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Discussione: Artisti?

  1. #1

    Artisti?

    https://archeologie.culture.fr/chauv...site-virtuelle
    Queste opere d'arte hanno 36000 anni (almeno secondo le ultime stime).
    E si parla sempre e comunque di "artisti", al maschile.
    E se, invece, fossero opera delle femmine della tribu'?
    L'arte "figurativa" (cosiddetta) é una prerogativa di genere maschile?

  2. #2
    Ho fatto una rapida e non esaustiva indagine: la "Storia dell'arte" é fatta al 99% da maschi.

  3. #3
    Sovrana di Bellezza L'avatar di ReginaD'Autunno
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    E Berthe Morisot? Era una pittrice impressionista molto famosa, per dirne una!
    Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI

  4. #4
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    Come pure Artemisia Gentileschi

  5. #5
    ....e fanno 2......questa informazione conferma i miei risultati (non scientifici)

  6. #6
    Opinionista L'avatar di Breakthru
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    Tappeti, tessuti, arazzi e ricami

  7. #7
    Citazione Originariamente Scritto da Breakthru Visualizza Messaggio
    Tappeti, tessuti, arazzi e ricami
    Vuoi dire che questo é il ritratto di Michelangela ( detta La raffaellina tizianesca) in piena fase creativa?
    donna-ricamatrice-stile-vermeer-ritratto-di-una-con-il-suo-lavoro-ricamo-olandese-master-1749235.jpg

  8. #8
    Opinionista L'avatar di Breakthru
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    La creatività di un'artista si può esprimere sono attraverso i mezzi e i limiti concessi, nel caso delle donne le mura di casa, ago, filo e telaio

    Se Artemisia Gentileschi è ricordata tra le più famose lo dobbiamo, non solo alla sua bravura, ma forse ad una maggior apertura mentale del padre che non la rinchiuse tra quattro mura

    Le donne nell'arte sono più del 2%, il numero è aumentato parallelamente all'emancipazione

    Per quanto riguarda le pitture rupestri, non sappiamo chi abbia realizzato le opere, ma le prime interpretazioni dei simboli risalenti a fine 800 primi 900, interpretazioni date da studiosi/esploratori maschi, sono oggi messe in dubbio.

    Una fila di segni verticali non sono piccoli peni in fila indiana, forse, più probabilmente, viene disegnato del frumento

  9. #9
    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    E se, invece, fossero opera delle femmine della tribu'?
    L'arte "figurativa" (cosiddetta) é una prerogativa di genere maschile?
    ripeto il "tema"

  10. #10
    Opinionista L'avatar di Breakthru
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    E se, invece, fossero opera delle femmine della tribu'?
    L'arte "figurativa" (cosiddetta) é una prerogativa di genere maschile?

    Non possiamo saperlo e se fossero entrambi?

    No l'arte figurativa non è prerogativa maschile

  11. #11
    E' un fatto che la quasi totalità (tutte le culture -Eurasia, Africa, Americhe, Oceania, Asia- messe insieme) delle "opere" sembra avere origine maschile.

  12. #12
    Opinionista L'avatar di Breakthru
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    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    E' un fatto che la quasi totalità (tutte le culture -Eurasia, Africa, Americhe, Oceania, Asia- messe insieme) delle "opere" sembra avere origine maschile.

    Se parliamo di opere preistoriche, su che basi poggia il fatto?

  13. #13
    Delle opere preistoriche (ovvio) non si sa nulla. Più precisamente: non ho letto nulla.
    Salvo che le mani impresse sono "grandi". Il che non vuol dire nulla.
    Alcune delle tracce di piedi nell'argilla della grotta dei bisonti sono state dette di "bambino" . Per le altre, si parla sempre al maschile. Dato "anatomico" o maschilismo oppressivo , non so.
    Altro, non so.

  14. #14
    Per evitare di essere frainteso ( e violenze fisiche e morali da parte del club delle erinnamazzoni, essendo un pavido), preciso di aver introdotto (e non contestati) l'ipotesi che le pitture rupestri fossero opera femminile. E non per rispetto (pavido) di quote rosa, ma perché era probabile che i pigmenti (vegetali o minarali) fossero trovati, raccolti e preparati da femmine. In oriente (Cina...Giappone) le "arti figurative" non erano "arti" , a scapito di musica poesia etc... appannaggio femminile Le 'arti figuative" cosiddette erano considerate " attività manuali", di minore importanza. Potrei aggiungere che le "arti figurative" non facevano parte né del trivio, né del quadrivio...ed erano considerate "inferiori" (in un certo senso). Il tema non é disconoscere l'assoluta superiorità femminile (sviolinata propiziatoria), ma chiedersi il perché di una situazione di fatto. Oltre, beninteso, allo schiavismo/oppressione/violenza prevaricatrice maschilista.

