“La droga e i festini? Non mi stupiscono, (Morisi) non mi è mai piaciuto. Matteo si circonda di persone sbagliate. (La vicenda Morisi) non mi stupisce, viste le note attitudini del personaggio. La giustizia divina ha fatto il suo corso. A me questo Morisi non è mai piaciuto. Mai. Poi mi ha sempre fatto la guerra, ora capisco tante cose”.
“Adesso capisco quando a Verona, al congresso mondiale della famiglia, Morisi si mise di traverso. Non voleva che Matteo vi partecipasse, diceva che era divisivo, poco conveniente politicamente”.
“Luca decideva tutto: diceva chi andava in televisione e chi no. Sceglieva i contenuti. Non mi mandava mai in tv, ma io ho i miei canali (...) Per me è una brutta notizia per l’uomo e pregherò per lui nonostante la guerra che mi ha sempre fatto, ma magari è una bella notizia per la Lega”.
“(Sui gay presenti nella Lega) Sta parlando della corrente Mykonos? Sono i gay del mio partito. Li conosco tutti. Tra Camera e Senato non bastano due mani per contarli. Niente di personale, ci mancherebbe. Ognuno vive come vuole. Basta saperlo. Questo sì”.
Pillon ha poi smentito parte del colloquio, forse perché qualcuno lo ha sgridato dall’alto. Queste parole dicono però tre cose.
1) Pillon è irricevibile e pericoloso. Leggendolo viene una gran voglia di difendere e abbracciare Morisi, le cui colpe non sono certo i gusti sessuali o le debolezze esistenziali.
2) La Lega non è un partito: è una polveriera.
3) La Lega salviniana è il partito più ipocrita del mondo.