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Discussione: Approfondimento del "Libro di Mormon".

  1. #31
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    Ed ora accadde che, dopo alcuni anni, venne fra il popolo di Nefi un uomo chiamato Sherem. Or avvenne che egli cominciò a predicare fra il popolo e a dichiarare loro che non vi sarebbe stato alcun Cristo. E predicava molte cose che lusingavano il popolo e ciò fece per potere rovesciare la dottrina di Cristo. E lavorò diligentemente a distogliere i cuori della gente, cosicché riuscì a sviarne parecchi; e sapendo che io, Giacobbe, avevo fede nel Cristo che doveva venire, cercò molte occasioni di giungere a me. Ed era un uomo istruito, che aveva una conoscenza perfetta della lingua del nostro popolo, pertanto poteva usare molte lusinghe e grande abilità oratoria, secondo il potere del diavolo. E nutriva speranza di farmi vacillare nella mia fede, nonostante le molte rivelazioni e le numerose manifestazioni da me avute circa tali argomenti; infatti io avevo veramente visto degli angeli e mi avevano istruito. Ed avevo anche udito la voce del Signore, che di quando in quando mi aveva parlato con le sue stesse parole, per cui non avrei potuto essere scosso. Ed avvenne che egli venne a me e in questa maniera si rivolse a me, dicendo: - Fratello Giacobbe, ho cercato molte occasioni di poterti parlare; ho udito infatti e so anche che tu ti dai molto d’attorno predicando ciò che voi chiamate il Vangelo o la dottrina di Cristo. Ed avete sviato molta gente in modo che costoro pervertono la retta via di Dio e non osservano la legge di Mosè, che è la retta via; e trasformano la legge di Mosè nel culto di un essere che voi dite dover venire fra molte centinaia di anni. Ed ora, ecco, io Sherem vi dichiaro che ciò è blasfematorio, poiché nessun uomo conosce tali cose, nessuno infatti può parlare di cose future. -
    Ed in tal maniera Sherem mi combatteva. Ma ecco, il Signore Iddio versò il suo Spirito entro la mia anima, cosicché potei confonderlo in tutte le sue parole. E gli dissi: - Neghi tu il Cristo che dovrà venire? - Rispose egli: - Se ci fosse un Cristo, non lo negherei, ma so che non vi è alcun Cristo né ve n’è stato né ve ne sarà mai. - Ed io gli dissi: - Credi tu nelle Scritture? - E rispose: - Sì. - Ed aggiunsi: - Allora tu non le comprendi, poiché esse attestano in verità il Cristo. Ecco, io ti dico che nessuno dei profeti ha scritto né profetizzato senza parlare di Cristo. E ciò non è tutto: mi è stato manifestato, proprio a me, poiché ho udito e visto; e mi è stato manifestato anche mediante il potere dello Spirito santo, perciò io so che se non vi fosse alcuna espiazione, tutto il genere umano sarebbe perduto. - Ed allora egli mi disse: - Mostrami un segno tramite questo potere dello Spirito santo col quale tu sai tante cose. - E risposi io: - Che cosa sono io per voler tentare Dio a mostrarti un segno per una cosa che tu sai essere vera? Eppure tu lo negheresti, perché sei del diavolo. Nondimeno che non sia la mia volontà a compiersi, ma se Dio ti colpirà, che ti sia un segno che egli ha la potenza, sia in cielo, sia in terra, ed anche che Cristo verrà. E che la tua volontà, o Signore, sia fatta, non la mia. -
    Accadde allora che appena io, Giacobbe, ebbi pronunciato queste parole, il potere del Signore cadde su di lui, in modo ch’egli stramazzò a terra. Ed avvenne che si dovette nutrirlo per parecchi giorni. E fu così ch’egli disse al popolo: - Radunatevi domani poiché morrò, desidero dunque parlare al popolo prima di morire. -
    Ed ecco, l’indomani la moltitudine si radunò ed egli parlò loro chiaramente e negò quanto aveva loro insegnato, e confessò il Cristo ed il potere dello Spirito santo ed il ministero degli angeli. E disse loro apertamente che era stato ingannato dal potere del diavolo. E parlò dell’inferno, dell’eternità e del castigo eterno. E disse: - Ho gran timore di aver commesso il peccato imperdonabile, poiché ho mentito a Dio e ho negato il Cristo, pur dicendo che credevo nelle Scritture; ora, esse danno invero testimonianza di lui. E per aver così mentito a Dio, io temo grandemente che la mia condizione sia orribile, ma mi confesso a Dio. -
    E allorché ebbe pronunciate queste parole, non poté dire di più e rese l’anima. E quando la moltitudine lo ebbe udito pronunciare queste parole mentre stava per render l’anima, fu straordinariamente stupita, al punto che il potere di Dio scese su di essa e fu così sopraffatta che cadde a terra. Ora, questo fece piacere a me, Giacobbe, poiché l’avevo richiesto al mio Padre che è in cielo, ed egli aveva udito il mio grido ed esaudito la mia preghiera. Fu così che la pace e l’amore di Dio furono nuovamente ristabiliti fra il popolo, il quale cercò le Scritture e non ascoltò più le parole di questo uomo perverso. E furono escogitati diversi mezzi per richiamare e riportare i Lamaniti alla conoscenza della verità, ma tutto fu vano, poiché si dilettavano in guerre e spargimenti di sangue, ed avevano un odio imperituro contro di noi, loro fratelli. E cercavano di distruggerci continuamente col potere delle loro armi. Pertanto il popolo di Nefi si fortificò contro di loro con i suoi eserciti, con tutta la sua forza, confidando in Dio e nella rocca della sua salvezza; pertanto fino a oggi i Nefiti hanno potuto uscire vittoriosi dei loro nemici.
    Ed avvenne che io, Giacobbe, cominciai a invecchiare; e poiché gli annali di questo popolo sono tenuti sulle altre tavole di Nefi, io concludo dunque codesti annali, dichiarando di averli scritti secondo le mie migliori cognizioni, aggiungendo che il tempo passa rapidamente per noi e le nostre vite trascorrono pure come fossero un sogno, dato che siamo un popolo solitario e solenne, errante, scacciato da Gerusalemme, nato nella tribolazione, in un deserto, e odiato dai nostri fratelli, il che provoca guerre e contese, perciò i nostri giorni trascorrono in tristezza.
    Ed io, Giacobbe, vidi che avrei dovuto presto scendere nella tomba, per cui dissi a mio figlio Enos: - Prendi queste tavole. - E gli dissi quanto mio fratello Nefi mi aveva comandato ed egli promise obbedienza ai comandamenti. E metto fine ai miei scritti su codeste tavole, scritti che sono stati esigui; e dico addio al lettore, nella speranza che molti dei miei fratelli possano leggere le mie parole. Fratelli, addio. (Giacobbe 7)
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  2. #32
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    Ed avvenne che così facendo, essi lo preservarono dallo sterminio, poiché le loro parole andavano diritte al cuore, spronandolo continuamente al pentimento. (Jarom 12)

    Il "Libro di Omni" racconta eventi accaduti tra il 323 e il 130 a.C.

