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Discussione: Gesù ed il suo tempo

  1. #1
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Gesù ed il suo tempo

    Per capire Gesù è necessario immedesimarsi nel suo tempo.
    Allora come sempre il pensiero ebraico ebbe il suo centro, più o meno cosciente sull'idea della "salvezza".
    Bisogna anche dire che la stessa concezione di "salvezza" mutò col tempo.
    Durante il periodo ebraico essa fu essenzialmente "salvezza del popolo" ; in seguito a partire da Ezechiele divenne oltre che "salvezza del popolo" anche "salvezza dell'individuo", ma nel giudaismo canonico non fu mai "salvezza nell' aldilà" almeno fino al II secolo a. C. E il passaggio da una concezione di salvezza all'altra significò un profondo cambiamento della concezione dell'uomo, ché è altro vedere l'uomo limitato fra la sua nascita e la sua morte o guardarlo sullo sfondo dell'eterno. Il passaggio da una concezione all'altra è marcato dalla presenza di una vita post mortem, che nell'ebraismo e nel giudaesimo canonico non esisteva.
    La salvezza dunque è indicata come idea madre del pensiero ebraico indipendentemente da ogni forma che potesse assumere nella storia e indipendentemente da tutte le riflessioni che si svilupparono su questo tema.
    E' naturale che gli ebrei soffermassero molto la loro attenzione sui mezzi per raggiungere la salvezza.
    Questi possono essere raggruppati in due tipi fondamentali cui possiamo dare i nomi molto moderni di "teologia del Patto" e "teologia della Promessa". Si tratta di due modi di concepire la religione diversi, per non dire opposti. Sono entrambi percepibili fin dalle pagine più antiche che ci abbia conservato la letteratura ebraica.

  2. #2
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    - Durante il periodo ebraico essa fu essenzialmente "salvezza del popolo" ; in seguito a partire da Ezechiele divenne oltre che "salvezza del popolo" anche "salvezza dell'individuo", ma nel giudaismo canonico non fu mai "salvezza nell' aldilà" almeno fino al II secolo a. C. -


    Ezechiele.. piu' che "salvezza" egli auspicava la RI-nascita del popolo Primogenito (da qui la metafora delle ossa inaridite... capitolo 37)

    Cosi' anche per gli autori:
    - Proto-Isaia capitoli 26 + 27 // Gioele cap. 2

    E questo perchè sin dal suo sorgere l' ebraismo Mai ha contemplato un' eventuale aldila'. Al termine della vita terrena - Tutti - scendevano nello Sheol (tradotto.. come Inferi).

    E cio' a cominciare dal Pentateuco (Num. 16.33 + Deut. 32.32..) e comunque da detto luogo Nessuno (!) sarebbe "uscito".

    - 2 Sam. 14.14 + Sir. 38.21 + Gb. 26.6 + Sapienza 2.5 /eccc...eccc...

    Questo "vecchio" modo di intendere.. cambiera' Solo qualche secolo prima della comparsa del (futuro) divinizzato Messia, quello che diventera' il nuovo soggetto adorante della costituenda religione (da esaltarlo addirittura come consustanziale al divinAbba').


    ------------------------------


    Tu scrivi: Il passaggio da una concezione all'altra è marcato dalla presenza di una vita post mortem, che nell'ebraismo e nel giudaesimo canonico non esisteva.



    Infatti per tutti (!) la meta finale era il citato Sheol.
    Ma agli ebrei, come gia' postato, premeva molto di piu' l' immediata (!) benevolenza del loro divinAbba' / la ricorrente dottrina tradizionale (e/o delle 2 vie).. proprio perchè era del tutto assente una vita post-mortem.

    Ecco perchè nei vari Libri del loro Tanak (fino al 2 Maccabei + pseudo-Daniele) ricorrente è quell' implorazione:

    - NON nascondere il Tuo (divin) VOLTO (e/o suo sinonimo: "cercate" il Suo Volto..)
    Come per esempio nei vari passi

    - Num. 6.25/26 -- 1 Cron. 16.11 -- Salmi 9/10 + 24.6 + 27.8/9 + 105.4
    -- Amos 5.4 -- Osea 5.6/15 - 2 Sam. 21.1 ...eccc..ecccc....eccc.....

    Lo sguardo, il divinVolto "Verso" il suo popolo Primogenito _ significava;
    - numerosa figliolanza, pioggia assicurata, raccolti abbondanti.. e ovviamente sicurezza, prosperita', pace.

