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Risultati da 511 a 525 di 986

Discussione: "Il dolore"

  1. #511
    Opinionista L'avatar di Spirit
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    Per molti studiosi la dottrina buddhista non può essere individuata come vera religione, perché non parla di un "dio" come comunemente viene proposto dalle religioni formalizzate, al più si può riferire ad un "Assoluto" che si può arrivare a percepire ma che è comunque presente in ognuno di noi anche se non ne siamo coscienti (Tu sei QUELLO), concetto non dissimile anche nell'induismo. Ovviamente non si tratta di un dio personalizzato, ma di una Fonte primaria senza tempo che pervade di Sè tutto l'Universo. Al di là di questo, nella concezione buddhista riveste importanza essenziale la concezione di KARUNA (compassione in sanscrito) qualità essenziale per il bodhisattva, dimentico dei suoi vantaggi personali, che opera solo per la salvezza dell'Umanità, avendo fatto voto di liberare dalla schiavitù della mente tutti gli esseri senzienti. In virtù di questo voto il bodhisattva si reincarna ed opera attivamente.
    “Siamo tutti uguali davanti alla legge, ma non davanti agli incaricati di applicarla.”
    (S. Lec)

  2. #512
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    Citazione Originariamente Scritto da Spirit Visualizza Messaggio
    Per molti studiosi la dottrina buddhista non può essere individuata come vera religione, perché non parla di un "dio" come comunemente viene proposto dalle religioni formalizzate, al più si può riferire ad un "Assoluto" che si può arrivare a percepire ma che è comunque presente in ognuno di noi anche se non ne siamo coscienti (Tu sei QUELLO), concetto non dissimile anche nell'induismo. Ovviamente non si tratta di un dio personalizzato, ma di una Fonte primaria senza tempo che pervade di Sè tutto l'Universo. Al di là di questo, nella concezione buddhista riveste importanza essenziale la concezione di KARUNA (compassione in sanscrito) qualità essenziale per il bodhisattva, dimentico dei suoi vantaggi personali, che opera solo per la salvezza dell'Umanità, avendo fatto voto di liberare dalla schiavitù della mente tutti gli esseri senzienti. In virtù di questo voto il bodhisattva si reincarna ed opera attivamente.
    certo; come vedi, però, si tratta in ogni caso dell'articolazione di un postulato morale, nel quale si stabiliscono dei valori: schiavitù della mente = male ;

    se ti chiedo: perché male ? la tua risposta deve necessariamente rifarsi ad una cosmogonia che definisce bene e male in relazione ad un obiettivo che è assoluto, nel senso latino di ultimo, non vincolato al perseguimento di un obiettivo opportunistico, come la compassione, che un po' riecheggia il mito della Caverna, e un po' il sentimento paolino.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #513
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    Che la compassione possa essere accostata a "un obiettivo opportunistico" mi riesce come cosa del tutto nuova e magari da approfondire, visto che forse coi termini non ci intendiamo, altrimenti proprio non capisco. Tra l'altro per me la "compassione" intesa in termine alto è tutto tranne che un obiettivo, ma semplicemente nasce come sentimento spontaneo quando ci si trova di fronte al dolore delle persone. E qui ci sarebbe da parlare della vita del Buddha storico, spettacolarizzata nel famoso film di Bertolucci ma descritta in molti antichi testi orientali...
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  4. #514
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    Che la compassione possa essere accostata a "un obiettivo opportunistico" mi riesce come cosa del tutto nuova e magari da approfondire, visto che forse coi termini non ci intendiamo, altrimenti proprio non capisco.
    opportunistico nel senso che non è il fine etico, ma un mezzo per conseguire un fine, il vero valore ultimo; se rispondi alla domanda: perché dovrei essere compassionevole ? devi enunciare un fine morale ultimo, oppure limitarti a dire che è per il mio esclusivo benessere, indipendentemente dalla condizione o merito del destinatario della compassione.
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #515
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    Axe, io ho tirato fuori giusto un esempio, quello del creazionismo. Non ho certo affermato la verità unica, ultima e assoluta. Ho fatto una riflessione, mi son posta due dubbi, che è quello delle credenze e di quanto può infliure l'istruzione, il bagaglio culturale o l'interesse per argomenti ed informazioni che possono scontrarsi con le credenze. Non ho mica detto che tutto si esaurisce qui. Per quanto riguarda l'America, creazionismo-disegno intelligente, qualcuno si è posto il problema e ha indagato, tanto che è venuto fuori che effettivamente l'insegnamento dell'evoluzione è abbastanza preoccupante o almeno lo era di più fino a qualche anno fa visto che in qualche maniera sono state date indicazioni per aumentare l'insegamento di questa teoria, molto tralasciata e spesso affiancata al creazionismo. Per cui qualche studio e qualche statistica sono venuti fuori. Ora, non sarà certo l'unico motivo del perché in America si crede e sono più diffusi che altrove il creazionismo ed il disegno intelligente, ma sicuramente il fattore istruzione è un elemento che contribuisce verso la diffusione ed il mantenimento di queste convinzioni.
    Ci sarà il fondamentalismo degli evangelici, ci saranno i gruppi religiosi, ma non ci saranno solo loro.
    Non ho capito perché gli evangelici non crederebbero al creazionismo nudo e crudo. Sarebbero evangelici fondamentalisti ma farebbero finta di prendere il creazionismo sul serio per coerenza o per altro motivo?