    Ecco, io sono Amaleki, figlio di Abinadom. Ecco, io vi parlerò alquanto in merito a Mosia, che fu fatto re sulla terra di Zarahemla, in quanto egli essendo stato avvertito dal Signore di fuggire dalla terra di Nefi e che quanti volessero dare ascolto alla voce del Signore avessero a partire con lui per il deserto. Avvenne dunque ch’egli fece secondo quanto il Signore gli aveva comandato. E quanti vollero ascoltare la voce del Signore lasciarono il paese insieme con lui per il deserto; ed erano condotti da predicazioni e numerose profezie. Ed erano continuamente ammoniti dalla parola di Dio e furono condotti attraverso il deserto dal potere del suo braccio, finché giunsero a una terra chiamata la terra di Zarahemla. E vi scoprirono un popolo che si chiamava popolo di Zarahemla. Vi fu allora grande allegrezza fra il popolo di Zarahemla e Zarahemla fu lui stesso straordinariamente felice, perché il Signore aveva mandato il popolo di Mosia con le tavole di bronzo che contenevano la storia degli Ebrei. Fu così che Mosia scoprì che il popolo di Zarahemla era partito da Gerusalemme al tempo in cui Zedechia, re di Giuda, fu deportato prigioniero in Babilonia. Ed avevano viaggiato nel deserto ed erano stati trasportati dalla mano del Signore attraverso le grandi acque fino alla terra ove Mosia li trovò e vi avevano abitato fin d’allora. Ed al tempo in cui Mosia li scoprì, essi erano divenuti numerosissimi. Però avevano avuto molte guerre e gravi contese e ne erano morti parecchi a fil di spada; il loro linguaggio si era molto corrotto; non avevano portato con loro nessuna storia scritta e negavano l’esistenza del loro Creatore; e né Mosia né il suo popolo erano in grado di comprenderli.
    Ed avvenne che Mosia dispose che si insegnasse loro la sua lingua. E quando essi ebbero appreso la lingua di Mosia, Zarahemla dette una genealogia dei suoi padri, secondo la su memoria, ed è scritta, ma non su queste tavole. Ed allora il popolo di Zarahemla e quello di Mosia si unirono e Mosia fu eletto loro re. Ed avvenne che durante il regno di Mosia, gli venne portata una grande pietra con sopra delle incisioni ed egli interpretò le incisioni per dono e potere divini. Queste scritture davano un racconto di un certo Coriantumur e dell’uccisione del suo popolo. Coriantumur fu trovato dal popolo di Zarahemla ed abitò insieme ad essi per lo spazio di nove lune. Questa pietra dava pure un breve rendiconto dei suoi padri. I suoi progenitori erano venuti dalla torre, al tempo in cui il Signore confuse le lingue dei popoli, e la severità dell’Eterno infierì su loro, secondo i suoi giudizi, che sono giusti; e le loro ossa giacciono sparse sulla terra a settentrione. (Omni 12-22)
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  3. #33
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    Nel "Libro di Mosia" vengono narrati eventi accaduti tra il 130 e il 124 a.C.

    Io vi dico che mi è stato permesso di trascorrere la mia vita a vostro servizio fino a oggi e non ho preteso da voi né oro né argento né alcun genere di ricchezze. Né ho sopportato che voi foste confinati entro prigioni né che vi rendeste schiavi l’un l’altro né che uccideste o saccheggiaste, o rubaste, o commetteste adulterio; e non ho neppure sopportato che commetteste alcun genere di malvagità e vi ho insegnato ad osservare i comandamenti del Signore, in tutto ciò che egli ha ordinato. Ed io pure ho lavorato con le mie stesse mani per potervi servire e perché non foste gravati di tasse né di alcunché di pesante sulle vostre spalle. Di tutte queste cose di cui ho parlato, voi stessi siete oggi testimoni. Eppure, fratelli miei, io non ho fatto tutto ciò per potermi vantare né ve lo dico per farvene un’accusa, ma piuttosto perché sappiate che posso risponderne oggi dinanzi a Dio con coscienza pura. (2:12-15)

    Se dunque quest’uomo non si pente, ma rimane e muore nemico di Dio, le esigenze della giustizia divina risvegliano nella sua anima immortale un vivido senso della sua propria colpa, che lo fa fuggire dalla presenza del Signore e riempire il suo essere di colpevolezza, di dolore e d’angoscia, il che è simile ad un fuoco inestinguibile, la cui fiamma ascende in eterno (1). Ed ora io vi dico che la misericordia non avrà presa su quest’uomo, per cui la sua ultima pena sarà di subire un tormento eterno. (2:38, 39)

    Sappi, infatti, che il giorno viene e non è più assai lontano, in cui il Signore onnipotente, che regna, che fu ed è d’eternità in eternità, scenderà in potenza dal cielo ed abiterà un tabernacolo di terra e andrà in mezzo agli uomini, operando possenti miracoli, tali come guarire i malati, resuscitare i morti, far camminare gli storpi, ridar la vista ai ciechi e l’udito ai sordi e guarendo ogni sorta di malattie. E scaccerà demoni, o gli spiriti impuri, che prendono dimora nei cuori dei figlioli degli uomini. Ed ecco, egli soffrirà le tentazioni ed i dolori del corpo, la fame, la sete e la fatica, anzi più di quanto l’uomo possa sopportare senza soccombere; ecco, infatti, il sangue gli uscirà da ogni poro, sì grande sarà la sua angoscia per la perversità e le abominazioni del suo popolo. E sarà chiamato Gesù Cristo, il Figliolo di Dio, il Padre del cielo e della terra, il Creatore di tutte le cose fin dal principio, e sua madre sarà chiamata Maria. Ed ecco, egli viene al suo popolo affinché la salvezza sia data ai figlioli degli uomini mediante la fede nel nome suo; e pure dopo tutto ciò, essi lo considereranno un uomo e diranno che ha un demonio, lo flagelleranno e lo crocifiggeranno. Ed egli risusciterà dai morti il terzo giorno; ed ecco, egli giudicherà il mondo; e tutte queste cose si compiono perché un giusto giudizio possa essere dato ai figlioli degli uomini. Sappiate infatti che il suo sangue serve pure d’espiazione per i peccati di coloro che sono caduti per la trasgressione di Adamo, che hanno peccato senza conoscere la volontà di Dio a loro riguardo o che hanno peccato per ignoranza. Ma guai, guai a coloro che sanno di essere ribelli contro Iddio! Poiché la salvezza non viene per costoro, se non mediante il pentimento e la fede nel Signore Gesù Cristo. Ed il Signore Iddio ha mandato i suoi santi profeti fra tutti i figlioli degli uomini per annunciare queste cose ad ogni stirpe, nazione e favella, affinché in tal modo chiunque crederà nell’avvento di Cristo possa ricevere la remissione dei suoi peccati e gioire di un’allegrezza inesprimibile, proprio come se egli fosse già venuto fra gli uomini. (3:5-13)