    Il girar "Altrove" il suo divinSguardo significava, ovviamente, tutto il contrario:
    - carestie, pestilenze, disordini sociali, guerre, deportazioni..ecc..eccc...

    Solo con la contaminazione ellenista _ a seguito dell' avvento di Antioco IV _ l' Epifane _ nel 169 a.C. _ il giudaismo del II Tempio.. si Rinnovava:

    - la screditata/sbugiardata dottrina della retribuzione "tradizionale" (2 vie) +
    - l' antiquato e tetro Sheol veniva sostituito con l' appagante e consolante prospettiva di un Dopo "eterno".

    E cio' per giustificare (!) quei martiri che preferivano sacrificare la propria esistenza terrena.. pur di Non tradire il divinAbba'. In altri termini si voleva inculcare, nella mente dei credenti, che il divinAbba' non si scorda dei suoi Fedelissimi.

    Da qui il "premio celeste" _ ovviamente da ricevere Solo alla mitica fine dei tempi....
    (2 Libro dei Maccabei _ cap. 7 ) -

    E come ben sai.. proprio dai Maccabei sorgeranno le due fazioni che sono citate anche nei testi evangelici:
    - i sadducei, coloro che rifiutavano questa paganeggiante tesi.. al contrario dei

    - giulivi farisei che accolsero con giubilo la nuova verita' "celeste" (e guarda la combinazione _ il Tarso apparteneva agli euforici farisei...) -

    Questi sadducei + farisei comunque erano ben piu' saggi dei (futuri) cristiani / in particolare i "papisti".. gli intolleranti, spietati e sanguinari devoti / universalmente riconosciuti come tali.


    Ma agli ebrei, come gia' postato, premeva molto di piu' l' immediata (!) benevolenza del loro divinAbba' / quella ricorrente dottrina tradizionale (e/o delle 2 vie).. proprio perchè era del tutto assente una vita post-mortem.

    Detta gratificante dottrina sara' fatta propria dall' artefice dottrinario SauloTarso e dall' ultimo monoteismo.. l' islam !

    -------------------------------------------------

    Tu scrivi: Per capire Gesù è necessario immedesimarsi nel suo tempo.


    In quel tempo del Gesu' della storia il clima era simile a quello di Antioco IV - Perdurava la scomoda presenza dell' oppressore (e politeista) romano. Ecco dunque che si respirava quel clima detto "apocalittico" _ Certo era l' imminente e sicura discesa dell' Inviato, quaggiu', da parte del divinAbba' di quel tanto auspicato e agognato _ quanto invincibile Liberatore messianico..eccc..ecccc...

    Capofila di quel filone _ ancora lo troviamo nell' autore del Libro Ezechiele / a seguire lo pseudo-Daniele (dal cap. 7) - con quel suo terrificante:
    - abominio della desolazione.

    E poi è finita.... come tutti sanno................

    ------

    E ancora _ come la storia si ripete....

    Al tempo di Diocleziano.. tante erano le persecuzioni nei confronti dei nuovi credenti. Ecco il tardivo autore (quello "spirituale") che scrivera' la (sua) apocalisse..
    Quasi un copia-incolla dello gia' stravagante pseudo-Daniele... (mostri alati, pluriconuti, scenari alla Dario Argento..ecc..eccc.. da non dormir di notte) - ecc..eccc...
    -
    Ultima modifica di esterno; 22-05-2021 alle 15:40

  3. #3
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    Per capire Gesù è necessario immedesimarsi nel suo tempo.
    Allora come sempre il pensiero ebraico ebbe il suo centro, più o meno cosciente sull'idea della "salvezza".
    Bisogna anche dire che la stessa concezione di "salvezza" mutò col tempo.
    Durante il periodo ebraico essa fu essenzialmente "salvezza del popolo" ; in seguito a partire da Ezechiele divenne oltre che "salvezza del popolo" anche "salvezza dell'individuo", ma nel giudaismo canonico non fu mai "salvezza nell' aldilà" almeno fino al II secolo a. C. E il passaggio da una concezione di salvezza all'altra significò un profondo cambiamento della concezione dell'uomo, ché è altro vedere l'uomo limitato fra la sua nascita e la sua morte o guardarlo sullo sfondo dell'eterno. Il passaggio da una concezione all'altra è marcato dalla presenza di una vita post mortem, che nell'ebraismo e nel giudaesimo canonico non esisteva.
    La salvezza dunque è indicata come idea madre del pensiero ebraico indipendentemente da ogni forma che potesse assumere nella storia e indipendentemente da tutte le riflessioni che si svilupparono su questo tema.
    E' naturale che gli ebrei soffermassero molto la loro attenzione sui mezzi per raggiungere la salvezza.
    Questi possono essere raggruppati in due tipi fondamentali cui possiamo dare i nomi molto moderni di "teologia del Patto" e "teologia della Promessa". Si tratta di due modi di concepire la religione diversi, per non dire opposti. Sono entrambi percepibili fin dalle pagine più antiche che ci abbia conservato la letteratura ebraica.
    Ricordi l'episodio di Emmaus? Cosa dice il Risorto mentre cammina per strada con loro? Tutte le Antiche Scritture, tutto l'Antico Testamento, tutti i Salmi, tutte le Profezie... attendevano Lui. Erano in attesa di Lui. Che infatti non venne per abolire il Vecchio: Ma per dargli compimento!

