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Risultati da 31 a 45 di 123

Discussione: Vaticano all'avanguardia

  1. #31
    Ho leggiucchiato qualcosa ma credo che abbia poca importanza nascere o diventarci.... importante è come uno si sente di essere.

    Bambol utente of the decade

  2. #32
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Perfetto! Infatti la nota del Vaticano non entra nel merito della Morale. Semplicemente evidenzia alcuni problemi di interpretazione giuridica della legge e un eventuale conflitto con le norme concordatarie che garantiscono la libertà di parola, di culto, e di insegnamento....
    Ti ringrazio Axe
    no, aspetta, io intendevo un po' il contrario, per quanto dessi ragione al Vaticano;

    e cioè, che il libero giudizio morale - se non contrario alla legge - deve essere garantito agli istituti scolastici cattolici; l'ordinamento liberal-democratico per sua natura non persegue un Bene comune, tale da poter imporre un comportamento d'opinione in vista di quello;

    nella fattispecie, può vietare l'omofobia e reprimerla - cioè, vietare - ma non pretendere da cittadini o enti e associazioni private - quali sono Chiesa e scuole confessionali di pronunciarsi in positum, fatto salvo il caso di temi condivisi in misura amplissima e indiscussa;

    ma il Concordato non c'entra, poiché quelle garanzie che menzioni valgono per qualsiasi soggetto, se sono in discussione;

    il Concordato disciplina i rapporti tra due stati, includendo anche attività ecclesiastiche poste sotto la sovranità italiana;
    ove nel Concordato figurassero norme - e prassi conseguenti - confliggenti coi principi generali dell'ordinamento, tali disposizioni dovrebbero essere disapplicate e decadere, per poi essere eventualmente riviste;

    in sintesi: le scuole cattoliche possono - in virtù di un generale principio di libertà di espressione, erga omnes, non per un privilegio particolare riconosciuto alla Chiesa col Concordato - esprimere giudizi di opportunità morale sulla sessualità, così come su qualsiasi altro tema, si tratti di lavoro, pena di morte, ambiente, ecc...

    ma non possono addurre a motivo di tali giudizi argomentazioni false e calunniose; per farti un esempio che ci è capitato:

    se scrivi che nella tua interpretazione e in quella della Chiesa una determinata idea di matrimonio o sessualità la ritieni pregiata e preferibile ad altre forme, questo è perfettamente lecito e il tuo diritto ad esprimere il parere è sacro;

    ma, nel pronunciarti da pubblico ufficiale - tale è l'insegnante - hai il dovere pubblico di distinguere chiaramente l'opinione, quella preferenza, dal contenuto educativo e i relativi fatti a supporto;
    cioè, se - come a te è capitato più volte, in buona fede - un insegnante falsa le nozioni scientifiche per corroborare quelle preferenze, oppure associa in qualche modo l'omosessualità a reati, come la pedofilia, ecc... allora si determina un abuso, l'ipotesi di diffamazione e altro, e nessun concordato esonera quell'insegnante e il suo istituto dall'osservare le leggi della Repubblica;

    ora, il timore del Vaticano è che, malgrado la sofisticata alta dottrina in materia dei tempi recenti, l'accoglimento, ecc... il popolo delle parrocchie e delle scuole parificate sia effettivamente intriso di una mentalità - questa sì - disordinata e confusa in materia, e facilmente si verificherebbero deragliamenti, qualche padre che la fa fuori dal vaso e appicca inavvertitamente incendi, o magari con dolo, per danneggiare Francesco e aizzare l'orgoglio di componenti reazionarie e tradizionaliste;

    resta il fatto che, garantita comunque la libertà di espressione e comunque la legge verrà formulata, gli addetti di pertinenza vaticana d'ora in poi saranno tenuti ad estrema prudenza e forma corretta nell'ambito della funzione educativa parificata.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #33
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da flying dutchman Visualizza Messaggio
    su Coppi resto della mia idea: troppo lontano nel tempo per influenzare i lettori di Oggi e Gente, e su Mina resto dell'idea che abbia sdoganato altre cose.
    certo che il gossip, che all'epoca si chiamava in un altro modo, era importante: e se invece di Coppi e Mina avessi citato Gassman, sarei stato pienamente d'accordo con te.
    malgrado certe commedie di Risi e Monicelli, Gassman restava un'icona per borghesi, troppo altero e poco in grado di veicolare simpatia e immedesimazione popolari;

    ma Coppi, proprio su quelle testate che citi, ha continuato ad essere presente per decenni dopo la morte, con gli infiniti servizi retrospettivi, poi sulla Occhini, Faustino, ecc... così come lo scandalo di Mina e Pani, "Paciughino", ecc... sono andati avanti per decenni; un ripasso degno dello scrupolo dei salesiani quella era proprio l'assuefazione di massa ad avere in "casa/tv/famiglia" quelle persone, assieme a Spaak-Dorelli, Poli, Don Lurio e tutti gli altri in qualche modo "eccentrici"...

    per quanto ingenuo, il popolo tv degli anni 50 e 60 non scendeva dalla montagna del sapone; che Poli fosse gaio lo capiva chiunque, ma era talmente simpatico e divertente, popolare ed educato, figlio di carabiniere, che si insinuava nei sentimenti di gente che in via generale avrebbe provato e dichiarato ripugnanza;

    la sconfitta del referendum sul divorzio è tutta vaticana: il povero Fanfani, segretario della DC, non poteva fare altro che spingere sul pedale dell'acceleratore. ma non si era capito né il profondo cambiamento della società italiana che c'era stato negli anni sessanta, né il fatto che nel 1974 votavano i baby-boomers nati fino al 1953, che erano tanti e avevano - specialmente nei confronti delle libertà personali - idee molto diverse da quelle della generazione precedente. e naturalmente i lupi della DC non aspettavano altro per farlo fuori.
    appunto, è rimasto prigioniero del suo "sinistrismo", che lo inibiva, zavorrava, e costringeva all'ortodossia vaticana, specularmente a quanto avveniva tra i trinariciuti più bigotti;

    però non bastavano i boomers a ribaltare l'equilibrio tradizionalista e bigotto; in Italia i cambiamenti devono arrivare ed essere in qualche modo accettati dalla pancia agnostica, quel popolo a-fascista ereditato dalla DC, soprattutto nelle periferie non toccate dall'occupazione nazista e dalla guerra civile;

    la massima espressione di quella condizione e transizione di costume e sentimenti fu la percezione di Almirante durante la campagna referendaria; di solito comunicativo di uno stato d'animo fiero e battagliero, se ne fregava pure di imbarazzanti questioni risalenti alla guerra;

    ma quando ha dovuto interpretare il clerico-fascista sulla questione del divorzio, lui separato e in concubinato con donna Assunta, coppia di culto per quello zoccolo duro del 10% di aficionados, il bluff si leggeva come sul volto di un bambino.
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #34
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    Ieri Renzi ha decretato la sconfitta della legge Zan, battuta non dal vaticano, ma dalla matematica, ovvero mancano i numeri in un PD frastornato da lotte per bande intestine, con numeri sensibili, per interessi propri, alle sirene curiali

    Si lavora ad una legge modificata di compromesso.

  5. #35
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Quale natura e perché la ragione? Non sarà che se è un fenomeno che si manifesta nella specie umana, non si possa dire contro natura?
    no. allora "natura" nel senso che sai benissimo che natura vuole che l'uomo e la donna siano reciprocamente attratti. se anche, ma non è così, fosse come dire "spontanea" la identità LGBTIQ, allora la "ragione" imporrebbe di adottare un comportamento conforme, per l'appunto a ragione, cioè la scelta eterosessuale, anche perché in via definitiva tutti parlano di sessualità o identità sessuale anche se poi, perfino tra marito e moglie, quello che rimane è soltanto la stima e l'affetto reciproci, a prescindere dal "sesso". da cui le necessarie conseguenze. anche l'istinto fa parte della natura umana, ma se non si operasse secondo ragione a quest'ora l'umanità non esisterebbe più. ecco perché l'uomo non è solo ciò che la natura gli dà, ma anche e soprattutto ciò che riesce a fare in termini di scelta consapevole e ragionevole, cioè tale da reprimere l'istinto e agire secondo ragione, il che ovviamente richiede uno "sforzo" che è anche esso contro "natura", ma in senso migliorativo e utile. non sempre ciò che è naturale è anche accettabile, innanzitutto a livello morale.

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Che sentirsi attratti da una persona del proprio sesso e non sentire la propria identità legata al sesso biologico, sia solo un fatto esteriore, di presa di posizione, ribellione, mi mancava. Ma tu credi che, per esempio, chi ha la cosiddetta disforia di genere lo dica e si operi per una presa di posizione contro qualcosa o qualcuno?
    si. oggi mi pare si classifichino come malattie tutti quei fenomeni che non possono, sulla base delle convenzioni normalmente accettate, essere definiti in modo diverso. ripeto che la identità LGBTIQ è qualcosa di artefatto, cioè qualcosa che deriva dalla educazione e non dai cromosomi.

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Spesso ci sono bambini che già manifestano di non sentirsi maschi o femmine ma del sesso opposto.
    donne e uomini si diventa. nel caso che menzioni occorre una educazione conforme alle tendenze del bambino. differente sarebbe arrivare a quarant'anni e cominciare a rivendicare istanze LGBTIQ, perché in tal caso sarebbe una scelta "consapevole", cioè non naturale, ma una opzione di valore.


    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Abbi pazienza ma credo tu abbia da rivedere un pò qualcosa sulle questioni che riguardano il mondo LGBTIQ.
    ci proverò.