    Nota.

    1. E’ una descrizione dell’inferno interno: le tenebre interiori, il senso di colpa dei colpevoli. Le tenebre esteriori, l’inferno esterno, è invece rappresentato da condizioni esterne sfavorevoli che conducono a una sorta di schiavitù, di dipendenza dai criminali, senza possibilità di liberarsene.
    Ultima modifica di Arcobaleno; 10-08-2021 alle 16:35
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  4. #34
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    Ed inoltre io vi dico che non vi sarà nessun altro nome né alcun altro modo né mezzo dato ai figlioli degli uomini per cui la salvezza possa giunger loro, se non nel nome e per il nome di Cristo, il Signore onnipotente. Egli infatti giudica e il suo giudizio è giusto; ed il fanciullo che muore nell’infanzia non perisce; ma gli uomini si attirano la dannazione della loro propria anima, se non si umiliano, diventano come bambini e credono che la salvezza fu, è e sarà nel sangue espiatorio di Cristo, il Signore onnipotente. Poiché l’uomo è di natura nemico di Dio, lo è stato fin dalla caduta d’Adamo e lo sarà per sempre, a meno che non ascolti i suggerimenti dello Spirito santo, si spogli della sua natura e divenga santo per l’espiazione di Cristo, il Signore, e diventi simile a un fanciullo, sottomesso, mite, umile, paziente, pieno d’amore, disposto ad accettare tutte le prove che il Signore ritiene opportuno infliggergli, proprio come un bambino si sottomette a suo padre. Per di più vi dico che giorno verrà in cui la conoscenza del Salvatore si diffonderà per ogni nazione, stirpe, lingua e popolo. Ed ecco, quando quel tempo verrà, nessuno, eccettuati i bambini, sarà trovato innocente dinanzi a Dio, se non mediante il pentimento e la fede nel nome del Signore Iddio onnipotente. (3:17-21)

    E se (le loro opere) sono malvage, saranno messi in presenza delle loro colpe e abominazioni, il che li fa rifuggire dal cospetto del Signore in uno stato di miseria e di tormento senza fine, dal quale non possono più tornare; perciò essi hanno attirato la dannazione sulle loro proprie anime. Essi hanno così bevuto la coppa della collera di Dio, che la giustizia non avrà potuto risparmiar loro, come non poté risparmiare Adamo, dopo che fu caduto in fallo per aver preso il frutto proibito; perciò la misericordia non potrà mai più aver presa su di loro. Ed il loro tormento è come un lago di fuoco e zolfo, le cui fiamme sono inestinguibili ed il cui fumo ascende in eterno. Così mi ha comandato il Signore. Amen. (3:25-27)

    Ma insegnerete loro a seguire il cammino della verità e della serietà, li esorterete ad amarsi gli uni con gli altri ed a servirsi a vicenda. Inoltre voi stessi soccorrerete quelli che ne hanno bisogno, sarete generosi delle vostre sostanze verso colui che è indigente e non lascerete il mendicante rivolgersi a voi invano né gli opporrete rifiuto perché perisca. Forse ti dirai: - Quest’uomo è causa lui stesso della sua miseria, perciò tratterrò la mia mano e non gli darò del mio cibo né gli impartirò del mio perché non soffra, poiché il suo castigo è giusto. -
    Ma io vi dico, o uomo, chiunque farà ciò avrà gran ragione di pentirsi, e se non si pentirà di quanto ha fatto, perirà per sempre e non avrà parte al regno di Dio. Non siamo forse tutti mendicanti? Non dipendiamo forse tutti dallo stesso essere, Iddio, per tutto quanto possediamo, cibo, vesti, oro, argento e tutte le ricchezze di ogni sorta che abbiamo? (4:15-19)
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  5. #35
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    Ed ancora, mi rivolgo ai poveri, a voi che non possedete e pure avete quanto basta di giorno in giorno; intendo voi tutti che rifiutate ai mendicanti perché non possedete; vorrei che diceste in cuor vostro: - Non do perché non ho, ma se avessi darei. -
    Ed ora, se in cuor vostro dite questo, siete senza colpa, altrimenti siete condannati; e la vostra condanna è giusta perché ambite quanto non avete ricevuto.
    Ed ora, per le cose che vi ho dette – cioè al fine di conservare la remissione dei vostri peccati di giorno in giorno, onde vivere senza colpa dinanzi a Dio – vorrei che impartiste ai poveri le vostre sostanze, ognuno secondo quanto possiede, in modo da nutrire gli affamati, rivestire gli ignudi, visitare gli infermi e provvedere a soccorrerli, tanto spiritualmente che temporalmente, secondo le loro necessità. E badate che tutto ciò sia fatto con saggezza e ordine, poiché a nessuno è chiesto di correre veloce oltre le sue forze. Ed inoltre è necessario essere diligenti per vincere il premio, dunque ogni cosa deve essere compiuta con ordine. (4:24-27)

    E pertanto sarete chiamati figli e figlie di Cristo; ecco, oggi egli vi ha spiritualmente generati, poiché dite che i vostri cuori sono mutati per la fede nel suo nome; dunque siete rinati da lui e siete divenuti suoi figli e sue figlie. E grazie a lui siete divenuti liberi e non vi è alcun altro capo che possa rendervi liberi. Non vi è dato altro nome per la salvezza, per cui vorrei che assumeste il nome di Cristo, voi tutti che siete entrati in alleanza con Dio per essergli obbedienti fino alla morte. (5:7, 8)