  15. #15
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    non faccio l'antropologo ma, a naso, la rappresentazione artistica nasce da un'attività propiziatoria e sciamanica di mimesi della natura; a prescindere dalla natura delle società coinvolte, caccia e raccolta, agricoltura, ecc... uno dei "misteri" della natura era la procreazione, di cui la donna era l'"oggetto" da rappresentare, e pertanto il soggetto colpito emotivamente dal "mistero" era l'uomo, vedi statuine della "madre"; poi, ci sarebbero le rappresentazioni del fallo, che però sembrano più legate a contesti agricoli, gli obelischi, ecc... in cui la gerarchia dei ruoli è consolidata nel senso militare, con la delega al maschile di un'attività "superiore", attinente al comando, come quella sacerdotale;
    chiaramente, fino alla rivoluzione borghese, l'arte ha avuto una funzione strettamente connessa all'esercizio del potere in termini di comunicazione ideologica; un parallelo apparentemente insignificante, ma illuminante, l'abbiamo nell'alta cucina, dove tradizionalmente gli chef importanti sono uomini, da secoli;

    quello che sarebbe interessante notare è che anche nelle società più evolute sul piano dei diritti di genere alla donna viene riconosciuta una grande capacità gestionale di ciò che è "utile", soprattutto in termini economicistici, dove le strade sono più aperte, anche in politica, nella misura in cui si tratti di società dai valori molto consolidati, dove conta più la gestione rispetto all'indirizzo, con rarissime eccezioni;

    con l'avvento della società borghese, l'arte è divenuta parte delle identità di classe, come oggetto di consumo; cioè, se vado alla mostra di Kounellis mi dichiaro appartenente ad un gruppo sociale di livello culturale diverso e più elitario rispetto a chi visiti solo la Cappella sistina; l'arte e l'Artista diventano, in quanto formalmente "inutili" in termini di funzione diretta, leader "spirituali" che preconizzano universalmente mondi di idee, e l'attività in sé continua a testimoniare una delega di poteri diventati plurali, come i tycoon che comprano Pollock, per intenderci; può capitare una Peggy Guggenheim, ma esercita un ruolo di mecenate e collezionista eminentemente "maschile";

    una spiegazione razionale sarebbe che nella società in transizione dei diritti, le energie femminili sono ancora convogliate nel recupero di status, che passa per le attività "utili", certamente remunerate, in cui il rischio di fallimento a fronte dell'impresa "eroica" dell'artista - potenzialmente povero - non è abbastanza appetibile da generare una propensione di massa;

    poi, ci sarebbe da osservare un'altra circostanza: le donne sono mediamente meno educate alla competizione, e una massiccia motivazione all'attività artistica nasce proprio dall'empito competitivo, il virtuosismo, ecc...
    è interessante notare come spesso le donne siano mediamente più capaci di individuare aspetti quintessenziali di un'espressione artistica perché meno interessate al formalismo virtuosistico, tanto quanto mediamente e specularmente gli uomini sono meno pronti a comprendere manifestazioni artistiche dove il virtuosismo formale gioca un ruolo minore o nullo, come i primitivismi e tutte le decostruzioni della mimesis, l'emulazione virtuosistica della natura;

    questa capacità femminile di individuare la potenza iconica sulla forma, per inciso, è una cosa che ho notato anche in musica e molto diffusa; ho una collezione di musica parecchio estesa e durante una lunga convivenza con compagna pittrice, ho visto che lei, pur non conoscendo quasi nulla di suo, al primo ascolto era capace di individuare le espressioni che tutta la critica individua come più rilevanti, al di là della forma; scartava un tardo EL&Palmer, ma i Velvet Underground e i Radiohead li riconosceva immediatamente; se io fossi uno che investe in fenomeni musicali emergenti, farei ascoltare tutto ad un campione di pubblico femminile
    c'� del lardo in Garfagnana

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