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Non so in che modo estendere dei diritti e non discriminare le persone possa impedire a te di vivere, farti una famiglia, fare sesso con donne.
    I problemi grossi sono legati a soldi e lavoro.
    si. sta di fatto che rivendicare quel tipo di identità va un po' contro la possibilità di trovare un lavoro, perché come certo saprai esiste un problema di accettabilità a livello di etica sociale di certi comportamenti. e non a caso.
    Ultima modifica di sandor; 25-06-2021 alle 03:25

  6. #36
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    a mio parere regina dice bene. l'identità LGBTIQ è un problema e lo è perché l'inclinazione in parola ha qualcosa di innaturale. l'identità LGBTIQ è qualcosa di "contrario" a natura e a ragione. LGBTIQ non si nasce ma si diventa. su questo credo che un po' di attenzione ai risultati della psicologia e della psicoanalisi potrebbe aiutare a far luce sul problema. e cioè che nella grande parte dei casi la scelta LGBTIQ è non spontanea, cioè non naturale, ma piuttosto un atto di "ribellione" contro lo stato di cose esistente, che da noi in italia si carica anche spesso di una valenza "politica", cioè si mette in piazza la propria identità LGBTIQ per creare semplicemente "scandalo" e "riprovazione", allo stesso modo in cui si diviene tossicodipendenti per una scelta di "ribellione" contro istituzioni come ad esempio la "famiglia". quando cono dice che la la famiglia va tutelata, dice comunque sia una "verità", anche se poi lui ci mette sopra una sua personale "teologia". fatto è che tutti i mali della società odierna derivano in qualche modo da quelli che sono i propri "modi" di affrontare il rapporto, che tutti hanno, con la società e quindi primariamente con il nucleo fondativo della realtà sociale, cioè sempre la famiglia. ripeto che "definirsi" LGBTIQ, non è tollerabile come tu dici, al pari di una donna che veste con gli strass, perché se la donna è in qualche modo "perdonata" perché magari cerca marito, il LGBTIQ, in quanto sceglie deliberatamente di essere tale, a differenza di una donna che, magari inconsapevolmente si veste in un certo modo per "sentirsi più libera", sempre il LGBTIQ, come anche il drogato, "ostenta" in qualche modo la propria condizione come per denunciare i propri "drammi", sia a carattere familiare che a carattere latamente "sociale". sulla legge in discorso: penso che ogni qualsivoglia "apertura" al riconoscimento legislativo, quindi statale, degli "pseudo/diritti" reclamati da LGBTIQ, sia un pericolo per la "tenuta" dello stesso ordine delle cose, che già di per sé mi pare abbastanza "precario". chiaramente rimane un "mio" punto di vista, che ti dirò, faccio anche un po' fatica ad esprimere, ma questo è comunque quello che penso.
    Ma che sta succedendo? Ieri ho ringraziato Axe, stanotte ringrazio te per il coraggio delle tue affermazioni.
    Nessuno infatti (tantomeno la Chiesa, che con Papa Francesco evidenzia un'apertura incredibile verso le Persone omosessuali) mette in discussione la laicità dello Stato e delle sue leggi. La richiesta è quella di riscriverla meglio, con caratteri più netti e definiti e non un minestrone indistinto come adesso, dove se parli di Naturalità, di Matrimonio, di Vita nascente data dall'incontro esclusivo fra Uomo e Donna, ti possono tranquillamente bollare come omofobo.
    Grazie ancora, Sandor, ciao. A martedì.
    amate i vostri nemici

  7. #37
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ma che sta succedendo? Ieri ho ringraziato Axe
    succede che forse non mi leggevi o non volevi capire prima, visto che ho sempre sostenuto le stesse cose; ma mi pare ti servano ulteriori chiarimenti:

    La richiesta è quella di riscriverla meglio, con caratteri più netti e definiti e non un minestrone indistinto come adesso, dove se parli di Naturalità, di Matrimonio, di Vita nascente data dall'incontro esclusivo fra Uomo e Donna, ti possono tranquillamente bollare come omofobo.
    tu, Sandor e chiunque, potete dire quel che volete, nella vostra veste privata, così come la Chiesa, nella sua veste di associazione libera;
    ma se queste stesse cose che citi si esprimono a scuola, come fatti, è un falso; e il falso, combinato ad un giudizio morale lecito, diventa diffamazione, X-fobia, non si può;

    immagina migliaia di insegnanti di scuole pubbliche o private laiciste, o di religioni i cui sacerdoti si sposano, che parlassero a lezione di Naturalità, di Matrimonio, di Vita nascente data dall'incontro esclusivo fra Uomo e Donna - che sono opinioni, ideologia, non fatti - sostenendo che il sacerdozio cattolico è indizio di disordine e citando gli innumerevoli casi di pedofilia, lasciando intendere agli alunni un profilo di necessaria immoralità nella condizione del sacerdozio, questa diventa diffamazione e istigazione all'odio;
    cioè, si incita all'odio e al disprezzo verso una categoria - nella fattispecie i sacerdoti - sulla base di una nozione falsata della realtà di relazione causa-effetto;

    idem per un insegnante - libero di essere personalmente no-vax e ritenere il vaccino dannoso, come di contemplare personalmente qualsiasi ideologia, magari pensare che chi è nato a sud di Roma abbia propensioni criminali per intrinseca costituzione genetica - ma non di insegnare queste cose come fossero verità consolidate; non so se mi spiego...
    rammento che l'insegnante - in qualsiasi scuola, anche parificata - svolge un pubblico ufficio che deve essere aderente ad un profilo curriculare e non può esporre dottrine false;

    pertanto, negli istituti parificati è perfettamente legittimo che si esponga come pregiata la dottrina della Chiesa su quale idea di famiglia dovrebbe essere preferita dal cattolico e perché, proprio come distinta dottrina morale, legittimata dalla consapevole iscrizione a quell'istituto; mandi i figli dagli Scolopi o alla Cattolica e sai che in quell'ambiente vigono determinate convinzioni, che sosterrai un esame di teologia, ecc...

    ma questo non legittima certo la diffamazione;
    i timori del Vaticano sono giustificati, perché in effetti nelle prassi della bassa forza docente - non tra le alte sfere, in via generale - prevale spesso una certa confusione ideologica su ciò che è opinione e ciò che è diffamazione, che è già reato; in Vaticano semplicemente si teme di non essere più relativamente esenti dalla legge;
    Zan non inventa nulla: estende solo a lecite scelte sessuali i motivi aggravanti di diffamazione e istigazione all'odio

    se tua figlia al liceo pubblico avesse professori di lettere e filosofia, storia o biologia che additano i sacerdoti come categoria incline alla pedofilia per sua natura intrinseca, adducendo a riprova i fatti di cronaca, e i compagni di tua figlia cominciassero a nutrire odio e disprezzo per i sacerdoti tutti, e questi fossero comunemente vittime di aggressioni, non avresti niente da ridire ?
    io avrei molto da ridire
    , perché la libertà, quella vera, che tu scriveresti con la maiuscola, implica per prima cosa rispetto della altrui sfera intangibile;

    ripeto il nocciolo, perché è facile confondersi su queste cose:

    io posso personalmente deplorare una scelta, pure lecita - che sia l'omosessualità, un credo religioso, il sacerdozio, il tifo calcistico o la guida del SUV... - come non conforme alla mia idea di quanto sia preferibile;
    ma non posso additare all'odio e al disprezzo chi non si conforma a quella mia idea; tanto meno farlo sulla base di falsità - come i richiami alla naturalità - e ancor meno se sono un pubblico ufficiale retribuito direttamente o indirettamente dallo stato per svolgere una funzione di insegnamento.
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #38
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    malgrado certe commedie di Risi e Monicelli, Gassman restava un'icona per borghesi, troppo altero e poco in grado di veicolare simpatia e immedesimazione popolari;

    ma Coppi, proprio su quelle testate che citi, ha continuato ad essere presente per decenni dopo la morte, con gli infiniti servizi retrospettivi, poi sulla Occhini, Faustino, ecc... così come lo scandalo di Mina e Pani, "Paciughino", ecc... sono andati avanti per decenni; un ripasso degno dello scrupolo dei salesiani quella era proprio l'assuefazione di massa ad avere in "casa/tv/famiglia" quelle persone, assieme a Spaak-Dorelli, Poli, Don Lurio e tutti gli altri in qualche modo "eccentrici"...

    per quanto ingenuo, il popolo tv degli anni 50 e 60 non scendeva dalla montagna del sapone; che Poli fosse gaio lo capiva chiunque, ma era talmente simpatico e divertente, popolare ed educato, figlio di carabiniere, che si insinuava nei sentimenti di gente che in via generale avrebbe provato e dichiarato ripugnanza;


    appunto, è rimasto prigioniero del suo "sinistrismo", che lo inibiva, zavorrava, e costringeva all'ortodossia vaticana, specularmente a quanto avveniva tra i trinariciuti più bigotti;

    però non bastavano i boomers a ribaltare l'equilibrio tradizionalista e bigotto; in Italia i cambiamenti devono arrivare ed essere in qualche modo accettati dalla pancia agnostica, quel popolo a-fascista ereditato dalla DC, soprattutto nelle periferie non toccate dall'occupazione nazista e dalla guerra civile;

    la massima espressione di quella condizione e transizione di costume e sentimenti fu la percezione di Almirante durante la campagna referendaria; di solito comunicativo di uno stato d'animo fiero e battagliero, se ne fregava pure di imbarazzanti questioni risalenti alla guerra;

    ma quando ha dovuto interpretare il clerico-fascista sulla questione del divorzio, lui separato e in concubinato con donna Assunta, coppia di culto per quello zoccolo duro del 10% di aficionados, il bluff si leggeva come sul volto di un bambino.
    ma vedi, Gassman non era mica solo quello del cinema e del teatro; Gassman andava in televisione e stava sui rotocalchi insieme alla compagna pro tempore e al marmocchio.
    non voglio toglierti le tue convinzioni, ma con ogni probabilità Gassman, Rita Pavone e Johnny Dorelli hanno avuto più effetti di Coppi o di Mina, e sinceramente sono un po' stufo di discutere del nulla.
    e no che non bastavano i baby boomers, ma c'erano anche loro, e ho già fatto notare i cambiamenti profondi che c'erano stati nella società italiana negli anni 60.
    se però vai ad osservare la distribuzione del voto in occasione del referendum, trovi che comunque il Sì ha prevalso nelle regioni nelle quali la Chiesa aveva mantenuto maggiore influenza, ma nelle regioni che hanno votato No trovi dei distacchi molto più forti: in quattro regioni il No ha superato il 70% e in una lo ha sfiorato. numeri che parlano abbastanza chiaramente di due Italie, e della presenza di quella che hai citato tu.
    La posizione di Almirante era con ogni evidenza strumentale: in caso di vittoria dei No lui non avrebbe guadagnato niente anche appoggiando quella posizione, una vittoria dei Si gli avrebbe dato un credito da far valere al momento opportuno con la DC.

