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Risultati da 1 a 15 di 28

Discussione: La società odierna: un dubbio

  1. #1

    La società odierna: un dubbio

    Scorro i ....come si dice? ah...i midia.
    Ho l'impressione che una "prassi" (più o meno manipolatoria) sia:
    Scegliere i politici ladri per dimostrare che i politici siano tutti ladri
    Scegliere gli immigrati criminali per dimostrare che gli immigrati siano criminali
    Quando si parla di un film sulla camorra, si dice che e' uno spaccato della societa' di Napoli.
    Quando si descrive la malavita lombarda, si parla di "Milano Violenta"
    Nel caso delle femministe, si prendono stupratori e assassini come campione per descrivere la societa' e decidere che sia un patriarcato violento
    Un documentario sul crimine viene visto automaticamente come un documentario sull'intera societa' locale.

    Ne possiamo dedurre che esista, nella (cosiddetta) "cultura moderna" la tendenza a identificare la societa' coi suoi criminali ?
    Il vostro parere in merito mi interessa, e vi ringrazio (comunque) per l'attenzione

  2. #2
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    Ne possiamo dedurre che esista, nella (cosiddetta) "cultura moderna" la tendenza a identificare la societa' coi suoi criminali ?
    l'automobilista alla guida concentra la propria attenzione sugli ostacoli in movimento, per economizzare le risorse percettive e intellettive; ci si abitua a ciò che funziona e va bene, e si notano sempre le cose che non vanno; ecc...

    di oggettivamente "moderno" nel processo che descrivi è la tendenza democratica a contemplare la critica; nelle dittature è vietato raccontare di criminali e disfunzioni, proprio perché "disfattiste"
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #3
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    di oggettivamente "moderno" nel processo che descrivi è la tendenza democratica a contemplare la critica
    Se ho ben capito (so' de coccio, come ben sai ), per te. si tratta di "contemplazione" (atto passivo) e non di "identificazione" (processo attivo di giudizio). O no?
    Grazie dell'attenzione e della risposta!

  4. #4
    io credo dipenda molto dalla tesi che si vuole dimostrare. esattamente come dici tu.
    poi naturalmente, dopo avere dimostrato che "tutti" i politici sono ladri, farò qualche esempio di politici della mia parte che posso presentare come onesti, dicendo che i "miei" politici non rubano.
    e così per gli altri esempi che hai fatto: in realtà non vedo questa tendenza ad identificare la società con i suoi criminali, ma ad identificare "chi non la pensa come me" come criminale. tipicamente per certe femministe: se il maschio non è femminista a sua volta, allora è come minimo un prevaricatore e potenzialmente uno stupratore. o per certi leghisti d'antan: Napoli=camorra.
    può essere anche un modo per sentirsi migliori, o quanto meno per identificare la propria parte come quella onesta e corretta.

  5. #5
    Se ho ben compreso, secondo te é una forma più o meno implicita di manicheismo buoni/cattivi. Buoni, ovviamente, noi. E' cosi'?
    Grazie per il commento.

  6. #6
    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    Se ho ben compreso, secondo te é una forma più o meno implicita di manicheismo buoni/cattivi. Buoni, ovviamente, noi. E' cosi'?
    Grazie per il commento.
    sì, ma più che altro "cattivi voi".

  7. #7
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    Se ho ben capito (so' de coccio, come ben sai ), per te. si tratta di "contemplazione" (atto passivo) e non di "identificazione" (processo attivo di giudizio). O no?
    Grazie dell'attenzione e della risposta!
    no, ovviamente, visto che il termine contemplare non è contemplato nella sua accezione filosofica, ma come ragion pratica: contemplare la possibilità/legittimità/funzionalità della critica al sistema come un utile processo organico di rigenerazione dello stesso sistema;

    la cosa dovrebbe risultare abbastanza ovvia in via di principio, visto che strutturalmente una democrazia si propone la competizione politica, in forma di vero e proprio mercato, con tanto di pubblicità comparative;
    ora, nessuno si stupisce se nelle pubblicità di auto si sottolineano pregi e difetti comparativi dove c'è una forbice, vera o presunta, e non si magnifica il fatto che l'auto si accende girando la chiave e che il serbatoio non perde di serie
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #8
    @axe
    vediamo se al secondo tentativo ci azzecco: per te si tratta di normale "forma/espressione mediatica del processo democratico comparativo"? O sono ancora fuori strada?
    Hai apprezzato il mio sforzo nell'uso dei termini, per essere al tuo livello?

