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Risultati da 16 a 30 di 42

Discussione: Famiglia spaccata

  1. #16
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Non sto dicendo che siano la causa principale le questioni genetiche ma potrebbero influire sull'insorgenza dei disturbi alimentari. Tipo se in famiglia c'è o c'è stato qualcuno con problemi nervosi e/o legati al cibo.
    C'è da considerare che oggi c'è un discreto bombardamento sul corpo e la moda, tanto che si abbassata pare l'età di insorgenza di disturbi col cibo.
    a me sembra che tipicamente il disturbo insorga in coincidenza della pubertà e del menarca, e lì comincia ad operare l'apparato "ideologico"; forse non è la "verità" clinica, tantomeno definitiva, ma l'idea del rifiuto della condizione di maturità sessuale sembra essere un pezzo del puzzle che contribuisce a costruire una spiegazione che funziona, alla quale poi si può agganciare quel rifiuto con una contestazione verso il ruolo e la personalità della madre, e/o la paura di porsi in competizione con quella madre, con tutti gli switch nell'albero delle possibilità, e le relative compensazioni nevrotiche;

    mi pare di ricordare che spesso c'è un disprezzo per un padre "debole" o assente, che deve verosimilmente far mancare un polo di identità sessuale; ma non ho un quadro tipico chiaro di come gli analisti spiegano quel tipo di famiglia; mi pare che il quadro di fondo spesso sia quello di una nevrosi di coppia originaria dei genitori, poco legati in termini di passione e desiderio, quindi con una figura materna inappagata che rappresenta un modello indesiderabile, e al tempo stesso "obbligato", che si rifiuta in quel modo, perché a quell'età non si ha modo di collocare le pulsioni in modi alternativi; si è dipendenti dalla madre, ma la si disprezza e si teme di essere come lei.
    c'� del lardo in Garfagnana

  2. #17
    La ragazza ha studiato scienze dell'alimentazione e dall'inizio, studiando le proprietà organolettiche dei cibi, ha cominciato a selezionare cosa mangiare o non mangiare. Inoltre in classe aveva una compagna "fighetta" che poi è diventata sua cognata, dato che si era fidanzata col il fratello del suo ragazzo, entrando così in competizione con lei. Da quel momento sono stati anni terribili, tra gelosie, invidia e voglia di controllare tutto intorno a se. Alla fine, si è isolata dagli amici perché la comitiva si riuniva in pizzeria, paninoteca e lei, che non mangiava e dimagriva, si sentiva osservata e giudicata.

    Oggi non frequenta nessuno e da tempo si è lasciata con quel ragazzo. La sua vita è studio e famiglia e cibo selezionato personalmente.
    Bambol utente of the decade

  3. #18
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da bumble-bee Visualizza Messaggio

    Oggi non frequenta nessuno e da tempo si è lasciata con quel ragazzo. La sua vita è studio e famiglia e cibo selezionato personalmente.
    gli esseri umani sono animali semplici, in partenza;

    abbiamo tutti gli stessi bisogni pulsionali potenziali; desiderio sessuale, propensioni creative, desiderio di controllo dovuto agli stessi timori, ansie, che possono diventare angosce; poi le cose si complicano, perché l'interazione col mondo e circostanze idiosincratiche, individuali, e il caso, impongono soluzioni e corazze;

    tutti apprendiamo in famiglia un linguaggio emotivo e pulsionale, ruoli, situazioni che impariamo modicamente a gestire, che siano più o meno belle e gratificanti; e cerchiamo quelle, perché quell'apparato narrativo è quello in cui sappiamo improvvisare, e in cui possiamo anche fare altro; cambiare copione sarebbe un lavoro vero e proprio, e toglierebbe spazio a tutto il resto;
    se quella ragazza vive in quel modo, vuol dire che quella postura di esistenza è il mare in cui ha imparato a nuotare "naturalmente", quello di esercitare un controllo; solo che da fuori e senza strumenti adeguati è difficile vedere il perché;

    alla fine, le persone fano quello che vogliono in base a ciò che possono; quello che lei vuole è controllare, perché ha una gran paura di qualcosa che le può capitare se non controlla; di che ha paura, perché ?
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #19
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    E' una famiglia che va aiutata, non giudicata. Da ricostruire alle fondamenta, dove ognuno possa recuperare il suo ruolo, adesso smarrito. Come suggerito da qualcuno, l'ideale sarebbe una terapia di gruppo. Dove ricominciare a tessere la tela dei rapporti interpersonali.
    amate i vostri nemici

