Da “Servizio cristiano”:

Quando il servitore è sotto pressione per il lavoro e le preoccupazioni ed è spossato nel corpo e nella mente, si dovrebbe mettere da parte per un po’ e riposare, non per un’egoistica gratificazione, ma per potersi preparare meglio in vista degli impegni futuri. The Review and Herald, 14 novembre 1893. {SC 202.4}

Il nostro Dio è sempre pietoso, compassionevole e comprensivo in ogni sua richiesta. Non pretende da noi un ritmo d’azione che sia dannoso per la salute o che indebolisca le nostre facoltà mentali. Non vuole che si lavori sotto pressione e sforzo fino allo sfinimento e all’esaurimento nervoso. Il Signore ci ha dato la ragione e si aspetta che la esercitiamo, agendo in sintonia con le leggi della vita che ha impiantato in ognuno di noi, rispettandole per poter conservare un’organizzazione ben equilibrata. I giorni si susseguono e ogni giornata ha le sue responsabilità e i suoi doveri, ma il lavoro di domani, le mansioni del giorno seguente non possono far parte del quotidiano. Gli operai coinvolti nell’opera di Dio dovrebbero avvertirne il carattere sacro e prepararsi alle cose da fare domani mediante un giudizioso impiego delle loro energie odierne. — The Review and Herald, 7 novembre 1893. {SC 203.1}