    Poi, il discorso mente e scienze cognitive perché ad un certo punto della nostra evoluzione abbiamo sviluppato credenze, quindi c'è qualcosa che parte dal nostro cervello e che ci spinge verso varie forme di convinzioni, di interpretazione della realtà, di tendenza alle relazioni causali fra eventi e fenomeni, credenze di vario tipo e quindi se c'è alla base un denominatore comune e che influisce oggi come ieri.
    Non ci sarà forse solo il bisogno di tamponare ansie, paure, la morte per credere e poi di ricrearsi quello stato di credente ma un pò falsato e finto perché oggi andiamo a scuola e abbiamo l'accesso al sapere. Che poi può valere di più per paesi dove effettivamente il livello di istruzione e di progresso sono ad un certo livello. Ma il mondo è vasto e le cedenze sono spalmate ovunque e non tutti siamo allo stesso pari.

    Parli di aspettativa su ciò che fanno gli altri e di sistema culturale della società ma non ho capito la relazione con quanto dicevo sul livello di conoscenza di certe materie, come quelle scientifiche, e quanto la gente ne mastichi e se ne interessi. Non è che qui da noi comunque se ne faccia poi tanta di scienza a scuola.

    Siamo sicuri che sia sempre un atto identitario (non dico che non c'è nei motivi) quello che spinge a fare quello fa il tuo amico dentista o un credente di religione, in medicine alternative ecc...?

    Non ho capito nemmeno bene l'esempio della nonna e della borsa con l'atteggiamento tipo volpe e l'uva, nel fare la stoica col fatto che alla fine c'è l'uomo comune col suo pacchetto di "sapere"e di argomentazioni e di ignoranza con cui può capitare di inteloquire. Se conviene spostare l'attenzione sul fatto che chi crede nello stesso dio ha precetti diversi in diverse dottrine, ci sono anche gli altri tipi di discorsi che uno tira fuori.

    Faccio un pò fatica a mettere di mezzo la nozione di fede con il rischio calcolato e la consapevolezza di un margine di incertezza. Non ti butti esattamente allo sbaraglio anche se hai la speranza che non si verifichi un evento più avverso di quello previsto. Ma magari sbaglio io.