  9. #39
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    succede che forse non mi leggevi o non volevi capire prima, visto che ho sempre sostenuto le stesse cose; ma mi pare ti servano ulteriori chiarimenti:


    tu, Sandor e chiunque, potete dire quel che volete, nella vostra veste privata, così come la Chiesa, nella sua veste di associazione libera;
    ma se queste stesse cose che citi si esprimono a scuola, come fatti, è un falso; e il falso, combinato ad un giudizio morale lecito, diventa diffamazione, X-fobia, non si può;

    allora. la chiesa non è una associazione di diritto privato. se si permette di intervenire nel contesto della vita pubblica con le sue prese di posizione è solo e soltanto perché "legalmente" legittimata a farlo. questo vuol dire che quando alcune aperture ai LGBTIQ si traducono finanche nella sola "ipotesi" di provvedimenti conseguenti, essa chiesa è legittimata a prendere posizione, perché ne va della sua stessa "agibilità" su un territorio che non è ovviamente il suo, a livello di diritto internazionale, ma che tuttavia è in qualche modo interessato da tutto ciò che in termini positivi essa chiesa comunque sia "opera" all'interno della realtà statale, in virtù del fatto che l'italia non è prettamente uno stato laico, in quanto tutte le confessioni religiose, e quindi anche la cattolica, al pari di quella buddista o induista o islamica o ebraica, previo concordato del 1984, sono parimenti legittimate a far sentire la propria voce all'interno del contesto statale e quindi anche a livello di iniziative e iter legislativi. parlare male delle tendenze sessuali non "canoniche", cioè condannate dalla chiesa, non è diffamazione da parte della chiesa se essa si limita in via di principio e "basta" a condannarle. e a maggior ragione non è diffamazione se ci sono o si vogliono adottare provvedimenti legislativi conseguenti a quel tipo di inclinazioni. allora tu capisci che c'è un conflitto di interessi tra stato e prevalentemente "chiesa cattolica", anche soprattutto se la legalizzazione dell'omosessualità o meglio la sanzione legislativa delle conseguenti istanze si profila all'orizzonte. ripeto che non si tratta di diffamazione ma di un legittimo intervento da parte delle istituzioni cattoliche sempre sulla base di un rapporto di collaborazione a carattere internazionale con lo stato italiano, quale previsto dai concordati, sia quello del '29 che quello degli anni ottanta. e anche sulla base dell'articolo 7 cost. che recepisce in sostanza tutti gli accordi tra chiesa e stato.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    immagina migliaia di insegnanti di scuole pubbliche o private laiciste, o di religioni i cui sacerdoti si sposano, che parlassero a lezione di Naturalità, di Matrimonio, di Vita nascente data dall'incontro esclusivo fra Uomo e Donna - che sono opinioni, ideologia, non fatti - sostenendo che il sacerdozio cattolico è indizio di disordine e citando gli innumerevoli casi di pedofilia, lasciando intendere agli alunni un profilo di necessaria immoralità nella condizione del sacerdozio, questa diventa diffamazione e istigazione all'odio;
    cioè, si incita all'odio e al disprezzo verso una categoria - nella fattispecie i sacerdoti - sulla base di una nozione falsata della realtà di relazione causa-effetto;
    due cose. sulla pedofilia dei preti, considera che se tu bambinello rompi le palle a qualcuno che potrebbe ad esempio edurti su come va il mondo e quindi darti una qualche forma di educazione, dagli oggi e dagli domani con le vessazioni prive di fondamento e quindi con mere provocazioni, allora dato che il prete è prete e non un "santo", in un momento di esasperazione, perché ovviamente il prete è anche un uomo come gli altri, si possono verificare certi fenomeni di "eccesso educativo". ti dico anche che i cristiani, in quanto religione, sono ben consapevoli dei rischi che corrono quando le istituzioni di uno stato ne mettono in discussione gli assunti di fede. dal riconoscimento della illiceità dei comportamenti omofobici si potrebbe agevolmente passare ad una situazione, quale quella dei paesi del nord europa, in cui si sottopongono a vessazioni e soprusi ovviamente a livello di atteggiamento "civile", coloro i quali considerano l'omosessualità un problema, e quindi in primis i cattolici romani. nei paesi in cui non esistono vincoli religiosi che tutelano i cattolici e i loro assunti di fede, dove non c'è morale ma immoralismo, dove non c'è libertà ma arbitrio, allora la sopravvivenza di chi nutre valori cattolici è messa eminentemente in discussione. da questo atteggiamento il passo verso l'isolamento e la persecuzione è molto breve. se tu vai ad esempio in canada, non vedi una chiesa, parlo di edificio di culto, da nessuna parte. questo è un effetto che deriva dal fatto che anche gli edifici di culto sono stati banditi dal contesto sociale, cosa che è ben presente alle gerarchie e che potrebbe accadere anche in italia, anche se per "passi" successivi a livello di provvedimenti legislativi singolarmente considerati. ripeto che le persecuzioni contro i cristiani, anche mettiamo durante l'impero di roma, sono ben note da secoli a chi di dovere. ecco spiegata la paura, del tutto legittima per i fedeli cattolici, di incorrere in nuove persecuzioni, anche va detto, considerando che la ricchezza della chiesa è costantemente messa a disposizione dello stato italiano grazie ad istituti di legge come l'otto per mille. le opere di bene compiute dalla chiesa sul territorio del nostro stato testimoniano che la chiesa ha in qualche modo contribuito nel passato, come nel presente al progresso sociale ed economico, sebbene su un piano etico, del nostro paese. disconoscere questi meriti negandoli e aprendo alle forze di protesta fine a sé stessa, vuol dire da parte dei governanti quanto meno esprimere scarsa gratitudine a chi almeno dal 1913, cioè patto gentiloni, contribuisce a incrementare le adesioni a scelte morali che contribuiscono al progresso sociale e al miglioramento dei "costumi", cosa che mi pare essenziale per favorire il progresso della c.d. etica pubblica e quindi anche economica, politica, sociale.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    idem per un insegnante - libero di essere personalmente no-vax e ritenere il vaccino dannoso, come di contemplare personalmente qualsiasi ideologia, magari pensare che chi è nato a sud di Roma abbia propensioni criminali per intrinseca costituzione genetica - ma non di insegnare queste cose come fossero verità consolidate; non so se mi spiego...
    rammento che l'insegnante - in qualsiasi scuola, anche parificata - svolge un pubblico ufficio che deve essere aderente ad un profilo curriculare e non può esporre dottrine false;
    no. nella vita occorrono "certezze". l'insegnante che va detto, è liberissimo di insegnare le materie del "programma" non ha tuttavia la facoltà di discostarsene, e di esprimere conseguentemente le proprie idee come semplice cittadino, perché il suo proprio ruolo sociale lo vieta. ad esempio nelle scuole di ogni ordine e grado non si può parlare del proprio punto di vista "politico" da parte del docente, come non si può contestare una legge perché contraria alle idee dell'insegnante in questione. il giudizio di valore non può essere espresso dall'insegnate per il fatto stesso che l'altra faccia della medaglia è il plagio bello e buono che ripeto costituisce un reato. ed è per questo che il giudizio di valore dell'insegnante cattolico è consentito ma a patto che chi intende partecipare a quel tipo di lezioni può farlo al pari di chi non vuole e non lo fa. l'adesione alla educazione cristiana è facoltativa e i LGBTIQ sono perfettamente legittimati a non ricevere quel tipo di istruzione, ma da questo a legittimare i comportamenti omosessuali nelle scuole direi che il passo mi pare abbastanza più lungo della gamba. semmai si dovrebbe fare il contrario cioè introdurre un provvedimento più restrittivo delle libertà che gli adolescenti hanno, di fatto, ad adottare comportamenti omosessuali anche nelle scuole. ecco.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    pertanto, negli istituti parificati è perfettamente legittimo che si esponga come pregiata la dottrina della Chiesa su quale idea di famiglia dovrebbe essere preferita dal cattolico e perché, proprio come distinta dottrina morale, legittimata dalla consapevole iscrizione a quell'istituto; mandi i figli dagli Scolopi o alla Cattolica e sai che in quell'ambiente vigono determinate convinzioni, che sosterrai un esame di teologia, ecc...
    e quale genitore vorrebbe che i propri figli praticassero atteggiamenti omosessuali sentendosi liberi, in una età come quella degli studenti ad esempio di "liceo", cioè abbastanza confusa già di suo, anziché desiderare che i propri figli si attengano alla morale comunemente diffusa, che per buona parte subisce il potente influsso di quelli che sono i costumi cattolici? che poi i LGBTIQ vogliano fare i propri comodi sarebbe anche un qualcosa latamente tollerabile e tollerato, però sempre in via di "fatto" e senza pretendere per "vanità" e "intemperanza" che il Legislatore vada a legittimare con provvedimenti ad hoc, questo stato di cose. questo è al di là di ogni capacità e volontà di tutela se non altro della dignità dei costumi, e soprattutto e giustamente si traduce nelle pressioni degli enti ecclesiastici a favore di provvedimenti "contrari" e di "censura" rispetto a quei comportamenti. non certo di "legalizzazione".