    Vi ripeto, vorrei che vi ricordaste di conservare sempre il nome scritto nei vostri cuori, per non trovarvi alla sinistra di Dio, ma che possiate udire e conoscere la voce di colui che vi chiamerà, come pure il nome con cui sarete chiamati. (5:12)

    E il re Mosia fece coltivare la terra al suo popolo. E lui stesso la coltivava per non essere di peso al suo popolo, imitando in ciò suo padre in tutto. E non vi furono divisioni fra il popolo per la durata di tre anni. (6:7)

    Ed hanno ucciso un profeta del Signore, sì, un uomo eletto che denunciando la loro malvagità e abominazione, aveva profetizzato molte cose future, sì, perfino la venuta di Cristo. E perché disse loro che Cristo è Dio, Padre di ogni cosa, e che avrebbe preso sembianze umane, quale l’uomo fu creato al principio o, in altri termini, perché disse che l’uomo fu creato all’immagine di Dio e che Iddio sarebbe sceso fra gli uomini, rivestendo carne e sangue per camminare sulla faccia della terra. (7:26, 27)

    Ma un veggente può conoscere cose passate ed anche cose future, e in tal modo tutte le cose saranno rivelate o, piuttosto, le cose segrete saranno rese manifeste e le cose nascoste verranno alla luce, e cose che sono ignote saranno rese note, e cose che altrimenti non potrebbero essere conosciute saranno da essi svelate. (8:17)

    Pertanto fu data loro una legge, sì, una legge di cerimonie esteriori e di ordinanze, una legge ch’essi avrebbero dovuto osservare strettamente di giorno in giorno per mantenerli nel ricordo di Dio ed al loro dovere verso di lui (1). Ma in verità io vi dico che tutte queste cose erano simboli di eventi futuri. (13:30, 31)

    Nota:

    1. Si tratta della legge mosaica. Comunque tutti i riti di tutte le religioni hanno questa motivazione.
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  6. #36
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    Sì, ed in verità non dice forse Isaia: "Chi potrà credere a ciò che apprendiamo? E a chi il braccio del Signore è stato rivelato? E’ cresciuto dinanzi a lui come una pianta tenera, come uno stelo fuori da una terra arida; non aveva né grazia né bellezza per attirare i nostri sguardi ed il suo aspetto non aveva alcunché che potesse sedurci. Egli è disprezzato e rigettato dagli uomini; uomo di dolore, familiarizzato con la sofferenza; e noi abbiamo quasi nascosto il nostro viso da lui; egli fu disprezzato come coloro dinanzi ai quali ci si vela il viso e noi non avemmo per lui alcuna stima. Certamente egli ha portato i nostri dolori e si è sottoposto a tutte le nostre tristezze e noi lo reputavamo colpito, abbattuto da Dio, umiliato! Ma è a causa delle nostre trasgressioni ch’egli fu colpito e ferito a cagione della nostra iniquità, e noi siamo guariti grazie alle sue ferite, il castigo della nostra pace fu versato su di lui (1). Noi tutti come un gregge di pecore ci eravamo allontanati dalla via diritta, ciascuno di noi errava per la sua strada. Mentre il Signore faceva ricadere su di lui i peccati di noi tutti. Egli fu oppresso, afflitto, eppure non aprì bocca; egli è condotto come un agnello al macello, e come una pecora è muta dinanzi a quelli che la tosano, così egli non aperse bocca. Fu privato di prigionia e di giudizio (2), e chi potrà dichiarare la sua posterità? Poich’egli fu tagliato fuori dalla terra dei viventi, colpito a causa della trasgressione del mio popolo. Ed ha ricevuto una sepoltura con i malvagi e coi ricchi alla sua morte. Perché non v’era in lui alcun male né vi era alcun inganno nella sua bocca. Eppure è piaciuto al Signore di abbatterlo, lo ha condannato al dolore; ma quando egli avrà offerto la sua anima in sacrificio per il peccato, egli prolungherà i suoi giorni e la volontà del Signore potrà compiersi grazie a lui (3). Egli vedrà il travaglio della sua anima, poi sarà soddisfatto; grazie alla sua conoscenza il mio giusto servitore ne giustificherà molti; egli porterà la loro iniquità. Pertanto io gli darò la sua parte con i grandi e condividerà le spoglie con i forti, perché egli ha versato la sua anima fino a morirne e fu annoverato coi trasgressori; ed egli portò i peccati di molti ed intercedette per i colpevoli." (cap. 14)

    Note:

    1. Il castigo necessario per far ottenere la pace a chi se la merita, dopo il pentimento, è stato dato a Cristo. Questo ovviamente non significa che i trasgressori non saranno puniti.
    2. Fu giudicato senza un regolare processo, che prevede prigione e giudizio per il presunto colpevole.
    3. Questo deve necessariamente riferirsi alla seconda venuta di Cristo.
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  7. #37
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    Ma ecco, i legami della morte saranno infranti, il Figlio regna ed ha ogni potere sui morti, pertanto egli opera la risurrezione dei morti. Ed avviene allora una risurrezione, anzi una prima risurrezione; sì, una risurrezione di tutti coloro che furono e che sono e che saranno fino alla risurrezione di Cristo, poiché è così che sarà chiamato. Ed ora, la risurrezione di tutti i profeti e di tutti coloro che hanno creduto nelle loro parole e di tutti coloro che hanno osservato i comandamenti di Dio si avvererà nella prima risurrezione; essi sono dunque la prima risurrezione. Sono elevati per dimorare con Dio, che li ha riscattati; così essi hanno la vita eterna mediante Cristo, che ha spezzato i legami della morte. Ed inoltre coloro che morirono prima della venuta di Cristo, nell’ignoranza, avranno pure parte alla prima risurrezione, benché la salvezza non fosse loro stata annunciata. E così il Signore opera la restaurazione di costoro ed essi partecipano alla prima risurrezione e godono della vita eterna, essendo riscattati dal Signore. Ed i fanciulli hanno essi pure la vita eterna.
    Ma guardate e fremete e tremate dinanzi a Dio, poiché dovreste tremare, poiché il Signore non redime nessuno di coloro che si ribellano contro di lui e che muoiono nei loro peccati; sì, anzi, tutti coloro che sono morti nei loro peccati fin dall’inizio del mondo e che si sono volontariamente ribellati contro Iddio, che conobbero i comandamenti di Dio e non vollero obbedire, questi sono coloro che non avranno alcuna parte nella prima risurrezione. Non dovreste dunque tremare? La salvezza non giunge infatti a nessuno di questi, il Signore non li ha redenti né il Signore può redimere alcuno di costoro; non può infatti contraddirsi, egli non può prescindere dalla giustizia quando reclama i suoi diritti. Ed ora io vi dichiaro che verrà un tempo in cui la salvezza del Signore sarà annunciata ad ogni nazione, famiglia, lingua e popolo. Sì, o Signore, le tue sentinelle alzeranno la voce, canteranno unanimi, poiché vedranno coi loro propri occhi quando il Signore ristabilirà Sion. Scoppiate in allegrezza, cantate all’unisono, o voi piazze desolate di Gerusalemme, poiché il Signore ha confortato il suo popolo ed ha redento Gerusalemme. Il Signore ha tratto fuori il braccio della sua santità alla vista di tutte le nazioni e tutte le estremità della terra hanno veduta la salvezza del nostro Dio. (15:20-31)
    Ultima modifica di Arcobaleno; 19-08-2021 alle 21:00
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  8. #38
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    E comandò pure che i sacerdoti ch’egli aveva ordinato lavorassero con le loro mani per il loro sostentamento. (18:24)