    Quando ho detto che mi auguro ci sia più di una parola ed un sentimento a sostegno di valori ed etica mi riferivo al fatto che ci siano anche dei fatti, che tutto altrimenti potrebbe far brodo. Immagino già avrai da ridire. Visto il periodo, se tu sai che i vaccini funzionano e serve vaccinare, ci sono meno malati, meno morti, meno conseguenze negative che prendere la malattia, il no vax si oppone perché dice che i vaccini fanno male. Cosa ha a supporto della sua convinzione che vaccinare è sbagliato e che è errata?
    Se qualcosa nel tempo è cambiato è anche perché, sono sì cambiate le sensibilità, ma anche perché abbiamo aggiunto conoscenze, capito qualcosa di più rispetto ad un prima ed abbiamo agito di conseguenza. Per dire quello che intendevo.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  6. #516
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    Axe, io ho tirato fuori giusto un esempio, quello del creazionismo...
    ...
    Non ho capito perché gli evangelici non crederebbero al creazionismo nudo e crudo. Sarebbero evangelici fondamentalisti ma farebbero finta di prendere il creazionismo sul serio per coerenza o per altro motivo?
    eh, sticazzi... è una parola:

    quando ti dico credenza di seconda mano se, prima di laurearti, tu avessi frequentato un liceo decente, avresti recepito la questione in tre nanosecondi;

    il problema - non è solo tuo, ma mio e di tutti in misure diverse - è che a scuola ti hanno dato nozioni ma non insegnato a ragionarci davvero;
    hai imparato dei piselli lisci e rugosi, dei genotipi e fenotipi, hai risposto all'interrogazione di filosofia sul positivismo o altro, e a quelle di storia; ma non ti hanno addestrato a sovrapporre le cose e comprendere il mondo; perciò mi fai questa domanda;

    quella scienza che hai studiato, la concepisci come avulsa dal suo contesto di idee, e quindi non capisci al volo quello che ti dico, cioè cose altrimenti ovvie; per te l'evoluzionismo è una roba che poteva essere stata pensata ai tempi di Galileo, come nel 1950, indifferentemente in Bulgaria, Messico o a Cambridge;

    quando Darwin usciva di casa, andava ad insegnare e prendeva lo stipendio, la società che gli dava da mangiare e che da oltre due secoli finanziava e premiava i suoi colleghi e predecessori - non li processava - era creazionista e fondamentalista, ma al tempo stesso produceva quella scienza, e non come prodotto casuale di risulta, ma come spinta propulsiva primaria;
    se a scuola t'avessero insegnato a mettere a sistema le nozioni apprese, la chiave di lettura di tutta la questione ti apparirebbe evidente, e non ti porresti il problema in termini di carenza di istruzione, ma di ideologia;
    il creazionismo e altre credenze che osservi oggi, stanno a quello di prima mano come una febbre dovuta a un virus sta a quella dovuta ad un'infezione batterica; e tu fraintendi come terapeutico il ricorso all'antibiotico, perché non studi bene il fenomeno;

    Poi, il discorso mente e scienze cognitive perché ad un certo punto della nostra evoluzione abbiamo sviluppato credenze, quindi c'è qualcosa che parte dal nostro cervello e che ci spinge verso varie forme di convinzioni, di interpretazione della realtà, di tendenza alle relazioni causali fra eventi e fenomeni, credenze di vario tipo e quindi se c'è alla base un denominatore comune e che influisce oggi come ieri.
    Non ci sarà forse solo il bisogno di tamponare ansie, paure, la morte per credere e poi di ricrearsi quello stato di credente ma un pò falsato e finto perché oggi andiamo a scuola e abbiamo l'accesso al sapere.
    appunto; il tuo errore di metodo - proprio in senso scientifico, osservativo - produce la domanda sbagliata, o solo parzialmente o marginalmente corretta, che osserva dalla prospettiva individuale, e quindi cerca quelle spiegazioni tipiche, peraltro indotte proprio dalle tesi clericali e religiose, cui finisci per fare da spalla;

    uno scienziato, innanzitutto, dovrebbe porsi anche la questione in questi termini: il comportamento della fede - religiosa o laica non importa - è una costante degli aggregati umani ? e se lo è, si è dimostrata premiante sul piano etologico ? nel caso, come e perché ?

    perché se pensi che la "fede" sia sinonimo del credere in un dio trascendente, nella vita ultra-terrena o nei miracoli sei parecchio lontana dall'acquisizione corretta delle circostanze, dei fatti, e fuori bersaglio saranno le tue considerazioni conseguenti;