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ma questo non legittima certo la diffamazione;
    i timori del Vaticano sono giustificati, perché in effetti nelle prassi della bassa forza docente - non tra le alte sfere, in via generale - prevale spesso una certa confusione ideologica su ciò che è opinione e ciò che è diffamazione, che è già reato; in Vaticano semplicemente si teme di non essere più relativamente esenti dalla legge;
    Zan non inventa nulla: estende solo a lecite scelte sessuali i motivi aggravanti di diffamazione e istigazione all'odio
    diffamazione verso chi? e poi ti ho già detto, e lo ripeto, che obbligo del pubblico ufficiale, cioè docente è attenersi al piano di studio senza fare "politica" e senza plagiare gli studenti con punti di vista personali, buoni solo a tenere lontani sempre gli studenti dal trovare "da soli" le risposte a certe problematiche. ripeto che l'ora di educazione cattolica è facoltativa, il che mi sembra dimostri come la chiesa non imponga niente a nessuno, ma una volta capita l'importanza della istituzione nasce spontaneo il desiderio di approfondire, desiderio che peraltro mi pare i docenti di altre materie non incentivino ma piuttosto tentino di inibire, sia a parole che con gli atteggiamenti. purtroppo nei licei ad esempio, si insegnano cose come storia o filosofia o scienze naturali che in qualche modo e misura "distolgono" dallo studio della religione, la quale mi pare già abbastanza trascurata da non dover introdurre provvedimenti che vadano ad incentivare la diffusione di una sostanziale ignoranza non tanto sulla religione in sé quanto sui meriti sociali, che comunque sia il vaticano può vantare nel nostro territorio, cioè in italia, sempre sulla base di un atto legislativo come il concordato del '29, che saggiamente ne riconosceva invece la capillare autorità come fonte di un atteggiamento che negli anni successivi della nascente democrazia andrà a informare dei suoi principi anche il nascente stato assistenziale.

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    se tua figlia al liceo pubblico avesse professori di lettere e filosofia, storia o biologia che additano i sacerdoti come categoria incline alla pedofilia per sua natura intrinseca, adducendo a riprova i fatti di cronaca, e i compagni di tua figlia cominciassero a nutrire odio e disprezzo per i sacerdoti tutti, e questi fossero comunemente vittime di aggressioni, non avresti niente da ridire ?
    io avrei molto da ridire
    , perché la libertà, quella vera, che tu scriveresti con la maiuscola, implica per prima cosa rispetto della altrui sfera intangibile;
    si. e questo vale sia in un senso che nell'altro. se vuoi dire che bisogna convivere va bene, ma le rivendicazioni fini a sé stesse, che derivano da un falso senso della legalità e da un verissimo intento polemico e fine a sé stesso dovrebbero a mio avviso essere quanto meno "tenute sotto stretto controllo". vuoi fare il gay? lo puoi fare, ma gettare sterco sulla morale comunemente condivisa, chiedendo provvedimenti che legittimino le tue paturnie di insoddisfatto, non mi pare il modo migliore per interagire e magari anche dialogare con chi adotta posizioni etiche che sono consolidate non solo in italia ma in tutto il mondo cattolico da circa duemila anni.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ripeto il nocciolo, perché è facile confondersi su queste cose:

    io posso personalmente deplorare una scelta, pure lecita - che sia l'omosessualità, un credo religioso, il sacerdozio, il tifo calcistico o la guida del SUV... - come non conforme alla mia idea di quanto sia preferibile;
    ma non posso additare all'odio e al disprezzo chi non si conforma a quella mia idea; tanto meno farlo sulla base di falsità - come i richiami alla naturalità - e ancor meno se sono un pubblico ufficiale retribuito direttamente o indirettamente dallo stato per svolgere una funzione di insegnamento.
    si. ma vale anche il contrario e ti ricordo in proposito il gay pride nell'anno del giubileo cioè il lontano 2000. se tu non accetti la realtà in cui vivi, senza tuttavia capirla fino in fondo ma continuando ostinatamente a coltivare certe idee, allora va a finire che il tuo desiderio di "cambiare le cose" senza però sapere "come", si traduce in dichiarazioni di intenti che non hanno fondamento costituzionale, innanzitutto, e che peraltro devo dire vengono di volta in volta, tratte a pretesto dai vari partiti "affini a quelle idee" per creare consenso intorno al loro programma, salvo essere messi a posto dallo stesso ordine naturale delle cose quando si passa la proverbiale "misura".
    Ultima modifica di sandor; 26-06-2021 alle 03:01

  10. #40
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    allora. la chiesa non è una associazione di diritto privato.
    non per il lucro, ma è comunque solo un ente morale, di nessun rilievo pubblico; se domani i vertici Vaticani decidessero per loro motivi di sciogliere l'istituzione "Chiesa cattolica", nessuna disposizione di ordine pubblico lo impedirebbe a tutela di chissà quale pregio e valore di ordine pubblico, esattamente come per qualsiasi altra chiesa;

    se si permette di intervenire nel contesto della vita pubblica con le sue prese di posizione è solo e soltanto perché "legalmente" legittimata a farlo
    esattamente come Confindustria, te o me;

    l'italia non è prettamente uno stato laico, in quanto tutte le confessioni religiose, e quindi anche la cattolica, al pari di quella buddista o induista o islamica o ebraica, previo concordato del 1984, sono parimenti legittimate a far sentire la propria voce all'interno del contesto statale e quindi anche a livello di iniziative e iter legislativi.
    non c'entra la laicità; qualunque soggetto può esprimere considerazioni politiche, purché non violi la legge;

    parlare delle tendenze sessuali non "canoniche", cioè condannate dalla chiesa, è diffamazione se si limita in via di principio e "basta" a condannarle. ma se ci sono o si vogliono adottare provvedimenti legislativi conseguenti a quel tipo di inclinazioni, allora tu capisci che c'è un conflitto di interessi tra stato e prevalentemente "chiesa cattolica", anche se l'omosessualità o meglio la sanzione legislativa delle conseguenti istanza si profila all'orizzonte. ripeto che non si tratta di diffamazione ma di un legittimo intervento da parte delle istituzioni cattoliche sempre sulla base di un rapporto di collaborazione a carattere internazionale, quale previsto dai concordati.
    quanta confusione hai in testa... qui non c'è alcuna collaborazione internazionale, ma ricorre solo una questione: lo stato italiano dispone - per chiunque, non per la sola Chiesa - la facoltà di istituire scuole, in teoria senza oneri per lo stato stesso;
    ma queste scuole devono impartire un'educazione lecita e non è ammesso che vi si insegnino dottrine contrarie alla legge per contenuto diffamatorio;
    se io voglio fondare una "scuola veneta", dove, oltre alle materie curriculari, insegno dialetto e tradizioni locali, lo posso fare;
    ma se poi i docenti argomentano che i meridionali sono propensi al disordine e sospetti - mafie e mafiosi da lì vengono - non posso; è chiaro ???

    se tu vai ad esempio in canada, non vedi una chiesa, parlo di edificio di culto, da nessuna parte. questo è un effetto che deriva dal fatto che anche gli edifici di culto sono stati banditi dal contesto sociale,
    cambia spacciatore

    l'insegnante che va detto, è liberissimo di insegnare le materie del "programma" non ha tuttavia la facoltà di discostarsene, e di esprimere conseguentemente le proprie idee come semplice cittadino, perché il suo proprio ruolo sociale lo vieta. ad esempio nelle scuole di ogni ordine e grado non si può parlare del proprio punto di vista "politico" da parte del docente, come non si può contestare una legge perché contraria alle idee dell'insegnante in questione.
    esatto; e questo è proprio il motivo del contendere;
    anche nelle scuole parificate non si possono insegnare contenuti falsi per avvalorare l'impostazione ideologica di quella scuola;
    puoi dire: che bello il matrimonio indissolubile tra uomo e donna, a noi piace questo e la società che sia fondata su questo modello di famiglia, così come esaltare la bellezza delle tradizioni e della cultura veneta; ma non sostenere che altre forme lecite di sessualità e famiglia, o l'appartenenza ad una cultura meridionale rappresentano minacce sulla base di osservazioni diffamatorie;

    il giudizio di valore dell'insegnante cattolico è consentito ma a patto che chi intende partecipare a quel tipo di lezioni può farlo al pari di chi non vuole e non lo fa. l'adesione alla educazione cristiana è facoltativa e i LGBTIQ sono perfettamente legittimati a non ricevere quel tipo di istruzione, ma da questo a legittimare i comportamenti omosessuali nelle scuole direi che il passo mi pare abbastanza più lungo della gamba.
    infatti, non c'è nulla da legittimare, dato che si tratta di comportamenti leciti; si tratta solo di non diffamare: cioè, non ricorrere ad affermazioni false o logiche forzate; se io a scuola porto un elenco di crimini e criminali di mafie varie e istruisco a sospettare in via generale dei meridionali, commetto un reato; idem se associo l'omosessualità alla pedofilia, o attribuisco alle associazioni o ai soggetti LGBTQ l'intento di "distruggere la famiglia";

    analogamente a quanto sostieni tu, nessuno è obbligato all'omosessualità e nessuno osta il cattolico che voglia vivere la propria sessualità secondo i dettami della dottrina cattolica;

    semmai si dovrebbe fare il contrario cioè introdurre un provvedimento più restrittivo delle libertà che gli adolescenti hanno, di fatto, ad adottare comportamenti omosessuali anche nelle scuole. ecco.
    boh... opinione tua;
    nel momento in cui per la legge i comportamenti sessuali leciti sono indifferenti - così come è - la questione non rileva; o stabilisci che due ragazzi non possono baciarsi nel corridoio della scuola, e lì si discute, o consenti; ma non è che puoi consentire a un moretto e una biondina di baciarsi, e vietare la stessa cosa a un ragazzo e una ragazza entrambi mori

    e quale genitore vorrebbe che i propri figli praticassero atteggiamenti omosessuali sentendosi liberi, in una età come quella degli studenti ad esempio di "liceo", cioè abbastanza confusa già di suo, anziché desiderare che i propri figli si attengano alla morale comunemente diffusa
    sono fatti loro; esattamente come sono fatti di Cono se lui e Cona preferirebbero che la figlia arrivi vergine al matrimonio, anche se la maggior parte dei genitori oramai vedrebbe in tale circostanza un segnale indesiderabile di problemi e inibizioni, anche perché ci si sposa mediamente dopo i 30 anni;

    diffamazione verso chi?
    verso qualsiasi categoria individuata in modo generale ed astrato, siano essi gli omosessuali, i "terroni", i preti, ecc...