  5. #20
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Non sto dicendo che siano la causa principale le questioni genetiche ma potrebbero influire sull'insorgenza dei disturbi alimentari. Tipo se in famiglia c'è o c'è stato qualcuno con problemi nervosi e/o legati al cibo.
    C'è da considerare che oggi c'è un discreto bombardamento sul corpo e la moda, tanto che si abbassata pare l'età di insorgenza di disturbi col cibo.
    Io non lo so se il disturbo, ma sarebbe meglio chiamarlo malattia perchè per chi lo vive e i famigliari è veramente un inferno,possa avere origini genetiche o meno, nel caso che ho citato affonda le radici nella prima infanzia e in una madre che ha di suo problemi nervosi ma non legati al cibo, sofferente anche per un periodo di depressione, alla mania di perfezione, di avere il controllo su tutto. La ragazzina ha iniziato a manifestare il disturbo proprio in coincidenza della pubertà, lo sviluppo ma fin da piccolina nel seggiolone era innapetente e costretta a mangiare tutto il piatto.
    E poi legato all'affettività e non deludere le aspettative della madre per non perderne l'affetto, cioè questo il timore della ragazzina che cercava di essere la più brava in tutto, brava a scuola, nello sport ma si vedeva nel corpo in maniera distorta, mai stata una ragazzina sovrappeso. Di tutto questo ne ha preso coscienza attraverso la psicoterapia ma ancora adesso a distanza di molti anni non riesce a fare a meno di calcolare tutte le calorie, mangiare in un modo assurdo, mezzo chilo di pasta o tre pizze in una volta tanto per fare un esempio e magari una sola o un paio di volta al giorno al massimo, per poi correre per chilometri e ore, insomma iperattiva tanto che non si capisce se ha rovinato il suo metabolismo con diete strane.
    In pratica ora non è più a rischio di vita perchè non mangiava proprio, mangia ma non mette su un etto, neanche con la gravidanza, anzi ha pure perso peso lei.
    La terapia seguita da un centro che cura questo tipo di disturbi e affiancata a quella psicologica che ha seguito per anni non l'ha guarita, non l'ha liberata dalla mania del controllo del peso, calorie, abbinare gli alimenti, ecc..ma l'ha portata a riconoscere il disturbo e l'origine conflittuale con la madre ed ad accettarlo.Diciamo che i rapporti tra madre e figlia sono migliorati quando la ragazza è andata a vivere fuori casa.
    Poi probabilmente ogni caso è differente.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  6. #21
    Opinionista L'avatar di Vega
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    dove ognuno possa recuperare il suo ruolo
    Detto da te non viene da pensare bene.
    Dipende cosa intendi. Dire una parola, può dire tutto e nulla. Forse ci starebbe meglio la parola equilibrio da ritrovare, ancora meglio comprensione e consapevolezza delle proprie dinamiche psicologiche come membro di quello famiglia e quelle degli altri, così da adottare comportamenti più adeguati a risolvere il problema anoressia, incomprensioni con figlia, moglie e marito.
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  7. #22
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    Oggi come oggi, anche per problemi psicologici e psichiatrici, è possibile andare a pescare nella genetica. Non dico che la persona che soffre di anoressia o di un altro disturbo alimentare lo sia per una causa solo genetica (non saprei se esiste una causa esclusivamente genetica), ma che ci può essere a livello genetico una predisposizione, che in presenza di altri fattori può influire nel far insorgere il problema.
    Che siano problemi che insorgono soprattutto nel periodo pubertà ormai è assodato. Che sia una questione prettamente legata al discorso rapporto madre/figlia, ruolo e figura materna e rifiuto sessualità mi pareva che non fosse così ma che i disturbi alimentari riguardassero vari motivi, tra cui appunto i modelli proposti sul fisico, il confronto con le altre ragazze o ragazzi, problemi sentimentali, problemi in famiglia di vario tipo, ecc...
    C'era un abbassamento da qualche anno dell'età del manifestarsi di questi disturbi ed anche un aumento nei maschi.
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  8. #23
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Oggi come oggi, anche per problemi psicologici e psichiatrici, è possibile andare a pescare nella genetica.
    Non dico che la persona che soffre di anoressia o di un altro disturbo alimentare lo sia per una causa solo genetica (non saprei se esiste una causa esclusivamente genetica), ma che ci può essere a livello genetico una predisposizione, che in presenza di altri fattori può influire nel far insorgere il problema.
    vabbè, ma nel caso, come traduci l'ipotesi in procedure diagnostiche/esplicative, al netto di tutto il resto ?

