace, una fonte abbastanza "sospetta". ma se vuoi parlare di nietszche sono tutto orecchi. e ovviamente credo di poter anche interloquire in qualche modo. ricambio gli auguri. saluti.
    Ultima modifica di sandor; 03-04-2021 alle 14:21

  11. #11
    Opinionista L'avatar di gillian
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    Salve ragazzi/e ... congratulazioni per i magnifico Thread!

    Sono qui solo per raccontarvi un fatto che mi sta succedendo:

    Dall'inizio della pandemia ... quando tutta l'talia era in hard Lockdown ... io uscivo per strada con una maschera fatta in casa con la carta da forno! ... passavo per le strade non frequentate per evitare l'incontro delle forze dell'ordine, avevo comunque in tasca i fogli con tutto l'itininerario e le motivazioni della mia uscita ... quei fogli che cambiavano continuamente ad ogni DPCM ... le strade di alta affluenza vuote ... si respirava un'aria pura che a Genova non avevo mai sentita ... respiravo a pieni polmoni togliendomi un attimo la mascherina (per così dire) e pensavo ...beh! se non altro , dal punto di vista ecologico, questa pandemia è un toccasana per l'ambiente!

    La sindrome della capanna non l'ho mai provata ... il computer ed il sito di discutere.it mi ha molto aiutato ... ho cominciato a scrivere su tutto e di tutto, passando interi pomeriggi a leggere e proporre nuove discussioni ... certo la LIguria è stata più fortunata di altre regione e qualche volta eravamo in zona gialla e potevo giocare a bocce sapendo che forse la settimana dopo non avrei più potuto ... l'RT è troppo alto ... ma siamo quasi sempre stati arancioni ... ed una bella partita a tennis era un vero toccasana.

    Passavano i mesi, ma io non ho mai avuto paura del contagio, circolavo sempre disinvolto, naturalmente con le dovute precauzioni d'obbligo ... un po' di incoscienza mista ad un certo fatalismo che ho di natura, ma ora che per dopo Pasqua mi hanno fissato l'appuntamento per il vaccino ... sono cambiato completamente ... prendo tutte le precauzioni possibili, non vado più sull'autubus, porto sempra la P2 che non ho mai sopportato anche quando non c'è nessuno in giro ... inoltre evito di vedere la mia nipotina , tanto che ho deciso di passare la Pasqua da solo!

    Il mio pensiero è così riassumibile: ho evitato per quasi un anno e mezzo di prendermi quella brutta bestia ... e vuoi vedere che mi ammalo qualche giorno prima del vaccino ... sarebbe imperdonabile!

    Credo che questo tipo di compartamento sia dal punto di vista psichiatrico contemplato e forse tipico..., avevo citato a follemente il libro "niente di nuovo sul fronte occidentale" che narra di un soldato della I° guerra mondiale che aveva schivato la morte per una serie incredibile di eventi fortunosi è poi fu ucciso il giorno dell'armistizio ... forse addirittura dal fuoco amico ... il giorno dopo un giornale titolava in prima pagina "niente di nuovo sul fronte occidentale".

    Ecco non vorrei essere come quel soldato!

    Scusate l'intromissione ... di Nietzche non so proprio niente ... per ora!


    Gil
    Ultima modifica di gillian; 03-04-2021 alle 15:45
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

  12. #12
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Una cosa è la solitudine cercata volontariamente e per brevi periodi, altra è quando essa si prolunga nel tempo per cause non dipendenti dalla nostra volontà: E' lì che possono insorgere patologie e sofferenze psicologiche. Siamo infatti esseri sociali, fatti per incontrare l'Altro, relazionarsi con l'Altro, confrontarsi con l'Altro.
    amate i vostri nemici

  13. #13
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Una cosa è la solitudine cercata volontariamente e per brevi periodi, altra è quando essa si prolunga nel tempo per cause non dipendenti dalla nostra volontà: E' lì che possono insorgere patologie e sofferenze psicologiche. Siamo infatti esseri sociali, fatti per incontrare l'Altro, relazionarsi con l'Altro, confrontarsi con l'Altro.
    Quoto!
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  14. #14
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio


    Per molti il binomio solitudine e web si traduce nella “sindrome della capanna”, così è stata definita dagli psichiatri per identificare chi, dopo un lungo periodo di isolamento sociale, non vuole più uscire e prova ansia e malessere se deve tornare alla “vita normale”.

    Capisco la riluttanza del mio vicino di casa a riprendere la vita di prima, perché, dice, è diventata faticosa la vita di adesso. Per entrare in un’agenzia bancaria ci vuole una prenotazione, che si fa attraverso un numero verde, che non risponde mai. Spedire una raccomandata alla posta richiede mezza mattinata di fila, causa meno sportelli aperti, ecc.. Allora è possibile che qualcuno finisca per preferire la vita in casa, con tutte le sue limitazioni, cercando, se possibile, di non farsi “annebbiare” la mente. Gli esperti dicono che è sufficiente l’ascolto giornaliero di un solo telegiornale; non bisogna cercare continuamente di ascoltare le notizie sull'andamento della pandemia, altrimenti si diventa alienati. Informarsi senza che diventi un’ossessione e poi dedicarsi ad altro: hobby, interessi culturali, giardinaggio, tutte le attività che ci piacciono e ci fanno stare bene. Chi può, si dedichi all’attività fisica che ha anche una valenza psicologica.

