Ultima modifica di Spirit; 06-12-2021 alle 18:36
“Siamo tutti uguali davanti alla legge, ma non davanti agli incaricati di applicarla.”
(S. Lec)
Molto bello!
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Cancellato
La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
Confucio
Ieri sono riuscito a leggerlo sebbene non abbia avuto il tempo di rispondere, mi è piaciuto anche perché mi ero immedesimato nel protagonista, perché l'hai cancellato?
...un tempo qua c'era un posto che somigliava molto alla tua descrizione, si chiamava l'accademia dei biliardi
...a circa metà anni 80 si trovava proprio sulla via principale, poi l'hanno spostata su una laterale
...ricordo che ci sono stato due volte con gli amici, ma in seguito mi sono rifiutato di seguirli avanti, c'era davvero troppo fumo, aria insopportabile almeno per me
Un mio vecchio raccontino breve breve breve...
FINE DI UN DISCORSO
Tu eri seduto sopra un divano verdastro, stinto e bruciacchiato da vecchie
sigarette. Fissavi ogni tanto i ragazzi che giocavano a bigliardino, tutti tesi
e sudati ad inseguire l'effimera gloria dell'attimo del gol, della vittoria, di
cui ti scorderai nello spazio di mezz'ora ( ma ti sembra di avere un soffocante
bisogno di essa).
La sala da gioco fumosa e maleodorante era strapiena, in quella afosa sera
domenicale di trenta anni fa. Io, in piedi di fronte a te, sembravo un austero
oratore che impartiva una grigia morale.
"Perdiamo il nostro tempo, i nostri soldi, la vita stessa qui dentro.
Trascuriamo lo studio, le ragazze, i rapporti sociali, ci scordiamo della
realtà. Ed io mi sento in colpa nei tuoi riguardi, dato che ti ho fatto
conoscere questo posto, cui ti sei così tenacemente attaccato; ora voglio dirti
che è arrivato il momento di allontanarcene, respirare aria pura, liberarsi da
questa droga!".
(Era questo il senso di ciò che dissi, anche se naturalmente non parlavamo in
maniera così letteraria).
Tu mi guardavi serio, assorto, e non replicavi. Io dissi che tenevo moltissimo
alla nostra amicizia, ma che essa doveva svilupparsi su basi diverse, che era
ora che noi crescessimo, che cominciassimo ad affrontare le difficoltà della
vita; insomma, non era possibile perdere le giornate fra flippers e
bigliardini, in mezzo a gente sbandata che viveva di espedienti.
Parlavo, parlavo come non mi era mai successo in vita mia (per carattere sono
molto silenzioso), non badavo neppure, preso com'ero dal discorso, se tu mi
stessi ascoltando oppure ti fossi ormai distratto, preda di altri pensieri.
Il fumo nella sala si era addensato in una fitta cortina, urla, imprecazioni e
bestemmie si intrecciavano tanto da coprire gli schiocchi e i suoni dei
rimbalzi delle palline dei flippers, dei bigliardini, dei ping pong. Il
biscazziere cambiava di continuo banconote da 10.000, due giocatori di
carambola stavano per venire alle mani. Il mondo fuori era una realtà
totalmente separata.
Allora, senza parlare, ti alzasti, mi sorridesti e finalmente, dopo aver
controllato gli spiccioli che avevi ancora nel portafogli, dicesti:
"Qui o da un'altra parte, cosa cambia realmente? Se ti sei stancato di questo
posto vattene pure. Io continuerò a frequentarlo finché mi va".
Detto questo, inseristi una moneta nella slot machine. Io, facendomi strada
fra la ressa, mi diressi all'uscita senza salutarti. L'angoscia mi attanagliava
il petto, la gola, mi impediva il respiro. Di che cosa mi ero liberato? Era
peggio, mille volte peggio di una sconfitta a bigliardino.
Una volta fuori, mi resi conto che era ormai buio, e che le stelle se ne
fregavano del mio buonsenso, delle amicizie perse, delle svolte da dare alla
propria vita. Fui solo, solo come sempre, consapevole anche dell'ultimo, atroce
inganno: quello della pretesa di essere capito da qualcuno. E quanta strada
dovrò ancora percorrere prima di comprendere che le parole non illuminano, che
nessuno aiuta nessuno, che i progetti di per sé non spianano la via?
“Siamo tutti uguali davanti alla legge, ma non davanti agli incaricati di applicarla.”
(S. Lec)
Vedo che il raccontino è tornato.
Riguardo alla parte finale del racconto, non sono d'accordo che le parole non illuminano, bisogna saperle leggere e comprenderle.
La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
Confucio
La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
Confucio