Originariamente Scritto da
Vega
Ma no guarda, ti abbiamo capito benissimo, nel bene e nel male del tuo pensiero.
Solo che se cominciamo a seguire questa strada torniamo indietro invece di andare avanti. Se ricominciamo a dire che non è un posto per donne, non è un lavoro da donne, quella è troppo bella e quant'altro, capisci che non ne usciamo più. E non possiamo certo vivere dentro una campana di vetro.
Se fosse successo che al posto della ragazza giovane e carina ci fosse stata una più attempata e meno avvenente e l'avessero apostrofata tipo Befana o culona inchiavabile, avresti fatto le stesse rimostranze? E se qualche tifoso avesse fatto un'altra cosa davanti alla ripresa video, che so spintonare, dare un colpo alla telecamera, con un un giornalista uomo al posto della ragazza, che avresti detto?
Se tua figlia è giovane e forse carina, cosa ti fa pensare che nel suo lavoro di dottoressa non possa incontrare il paziente, il collega, il superiore che non si comporta correttamente con lei? Deve smettere di fare la dottoressa? Non è che voglio paragonare uno stadio ad un ospedale o uno studio medico, ma non hai la certezza che non accada una molestia, un ricatto in cambio di carriera o del posto di lavoro.
Con quello che ritieni giusto tu riapriamo la strada ancora di più alla discriminazione verso le donne. Per quanto ci possa essere dietro, come ti dicevo, la buona fede, una precauzione, poi la voragine torna ad allargarsi ed il fatto di essere donna diventa anche pretesto per altri individui e per altri propositi. E lo spazio per noi torna a ridursi di nuovo.