    si. e questo vale sia in un senso che nell'altro. se vuoi dire che bisogna convivere va bene, ma le rivendicazioni fini a sé stesse, che derivano da un falso senso della legalità e da un verissimo intento polemico e fine a sé stesso dovrebbero a mio avviso essere quanto meno "tenute sotto stretto controllo". vuoi fare il gay? lo puoi fare, ma gettare sterco sulla morale comunemente condivisa, chiedendo provvedimenti che legittimino le tue paturnie di insoddisfatto,
    appunto: non ci troviamo di fronte alla morale comunemente condivisa, che invece è quella contenuta nella legge, per definizione;
    la legge considera irrilevanti le preferenze sessuali lecite, e vieta la diffusione di contenuti falsi e diffamatori che istighino all'odio di determinate categorie, punto;

    non mi pare il modo migliore per interagire e magari anche dialogare con chi adotta posizioni etiche che sono consolidate non solo in italia ma in tutto il mondo cattolico da circa duemila anni.
    m'importa una sega dei duemila anni; qui siamo nella Repubblica italiana/Unione europea:

    vuoi essere cattolico ? puoi; vuoi farti le tue scuole ? puoi; vuoi insegnare che la condizione omosessuale è degradata e correlata ipso facto a reati, come la pedofilia, magari adducendo bufale pseudo-scientifiche ? non puoi; esattamente come non puoi, partendo dalla cronaca, che il sacerdozio sia un prodromo della pedofilia, essere nato a Palermo dell'attitudine a delinquere, o andare allo stadio con la sciarpa della tua squadra indizio della propensione a saccheggiare autogrill; non difficile da capire;

    si. ma vale anche il contrario e ti ricordo in proposito il gay pride nell'anno del giubileo cioè il lontano 2000. se tu non accetti la realtà in cui vivi, senza tuttavia capirla fino in fondo ma continuando ostinatamente a coltivare certe idee, allora va a finire che il tuo desiderio di "cambiare le cose" senza però sapere "come", si traduce in dichiarazioni di intenti che non hanno fondamento costituzionale, innanzitutto, e che peraltro devo dire vengono di volta in volta, tratte a pretesto dai vari partiti "affini a quelle idee" per creare consenso intorno al loro programma, salvo essere messi a posto dallo stesso ordine naturale delle cose quando si passa la proverbiale "misura".
    maro'... che disordine mentale; possibile che uno studente/cultore di legge sia così incapace di ragionare in modo ordinato su questioni di normazione ?

    qui si tratta solo del confine tra libertà di pensiero e diffamazione;
    io, a favore della Chiesa, ritengo che non si possa imporre in positum la pronunciazione delle scuole cattoliche di indifferenza riguardo alla scelta omosessuale; cioè, non posso chiedere che dagli Scolopi si facciano lezioni in cui si dica che in fondo il matrimonio egualitario va bene, ecc...

    però gli Scolopi non possono pretendere di esercitare quella funzione pubblica sottraendosi al generale dovere curriculare e non diffamatorio; così come i docenti della Scuola veneta non possono rivendicare un diritto ad additare come sospetto di propensione al crimine il sig. Patanè o Palumbo e i loro concittadini, in quanto originari di Montelepre o Afragola, perché mi sono fatto quest'idea.
    c'� del lardo in Garfagnana

  11. #41
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    Citazione Originariamente Scritto da flying dutchman Visualizza Messaggio
    ma vedi, Gassman non era mica solo quello del cinema e del teatro; Gassman andava in televisione e stava sui rotocalchi insieme alla compagna pro tempore e al marmocchio.
    non voglio toglierti le tue convinzioni, ma con ogni probabilità Gassman, Rita Pavone e Johnny Dorelli hanno avuto più effetti di Coppi o di Mina, e sinceramente sono un po' stufo di discutere del nulla.
    opinioni; per discuterne seriamente, si dovrebbero elencare le testate più lette e le trasmissioni più seguite e registrare il numero di articoli/apparizioni di personaggi sensibili.
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #42
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    opinioni; per discuterne seriamente, si dovrebbero elencare le testate più lette e le trasmissioni più seguite e registrare il numero di articoli/apparizioni di personaggi sensibili.
    e ritornare a quello che pensava la gente cinquant'anni fa.
    quando l'isola di Wight era quella dei DikDik, mica quella di Leonard Cohen e di tutti gli altri, salvo alcuni borghesi acculturati che ascoltavano Radio Luxemburg a notte fonda.

  13. #43
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    non per il lucro, ma è comunque solo un ente morale, di nessun rilievo pubblico; se domani i vertici Vaticani decidessero per loro motivi di sciogliere l'istituzione "Chiesa cattolica", nessuna disposizione di ordine pubblico lo impedirebbe a tutela di chissà quale pregio e valore di ordine pubblico, esattamente come per qualsiasi altra chiesa;
    e no. la chiesa cattolica è, prima che un ente morale, uno stato, con tanto di personalità internazionale. ciò vuol dire che il concordato del '29 e quello dell' '84 sono a tutti gli effetti degli accordi a carattere internazionale. viceversa la qualifica giuridica di enti morali, sebbene non "riconosciuti", spetta ai partiti, che però non hanno la facoltà di "trattare" con le istituzioni, ma solo di far valere il proprio peso in termini di voto al fine di utilizzare il consenso che ne deriva per fare "leggi" confacenti agli interessi di cui sono portatori.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    esattamente come Confindustria, te o me;
    no. confindustria è un sindacato, non c'entra niente per quanto detto con la chiesa cattolica.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    non c'entra la laicità; qualunque soggetto può esprimere considerazioni politiche, purché non violi la legge;
    si. e a maggior ragione può farlo, grazie al peso, in termini di diritto internazionale, di cui dispone, anche la chiesa, la quale è anche, va detto, legittimata a dire la sua su questioni etiche, grazie al fatto, consolidato, che i suoi rapporti politici con lo stato italiano, si mantengono su questo piano in virtù di accordi internazionali come i trattati del '29 e dell' '84.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    quanta confusione hai in testa... qui non c'è alcuna collaborazione internazionale, ma ricorre solo una questione: lo stato italiano dispone - per chiunque, non per la sola Chiesa - la facoltà di istituire scuole, in teoria senza oneri per lo stato stesso;
    ma queste scuole devono impartire un'educazione lecita e non è ammesso che vi si insegnino dottrine contrarie alla legge per contenuto diffamatorio;
    se io voglio fondare una "scuola veneta", dove, oltre alle materie curriculari, insegno dialetto e tradizioni locali, lo posso fare;
    ma se poi i docenti argomentano che i meridionali sono propensi al disordine e sospetti - mafie e mafiosi da lì vengono - non posso; è chiaro ???
    si. allora, il problema è che non si parla di reato relativamente alla "propaganda" all'interno delle scuole a favore della non/omofobia e quindi della omo/filia. cioè il giudizio di valore relativo non costituisce di per sé "reato". potrebbe però facilitare l'adozione di comportamenti che poi dovrebbero trovare sbocco in altri provvedimenti, tipo il riconoscimento del diritto al matrimonio, con prole al seguito, il che, tu capisci, sarebbe contrario alle istanze di conservazione dell'ordine sociale e della sanità dei costumi, che la funzione della chiesa in italia vuole invece tutelare.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    esatto; e questo è proprio il motivo del contendere;
    anche nelle scuole parificate non si possono insegnare contenuti falsi per avvalorare l'impostazione ideologica di quella scuola;
    puoi dire: che bello il matrimonio indissolubile tra uomo e donna, a noi piace questo e la società che sia fondata su questo modello di famiglia, così come esaltare la bellezza delle tradizioni e della cultura veneta; ma non sostenere che altre forme lecite di sessualità e famiglia, o l'appartenenza ad una cultura meridionale rappresentano minacce sulla base di osservazioni diffamatorie;
    si. ma i reati li conosciamo tutti. se il contrasto all'omofobia si potesse qualificare come reato, il problema non sorgerebbe affatto. il problema sorge perché un provvedimento favorevole alla omofilia, sulla quale esiste un "vuoto legislativo", si tradurrebbe nel fomentare in definitiva i rapporti omosessuali. sarebbe come equiparare i rapporti eterosessuali tra ragazzini ai rapporti omosessuali tra coloro che hanno quella tendenza. dalla non discriminazione, peraltro dichiarata, dei soggetti LGBTIQ, si passerebbe inevitabilmente ad una sostanziale equiparazione tra etero e omosessuali. e indirettamente si rafforzerebbero le istanze di legalizzazione delle unioni omosessuali (magari anche con prole al seguito).


