a proposito di Creuza de ma, una cazzata sparata da Riccardo Bertoncelli
"In quel mondo in effetti stupidinamente techno dance, o vetero-cantautoriale, De André e Pagani disegnarono quello strano affresco in lingua genovese e musica mediterranea che tutti oggi ricordano - bastano l’attacco del primo pezzo e quella voce che fa "Umbre de muri/muri de mainé" perché venga una pelle d’oca alta tre dita. Era un disco coraggioso, una visione, una fissazione, che è giusto accreditare a tutt’e due i responsabili e non solo a De André, come ufficialmente in copertina si fa. In realtà quel disco era nato come il sogno di Mauro Pagani, che aveva cominciato a immaginarlo già alla fine dei ’70, quand’era giovane musicista scappato dalla PFM, e se l’era poi coltivato con gelosia e incertezze come spesso accade con le idee più belle, che in fondo in fondo si teme (si sa) che non andranno mai a realizzarsi. Pagani sognava una lettura moderna di una musica che da millenni gira nel Sud Europa, un vento di Turchia capace di spirare sulle isole greche, sulla penisola balcanica ma di arrivare fino al Maghreb. Passò sei anni ad ascoltare letteralmente migliaia di dischi di quel genere, viaggiò in Grecia e Algeria per documentarsi e alla fine compose il suo mosaico, mescolando strumenti acustici ed elettrici della tradizione pop rock ma anche oud, saz, bouzouki, e la vernice elettronica del Roland 335, del synthclavier, dello Yamaha S2. Non gli interessava un’operazione puristica, anzi; Creuza de ma’ doveva essere il trionfo della bastardaggine, la dimostrazione dolce all’orecchio che la bellezza della musica come di quasi tutte le umane cose viene dall’incrocio, dalla sintesi."
certo, un brano folk come tanti dall'Italia alla Russia.
Samba Pa Ti. Sol Sim Mim Lam sarebbe un giro di Do? mah!
forse lo sarà Lam Sim Lam Re, oppure Sol Sim Mim Lam??
ma il problema è la partitura della chitarra solista, non l'accompagnamento.