    "Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto».

    Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno gia volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone».
    Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane."

    LUCA 24
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  4. #4
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    Non capisco cosa c'entri l'episodio di Emmaus con quello che ho detto.

  5. #5
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    Teologia del patto...Teologia della Promessa....tutto era in stand-by. In attesa del Messìa.
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  6. #6
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    Non capisco cosa c'entri l'episodio di Emmaus con quello che ho detto.
    Io invece ancora non ci ho capito dove ci vuoi portare con tutte queste discussioni su Gesù , si vede che ce l'hai con sto povero Cristo

  7. #7
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    Ma cono sono teologie completamente diverse.
    Adesso provo a spiegartele, poi scegli tu quale preferisci.

    Secondo le teologia della Promessa fra Israele e Dio esiste un rapporto speciale e privilegiato, per cui la sua esistenza e sopravvivenza è è garantita dall'impegno stesso di Dio.
    In questa visione delle cose le colpe umane possono suscitare l'ira della divinità offesa, ma in nessun caso condurre alla catastrofe definitiva.
    Non solo, la tendenza degli autori che si muovono in questa sfera è quella di sottolineare il piano salvifico di Dio che è destinato a realizzarsi indipendentemente dalle colpe umane.
    L'uomo è visto come dominato da una forza che lo spinge verso il male, che può in qualche caso essere identificata con l'impurità.
    la salvezza pertanto potrà venire solo quando Dio vorrà mandargliela, sia per un suo intervento diretto, sia per mezzo di qualche personaggio particolarmente dotato di carismi.
    Ogni movimento messianico si radicherà sempre in una concezione antropologica di questo genere. Quanto più l'uomo ha il senso dell'infinita potenza di Dio e dell'insufficienza umana, tanto più tende a considerare la salvezza dono gratuito di Dio, cui l'uomo non potrebbe mai giungere con le sue sole forza.

    Al contrario la teologia del Patto ha il suo centro nella libertà e responsabilità dell'uomo.
    Dio ha scelto Israele e gli ha offerto la sua Legge: questo l'ha accettata ed è diventata come una somma delle clausole che regolano il Patto che lega Dio agli Ebrei.
    In un passo che la tradizione accademica attribuisce normalmente all'Eloista si legge: " Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole di Yhwh e tutte le norme. Tutto il popolo rispose ad una voce e disse: " Tutto ciò che Dio ha detto noi lo faremo" ...."
    In questa visione teologica ha grande importanza la libertà dell'uomo, intesa come libertà di scelta fra il bene ed il male, cioè, in termini ebraici, tra il fare i comandamenti di Dio ed il rifiutarli: l'uomo gestisce, se così si può dire, la storia insieme con Dio; anzi il conseguimento della salvezza sembra posto essenzialmente nelle mani dell'uomo. E' vero che Dio ha donato all'uomo dei comandamenti di salvezza, ma questi possono divenire efficaci solo nei limiti in cui l'uomo li osserva. La responsabilità della salvezza e della perdizione posa tremenda sulle fragili spalle dell'uomo.
    Si leggano le parole del Deuteronomio che procede dal solco della reologia del Patto: " Ecco, io pongo davanti a te la vita ed il benessere, la morte e la sventura ".
    salvezza e perdizione dipendono dalla scelta che farà Israele, se eseguire o meno gli ordini di Yhwh suo Dio.

  8. #8
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    Io invece ancora non ci ho capito dove ci vuoi portare con tutte queste discussioni su Gesù , si vede che ce l'hai con sto povero Cristo
    Non mi dire che mi segui.