    Ed il popolo desiderava che Alma fosse loro re, poiché era prediletto dal suo popolo. Ma egli disse loro: - Ecco, non è opportuno che voi abbiate un re, così infatti dice il Signore. Voi non stimerete una carne più di un’altra o un uomo non si reputerà superiore ad un altro, perciò vi dico che non è opportuno che voi abbiate un re. Però, se vi fosse possibile avere sempre uomini giusti per governarvi, sarebbe bene per voi d’avere un re. - (23:6-8)

    Ed ora vi dico: Voi siete stati oppressi dal re Noè e siete stati in schiavitù sotto di lui e sotto i suoi sacerdoti, e siete stati condotti all’iniquità da loro, così eravate legati con i legami dell’iniquità. Ed ora, siccome siete stati liberati mediante il potere di Dio da questi legami, sì, dalle mani di re Noè e del suo popolo, ed anche dai legami dell’iniquità, così desidero che voi rimaniate fermi in questa libertà, con la quale siete stati resi liberi, e che non affidiate a nessun uomo la carica di regnare sopra di voi. E che non affidiate ad alcuno l’incarico di essere vostro istruttore o vostro ministro, a meno che non sia un uomo di Dio, che cammini nelle sue vie e che osservi i suoi comandamenti. (23:13, 14)

    Ed avverrà che allorché suonerà la seconda tromba, coloro che mai mi conobbero usciranno e staranno dinanzi a me. Ed allora sapranno che io sono il Signore loro Dio e che sono il loro redentore, ma non vollero essere redenti. (26:25, 26)

    Ed il Signore mi ha detto: - Non ti stupire che tutta l’umanità, sì, uomini e donne, tutte le nazioni, stirpi, lingue e popoli debbano nascere di nuovo; sì, nascere da Dio e passare dal loro stato carnale e decaduto a uno stato di giustizia, essendo riscattati da Dio e divenendo suoi figli e sue figlie. E così divengono delle nuove creature; e se non lo fanno, non possono in alcun modo ereditare il regno di Dio. - (27:25, 26)

    Pertanto, se fosse possibile che voi aveste sempre uomini giusti per regnare su voi, che farebbero rispettare la legge di Dio e che giudicherebbero questo popolo secondo i suoi comandamenti, sì, se voi poteste avere per re degli uomini che facessero come fece mio padre Beniamino per questo popolo – io vi ripeto, se questo fosse sempre il caso – allora sarebbe opportuno che voi aveste sempre dei re per governarvi. (29:13)
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  9. #39
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    Il "Libro di Alma" racconta episodi accaduti tra il 91 e il 52 a.C.

    Il racconto di Alma, che era il figlio di Alma, primo giudice supremo
    del popolo di Nefi e anche sommo sacerdote della chiesa. Un
    racconto del regno dei giudici, delle guerre e delle contese fra il
    popolo. E anche il racconto di una guerra fra i Nefiti e i Lamaniti,
    secondo la storia di Alma, primo giudice supremo.

    E quando i sacerdoti lasciavano il loro lavoro per impartire la parola di Dio al popolo, il popolo lasciava pure il suo lavoro per udire la parola di Dio. E quando il sacerdote aveva impartito loro la parola di Dio, essi ritornavano tutti con diligenza ai loro lavori ed il sacerdote, non avendo di se stesso maggiore stima che dei suoi uditori, poiché il predicatore non era migliore di chi l’ascoltava né l’insegnante migliore del discepolo, così essi erano tutti eguali e tutti lavoravano, ciascuno secondo le sue forze. Ed essi distribuivano le loro sostanze, ognuno secondo quanto possedeva, ai poveri, ai bisognosi, ai malati ed agli afflitti; e non si rivestivano di abiti sontuosi, ma erano puliti e aggraziati. (1:26, 27)

    E così, nelle loro prospere condizioni, essi non rimandavano a vuoto alcuno che fosse nudo o affamato o assetato o ammalato o che non fosse ben curato; e non mettevano i loro cuori nelle ricchezze, ma erano liberali verso tutti, vecchi e giovani, servi e liberi, maschi e femmine, membri o non membri della Chiesa, senza fare eccezioni di persona, per chiunque fosse nel bisogno. (1:30)