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    @axe
    vediamo se al secondo tentativo ci azzecco: per te si tratta di normale "forma/espressione mediatica del processo democratico comparativo"? O sono ancora fuori strada?
    Hai apprezzato il mio sforzo nell'uso dei termini, per essere al tuo livello?
    apprezzo tutto; da figlio elettivo di Monicelli, anche le prese per i fondelli

    scherzi a parte, nelle questioni sociali ci si orienta meglio usando come riferimenti certi dati oggettivi che misurano libertà - capacità di auto-determinarsi - e benessere - qualità e durata della vita - per una quota/misura di popolazione;
    presenti questi dati, si potrà eccepire di tutto, evitando distorsioni prospettiche da retorica, genere del si stava meglio quando si stava peggio...
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #10
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    apprezzo tutto... anche le prese per i fondelli
    ...meno male...
    Torniamo a bomba (come diceva Pietro Micca a Ferdinando II di Borbone parlando dell' Orsini ), ma seriamente:
    dunque, se tu dovessi rispondere in maniera strettamente binaria (si-no) alla domanda:
    "esiste, nella (cosiddetta) "cultura moderna" la tendenza a identificare la societa' coi suoi criminali ?"
    la risposta serebbe "no".
    Dimmi che ho (finalmente) capito

  11. #11
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    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    ...meno male...
    Torniamo a bomba (come diceva Pietro Micca a Ferdinando II di Borbone parlando dell' Orsini )


    ma seriamente:
    dunque, se tu dovessi rispondere in maniera strettamente binaria (si-no) alla domanda:
    "esiste, nella (cosiddetta) "cultura moderna" la tendenza a identificare la societa' coi suoi criminali ?"
    la risposta serebbe "no".
    Dimmi che ho (finalmente) capito
    no; in realtà, seriamente, per esprimere un giudizio ponderato sull'affermazione, innanzitutto avrei dovuto chiedere di identificare la "cultura moderna"; siccome siamo in un forum e chiacchieriamo, ho dato per scontato si trattasse di una tendenza generale e - forse - prevalente nell'ambito dei media;

    la mia risposta è che vi sono diverse macro-tendenze critiche rivolte a diversi segmenti di opinione pubblica, che possono intersecarsi ad assetto variabile; alcune sono apocalittiche e terrorizzanti, altre ottimiste, altre più ricercate e "tecniche", magari rivolte a segmenti di opinione che vogliono sentirsi più preparati, o lo sono anche;

    arrivo a dire che persino le opinioni possono essere beni di consumo - esattamente come le automobili o i capi di moda - visto che l'adesione ad esse spesso contribuisce alla rappresentazione dell'identità di una persona, fino a diventare indistinguibile, e perciò l'informazione e le prospettive/domande di supporto a quell'opinione determinata sono parte di quella merce;

    se io volessi vendere uno spazio/blog alla pubblicità, potrei concentrarmi facilmente sul target di opinione che ama nutrirsi di determinati contenuti e si identifica nel giudizio su quelli;
    faccio un esempio:
    qualche giorno fa, durante l'espletamento mattutino di certe funzioni fisiologiche, avevo sotto gli occhi una copia del Venerdì di Repubblica, quotidiano "laico" e "di sinistra"; all'ultima pagine figurava un articolo di Galimberti, una brava persona, che spesso dice cose interessanti;