    Parli di aspettativa su ciò che fanno gli altri e di sistema culturale della società ma non ho capito la relazione con quanto dicevo sul livello di conoscenza di certe materie, come quelle scientifiche, e quanto la gente ne mastichi e se ne interessi. Non è che qui da noi comunque se ne faccia poi tanta di scienza a scuola.
    non c'è bisogno, si delega; anche l'analfabeta devoto alla reliquia quando va in ospedale fa la tac; poi si raccomanda al santo, ma confida nella scienza; 5 secoli fa non avrebbe percepito il confine tra le due cose, mentre ora lo vive nella quotidianità, dalla nascita, malgrado qualsiasi manifestazione esteriore, che è, appunto, di seconda o terza mano; cioè, quello decide che vuol vivere secondo quel sentimento la sua relazione con l'esistenza, ma entro un quadro ben delimitato, che non inficia la sua piena appartenenza alla Modernità;

    Siamo sicuri che sia sempre un atto identitario (non dico che non c'è nei motivi) quello che spinge a fare quello fa il tuo amico dentista o un credente di religione, in medicine alternative ecc...?
    beh, direi di sì, per una questione di ridondanza; se credi davvero ad una certa inferenza di causa-effetto, la contempli in tutto quello che fai; tu puoi leggere l'oroscopo incuriosita, magari trovando analogie archetipiche e psicologiche, Jung, ecc... ma sei credente solo se investi in borsa i tuoi risparmi su base astrologica;
    se ricorri all'analisi tecnica del daily trader, o ricorri ad un avvocato il cui segno zodiacale sarebbe poco indicato per la professione ma sai essere bravo, vuol dire che il tuo approccio è di seconda mano, una forma ideologica di citazione, che ha una funzione identitaria secondaria, non descrive il tuo stato primario; non so se è chiaro...

    Faccio un pò fatica a mettere di mezzo la nozione di fede con il rischio calcolato e la consapevolezza di un margine di incertezza. Non ti butti esattamente allo sbaraglio anche se hai la speranza che non si verifichi un evento più avverso di quello previsto. Ma magari sbaglio io.
    ancora:
    commetti un errore sistemico, cioè di analizzare la sola prospettiva individuale, in termini di razionalità ponderata, quando l'irrazionalità è una componente sempre presente, che spesso induce a sottovalutare le circostanze; Pearl Harbour o le Torri non erano contemplate, nemmeno con alcune avvisaglie, perse tra altre migliaia, proprio perché includevano una componente di fanatismo fideistico superiore a quella prevedibile;
    un conto è il fanatismo del kamikaze; altro è l'affidamento di un'intera società sul fanatismo di tutti, tutti kamikaze; col che, vengono meno determinati freni che altrimenti una valutazione razionale dovrebbe interporre a determinate azioni;

    in questo momento, centinaia di agenzie di studi strategici stanno compiendo analisi di tipo scientifico sulle possibili dinamiche di una guerra in Ucraina; io ho studiato sta roba all'uni, e ti garantisco che alla NSA stanno mettendo in fila serie storiche di politica russa dalle guerre napoleoniche in poi, per osservare e rielaborare i meccanismi di attivazione della fanatizzazione nazionale russa, sulle cui stime verranno ponderate cose molto concrete, come i tassi di interesse, gli accaparramenti di materie prime e varie possibili reazioni a catena di ogni genere;