    Oh voi che commettete l’iniquità, voi che siete insuperbiti nelle vanità del mondo, voi che avete professato di conoscere le vie della giustizia, ma che ve ne siete allontanati come pecore senza pastore, benché un pastore vi abbia chiamati e vi chiami ancora, ma voi non volete ascoltare la sua voce! Ecco, vi ripeto che il buon pastore vi chiama ed egli lo fa nel suo nome, che è il nome di Cristo; e se voi non volete ascoltare la voce del buon pastore né il nome con cui siete chiamati, ecco, voi non siete le pecore del buon pastore. Ed allora, se non siete le pecore del buon pastore, di quale gregge siete voi? Vi rispondo che il diavolo è il vostro pastore e che siete pecore del suo gregge; ed ora, chi può negarlo? Ecco, chiunque lo nega, vi dico che mente ed è figlio del diavolo. Poiché vi affermo che tutto ciò che è buono viene da Dio e tutto ciò che è male viene dal diavolo. Perciò, se un uomo compie buone azioni, egli ascolta la voce del buon pastore e lo segue; ma chiunque commette cattive azioni, diviene figlio del diavolo, poiché ascolta la sua voce e lo segue. (5:37-41)
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  10. #40
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    Sì, così dice lo Spirito: - Pentitevi, o voi tutti dalle estremità della terra, poiché il regno dei cieli è prossimo; sì, il Figlio di Dio viene nella sua gloria, nella sua potenza, maestà di potere e dominio. - Sì, miei diletti fratelli, vi affermo che lo Spirito dice: - Ecco la gloria del Re di tutta la terra; ed anche il Re del cielo brillerà tra poco fra tutti i figlioli degli uomini. -
    E lo Spirito mi dice pure, sì, mi grida con voce potente, dicendo: - Va a dire a questo popolo: Pentitevi, poiché a meno che vi pentiate, voi non potete in alcun modo ereditare il regno dei cieli. - E di nuovo vi affermo che lo Spirito così si esprime: - Ecco, la scure è già posta alla radice dell’albero, per cui ogni albero che non produce buoni frutti sarà abbattuto e gettato nel fuoco, sì, un fuoco che non si consuma, che non può essere estinto. Vedete, rammentatevi che il Santo l’ha detto. -
    Ed ora, miei diletti fratelli, io vi dico: Potete resistere a queste parole, potete mettere da parte queste cose e calpestare il Santissimo sotto i vostri piedi, potete elevarvi nell’orgoglio dei vostri cuori, persisterete ad abbigliarvi di vesti sontuose ed a riporre i vostri cuori sulle cose vane di questo mondo, sulle vostre ricchezze? Sì, persisterete nel supporre che valete gli uni più degli altri? Persisterete a perseguitare i vostri fratelli che si umiliano e camminano nell’obbedienza al santo ordine di Dio, che li ha condotti in seno a questa Chiesa, essendo stati santificati dallo Spirito santo, essi che fanno opere degne e di penitenza? Invero persisterete a voltar la schiena ai poveri, ai bisognosi ed a trattenere le vostre sostanze per non elargirle? Ed infine, voi tutti che persistete nella vostra malvagità, io vi avverto che sono questi che saranno falciati e gettati nel fuoco, a meno che non si pentano rapidamente. Ed ora vi dico, voi tutti che desiderate seguire la voce del buon pastore, uscite da frammezzo i cattivi e separatevene, e non toccate le loro impurità; ecco, infatti, i loro nomi saranno cancellati, perché i nomi dei malvagi non siano contati con i nomi dei giusti, affinché si adempia la parola di Dio che dice: - I nomi dei malvagi non saranno mescolati ai nomi del mio popolo. Poiché i nomi dei giusti saranno scritti nel libro della vita e ad essi io accorderò un posto alla mia destra. -
    Ed ora, fratelli miei, che potete voi dire contro queste parole? Io vi dico che non importa se voi le contraddite, perché la parola di Dio deve adempiersi. Qual è infatti il pastore fra voi, cui sono affidate molte pecore, che non vigila su di esse per non lasciar entrare il lupo a divorare il suo gregge? Ed ecco, se un lupo entra in mezzo al suo gregge, non lo caccia forse fuori? Sì, ed anzi, alla fine, se può, lo distruggerà. Ed ora io vi dico che il buon pastore vi chiama, e se voi volete ascoltare la sua voce, egli vi condurrà nel suo ovile e voi sarete le sue pecore; e vi comanda di non lasciare entrare in mezzo a voi alcun lupo rapace, affinché non ne siate divorati. (5:50-60)
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  11. #41
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    E prenderà su di sé la morte per poter sciogliere i legami mortali che avviluppano il suo popolo; e prenderà su di sé le sue infermità perché i suoi visceri possano essere riempiti di compassione, secondo la carne, per poter conoscere, secondo la carne, come soccorrere il suo popolo nelle sue infermità. (7:12)

    E non può dimorare in templi impuri; né alcuna sozzura o checchessia d’impuro può penetrare nel regno di Dio; vi dico dunque che il tempo verrà, e sarà all’ultimo giorno, in cui colui che è sozzo dovrà restare nella sua sozzura. (7:21)

    Ora Zeezrom soggiunse: - Il Figlio di Dio è proprio il Padre eterno? -
    Amulek rispose: - Sì, egli è proprio il Padre eterno del cielo e della terra e di tutto quanto vi è contenuto; è il principio e la fine, il primo e l’ultimo. - (11:38, 39)

    Lo spirito e il corpo saranno riuniti di nuovo nella loro forma perfetta; le membra e le giunture saranno rimesse al loro stato primitivo, proprio come siamo in questo momento; e saremo condotti per stare dinanzi a Dio, consci pure come siamo consci adesso, ed avremo un ricordo perfetto di tutte le nostre colpe. Ora, questa restaurazione verrà su tutti, vecchi e giovani, schiavi e liberi, maschi e femmine, tanto sui malvagi che sui buoni; e non sarà perduto nemmeno un capello della loro testa, ma ogni cosa sarà restaurata alla sua forma perfetta come è adesso, o nel corpo, e sarà convocata alla barra di Cristo, il Figliolo, e di Dio Padre e dello Spirito santo, che sono un Dio eterno, per essere giudicati secondo le loro opere, che siano state buone o cattive.
    Ora, ecco, io vi ho parlato della morte del corpo mortale ed anche in merito alla risurrezione del corpo mortale. Vi ripeto che questo corpo mortale è trasformato in un corpo immortale, cioè dalla morte, sì, dalla prima morte alla vita, per non morire mai più; i loro spiriti unendosi con i loro corpi per non esser mai più divisi ed il tutto divenendo così spirituale e immortale, in modo da non vedere più la corruzione. (11:43-45)
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  12. #42
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    Perché le nostre parole ci condanneranno e tutte le nostre azioni ci condanneranno; noi non saremo trovati senza macchia e i nostri pensieri pure ci condanneranno; ed in questo stato orribile noi non oseremo guardare verso Iddio e saremmo ben contenti se potessimo dire alle rocce ed alle montagne di cadere su di noi per nasconderci dalla sua presenza. Ma ciò non potrà farsi, dovremo venir fuori e stare in sua presenza, nella sua gloria, nel suo potere, nella sua potenza e maestà e dominio, e riconoscere a nostra eterna vergogna che tutti i suoi giudizi sono giusti, che egli è giusto in tutte le sue opere e misericordioso verso i figlioli degli uomini, e che egli ha ogni potere di salvare ogni creatura nel suo nome e che porta frutti atti alla penitenza (1). Ed ecco, io vi dico che allora sopravviene una morte, anzi una seconda morte, che è una morte spirituale; allora è un tempo in cui chiunque sarà morto nei suoi peccati, quanto alla morte temporale, morrà pure d’una morte spirituale; sì, egli morrà per quanto riguarda le cose della giustizia. Allora è il tempo in cui i loro tormenti saranno simili ad un lago di fuoco e di zolfo, le cui fiamme salgono per sempre; ed è il tempo in cui essi saranno incatenati giù, in una distruzione eterna, secondo il potere e la cattività di Satana, che li ha assoggettati secondo la sua volontà. Allora io vi dico che essi saranno come se non vi fosse stata alcuna redenzione, poiché essi non possono essere riscattati secondo la giustizia di Dio; ed essi non possono morire dal momento che non vi sarà più corruzione. (12:14-18)

