Originariamente Scritto da
axeUgene
vabbè, ma il tutto è una burletta:
quell'indissolubilità di cui parla Cono, in effetti è smentita dal fatto che persino la Chiesa cattolica stessa ammette la separazione; è ovvio che un matrimonio afflittivo per sola decisione di un coniuge configurerebbe un vulnus speculare a quello del ripudio, quindi inammissibile in una lettura appena onesta del Vangelo;
il vincolo opera solo nella condizione sadica di costringere i coniugi separati alla castità sessuale; cioè, si può anche coltivare un nuovo affetto, purché sessualmente casto
poi ti ritrovi un papa preso da tutt'altre faccende, che confessa:
ma cosa volete che dica ad una donna abbandonata con figli che trova un brav'uomo che la ama..?
queste sono frattaglie imputridite di una dottrina che ingabbia quei poveretti di cardinali impegnati in faide cinquecentesche che cavillano nello sforzo di conservare improbabili forme d'autorità mentre il loro stesso mondo se ne va per i fatti suoi in uno scisma silenzioso;
il tutto in una condizione strabico-schizoide, perché i fedeli commestibili li hanno nell'ex-Terzo Mondo, ancorato a certe tradizioni, ma i schei arrivano dal Primo, dove pochi conservatori sognano una Chiesa identitaria, e i più si segnano prima di puntare al superenalotto, tipo calciatori quando entrano in campo
mentre nelle chiese riformate si celebrano secondi matrimoni, matrimoni gay, ecc...