    Quando ho detto che mi auguro ci sia più di una parola ed un sentimento a sostegno di valori ed etica mi riferivo al fatto che ci siano anche dei fatti, che tutto altrimenti potrebbe far brodo. Immagino già avrai da ridire. Visto il periodo, se tu sai che i vaccini funzionano e serve vaccinare, ci sono meno malati, meno morti, meno conseguenze negative che prendere la malattia, il no vax si oppone perché dice che i vaccini fanno male. Cosa ha a supporto della sua convinzione che vaccinare è sbagliato e che è errata?
    nulla; ma infatti tu ti fai ingannare da quel falso bersaglio, che è un'opzione "di disturbo";

    il no-vax dice così, ma quando vai ad analizzare nel complesso quelle posizioni, non si tratta davvero di una controversa sull'efficacia a partire da un obiettivo etico comune al tuo o al mio - salvare vite - per cui il sapere è determinante, ma semplicemente di un artificio retorico blando e pissero dietro al quale c'è la più o meno tesi esplicitamente confessata per cui: se muore gente malata, pazienza, era destino, prima o poi... non voglio rinunciare alla mia vita, al mio fatturato, sono un ribelle, ecc...
    Se qualcosa nel tempo è cambiato è anche perché, sono sì cambiate le sensibilità, ma anche perché abbiamo aggiunto conoscenze, capito qualcosa di più rispetto ad un prima ed abbiamo agito di conseguenza. Per dire quello che intendevo.
    capisco, ma è un errore e una contraddizione, soprattutto se lo argomenti a proposito dei temi religiosi e affini:

    in base allo stesso motivo per cui nessuna informazione che desumi dal mondo sensibile, la natura, dispone la necessità di un determinato codice etico, di principi morali religiosi, quei "fatti" scientifici cui attribuisci un valore intrinsecamente buono, di progresso - vedi che stai comunque implicando nozioni di valore - non possono in effetti corroborare il tuo ottimismo, davvero ingenuo e primitivo; sulle superstizioni sei almeno 3 o 4 secoli in ritardo quando immagini antropologie e ideologie su cui il sapere riveste davvero un potere correttivo;

    quando uno ti parla dei carismi, oggi, non implica davvero la pretesa di avvalorare tesi sciocche su attitudini innate di genere, anche se te la racconta così, in modo furbo oppure ingenuo; sta solo dicendo a chi recepisce che quella roba in fondo sarebbe preferibile, come asserzione di un valore, non di una nozione; sembra una cosa stupida, ma in realtà è geniale; perché chi abbocca a quella visione, non è affatto interessato alla confutazione fattuale, quindi si beve volentieri il tutto; un po' come dire al fumatore che fumare fa male; vuoi che non lo sappia ?
    il fumatore smette quando lo carichi su un tema altrettanto forte, e cioè sentirsi più potente della sostanza, in controllo, una cosa che lo motiva molto più della salute.
    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #517
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    Citazione Originariamente Scritto da Spirit Visualizza Messaggio
    Per molti studiosi la dottrina buddhista non può essere individuata come vera religione, perché non parla di un "dio"
    Basta accordarsi sulle definizioni, non tutte le religioni sono teiste, ma per il resto è abbastanza simile alle altre religioni, apparentemente si presta di più ad un approccio filosofico che non a quello più superstizioso, ma come per le altre religioni dipende dai fedeli.
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  8. #518
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    opportunistico nel senso che non è il fine etico, ma un mezzo per conseguire un fine, il vero valore ultimo;
    Non ne sono convinto, come dice la parola stessa la compassione è un sentimento di partecipazione alle disgrazie altrui.
    Evidentemente come tutti i sentimenti non prepara niente a venire ma riguarda solo il presente.

  9. #519
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Non ne sono convinto, come dice la parola stessa la compassione è un sentimento di partecipazione alle disgrazie altrui.
    Evidentemente come tutti i sentimenti non prepara niente a venire ma riguarda solo il presente.
    in questo caso, quel sentimento viene auspicato per il benessere della persona che lo prova, tipo respirare, ecc...