    tuttavia, ho dovuto constatare che il Nostro ricorre a quel vizio poco accademico di generalizzare in un modo acchiappalettori apocalittici; con l'occasione, mi sono accorto che si tratta della stessa retorica dell'amico Cono, in cui l'opzione eventuale di alcuni, diventa tendenza generalizzata ed emblematica: siamo così e cosà, facciamo/non facciamo questo e quello... insomma, suggestioni poetiche travestite da indagine sociologica e filosofia, psicanalisi da defecatio mattutina;

    forse Galimberti tiene famiglia, o forse è giunto ad un'età in cui gli onesti limiti della ricerca e del confronto su basi scientifiche appaiono esistenzialmente troppo angusti, e non ci accontenta più di essere intelligenti, ma fallaci; si vuole essere dei vecchi saggi e venerati, conducatori di luminose prospettive, indicatori del Bene; ci scivola spesso pure il Gran Vegliardo Eugenio, un tempo ben radicato nella realtà;

    però queste cose mi rendono quasi - sottolineo il quasi -simpatico il cinismo politicamente scorrettissimo di Vittorio Feltri e certe considerazioni di basso profilo di Sallusti quell'altro della "Verità" no; è proprio senza possibilità...
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #12
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    no;
    Indeciso sulla forma di suicidio (impiccagione al baobab bonsai, salto dalla finestra al rez-de-chaussée, vaccinazione con astra-zeneca ,senza mascherina), esprimo un ultimo desiderio:
    Usando soltanto una delle tre lettere a/b/c ,il tuo "no" significa:
    a) RdC non ha capito, more solito.
    b) non esiste, nella (cosiddetta) "cultura moderna" la tendenza a identificare la societa' coi suoi criminali
    c) esiste, nella (cosiddetta) "cultura moderna" la tendenza a identificare la societa' coi suoi criminali
    Si, é "a prova di scemo". De coccio per soprammercato
    L'ultimo desiderio non si rifiuta nemmeno ai peggiori criminali
    Ultima modifica di restodelcarlino; 17-04-2021 alle 16:26

  13. #13
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    Indeciso sulla forma di suicidio (impiccagione al baobab bonsai, salto dalla finestra al rez-de-chaussée, vaccinazione con astra-zeneca ,senza mascherina), esprimo un ultimo desiderio:
    Usando soltanto una delle tre lettere a/b/c ,il tuo "no" significa:
    a) RdC non ha capito, more solito.
    b) non esiste, nella (cosiddetta) "cultura moderna" la tendenza a identificare la societa' coi suoi criminali
    c) esiste, nella (cosiddetta) "cultura moderna" la tendenza a identificare la societa' coi suoi criminali
    Si, é "a prova di scemo". De coccio per soprammercato
    L'ultimo desiderio non si rifiuta nemmeno ai peggiori criminali
    semmai, mi sono spiegato male io; quindi, ipotesi d)

    secondo me, non esiste niente che possa essere definito "cultura moderna" come insieme omogeneo di giudizi, ma correnti di opinione, tutte di massa - anche quelle che si ritengono elitarie - e, di necessità. "moderne", e più o meno connesse ad identità che investono in quel particolare profilo o composizione di profili;

    forse, ad osservazione, è possibile dire che nella cultura di massa spesso una società viene identificata per sue manifestazione vistose, tra le quali figurano anche esempi criminali; l'Italia spesso suggerisce l'idea della mafia, ma anche della pizza, del mandolino, del mammismo e del gesticolare; gli yankees potrebbero essere identificati come degli psicopatici che periodicamente devono bombardare qualcuno all'estero o, in subordine, compiere stragi con armi automatiche sotto casa; peraltro, loro sono convinti di aver inventato la pizza e spesso anche di adottare un'alimentazione corretta e gustosa;