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    infatti, non c'è nulla da legittimare, dato che si tratta di comportamenti leciti; si tratta solo di non diffamare: cioè, non ricorrere ad affermazioni false o logiche forzate; se io a scuola porto un elenco di crimini e criminali di mafie varie e istruisco a sospettare in via generale dei meridionali, commetto un reato; idem se associo l'omosessualità alla pedofilia, o attribuisco alle associazioni o ai soggetti LGBTQ l'intento di "distruggere la famiglia";
    ripeto che una cosa è parlare male degli omosessuali come dei meridionali. altra cosa parlarne bene. altra cosa ancora non parlarne. se tu in una legge imponi il "contrasto ai comportamenti omofobici" allora imponi che di questo tipo di comportamenti, cioè i comportamenti omosessuali, si parli bene, sempre per combattere l'omofobia, e questo è qualcosa su cui la chiesa non può fare a meno di dire la sua, perché ovviamente potrebbe dare luogo a provvedimenti ulteriori come la legalizzazione delle unioni di quel tipo, data la ipotetica diffusione, all'interno delle scuole, di un atteggiamento di relativa tolleranza.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    analogamente a quanto sostieni tu, nessuno è obbligato all'omosessualità e nessuno osta il cattolico che voglia vivere la propria sessualità secondo i dettami della dottrina cattolica;
    si. ma già parlare "a favore" dell'omofilia è qualcosa che potrebbe produrre conseguenze non prevedibili, come dicevo.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    boh... opinione tua;
    nel momento in cui per la legge i comportamenti sessuali leciti sono indifferenti - così come è - la questione non rileva; o stabilisci che due ragazzi non possono baciarsi nel corridoio della scuola, e lì si discute, o consenti; ma non è che puoi consentire a un moretto e una biondina di baciarsi, e vietare la stessa cosa a un ragazzo e una ragazza entrambi mori
    no, axe. si parla di persone dello stesso sesso, e si parla di legittimare tali comportamenti nei tempi e nelle sedi in cui si dovrebbe maturare e consolidare la propria identità sessuale. se metti sullo stesso piano le due categorie crei un disordine immane, che potrebbe fuorviare anche coloro che non hanno quel tipo di tendenze.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    sono fatti loro; esattamente come sono fatti di Cono se lui e Cona preferirebbero che la figlia arrivi vergine al matrimonio, anche se la maggior parte dei genitori oramai vedrebbe in tale circostanza un segnale indesiderabile di problemi e inibizioni, anche perché ci si sposa mediamente dopo i 30 anni;
    che siano fatti loro va bene. ma che si sensibilizzi la pubblica opinione nel senso di guardare con favore a quel tipo di comportamenti, allora no. e soprattutto non nelle scuole, e non con gli adolescenti, che già di loro sono abbastanza insicuri e bisognosi di certezze, possibilmente impartite con finalità integrative e non dissociative, come sarebbero quelle relative alla censura degli atteggiamenti omofobici.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    verso qualsiasi categoria individuata in modo generale ed astrato, siano essi gli omosessuali, i "terroni", i preti, ecc...
    non si parla di diffamazione. si parla di non "esaltazione" di certi comportamenti. se passano sotto silenzio va bene, perché comunque sia, ci sono. altra cosa sarebbe trarli alla luce del sole perché considerati "normali".


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    appunto: non ci troviamo di fronte alla morale comunemente condivisa, che invece è quella contenuta nella legge, per definizione;
    la legge considera irrilevanti le preferenze sessuali lecite, e vieta la diffusione di contenuti falsi e diffamatori che istighino all'odio di determinate categorie, punto;
    ripeto che in senso negativo, cioè di tolleranza, va bene. non va bene a livello positivo, cioè parlare di quel tipo di atteggiamento in maniera da instillare nelle coscienze la accettazione, se non proprio la emulazione di certi atteggiamenti. soprattutto poi in una fase della vita dell'individuo che già si suo è abbastanza confusa, cioè l'adolescenza.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    m'importa una sega dei duemila anni; qui siamo nella Repubblica italiana/Unione europea:

    vuoi essere cattolico ? puoi; vuoi farti le tue scuole ? puoi; vuoi insegnare che la condizione omosessuale è degradata e correlata ipso facto a reati, come la pedofilia, magari adducendo bufale pseudo-scientifiche ? non puoi; esattamente come non puoi, partendo dalla cronaca, che il sacerdozio sia un prodromo della pedofilia, essere nato a Palermo dell'attitudine a delinquere, o andare allo stadio con la sciarpa della tua squadra indizio della propensione a saccheggiare autogrill; non difficile da capire;
    ti ricordo l'art. 29 della nostra costituzione, il quale prescrive che la famiglia sia fondata sul matrimonio. è per questo che le coppie gay sono tollerate ma non approvate a livello legislativo. e questo perché se si consentisse ai gay di sposarsi, si introdurrebbe un istituto di "famiglia" non conforme a quelle che sono le regole eticamente condivise nella realtà sociale e anche perché gli effetti sulla educazione dei fanciulli da parte delle suddette coppie non rispecchierebbero quelli che sono i principi delle nostra costituzione relativamente alla discplina, codificata dal diritto civile, in materia di famiglia. quale potrebbe essere cioè, ad esempio, la qualificazione giuridica di eventuali figli? e questi ultimi dovrebbero essere adottati? dovrebbero essere "partoriti" secondo la prassi, peraltro diffusa in altri paesi, dell'utero in affitto? che tipo di educazione una famiglia gay impartirebbe ad una ipotetica prole? insomma le questioni in ballo sono tante, ed è anche abbastanza difficile venirne a capo. ecco perché questo tipo di aperture non sono ben viste, innanzitutto dalla chiesa, ma anche dallo stato, in definitiva.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    maro'... che disordine mentale; possibile che uno studente/cultore di legge sia così incapace di ragionare in modo ordinato su questioni di normazione ?

    qui si tratta solo del confine tra libertà di pensiero e diffamazione;
    io, a favore della Chiesa, ritengo che non si possa imporre in positum la pronunciazione delle scuole cattoliche di indifferenza riguardo alla scelta omosessuale; cioè, non posso chiedere che dagli Scolopi si facciano lezioni in cui si dica che in fondo il matrimonio egualitario va bene, ecc...
    la chiesa ha a cuore il bene dello stato italiano, sul quale essa chiesa opera. se non vi fosse una commistione di interessi tra italia e vaticano, a quest'ora probabilmente le cose andrebbero peggio, per l'italia e non per il vaticano. poi ti annuncio con piacere che il 29 dello scorso aprile ho ottenuto la laurea. e grazie a dio.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    però gli Scolopi non possono pretendere di esercitare quella funzione pubblica sottraendosi al generale dovere curriculare e non diffamatorio; così come i docenti della Scuola veneta non possono rivendicare un diritto ad additare come sospetto di propensione al crimine il sig. Patanè o Palumbo e i loro concittadini, in quanto originari di Montelepre o Afragola, perché mi sono fatto quest'idea.
    ripeto che il silenzio in merito al problema va bene. ma mi pare che la legge in questione possa essere letta come un invito in positivo a parlare bene e quindi a propagandare le unioni gay, perché quello è l'obbiettivo, cioè giungere a rivedere il concetto di famiglia come da costituzione, da diritto civile, e quindi da riforma, peraltro già intervenuta e risalente, del diritto di famiglia (1975).
    Ultima modifica di sandor; 26-06-2021 alle 01:19

  14. #44
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    e no. la chiesa cattolica è, prima che un ente morale, uno stato, con tanto di personalità internazionale. ciò vuol dire che il concordato del '29 e quello dell' '84 sono a tutti gli effetti degli accordi a carattere internazionale.
    ma proprio no; tu confondi la "Chiesa cattolica", con lo "stato Vaticano", un gran disordine concettuale;
    l'insegnamento - che è qui in questione - afferisce all'ente morale Chiesa, non allo stato Vaticano, e non contempla quel rapporto paritario e sinallagmatico che connota i trattati tra stati;

    no. confindustria è un sindacato, non c'entra niente per quanto detto con la chiesa cattolica.
    sono tutte associazioni ammesse, ma di nessuna funzione pubblica; se la Chiesa o Confindustria decidono di sciogliersi, lo stato non è tenuto in alcun modo ad intervenire in quella decisione, del tutto privata; mentre non potrebbe sciogliersi l'ordine degli avvocati o il notariato, poiché svolgono funzioni delegate di controllo afferenti ad attività istituzionali;
    mi pare che tendi a confondere il tuo desiderio di rappresentare una realtà immaginaria e gradita con la reale e stringente nozione giuridica;

    si. e a maggior ragione può farlo, grazie al peso, in termini di diritto internazionale, di cui dispone, anche la chiesa, la quale è anche, va detto, legittimata a dire la sua su questioni etiche, grazie al fatto, consolidato, che i suoi rapporti politici con lo stato italiano, si mantengono su questo piano in virtù di accordi internazionali come i trattati del '29 e dell' '84.
    qualunque soggetto può dire la sua sulle questioni etiche, e non certo in quanto soggetto internazionale; come scritto sopra, mi pare tu voglia coltivare una fantasia in cui permane lo stato confessionale e la religione di stato in virtù del Concordato rivisto; non è così; ci sono alcune ambiguità che galleggiano nella prassi, ma solo perché nessuno ha interesse ad affondarle nella forma;

    si. allora, il problema è che non si parla di reato relativamente alla "propaganda" all'interno delle scuole a favore della non/omofobia e quindi della omo/filia. cioè il giudizio di valore relativo non costituisce di per sé "reato".
    dipende; lo capisci bene solo con esempi inversi, che non ti confondono in termini di abitudine, prassi;
    se, in una scuola ateista, gli insegnanti argomentassero contro il sacerdozio insinuando una correlazione necessaria, magari argomentata "scientificamente", con la pedofilia, si avrebbe diffamazione; il problema che si pone ora alle scuole cattoliche è che molti addetti sono abituati a pensare e comunicare in queste modalità ambigue, ed esporrebbero i loro istituti a diversi problemi; se lo fa un prete a messa, poco male; nella funzione pubblica delegata dell'insegnamento è un problema, perché rischi la revoca di quella delega;



    si. ma i reati li conosciamo tutti. se il contrasto all'omofobia si potesse qualificare come reato, il problema non sorgerebbe affatto. il problema sorge perché un provvedimento favorevole alla omofilia, sulla quale esiste un "vuoto legislativo", si tradurrebbe nel fomentare in definitiva i rapporti omosessuali. sarebbe come equiparare i rapporti eterosessuali tra ragazzini ai rapporti omosessuali tra coloro che hanno quella tendenza. dalla non discriminazione, peraltro dichiarata, dei soggetti LGBTIQ, si passerebbe inevitabilmente ad una sostanziale equiparazione tra etero e omosessuali. e indirettamente si rafforzerebbero le istanze di legalizzazione delle unioni omosessuali (magari anche con prole al seguito).
    beh, sai, l'indifferenza sul tema, posta la legge sulla sessualità dei minori, è la legge; se alla Chiesa non piace, liberissima di sostenerlo, ma non in modalità diffamatorie;