    ma è difficile non porlo in relazione ad un valore di benessere del recipiente, e quindi ad un fine morale di cui quella compassione diviene mezzo;

    la domanda è: perché mi esorti alla compassione ?
    se provi a rispondere capisci il punto.
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #520
    Opinionista L'avatar di Spirit
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    Citazione Originariamente Scritto da Doppio Visualizza Messaggio
    Basta accordarsi sulle definizioni, non tutte le religioni sono teiste, ma per il resto è abbastanza simile alle altre religioni, apparentemente si presta di più ad un approccio filosofico che non a quello più superstizioso, ma come per le altre religioni dipende dai fedeli.
    Il buddismo comprende varie ramificazioni locali e temporali, lo zen ad esempio è un metodo di meditazione, ma anche "un’attitudine, non una fede.... Lo Zen, esattamente come il taoismo, non è per nulla semplice da spiegare e comprendere: non si tratta di una filosofia o di una religione, né tantomeno di una tecnica specifica per ottenere determinati risultati. Zen è una forma mentale, uno stato dello spirito che non ha tempo né luogo e che dipende largamente dalla nostra intuizione. Il suo scopo è fornirci una via che ci riporti al nostro vero Io, al presente, al “qui e ora”, distaccandoci dalle distrazioni inutili e dagli atteggiamenti mentali che ci isolano dalla realtà" https://www.meditazionezen.it/cose-lo-zen/
    Molte scuole zen usavano il metodo dei koan
    "Generalmente parlando, i koan sono tratti da dialoghi autentici tra maestri zen e studenti, o tra praticanti avanzati, oppure dai sutra o da antichi detti. La maggior parte delle volte, i koan sono di natura paradossale e non possono venire compresi dall’intelletto. Quindi, un koan può venire inteso solo grazie all’esperienza diretta della mente autentica, da cui è nato". https://www.meditare.net/wp/meditazione/cos-e-un-koan/
    Ecco perché sotto molteplici aspetti il buddhismo in genere differisce dalle religioni classiche, in quanto mette di solito in primo piano l'esperienza personale piuttosto che la rigida adesione a riti, funzioni, credenze e libri sacri. E alla fine mi pare pure ozioso cercare di stabilire se possa o no rientrare nel quadro delle "religioni" come di solito si intende il termine.
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  11. #521
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Spirit Visualizza Messaggio
    Ecco perché sotto molteplici aspetti il buddhismo in genere differisce dalle religioni classiche, in quanto mette di solito in primo piano l'esperienza personale piuttosto che la rigida adesione a riti, funzioni, credenze e libri sacri. E alla fine mi pare pure ozioso cercare di stabilire se possa o no rientrare nel quadro delle "religioni" come di solito si intende il termine.
    la prova del nove però l'hai se rispondi al perché seguire una certa disciplina ?

    se rispondi, vedi che c'è un fine precettizio, più o meno rigido, ma comunque fondato su una scala di preferenze; nessuno promuoverebbe qualcosa rispetto al quale c'è indifferenza.
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #522
    Superstite L'avatar di Doppio
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    Citazione Originariamente Scritto da Spirit Visualizza Messaggio
    Il buddismo comprende varie ramificazioni locali e temporali, lo zen ad esempio è un metodo di meditazione, ma anche "un’attitudine, non una fede.... Lo Zen, esattamente come il taoismo, non è per nulla semplice da spiegare e comprendere: non si tratta di una filosofia o di una religione, né tantomeno di una tecnica specifica per ottenere determinati risultati. Zen è una forma mentale, uno stato dello spirito che non ha tempo né luogo e che dipende largamente dalla nostra intuizione. Il suo scopo è fornirci una via che ci riporti al nostro vero Io, al presente, al “qui e ora”, distaccandoci dalle distrazioni inutili e dagli atteggiamenti mentali che ci isolano dalla realtà" https://www.meditazionezen.it/cose-lo-zen/
    Molte scuole zen usavano il metodo dei koan
    "Generalmente parlando, i koan sono tratti da dialoghi autentici tra maestri zen e studenti, o tra praticanti avanzati, oppure dai sutra o da antichi detti. La maggior parte delle volte, i koan sono di natura paradossale e non possono venire compresi dall’intelletto. Quindi, un koan può venire inteso solo grazie all’esperienza diretta della mente autentica, da cui è nato". https://www.meditare.net/wp/meditazione/cos-e-un-koan/
    Ecco perché sotto molteplici aspetti il buddhismo in genere differisce dalle religioni classiche, in quanto mette di solito in primo piano l'esperienza personale piuttosto che la rigida adesione a riti, funzioni, credenze e libri sacri. E alla fine mi pare pure ozioso cercare di stabilire se possa o no rientrare nel quadro delle "religioni" come di solito si intende il termine.
    È che per noi religioni classiche sono quelle del filone abramitico, in oriente induismo, buddismo, tantrismo, taoismo, shintoismo sono le religioni calssiche, e per loro come per noi c'è chi ne distilla una filosofia e chi recita un mantra come per noi serebbe un rosario. La differenza è che le religioni abramitiche sono molto fortemente teiste (addirittura monoteiste, il lime massimo del teismo, un Dio "personale"), quelle orientali, almeno alcune sono più atee, ma si tratta comunque di un ateismo reigiosizzato.
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    Moderatore droghe