    Gli anziani non stanno messi bene…. Un’indagine dell’università di Stirling, nel Regno Unito, ha dimostrato che con la pandemia gli over 65 ammettono di sentirsi più soli, di avere meno contatti con gli altri, di essere meno attivi di prima, di essere più depressi. Comunque il loro timore del contagio è poco legato alla paura della possibile morte, perché questa li accompagna mentalmente ogni giorno, invece i giovani si sentono immortali.

    segue
    A me sembra invece che la maggior parte della gente non vede l'ora di riprendere una vita normale, di poter uscire senza limitazioni e tornare al frequentare palestre, cinema, teatri, ristoranti ecc...
    Certo ci saranno anche quelli che hanno sviluppato una paura a tutto, che si sono praticamente rinchiusi in casa e non vedono più figli e nipoti per timore del virus e a furia di stare in casa si abituano a questa nuova realtà, ma secondo me si tratta più di persone anziane che giovani o di mezza età. Poi però ci sono i vecchietti che ogni giorno vanno a far la spesa al supermercato pur di uscire e vedere qualcuno e non sono io a dirlo ma chi ci lavora e ormai li vede ogni giorno, sempre gli stessi.
    Quando esco di casa osservo l'ambiente che mi circonda e vedo gruppi di ragazzini delle medie o primi anni delle superiori che si ritrovano su una panchina a chiacchierare tra loro, altri più grandi addirittura con musica in luoghi un po' fuori dal centro, evidentemente il virtuale, la connessione via social non basta, sentono il bisogno di frequentarsi fisicamente e per tanti di tornare a scuola.
    Sono d'accordo anche io che non bisogna stare attaccati 24 ore su 24 a tg e programmi che non fanno altro che parlare di covid, ci si rincoglionisce e ci si deprime. Meglio dedicare le giornate ad altre attività ed hobby e attendere che passi.

    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
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    Ricercatori dell’università di Exeter, in Inghilterra, hanno condotto un’indagine su oltre 46 mila persone in tutto il mondo per esaminare le conseguenze della pandemia.
    Per esempio, può indurre molti adolescenti a trascorrere troppe ore davanti al computer, sia per giocare sia per dialogare con gli altri. Tale scelta può causare la tendenza all’isolamento, talvolta patologica.

    I giovani spesso usano il web per rimpiazzare le relazioni sociali anziché per estenderle, e questo amplifica il senso di solitudine anziché lenirlo.

    Un’altra ricerca sociologica finlandese, pubblicata lo scorso febbraio, ha evidenziato che gli adolescenti con tendenza all’isolamento hanno maggior rischio della “dipendenza da Internet”.

    Nel 1995, lo psichiatra americano Ivan Goldberg coniò l’espressione “Internet Addiction Disorder” (I.A.D.), prendendo come modello di riferimento il gioco d’azzardo patologico. La dipendenza da Internet viene descritta come “un abuso di questa tecnologia”, con delle conseguenze negative importanti sulla propria vita.
    Goldberg ha descritto i sintomi caratteristici dell’Internet Addiction Disorder:

    alterazione della percezione del tempo;

    bisogno di trascorrere in rete sempre più tempo, con conseguenze negative sia sul ciclo sonno-veglia, sia nelle relazioni familiari e/o coniugali, ma anche problemi lavorativi;
    riduzione dell’interesse per ogni altra attività, con conseguente rarefazione delle relazioni interpersonali nella realtà;

    se l’abuso nell’uso del computer viene ridotto o interrotto, l‘individuo diventa irascibile, ha sintomi ansiosi e depressivi.

    Altri sintomi fisici: tunnel carpale, dolori diffusi al collo e alla schiena, problemi alla vista, come conseguenza del protrarsi troppe ore nell’uso del computer e di inattività fisica.

    Dal punto di vista cognitivo – comportamentale, nelle persone che sviluppano una dipendenza da Internet, sono osservabili pensieri disfunzionali su sé stessi e sugli altri, inadeguatezza, insicurezza, bassa autostima e problemi relazionali.

    Penso che l' Addiction Disorder non sia causato dal covid ma è un fenomeno che esisteva già da prima e in alcuni particolari soggetti che già avevano difficoltà a relazionarsi e tendenti all'isolamento, semmai questo periodo può aver accentuato.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  15. #15
    Opinionista L'avatar di gillian
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    Cool

    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    A me sembra invece che la maggior parte della gente non vede l'ora di riprendere una vita normale, di poter uscire senza limitazioni e tornare al frequentare palestre, cinema, teatri, ristoranti ecc...
    Certo ci saranno anche quelli che hanno sviluppato una paura a tutto, che si sono praticamente rinchiusi in casa e non vedono più figli e nipoti per timore del virus e a furia di stare in casa si abituano a questa nuova realtà, ma secondo me si tratta più di persone anziane che giovani o di mezza età. Poi però ci sono i vecchietti che ogni giorno vanno a far la spesa al supermercato pur di uscire e vedere qualcuno e non sono io a dirlo ma chi ci lavora e ormai li vede ogni giorno, sempre gli stessi.
    Quando esco di casa osservo l'ambiente che mi circonda e vedo gruppi di ragazzini delle medie o primi anni delle superiori che si ritrovano su una panchina a chiacchierare tra loro, altri più grandi addirittura con musica in luoghi un po' fuori dal centro, evidentemente il virtuale, la connessione via social non basta, sentono il bisogno di frequentarsi fisicamente e per tanti di tornare a scuola.
    Sono d'accordo anche io che non bisogna stare attaccati 24 ore su 24 a tg e programmi che non fanno altro che parlare di covid, ci si rincoglionisce e ci si deprime. Meglio dedicare le giornate ad altre attività ed hobby e attendere che passi.


    Penso che l' Addiction Disorder non sia causato dal covid ma è un fenomeno che esisteva già da prima e in alcuni particolari soggetti che già avevano difficoltà a relazionarsi e tendenti all'isolamento, semmai questo periodo può aver accentuato.
    !
    sono modesto e me ne vanto!
    Gil

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