    ripeto che una cosa è parlare male degli omosessuali come dei meridionali. altra cosa parlarne bene. altra cosa ancora non parlarne. se tu in una legge imponi il "contrasto ai comportamenti omofobici" allora imponi che di questo tipo di comportamenti, cioè i comportamenti omosessuali, si parli bene
    no, perché si tratta di comportamenti indifferenti per la legge;
    se io impongo la sensibilizzazione contro le persecuzioni religiose non sto prendendo posizione a favore di questa o quella fede, ma solo promuovendo il rispetto della legge che vieta tali persecuzioni;
    la Chiesa a livello di dottrina ha già in parte corretto un'impostazione diffamatoria; ma è consapevole che la prassi dei suoi esponenti è ben lungi dall'essere addestrata adeguatamente, e teme;

    sempre per combattere l'omofobia, e questo è qualcosa su cui la chiesa non può fare a meno di dire la sua, perché ovviamente potrebbe dare luogo a provvedimenti ulteriori come la legalizzazione delle unioni di quel tipo, data la ipotetica diffusione, all'interno delle scuole, di un atteggiamento di relativa tolleranza.
    beh, no; la Chiesa e i suoi istituti possono sempre promuovere la loro idea, ma non possono fare pubblicità comparativa basata su argomenti falsi, diffamazione; se tu vendi la Nutella, puoi dire quanto è buona, ma non sostenere che è migliore di un'altra per valori organolettici se questo non è dimostrabile o falso;

    no, axe. si parla di persone dello stesso sesso, e si parla di legittimare tali comportamenti nei tempi e nelle sedi in cui si dovrebbe maturare e consolidare la propria identità sessuale. se metti sullo stesso piano le due categorie crei un disordine immane, che potrebbe fuorviare anche coloro che non hanno quel tipo di tendenze.
    ti do una notizia: tali comportamenti sono già legittimati, indifferenti per la legge, esattamente come praticare un culto o tifare per questa o quell'altra squadra di calcio; non siamo nel 1930;

    che siano fatti loro va bene. ma che si sensibilizzi la pubblica opinione nel senso di guardare con favore a quel tipo di comportamenti, allora no. e soprattutto non nelle scuole, e non con gli adolescenti, che già di loro sono abbastanza insicuri e bisognosi di certezze, possibilmente impartite con finalità integrative e non dissociative, come sarebbero quelle relative alla censura degli atteggiamenti omofobici.
    semmai, un problema di ordine pubblico si definisce in senso opposto:
    siccome le scelte sono lecite ed indifferenti per l'ordinamento, si tratta esattamente di proteggere gli adolescenti da un'oggettiva discriminazione diffusa, tutelando la loro libertà di essere come credono, poiché nessun particolare pregio è assunto rispetto a questa o quella sessualità lecita;

    non si parla di diffamazione. si parla di non "esaltazione" di certi comportamenti. se passano sotto silenzio va bene, perché comunque sia, ci sono. altra cosa sarebbe trarli alla luce del sole perché considerati "normali".
    ripeto: l'attenzione non riguarda i comportamenti, indifferenti per l'ordinamento, ma la sensibilizzazione sul reato che li perseguiti, dal momento che l'ordinamento tutela la libertà di adottare qualsiasi comportamento lecito, non vietato;
    non si esalta il tifo per la Roma, ma si sensibilizza sul fatto che è vietato picchiare i tifosi della Roma, nel momento in cui la società mostra una diffusa propensione a questo reato;


    ti ricordo l'art. 29 della nostra costituzione, il quale prescrive che la famiglia sia fondata sul matrimonio. è per questo che le coppie gay sono tollerate ma non approvate a livello legislativo.
    veramente, ci sono le unioni civili, cioè proprio l'approvazione, proprio perché il principio di uguaglianza prevale; l'equiparazione è solo questione di tempo su un piano inclinato, malgrado la dicitura, forma svuotata di ogni contenuto, vista la riforma del '75, che equipara lo status della famiglia di fatto al quella sancita con matrimonio; dovresti aver sostenuto diritto civile, visto che è uno dei primi esami;

    e questo perché se si consentisse ai gay di sposarsi, si introdurrebbe un istituto di "famiglia" non conforme a quelle che sono le regole eticamente condivise nella realtà sociale e anche perché gli effetti sulla educazione dei fanciulli da parte delle suddette coppie non rispecchierebbero quelli che sono i principi delle nostra costituzione relativamente alla discplina, codificata dal diritto civile, in materia di famiglia. quale potrebbe essere cioè, ad esempio, la qualificazione giuridica di eventuali figli? e questi ultimi dovrebbero essere adottati? dovrebbero essere "partoriti" secondo la prassi, peraltro diffusa in altri paesi, dell'utero in affitto? che tipo di educazione una famiglia gay impartirebbe ad una ipotetica prole? insomma le questioni in ballo sono tante, ed è anche abbastanza difficile venirne a capo. ecco perché questo tipo di aperture non sono ben viste, innanzitutto dalla chiesa, ma anche dallo stato, in definitiva.
    lo stato ha già disposto, e l'ordinamento si trova su un piano inclinato;

    ma quelle che esponi sono le tipiche argomentazioni deboli del conservatorismo, sul disordine educativo di coppie omosessuali; primo perché quello stesso disordine origina evidentemente da coppie tradizionali;
    in secondo luogo perché l'ordinamento italiano - al contrario di quanto ti piace pensare - su filiazione ed educazione ha tenuto a distinguersi in modo netto dal precedente, evitando di intromettersi, e proprio con quella formula di società naturale dell'art. 29, ove per naturale si intende esattamente "spontanea", non ispirata da precetto giuridico;
    in parte vista l'esperienza precedente di ingerenze, ma anche constatato nei secoli che famiglia e filiazione sono comunque eventi difficilmente governabili, a fronte della tutela della prole; i figli si fanno anche occasionalmente, con partner diversi e i destini sono sempre complessi; la famiglia è molto cambiata nella storia e la nostra idea di matrimonio e sessualità è tutto fuorché naturale;

    la chiesa ha a cuore il bene dello stato italiano, sul quale essa chiesa opera. se non vi fosse una commistione di interessi tra italia e vaticano, a quest'ora probabilmente le cose andrebbero peggio, per l'italia e non per il vaticano. poi ti annuncio con piacere che il 29 dello scorso aprile ho ottenuto la laurea. e grazie a dio.
    congratulazioni; meno male che il tuo contro-relatore non ha letto le cose che scrivi qui
    c'� del lardo in Garfagnana

  15. #45
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ma proprio no; tu confondi la "Chiesa cattolica", con lo "stato Vaticano", un gran disordine concettuale;
    l'insegnamento - che è qui in questione - afferisce all'ente morale Chiesa, non allo stato Vaticano, e non contempla quel rapporto paritario e sinallagmatico che connota i trattati tra stati;
    allora, come al solito hai detto una cretinata. la chiesa cattolica non è soltanto una organizzazione a carattere religioso di natura "privata". come ho già scritto nel precedente messaggio, ripeto perché forse non è chiaro, che accanto alla legittimità della propaganda dei propri assunti di fede, la chiesa cattolica poggia su una entità statale le cui prerogative sono tutelate dal nostro stato sulla base di accordi internazionali. ciò vuol dire che in forza dell'art. 7 della nostra costituzione, costituisce materia di comune disciplina tra italia e santa sede, ogni e qualsivoglia questione che sia attinente alla "legislazione" di entrambi gli stati affinché tra italia e santa sede vengano risolti su base trattatistica tutti i possibili conflitti di "idee" e "pratiche". per dirla ancora meglio i trattati, in forza dell'art. 7 della costituzione, tra santa sede e stato italiano, vanno ad intervenire, necessariamente, quando tra le due suddette entità statali via siano dei contrasti. per evitare di stipulare nuovi trattati, quando ovviamente si profilino dei provvedimenti come quello in discorso, da parte del nostro stato, allora la chiesa si fa come dire "sentire" affinché non sia necessario addivenire alla stipulazione di un nuovo "concordato" per mettere rimedio al dissidio tra legislazione statale e accordi internazionali cioè "concordati" sempre tra santa sede e italia.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    sono tutte associazioni ammesse, ma di nessuna funzione pubblica; se la Chiesa o Confindustria decidono di sciogliersi, lo stato non è tenuto in alcun modo ad intervenire in quella decisione, del tutto privata; mentre non potrebbe sciogliersi l'ordine degli avvocati o il notariato, poiché svolgono funzioni delegate di controllo afferenti ad attività istituzionali;
    mi pare che tendi a confondere il tuo desiderio di rappresentare una realtà immaginaria e gradita con la reale e stringente nozione giuridica;
    allora forse non è chiaro. hai mai sentito di uno stato che si "scioglie" per volontà dei suoi ministri? è una cosa che non sta né in cielo né in terra. se lo stato vaticano dice che i cattolici che vivono in italia possono "votare", allora capisci che esso vaticano pone le basi di un dialogo con le nostre istituzioni, le quali sono ovviamente beneficate, o lo sono state per circa un 50ennio, dal fatto che i cattolici votino, un dialogo che è fatto di reciproche concessioni. se lo stato italiano adottasse una legge del genere di quella in discorso, probabilmente si tornerebbe ai tempi delle celeberrime bolle papali di boicottaggio ad esempio delle procedure di elezione dei parlamentari. ovviamente tutto ciò che è di sinistra, in senso lato, ai preti fa "paura" e fa paura perché essi preti hanno passato i loro "guai" perché la dc vincesse in sostanza sui comunisti. vuoi tornare ai tempi del fronte "popolare"?


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    qualunque soggetto può dire la sua sulle questioni etiche, e non certo in quanto soggetto internazionale; come scritto sopra, mi pare tu voglia coltivare una fantasia in cui permane lo stato confessionale e la religione di stato in virtù del Concordato rivisto; non è così; ci sono alcune ambiguità che galleggiano nella prassi, ma solo perché nessuno ha interesse ad affondarle nella forma;
    l'italia è uno stato pluri/confessionale come ti dicevo. con la differenza che per la sola confessione cattolica esiste una entità statale che ne regola i rapporti con le istituzioni italiane. è questa la differenza fondamentale, la quale concerne il cattolicesimo e non ad esempio il buddismo, che pure è riconosciuto, o altre religioni anch'esse presenti in italia. se i cattolici votano lo decide sempre il vaticano, così come sempre il vaticano, in forza di una autorevolezza che gli deriva, per costituzione, dal poter indirizzare i voti dei cattolici, quindi potere politico, quando si profilano provvedimenti non graditi, e non così, ma per ragioni quanto meno di "pubblico decoro", può dire: o vi fermate o facciamo il revival del "non expedit". e ovviamente ciò detto occorre che con quel tipo di rimostranze i politici italiani e soprattutto quelli un po' "comunardi" facciano i proverbiali "conti".