  13. #523
    Opinionista L'avatar di Spirit
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    la prova del nove però l'hai se rispondi al perché seguire una certa disciplina ?

    se rispondi, vedi che c'è un fine precettizio, più o meno rigido, ma comunque fondato su una scala di preferenze; nessuno promuoverebbe qualcosa rispetto al quale c'è indifferenza.
    Che vuol dire "fine precettizio?" Io ho sempre seguito una ricerca del tutto personale, ovviamente, per quanto riguarda certi approfondimenti, ho privilegiato alcune tradizioni, alcuni scrittori antichi. Come me molti miei amici. Direi che ho delle simpatie per certe forme di buddhismo, questo sì...Ma riconosco la grande profondità in Occidente, ad esempio, di un mastro Eckhart...
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  14. #524
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    L'anelito religioso NON ESISTE. E' semplicemente il desiderio più o meno inconscio di unirsi a un gregge per sentirsi meno soli condividendo riti, dogmi, libri sacri per essere partecipi di un credo comune. E' bisogno di un punto fermo nel caos della vita. E' l'esatto contrario della RICERCA SPIRITUALE, che presuppone un cammino solitario dell'essere verso dei valori diversi da quelli infruttiferi della massa (nella massa sono comprese miliardi di persone che di ricercare hanno smesso accomodandosi in una pappa già pronta). Solo quando riuscirai a confrontarti con te stesso, identificando nelle tue vicende personali significati che ti aiutino a capire il tuo percorso, potrai dire di trovarti su quella Via fatta all'inizio di dolore, un dolore che un po' per volta ti porterà al suo superamento verso una vera e duratura COMPRENSIONE.

    "La verità è una terra senza sentieri “ (Krishnamurti)
    Ahhh non esiste? Sapresti spiegarmi allora come mai, se apri un qualsiasi dizionario geografico, troverai per ogni nazione l'indicazione della capitale, delle principali città, dei fiumi, dei monti, dei laghi, della moneta, del sistema politico ed economico e...della religione? Che ce la mettono a fare la religione insieme alle altre cose?
    Se non è importante...se non fa parte a pieno titolo dell'identità di una nazione...perché occupare quello spazio?
    amate i vostri nemici

  15. #525
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Appunto, la tua, lo dici pure tu.

    L'anelito religioso in realtà fa parte di un fenomeno più ampio che non finisce con questa aspirazione verso una divinità. Siamo, come dire, calibrati per cercare segni, obiettivi, intenzioni nel mondo che ci circonda, anche senza andare a parare per forza in una religione.
    Attenta! Quella è la filosofia. Non confondere le due cose, Laura. Si, si può essere grandi filosofi e non essere contemporaneamente religiosi. Quel che voglio dire (e che mi sembra lampante) è che all'Uomo non basta sapere un miliardo di cose se poi non trova risposte al PERCHE' ci sono, quelle cose. La Felicità non sta nel sapere: Ma nell'essere! Non è una cosa mentale, la Felicità: Ma spirituale! La raggiungi quando ami e ti senti amata, quando ti senti in comunione: con te stessa e con gli Altri. Con la natura e, se sei credente, con Dio!
    amate i vostri nemici

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