    comunque, la tua osservazione sembra richiamare una teoria enunciata da qualche parte, e di cui forse ho pure letto, ma non ricordo; in fondo, si tratta di un'affermazione così vaga da offrire tante spiegazioni possibili:
    il criminale come sovversivo/creativo, e quindi nume del futuro di quella società, mentre i legalitari sarebbero zombie, di nessun interesse per comprendere il futuro ?
    boh ?
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #14
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    Scorro i ....come si dice? ah...i midia.
    Ho l'impressione che una "prassi" (più o meno manipolatoria) sia:
    Scegliere i politici ladri per dimostrare che i politici siano tutti ladri
    Scegliere gli immigrati criminali per dimostrare che gli immigrati siano criminali
    Quando si parla di un film sulla camorra, si dice che e' uno spaccato della societa' di Napoli.
    Quando si descrive la malavita lombarda, si parla di "Milano Violenta"
    Nel caso delle femministe, si prendono stupratori e assassini come campione per descrivere la societa' e decidere che sia un patriarcato violento
    Un documentario sul crimine viene visto automaticamente come un documentario sull'intera societa' locale.

    Ne possiamo dedurre che esista, nella (cosiddetta) "cultura moderna" la tendenza a identificare la societa' coi suoi criminali ?
    Il vostro parere in merito mi interessa, e vi ringrazio (comunque) per l'attenzione
    resto. se permetti l'argomento "interessa da vicino" anche me. allora: partiamo da un ricordo che mi "ricorre", cioè di un servizio di un tg delle reti ammiraglie, su un presunto boss mafioso "calabrese" il quale, a detta del giornalista in questione, avrebbe avuto così "paura" di essere "scovato" dalle autorità, da essersi costruito un "rifugio bunker" in una mansarda, cioè all'ultimo piano della sua palazzina. la domanda che mi sorge è: partendo dal presupposto che le autorità "conoscono" ogni cosa perché prima o poi arrivano a conoscere, finanche l'infondatezza di una notizia di reato, se ciò è vero allora qual è il motivo del comportamento del c.d. "boss"? mi pare a scanso di equivoci che esistano cose come gli elenchi del telefono completi di residenza e anche di domicilio. quindi perché la necessità di un ipotetico "bliz" delle forze dell'ordine? ma non è che si trattava soltanto di un caso di "psicosi" dovuta all'isolamento? questo per dirtene una. ora la domanda è: perché presentare un probabile affetto da "sindrome della capanna" come un mafioso? il motivo non me lo spiego ovviamente perché non conosco le regole del giornalismo. altra domanda: ad oggi, in assenza di connessioni tra malavita e ordinamento giuridico, ha ancora senso parlare di mafia? (codice penale a parte?).

  15. #15
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    semmai, mi sono spiegato male io; quindi, ipotesi d)

    secondo me, non esiste niente che possa essere definito "cultura moderna" come insieme omogeneo di giudizi, ma correnti di opinione, tutte di massa - anche quelle che si ritengono elitarie - e, di necessità. "moderne", e più o meno connesse ad identità che investono in quel particolare profilo o composizione di profili;

    forse, ad osservazione, è possibile dire che nella cultura di massa spesso una società viene identificata per sue manifestazione vistose, tra le quali figurano anche esempi criminali; l'Italia spesso suggerisce l'idea della mafia, ma anche della pizza, del mandolino, del mammismo e del gesticolare; gli yankees potrebbero essere identificati come degli psicopatici che periodicamente devono bombardare qualcuno all'estero o, in subordine, compiere stragi con armi automatiche sotto casa; peraltro, loro sono convinti di aver inventato la pizza e spesso anche di adottare un'alimentazione corretta e gustosa;

    comunque, la tua osservazione sembra richiamare una teoria enunciata da qualche parte, e di cui forse ho pure letto, ma non ricordo; in fondo, si tratta di un'affermazione così vaga da offrire tante spiegazioni possibili:
    il criminale come sovversivo/creativo, e quindi nume del futuro di quella società, mentre i legalitari sarebbero zombie, di nessun interesse per comprendere il futuro ?
    boh ?
    Dunque, essendo stato soddisfatto il mio ultimo desiderio, posso rinunciare (almeno per ora) al suicidio. Giusto?
    Conclusione: la domanda (originaria) essendo priva di senso, non avrebbe senso una risposta, quale che sia.
    Vabbé. Prendo atto.

    Con gli abituali ,dovuti ossequiosi umilissimi e prosternati ringraziamenti

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