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    dipende; lo capisci bene solo con esempi inversi, che non ti confondono in termini di abitudine, prassi;
    se, in una scuola ateista, gli insegnanti argomentassero contro il sacerdozio insinuando una correlazione necessaria, magari argomentata "scientificamente", con la pedofilia, si avrebbe diffamazione; il problema che si pone ora alle scuole cattoliche è che molti addetti sono abituati a pensare e comunicare in queste modalità ambigue, ed esporrebbero i loro istituti a diversi problemi; se lo fa un prete a messa, poco male; nella funzione pubblica delegata dell'insegnamento è un problema, perché rischi la revoca di quella delega;
    esattamente. nessun pronunciamento da parte ecclesiastica ha mai riguardato i programmi di insegnamento laici, che in sostanza si fondano sulla erogazione di un sapere che comunque sia è abbastanza tollerato dalle gerarchie. diverso è il trattamento che viene riservato agli studenti a livello didattico nelle scuole confessionali. dato che c'è per la chiesa la possibilità di allestire scuole confessionali, c'è anche ripeto una relativa tolleranza per gli istituti scolastici di diversa matrice. i quali istituti sono però sempre vigilati dallo stato su basi legislative. se vuoi plagiare, tu docente mettiamo marxista, gli studenti convertendoli di fatto a quella dottrina allora devi fare i conti primo con la deontologia e secondo alle strette con la legge. lo stesso vale per gli istituti retti da preti. non vedo il problema, che però nasce quando gli istituti pubblici cominciano a propagandare le unioni omosessuali, ponendosi in patente conflitto non solo con costituzione e legge dello stato, perché l'educazione sessuale non costituisce materia curriculare, ma anche in secondo luogo con la chiesa e le sue istituzioni, che per parte loro non fanno a lezione propaganda contro la scienza e i suoi progressi. e parlo per esperienza.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    beh, sai, l'indifferenza sul tema, posta la legge sulla sessualità dei minori, è la legge; se alla Chiesa non piace, liberissima di sostenerlo, ma non in modalità diffamatorie;
    no. è il contrario. diffama chi, elogiando i comportamenti omosessuali getta discredito sugli insegnamenti presbiterali, che per altro hanno qualche migliaio di anni di "fondamento".


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    no, perché si tratta di comportamenti indifferenti per la legge;
    se io impongo la sensibilizzazione contro le persecuzioni religiose non sto prendendo posizione a favore di questa o quella fede, ma solo promuovendo il rispetto della legge che vieta tali persecuzioni;
    la Chiesa a livello di dottrina ha già in parte corretto un'impostazione diffamatoria; ma è consapevole che la prassi dei suoi esponenti è ben lungi dall'essere addestrata adeguatamente, e teme;
    non teme niente. gli omosessuali se vuoi stanno anche nella chiesa e fanno anche ti devo dire i loro porci comodi, un po' come i drogati, ma grazie a dio nessuno ne parla. pensa se in tv si facessero spot a favore delle droghe pesanti e del loro utilizzo diffuso. cosa accadrebbe all'ordine pubblico? insomma a tutto c'è un limite, che se superato può determinare provvedimenti anche duramente repressivi, soprattutto se autore di quel tipo di propaganda fosse ad esempio rai tre, cioè un canale di rete che tutela i cc.dd. "comunisti" di un tempo. ci sono cose che sono poste a base dell'ordine pubblico che non sono suscettibili di opzioni. sono così e basta. e mi meraviglia constatare come, su una questione così semplice tu non riesca a vederci chiaro.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    beh, no; la Chiesa e i suoi istituti possono sempre promuovere la loro idea, ma non possono fare pubblicità comparativa basata su argomenti falsi, diffamazione; se tu vendi la Nutella, puoi dire quanto è buona, ma non sostenere che è migliore di un'altra per valori organolettici se questo non è dimostrabile o falso;
    allora detto che la nutella, quella ferrero è "inimitabile" ti dico anche che non si tratta di pubblicità. si tratta di tutelare determinati fondamenti di valore, come quello che impedisce di considerare "legittima" cioè "legalizzabile" la condizione omosessuale. se è per questo ogni tanto si avanzano certe pretese, che non riesco a capire in che modo possano essere "risolutive" e di cui peraltro non riesco a capire l'urgenza. vuoi fare l'omosessuale: fallo, ma perché devi anche potertene vantare e quindi propagandare quel tipo di costumi, ciò i costumi LGBTIQ, addirittura nelle scuole?


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ti do una notizia: tali comportamenti sono già legittimati, indifferenti per la legge, esattamente come praticare un culto o tifare per questa o quell'altra squadra di calcio; non siamo nel 1930;


    semmai, un problema di ordine pubblico si definisce in senso opposto:
    siccome le scelte sono lecite ed indifferenti per l'ordinamento, si tratta esattamente di proteggere gli adolescenti da un'oggettiva discriminazione diffusa, tutelando la loro libertà di essere come credono, poiché nessun particolare pregio è assunto rispetto a questa o quella sessualità lecita;
    si. allora si dica che l'omosessualità è tollerata e non che si possa anzi si debba fare opera di moralizzazione al contrario imponendo perfino di parlarne "bene" in sedi istituzionali come i licei o altri istituti di istruzione. se è, come dici, qualcosa di naturale non c'è bisogno di legalizzare niente. ed infatti i ragazzini omosessuali sono già liberi di praticare in quel senso. nessun eterosessuale si sognerebbe mai di chiedere un riconoscimento delle proprie tendenze, perché esse di fatto sono già consentite. e allora cosa si vuole di più? te lo dico io: si vuole polemizzare, sempre e comunque, perché le cause del disagio sono profonde e non è un provvedimento di legge la soluzione.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ripeto: l'attenzione non riguarda i comportamenti, indifferenti per l'ordinamento, ma la sensibilizzazione sul reato che li perseguiti, dal momento che l'ordinamento tutela la libertà di adottare qualsiasi comportamento lecito, non vietato;
    non si esalta il tifo per la Roma, ma si sensibilizza sul fatto che è vietato picchiare i tifosi della Roma, nel momento in cui la società mostra una diffusa propensione a questo reato;
    è vietato l'insulto, la calunnia, l'istigazione al suicidio, nei riguardi di tutti in quanto persone e non solo nei riguardi degli eterosessuali, ma anche nei riguardi di quegli altri. quindi mi pare che si invochi una necessità di parificazione che non ha ragiono d'essere, dato che i LGBTIQ sono persone come le altre, a meno che la richiesta in questione non sia qualcosa che denuncia un "sentimento" diffuso tra gli omo, di incertezza e di inferiorità che però ti ripeto ha cause più profonde che generano un senso di vittimismo la cui spiegazione va cercata come ti dicevo altrove che nei rapporti "latamente" sociali, e cioè va ricercata "in famiglia".

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    veramente, ci sono le unioni civili, cioè proprio l'approvazione, proprio perché il principio di uguaglianza prevale; l'equiparazione è solo questione di tempo su un piano inclinato, malgrado la dicitura, forma svuotata di ogni contenuto, vista la riforma del '75, che equipara lo status della famiglia di fatto al quella sancita con matrimonio; dovresti aver sostenuto diritto civile, visto che è uno dei primi esami;
    diritto civile ne ho sostenuti quattro, non uno. e ti posso dire che le rivendicazioni dei gay hanno in sé un contraddittorietà che deriva dal confondere lo stato con il proprio "padre" e la propria "madre". non si va da nessuna parte anche se la legge in questione venisse approvata. il disagio ha altre cause e un po' di psicoterapia, ripeto, potrebbe giovare assai. ti faccio un nome su tutti: maneskin, il gruppo musicale. a me più che omosessuali sembrano dei disadattati. a te no?

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    lo stato ha già disposto, e l'ordinamento si trova su un piano inclinato;

    ma quelle che esponi sono le tipiche argomentazioni deboli del conservatorismo, sul disordine educativo di coppie omosessuali; primo perché quello stesso disordine origina evidentemente da coppie tradizionali;
    ecco. allora la domanda è perché anche da coppie tradizionali possano uscire fuori figli gay. c'entrerà la psicologia?

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    in secondo luogo perché l'ordinamento italiano - al contrario di quanto ti piace pensare - su filiazione ed educazione ha tenuto a distinguersi in modo netto dal precedente, evitando di intromettersi, e proprio con quella formula di società naturale dell'art. 29, ove per naturale si intende esattamente "spontanea", non ispirata da precetto giuridico;
    naturale nel senso, sottinteso, di uomo e donna. ti assicuro che le rivendicazioni gay sono tutto fuorché "naturali". e non vorrei scendere nei particolari.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    in parte vista l'esperienza precedente di ingerenze, ma anche constatato nei secoli che famiglia e filiazione sono comunque eventi difficilmente governabili, a fronte della tutela della prole; i figli si fanno anche occasionalmente, con partner diversi e i destini sono sempre complessi; la famiglia è molto cambiata nella storia e la nostra idea di matrimonio e sessualità è tutto fuorché naturale;
    e si. è naturale un utero in affitto per dare un figlio a due gay, anziché una madre e un padre che decidono di diventare genitori perché "vocati" a quella scelta. axe...


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    congratulazioni; meno male che il tuo contro-relatore non ha letto le cose che scrivi qui
    non si parla di "contro relatore" ma semplicemente di "correlatore". cmq grazie per i complimenti.
    Ultima modifica di sandor; 26-06-2021 alle 11:46

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