    Quando Amulek vide i dolori delle donne e dei fanciulli consumati dal fuoco (2), fu pure straziato e disse ad Alma: - Come possiamo restare spettatori di una così orribile scena? Stendiamo le mani ed esercitiamo il potere di Dio che è in noi e salviamoli dalle fiamme. -
    Ma Alma gli rispose: - Lo Spirito mi costringe a non stendere la mano, poiché il Signore li riceve presso di sé nella gloria; ed egli permette che essi facciano questo, o che il popolo infligga loro questo tormento, secondo la durezza dei loro cuori, affinché i giudizi che eserciterà su di loro nella sua ira siano giusti; ed il sangue dell’innocente resterà come un testimone contro di loro e griderà potentemente contro di essi all’ultimo giorno. - (14:10, 11)

    E così possiamo chiaramente discernere che una volta che un popolo è stato illuminato dallo Spirito di Dio ed ha avuto grandi conoscenze di cose di giustizia, se viene a cadere nel peccato e (nel)la trasgressione, si indurisce assai più e così il suo stato diviene peggiore che se non avesse mai avuto tali conoscenze. (24:30)

    Sì, io so che non sono nulla; quanto alla mia forza, sono debole, per cui non mi vanto da me stesso, ma mi vanterò del mio Dio, perché nella sua forza io posso fare ogni cosa; sì, vedete quanti grandi miracoli abbiamo operato in questa terra e per questi loderemo il suo nome in eterno. (26:12)

    Note:

    1. Ad essere salvati saranno i penitenti.
    2. Si parla del fuoco reale, non di quello interiore dell’inferno.
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  13. #43
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    Ed ora ecco, fratelli miei, qual è l’uomo nel suo stato di natura che conosca queste cose? Io vi dico, non ve n’è alcuno che le conosca, se non il penitente. Sì, è colui che si pente ed esercita la fede e produce opere buone e prega continuamente, senza posa; a costui è accordato di conoscere i misteri di Dio; sì, a costui sarà accordato di rivelare cose che non sono mai state rivelate; sì, ed a costui sarà dato di condurre migliaia d’anime al pentimento, proprio come ci è stato dato a noi di portare questi nostri fratelli al pentimento. (26:21, 22)

    Ed ora vedete, siamo venuti e ci siamo inoltrati in mezzo a loro; e siamo stati pazienti nelle nostre sofferenze, sopportando ogni privazione; ci siamo recati da una casa all’altra, affidandoci alla misericordia del mondo, e non solo alla misericordia del mondo, ma a quella di Dio! E siamo entrati nelle loro case e li abbiamo istruiti, li abbiamo istruiti nelle loro strade; sì, e li abbiamo pure istruiti sulle loro colline; e siamo entrati nei loro templi, nelle loro sinagoghe ed abbiamo insegnato loro; e siamo stati rigettati, disprezzati, coperti di sputi, colpiti in pieno viso; siamo stati lapidati, presi e legati con forti corde, gettati in prigione; e grazie alla potenza ed alla saggezza di Dio siamo stati di nuovo liberati. Ed abbiamo sofferto ogni sorta di afflizioni, e tutto ciò per essere, chissà, gli strumenti di salvezza per qualche anima; e noi supponemmo che la nostra allegrezza sarebbe completa se, forse, per mezzo nostro qualcuno sarebbe salvato. (26:28-30)

    Ecco, infatti il Signore accorda a tutti i popoli uomini della loro origine e lingua per insegnar loro la sua parola (1); sì, nella sua saggezza egli dà loro ciò che giudica opportuno ch’essi posseggano; vediamo dunque che il Signore opera e consiglia saggiamente, secondo ciò che è giusto e vero. (29:8)

    Ed ora, come vi dissi riguardo alla fede, la fede non è di avere una conoscenza perfetta dei fatti, per cui , se avete fede, sperate in cose invisibili che sono vere. (32:21)

    E così, se voi non volete nutrire la parola guardando innanzi con occhio fiducioso al raccolto del frutto, voi non potrete mai raccogliere del frutto dell’albero di vita. Ma se voi nutrirete la parola, sì, se nutrirete l’albero man mano che crescerà, con la vostra fede e con grande diligenza e pazienza, attendendone il frutto, esso prenderà radici ed ecco, sarà un albero che si stenderà fino alla vita eterna. E per la vostra diligenza, la vostra fede e pazienza a nutrire la parola perché possa prendere radice in voi, ecco che a poco a poco potrete raccoglierne il frutto, che è preziosissimo, più dolce di tutto quanto è dolce e bianco oltre tutto ciò che è bianco, sì, e purissimo; e farete un festino di questo frutto fino a che ne siate sazi da non aver più fame né sete. (32:40-42)

    Nota:

    1. Nel Corano (10:48): Ogni nazione ha un apostolo; e quando il loro apostolo giunga [fra di essi], ha luogo fra di loro un’equa decisione né essi vengono trattati ingiustamente.
    Ultima modifica di Arcobaleno; 11-09-2021 alle 20:37
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  14. #44
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    Ma ecco, ciò non è tutto, questi non sono i soli che hanno parlato del Figliolo di Dio. Ne è stato pure parlato da Mosè; sì, ed anzi egli ne elevò un’immagine figurativa nel deserto, affinché chiunque volesse guardarvi potesse vivere. E molti guardarono e ne ottennero la vita. Ma furono pochi a comprendere il significato di queste cose e ciò a causa della durezza dei loro cuori. Ve ne furono molti, invece, che erano tanto induriti che non volevano nemmeno guardare e perciò perirono. Ora, la ragione per cui non vollero guardare è perché non credettero che avrebbero potuto guarire. (33:18-20)