    Che siano problemi che insorgono soprattutto nel periodo pubertà ormai è assodato.
    e questo è un indice di correlazione;

    Che sia una questione prettamente legata al discorso rapporto madre/figlia, ruolo e figura materna e rifiuto sessualità mi pareva che non fosse così ma che i disturbi alimentari riguardassero vari motivi, tra cui appunto i modelli proposti sul fisico, il confronto con le altre ragazze o ragazzi, problemi sentimentali, problemi in famiglia di vario tipo, ecc...
    e qui hai solo uno slittamento/meccanismo di trasmissione, dove quei modelli, confronti, problemi sentimentali sono effettivamente correlabili al modo in cui la figura materna offre un modello di relazione e sessualità in famiglia;

    tanto per fare un esempio pratico: se la madre mostra una distanza fisica e sentimentale nel rapporto col padre, magari venate di disprezzo, un rifiuto corporeo di sensualità e intimità, può trasmettere come "normale" e persino dovuta questa postura nella relazione di coppia;

    se, come è probabile, la figlia avrà introiettato ed emulato gesti e atteggiamenti come parte essenziale della sua educazione, replicandoli poi nella sua interazione coi coetanei e frapponendo analoga distanza e freddezza coi pretendenti, si troverà verosimilmente in una condizione di frustrazione e disorientamento, in cui percepirà più o meno coscientemente quel modello materno - cui si adegua intuitivamente per dipendenza, bisogno di affetto e approvazione - come dannoso, castrante, ecc... per poi produrre quella sorta di ricatto che nota Dark:

    ok, tu vuoi che io sia come te e rovinarmi la vita ? non vuoi/volete - in realtà, quelli non vogliono; sono inconsapevoli, trasmettono involontariamente la loro infelicità - che io diventi donna, abbia una sessualità felice ? va bene, io non ho la forza per fare diversamente, ma posso fartela, farvela pagare carissima, inchiodandovi impotenti allo spettacolo della mia auto-distruzione, della cancellazione delle mie forme, delle mestruazioni e dei fidanzatini;

    il suo rigor-nazi verso il cibo è solo la deviazione di quell'istinto vendicativo e violento che a quell'età non si può argomentare razionalmente contro i genitori, ma verso la manifestazione primaria della loro attenzione, e cioè il cibo: rifiuto del cibo=rifiuto di quell'amore dei genitori, avvertito come oppressivo;

    forse non è la verità clinica, ma come spiegazione mi pare abbastanza efficiente; anche se, beninteso, in modo molto grossolano e qualunque professionista serio direbbe che non si può mai ragionare in termini così vaghi.
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #24
    Opinionista L'avatar di Vega
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    vabbè, ma nel caso, come traduci l'ipotesi in procedure diagnostiche/esplicative, al netto di tutto il resto ?
    Non so se fare la mappatura dei cromosomi e del Dna aiuta. E' stato visto che chi aveva parenti, la madre in particolare, che avevano sofferto di problemi alimentari e nervosi, più facilmente li sviluppava rispetto ad altri soggetti. Sicuramente ricostruire a livello di anamnesi la storia di malattie e disturbi psicologici in famiglia sarà un elemento in più da valutare nella cura della persona.

    Da quel che ricordo, nei disturbi alimentari non ci sta solo questo fattore madre/figlia (poi ci sono anche i maschi seppur in percentuale inferiore) e modello di relazione sentimentale e sessuale in famiglia.
    La causa è possibile che non sia sempre una sola andando a scavare, magari dalla delusione amorosa o dal non piacersi fisicamente si arriva a risalire anche a problemi con i genitori o uno dei due. Comunque molto viene posto l'accento sulla questione dei canoni estetici. Poi c'è chi svilupperà il problema per un altro motivo.
    Non credo che oggi si possa dire che a 360° gradi il problema anoressia riguardi solo il rifiuto della sessualità femminile causa rapporto materno.
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  10. #25
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Non so se fare la mappatura dei cromosomi e del Dna aiuta. E' stato visto che chi aveva parenti, la madre in particolare, che avevano sofferto di problemi alimentari e nervosi, più facilmente li sviluppava rispetto ad altri soggetti. Sicuramente ricostruire a livello di anamnesi la storia di malattie e disturbi psicologici in famiglia sarà un elemento in più da valutare nella cura della persona.
    ancora: come distingui l'ipotizzata inferenza genetica dall'eredità culturale di quei famigliari ?

    se la componente genetica fosse davvero rilevante, dovresti riscontrare una quantità enorme di casi in cui NON emergono affatto problemi relazionali in famiglia, come nel caso di tante patologie; col che, vi sarebbero innumerevoli riviste scientifiche e commenti web in cui si afferma: le questioni psicologiche addotte riguardo all'anoressia sono bufale, ecc...

