Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
Post scriptum OT: ricordo male o fu Kennedy, con la decisione di “rimuovere” Diem e lo stravolgimento della Repubblica del Vietnam del Sud, ad essere l'iniziatore della tragedia vietnamita?
in questo modo di può risalire a Matusalemme anche per il Lockdown;

in linea di massima, no: l'interventismo militare non rientrava nelle opzioni predilette da Kennedy, nemmeno nel caso di Cuba; figuriamoci in Vietnam; l'escalation è iniziata con Johnson, nel 64 , e fino al Tet del 68 - quando hanno rischiato davvero grosso, tanti militari imbottigliati e tagliati fuori - ci hanno capito pochino; poi erano incaprettati, al punto di far fuori Bob Kennedy, per metterci un repubblicano "vero", come Nixon;

prima di affrontare metodicamente studi strategici e diplomatici ero tentato anche io di considerare "stupida" la politica estera americana; la realtà di quella è che c'è semplicemente un elemento intrinsecamente disfunzionale di ruolo, che scatta ad una determinata dimensione operativa, e per diversi motivi; finché quelli operano in modalità discretamente isolazionista, il sistema è in equilibrio, ma richiede una capacità notevole di composizione interna dei conflitti sociali;
cioè, si arricchiscono, ma poi devono rassicurare tutti e redistribuire ricchezza, cosa poco consona allo spirito yankee;

dopo un po', gli appetiti insaziabili premono per intervenire nel sistema internazionale, e lì si entra nel cerchio disfunzionale, perché l'intervento di solito è più dispendioso dei vantaggi sperati, e logora i leader;

ma questo avviene per tutti i paesi con ambizioni di potenza; i tedeschi, dopo due batoste, hanno introiettato come sentimento l'idea che non conviene loro stravincere e dominare, finendo con l'isolarsi, e che la loro ricchezza tiene nella misura in cui attorno si vive in una condizione paragonabile; per questo hanno deciso di rinunciare al marco e ora darci 209 miliardi, che fondamentalmente l'opinione pubblica meno qualificata percepisce come ricchezza "tedesca";

volendo osservare circostanze sistemiche strutturali che incidono nel lungo periodo sulle strategie, sembrerebbe che le potenze continentali del dopoguerra finiscono per rispondere in modo più pronto a sollecitazioni complesse, evitando gravi errori; al contrario, i gruppi dirigenti di USA e UK, più spesso percepiscono opportunità discutibili o rischiose nell'illusione di poterle gestire isolandosi dalle conseguenze; vedi Brexit, che verrà ricordata come qualcosa a metà strada tra un'idiozia diplomatica colossale e la manifestazione di una disfunzionalità strutturale di portata storica enorme, per UK;

anche in questo caso, il commento sentimentale è più simile al tuo; ma una riflessione scientifica sul perché delle strategie dovrebbe rivelare che quella fragilità non è il prodotto della stupidità di Cameron, ma si tratta di un connotato strutturale che prima o poi avrebbe dovuto far superare un trauma, un ripensamento sentimentale di identità, come è avvenuto per i tedeschi, come dovrà avvenire prima o poi per gli yankees, ecc...