    Ed ora, fratelli miei, io desidero che piantiate questa parola nei vostri cuori, ed appena comincerà a germogliare, che la nutriate con la vostra fede. Ed ecco, diventerà un albero che si stenderà in voi fino alla vita eterna. Ed allora possa Iddio accordarvi che i vostri fardelli siano leggeri per la gioia del suo Figliolo. Ora, voi potete far tutto ciò, se lo volete. Amen. (33:23)

    Ma la legge richiede la vita di colui che ha ucciso, per cui nulla all’infuori di un’espiazione infinita potrà bastare per i peccati del mondo. Ecco perché bisogna che vi sia un grande ed ultimo sacrificio, dopodiché sarà o dovrà essere cessata ogni effusione cruenta; allora la legge di Mosè sarà compiuta, sì, sarà tutta compiuta, ogni iota, ogni trattino, e non ne passerà alcuno senza che sia compiuto. Ed ecco, questo è tutto il significato della legge ed ogni punto è destinato ad indicare quel grande ed ultimo sacrificio; e quel grande ed ultimo sacrificio sarà il Figliolo di Dio, sì, infinito ed eterno. E così egli porterà la salvezza a tutti coloro che crederanno nel suo nome, poiché è questo lo scopo di questo ultimo sacrificio, di vincere la giustizia con le viscere della misericordia e di portare agli uomini i mezzi di aver fede nel pentimento. E così la misericordia può soddisfare alle esigenze della giustizia e le accerchia nelle braccia della salvezza, mentre colui che non esercita la fede per il pentimento, rimane esposto alla legge tutta intera della giustizia; perciò solo a colui che ha fede nella penitenza si realizzerà il grande ed eterno piano della redenzione. (34:12-16)

    Ma che vi armiate di pazienza e che sopportiate quelle afflizioni con ferma speranza di potere un giorno riposarvi di tutti i vostri dolori. (34:41)

    E mi disse (1): - Se tu vuoi essere distrutto, almeno non cercare più di distruggere la chiesa di Dio. -
    E caddi a terra e per lo spazio di tre giorni e tre notti (2) non potei aprir bocca né ebbi l’uso delle membra. (36:9, 10)

    Ma ero angosciato da un tormento eterno, la mia anima era straziata indicibilmente e tormentata da tutti i miei peccati. Sì, mi ricordavo tutti i miei peccati e tutte le mie iniquità per le quali soffrivo le pene dell’inferno; sì, vedevo che mi ero ribellato contro il mio Dio e che non avevo osservato i suoi santi comandamenti. (36:12, 13)

    E fui così straziato per tre giorni e tre notti con i dolori di un’anima dannata. (36:16)

    Note:

    1. Un angelo.
    2. Come si vede subito dopo, si tratta di una anticipazione delle pene dell’inferno.
    Ne "Il libro del consiglio di Zarathushtra e altri testi" di R.C. Zaehner - Ed. Ubaldini - (p. 106, 107; 9):

    Poi i salvati saranno separati dai dannati e i salvati saranno portati via in paradiso e i dannati rigettati nell’inferno; e per tre giorni e tre notti questi abitatori dell’inferno sopporteranno il castigo nell’inferno, nei loro corpi e nelle loro anime, mentre i salvati godranno la gioia nei loro corpi durante i loro tre giorni e tre notti in paradiso.
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  15. #45
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    Tu pensi bene che è follia da parte mia, ma io ti dico che grandi cose possono essere compiute con piccoli e semplici mezzi, e questi confondono ben spesso i saggi. Ed il Signore Iddio opera in modo da compiere i suoi grandi ed eterni disegni, e con mezzi minimi il Signore confonde i saggi e opera la salvezza di molte anime. (37:6, 7)

    Ecco, è altrettanto facile prestare attenzione alla parola di Cristo, che ti indicherà la diritta via per l’eterna felicità, come era facile ai nostri padri di prestare attenzione a questa bussola, che avrebbe indicato loro un corso diritto verso la terra promessa. Ed ora vi dico, non vi è forse una figura simbolica in questo? Poiché quanto sicuramente questo indicatore condusse i nostri padri verso la terra promessa, se seguivano la sua direzione, le parole di Cristo altresì ci condurranno attraverso ed oltre questa valle di lacrime, fino ad una ben migliore terra promessa, se noi ne seguiamo la direzione. (37:44, 45)

    E per tre giorni e tre notti fui nel più amaro dolore e nell’angoscia dell’anima e non ricevetti la remissione dei miei peccati, se non dopo aver supplicato la misericordia del Signore Gesù Cristo. Ma ecco, lo invocai e trovai la pace per la mia anima. (38:8)

    Non pregare come gli Zoramiti, poiché hai veduto che pregano per essere uditi dagli uomini e per essere lodati per la loro saggezza. Non dire: - O Dio, ti ringrazio di essere migliore dei nostri fratelli -, ma piuttosto: - O Signore, perdona la mia indegnità e ricordati misericordioso dei miei fratelli. - Sì, riconosci ognora la tua indegnità dinanzi a Dio. (38:13, 14)

    E ciò non è tutto, figlio mio. Tu hai fatto ciò che mi è stato il più doloroso. Hai infatti abbandonato il tuo ministero e sei partito per la terra di Siron, sulle frontiere dei Lamaniti, per seguire la cortigiana Isabella. Sì, essa ha turbato molti cuori, ma ciò non era una scusa per te, figlio mio. Avresti dovuto attenerti al ministero che ti era stato affidato. Non sai forse, o figlio mio, che tali cose sono un’abominazione agli occhi del Signore; sì, il più abominevole di tutti i peccati, salvo l’effusione del sangue innocente o il rinnegamento dello Spirito santo? (39:3-5)

    Ed ora vorrei alleviare un po’ la tua mente su questo argomento. Ecco, ti stupisci che tali cose siano già conosciute così in anticipo. Ma ti dico subito: forse che un’anima non è altrettanto preziosa a Dio in questo momento quanto lo sarà al momento della sua venuta? Non è forse altrettanto necessario che il piano della redenzione sia reso noto a questo popolo quanto ai suoi posteri? Non è forse altrettanto agevole per il Signore di mandare i suoi angeli ad annunciare queste buone novelle a noi quanto ai nostri figli o dopo il tempo della sua venuta? (39:17-19)
    Fate l'amore, non la guerra.
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