  9. #9
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    Non mi dire che mi segui.
    Mi hanno informato

  10. #10
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    Esterno.

    Effettivamente l'Apocalisse, di autore ignoto, non mi é mai piaciuta, fossi stata tra i Padri non l'avrei inserita
    nel canone, le frasi che mi infastidiscono di più sono quelle contro Roma, e io sono romana verace, fino a chia-
    marla Babilonia, e poi mostro con le corna, e tante altre frasi deliziose, ma come, erano venuti tutti a Roma e
    me la maltrattavano così?Ma poi gli esegeti hanno spiegato che si auspicava il crollo della Roma pagana col tri-
    onfo di quella cristiana, forse un tempo, ora non trionfa più nulla di cristiano con mio immenso dispiacere.

  11. #11
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    Perchè autore ignoto? E' di San Giovanni Apostolo ed Evangelista....
    Come sai è il Libro forse + simbolico dell'intera Bibbia, pieno di allegorie e immagini che rimandano a significati ancestrali profondi.
    Roma rappresenta il potere, la brama di conquista, la violenza e la superbia dell'uomo che tiranneggia sui suoi simili. Allora come oggi.
    amate i vostri nemici

  12. #12
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    - Roma rappresenta il potere, la brama di conquista, la violenza e la superbia dell'uomo che tiranneggia sui suoi simili. Allora come oggi.



    Infatti proprio il teutonico Luther.. Roma era considerata come la più scandalosa e abominevole di qualunque Sodoma, Gomorra o Babilonia !

    Per questo impavido riformatore dunque non tanto Roma come citta' _ quanto nefasta sede dell' anticristo vivente (!) - incarnato dall' ex-ragazzotto cardinale-tredicenne, il borioso vicario Leone X.

    Che poi tutto è iniziato (!) dalla feroce disputa sorta tra il nano/Davide Luther e il megalomane-sapientone domenicano Golia/Politi Ambrogio.
    Ovviamente il supponente scagnozzo della santissima inquisizione papista non conosceva la tenacia e ferrea perseveranza del germanico.. sottovalutandone la sua indomita caparbieta'.

    Infatti egli mostrava nessun timore reverenziale di fronte a quel gigante che sfoggiava una Sapienza.. taroccata !

    Detto domenicano descrisse Luther come uno spregevole "anticristo" (tale è il titolo del suo testo), e dunque un demonio vivente mirante a distruggere il corpo-mistico del salvatore del mondo / il papismo, quello istuito (!) proprio dall' iddioincarnato _ a seguito di quel celeberrimo Mt. 16.18 !

    Ammesso e concesso che il Gesu' somatico si espresse come riporta l' anonimo autore (con nickMatteo) !!

    MA la gerarchia romana aveva trovato - per la Prima volta - pane per i suoi denti !!
    Per nullla intimorito Luther (insieme al fidato e consulente Melantone) rispose con quel suo libretto dal significativo titolo:

    - Il papa-Asino a Roma

    Piu' che un testo scritto.. il libretto contiene raffigurazioni sarcastiche _ piu' che altro per Risvegliare l' ottenebrata mente dei credenti (analfabeti !!) che, come zombi, seguivano il roman-pastore nell' abisso !

    Dunque Roma rappresentava (e rappresenta):
    - il Potere, la brama di conquista, la violenza e la superbia della gerarchia del sacro collegio che, per secoli e secoli, ha sottomesso le "semplici" moltitudini al suo indiscusso volere !



    https://www.dilibri.de/stbwodfg/content/pageview/441098

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  13. #13
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    - Perchè autore ignoto? E' di San Giovanni Apostolo ed Evangelista.... -






    In verita', come gia' postato piu' volte, il testo "rivelazione-apocalisse" segue il filone dello pseudo-Daniele / l' anonimo autore che scrisse al tempo delle persecuzioni di Antioco IV _ colui che voleva abolire il giudaismo del II Tempio.

    Infatti detto anonimo-autore mirava, con quello "stravagante" testo.. infondere la fiducia, negli scoraggiati devoti, nel numinoso intervento del divinAbba' -
    Altrettanto lo è per quel Giovanni (o chi per esso) che scriveva il suo libro al tempo delle persecuzione imperiali.

    Lo scopo è sempre il medesimo.. lanciare il fatidico messaggio: la sconfinata potenza del divinabramitico riuscira' comunque a prevalere.


    Quanto a "detto autore" _ la sua storia è alquanto nebulosa...