    Da quel che ricordo, nei disturbi alimentari non ci sta solo questo fattore madre/figlia (poi ci sono anche i maschi seppur in percentuale inferiore) e modello di relazione sentimentale e sessuale in famiglia.
    beh, appunto; ad ogni modo, il fenomeno sembra riguardare quasi esclusivamente le ragazze a partire dalla maturità sessuale;

    La causa è possibile che non sia sempre una sola andando a scavare, magari dalla delusione amorosa o dal non piacersi fisicamente si arriva a risalire anche a problemi con i genitori o uno dei due. Comunque molto viene posto l'accento sulla questione dei canoni estetici. Poi c'è chi svilupperà il problema per un altro motivo.
    Non credo che oggi si possa dire che a 360° gradi il problema anoressia riguardi solo il rifiuto della sessualità femminile causa rapporto materno.
    ovviamente, io non sono un addetto ai lavori, e i miei pareri sono solo sunto di letture poco approfondite;

    tuttavia, in via generale c'è una consolidata interpretazione delle manifestazioni di autolesionismo - dal grave al blando - degli adolescenti, come forma secondaria di protesta nei confronti del modello di sentimento incarnato dai genitori, dove quella primaria di opposizione esplicita-scontro non si produce;

    in media, il figlio, pure caratteriale, che litiga coi genitori, magari viene punito o se ne va di casa, ecc... non diventa tossico o si mette in guai gravi, perché quel terreno di scontro esaurisce la sua energia polemica ed è stata assimilata comunque un'autorizzazione alla ribellione, per quanto i genitori siano stati oppressivi;
    l'autolesionista, il tossico, ecc... in generale sono bravi figli, affettuosi, ma evidentemente con troppi motivi rimossi dalla paura di affrontare quel conflitto.
    c'� del lardo in Garfagnana

  11. #26
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Se lo sapessi magari sarei a lavorare come specialista in medicina o psichiatria o psicanalisi.
    Mi immagino che una volta che si presenta il paziente, venga fatta un'anamnesi. Se ci fosse qualche appiglio verso una componente genetica così come un parente che ha sofferto di problemi nervosi ed alimentari, ne venga tenuto conto, approfondito il problema, richiesto un parere psichiatrico, degli esami da fare.
    Sarà chi di dovere a dipanare la matassa.
    Se sul problema anoressia viene detto che ci possono influire i geni non credo che si siano inventati qualcosa dal nulla. Idem sulle varie cause.
    Con questo non ti sto dicendo che non ci siano componenti di autolesionismo e di protesta e punizione verso terzi, genitori fra i primi, che non c'entrino i modelli ed i rapporti in famiglia visto che è uno degli ambienti che possono essere fra le cause dei disturbi psicologici e dell'alimentazione.
    Semplicemente mi par di capire che sia riduttivo far risalire tutto ad una questione di madre-figlia e modello di donna e madre, visto che oggi si studiano questi disturbi su più fronti.
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  12. #27
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Se sul problema anoressia viene detto che ci possono influire i geni non credo che si siano inventati qualcosa dal nulla.
    si può ipotizzare praticamente su qualsiasi comportamento che c'entrino i geni;

    Semplicemente mi par di capire che sia riduttivo far risalire tutto ad una questione di madre-figlia e modello di donna e madre, visto che oggi si studiano questi disturbi su più fronti.
    vero, è un po' riduttivo;
    cosa necessaria quando devi fare ipotesi per trovare cause; riduci le ipotesi tra molte, tendi ad escluderne alcune e ti concentri su quelle i cui sintomi/manifestazioni sono più ricorrenti, posto che qui la cosa non si incentra nel ruolo donna-madre in sé, come fosse una colpa di genere, ma nel complesso del sistema di relazione che produce quel ruolo e che incide sul contesto pulsionale della persona malata, così come avviene per le Grandi nevrosi che producono inibizioni importanti;

    dopo tanti decenni di osservazione, dovrebbe essere emerso un fattore meramente biologico - e per questo riconducibile alla genetica - associato significativamente alla patologia indipendentemente da questioni di dinamiche famigliari, no ?

    nelle depressioni si sono trovate disfunzionalità nei sistemi dei neurotrasmettitori, e relativi principi di intervento farmacologico consolidati e discussi, cambiati, ma osservati; quindi non si tratta di qualcosa di indeterminabile.
    c'� del lardo in Garfagnana

  13. #28
    Opinionista L'avatar di Vega
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    si può ipotizzare praticamente su qualsiasi comportamento che c'entrino i geni
    Certo, il che non significa che non debba avere rilevanza. Non so a che punto siano le ricerche, se si siano già stati identificati dei geni responsabili.
    Già il fatto che la madre o un parente abbiano sofferto di problemi alimentari può essere d'aiuto. Se fossimo già a conoscenza di quali geni possono influire, se più a livello psichico oppure metabolico, potrebbe essere un altro aiuto nella cura e nella terapia. Senza dimenticare poi l'epigenetica.
    Non so se possa esistere un'anoressia di origine esclusivamente genetica (se c'è probabilmente sarà rara), ma che i geni, certi geni, possono influire, predisporre ad un disturbo psicologico ed alimentare in concomitanza con altri fattori e circostanze.
    Il fatto che i disturbi nervosi alimentari colpiscano più le donne può essere un altro indizio di un qualche fattore di predisposizione di genere oltre a tutte le influenze in famiglia, fuori dalla famiglia e culturali con cui dobbiamo fare i conti.
    Poi c'è anche il discorso sulla percezione del proprio fisico, sul non riuscire più a percepirsi correttamente, a non vedersi per lo scheletro che si è diventate.
    Qui non so se tutto possa essere riconducibile ad una questione del rapporto con la figura materna, la sessualità, la punizione consapevole verso i genitori o chi per loro. Mi pongo un attimo il dubbio.
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  14. #29
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Il fatto che i disturbi nervosi alimentari colpiscano più le donne può essere un altro indizio di un qualche fattore di predisposizione di genere
    e questo va bene, come ipotesi; ma, così fosse, la distribuzione dei casi dovrebbe essere omogenea per aree geo-culturali, almeno per una quota he giustifichi la predisposizione;

    ma poi:
    oltre a tutte le influenze in famiglia, fuori dalla famiglia e culturali con cui dobbiamo fare i conti.
    Poi c'è anche il discorso sulla percezione del proprio fisico, sul non riuscire più a percepirsi correttamente, a non vedersi per lo scheletro che si è diventate.
    Qui non so se tutto possa essere riconducibile ad una questione del rapporto con la figura materna, la sessualità, la punizione consapevole verso i genitori o chi per loro. Mi pongo un attimo il dubbio.
    se l'osservazione di un mezzo secolo ti dice che non hai una significativa presenza del fenomeno tra popolazioni di cultura diversa, per esempio cinesi e indiani, per citare un bel numero, ma lo trovi tra i cinesi e indiani che nati ed educati in Occidente in misura rilevante o analoga a quella degli autoctoni, devi generalmente propendere per una causa psicologica dovuta al sistema culturale di relazione, simboli, ecc...

    nell'epoca della fame o della scarsità non c'era anoressia; qualcuno potrebbe dire che non era censita e passava come pazzia o crisi mistica; ma allora, fosse il portato di un fattore genetico dovremmo osservarla altrove in misura paragonabile oggi in quei paesi di scarsità, analoghi al nostro di un secolo fa;

    al contrario, verosimilmente l'incidenza della patologia è sensibilmente diversa a seconda dei contesti culturali; dapprima urbani e di ceto borghese, e sconosciuta per molto in realtà provinciali e popolari; poi più estesa, ecc...

    solo quando hai osservato, registrato e mappato tutti questi elementi del puzzle puoi ipotizzare un fattore genetico cooperante, perché una volta che pensi di averlo individuato vai a controllare se la sua distribuzione è significativamente coerente con quella dei casi, oppure no;

    se in Italia su 100 casi di anoressia tu trovassi un 20% che mostra una determinata variante genetica presente in misura molto minore nel complesso della popolazione-campione comparabile - es. ragazze "sane" tra i 12 e i 20 anni, al 10%, potresti fare l'ipotesi;

    ma cosa dovresti dire se nel comparabile campione egiziano o indiano quella stessa variante è presente al 60 o 70% e hai casi di anoressia pari al 2% rispetto al quel 100 italiano ? dovresti escludere quella causa come determinante e, verosimilmente, pure come cooperante.
    c'� del lardo in Garfagnana

  15. #30
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    Tenete conto che i disturbi alimentari hanno molto a che vedere anche con un esigenza di controllo, come molti disturbi ossessivo compulsivi. E i modelli estetici proposti contano eccome, tutta la moda è pensata per corpi magrissimi. Io ho sofferto di anoressia nervosa, persi 10 chili in pochi mesi (tranquilli, li ho ripresi con gli interessi ), all'inizio mi piacevo, potevo indossare abiti che neanche a 13 anni... È sia un grido di aiuto che un' affermazione di potenza autodistruttiva, e lo stomaco si riduce di dimensioni, ti passa la fame, ti fa schifo vedere gli altri mangiare, il recupero è davvero difficile.
    Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
    (George Bernard Shaw)

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