    Per gli "specialisti di parte" (quindi Non marxisti, comunisti, laicisti, agnostici, massoni..) si ipotizza che fosse un dotto convertito / e definto Giovanni l' Anziano.
    Questi avrebbe raccolto, Da Giovanni il Sacerdote di Efeso, la sua sapienza e la mise nello scritto _ spacciandosi per l' apostolo !

    Un po' come il convertito Luca _ il non-apostolo e portaborse del Tarso, che purtuttavia funge come "testimone" (riportando fatti/eventi "storici" (!) ricevuti.. DAL gioco del passa-parola)


    Per i "critici" (ovviamente espulsi !) come A. Loisy:

    - gli scritti di questo autore esaltato come "spirituale" - altro non sono che teoremi teologici che conservano, a mala pena, le apparenze della storia / dunque uno scritto prettamente allegorico-simbolico !!

    E infatti, per secoli e secoli, questa religione ERA (deteneva-possedeva) LA Verita' assoluta !!


    --

  14. #14
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    Citazione Originariamente Scritto da Fiammetta Visualizza Messaggio
    - Effettivamente l'Apocalisse, di autore ignoto, non mi é mai piaciuta, fossi stata tra i Padri non l'avrei inserita nel canone.... -



    Infatti detto testo (ideale per Dario Argento..) è stato inserito nel canone solo intorno al 150 (a seguito delle pressioni di Giustino..) cosi' come piu' tardi fu accolta nel canone Muratoriano _ quale ultimo Libro "divinamente Ispirato (??) -

    Cosi' almeno per l' eminente biblista O. Cullmann (nel suo: Introduzione al N.T. _ Il Mulino).

    Come gia' postato il capofila di questo stravagante genere è l' auotre del 1 capitolo Ezechiele _ a seguire:
    - Libro di Enoch
    - l' assunzione di Mose'
    - l' apocalisse di Baruch
    - lo pseudo-Daniele


    Questo filone mirava a descrivere cio' che è Indescrivibile !
    / da qui gli stravaganti scenari di figure della serie "Anello del Re".. e comunque detto genere letterario proveniva da Pre-esistenti racconti astrologici dei Paesi confinanti / e ovviamente ri-adattati dagli autori giudaici..

    (non c'è nulla di nuovo sotto il sole....).


    La differenza semmai tra l' apocalisse giudaica e quella della religione del divin-figlio è che:

    - la prima è rivolta Al futuro (la "sospirata" venuta del Liberatore/Messia) -

    - la seconda "sarebbe" GIA' operante, l' attuale Presente farebbe parte del (mitico..) tempo della fine /sebbene debba "ancora" concretizzarsi.

    Da osservare quel ricorrente numero magico: 7
    (chiese, lettere, trombettieri, angeli, coppe, piaghe..) - e infine la Gerusalemme celeste (un quasi copia-incolla del Trito-Isaia _ cap. 66 + salmo 87)

    ...eccc....eccc....ecccc.....

    Questo testo è il pezzo forte dei nostrani millenaristi _ coloro che terrorizzano i semplici riportando loro gli spaventosi draghi volanti e pluricornuti.. che, prendono per i piedi gli addormentati mis-credenti.. per gettarli nelle fornaci Eterne !!

    -

  15. #15
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    Simboleggia l'eterna lotta fra Bene e Male, l'Apocalisse: E' un Libro in verità bellissimo e attualissimo, ecco perchè riscuote tanto interesse. Le dinamiche evocate e descritte, ci sono fra le Nazioni e ci sono dentro di noi. Il suo compito non è quello di farci paura, dunque, ma di comprendere l'importanza della Buona Battaglia da combattere: Quella contro il Male.

    "Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il Diavolo e Satana, il seduttore di tutta la terra!" (Apoc. 12)

    Non dobbiamo temere e non dobbiamo aver paura perchè tutto si compie, delle Scritture. Dio guida la Storia verso un fine di Bene. Sarà il Bene, in ultimo, a prevalere. E' scritto!

    Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: "Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e donde vengono?". Gli risposi: "Signore mio, tu lo sai". E lui: "Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell'Agnello. Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro.

    Non avranno più fame,
    né avranno più sete,
    né li colpirà il sole,
    né arsura di sorta,
    perché l'Agnello che sta in mezzo al trono
    sarà il loro pastore
    e li guiderà alle fonti delle acque della vita.
    E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi". (Apoc. 7)
    amate i vostri nemici

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