mi sono espresso male: sulle piccole imprese concordo assolutamente, e concordo con i concetti generali che hai esposto. intendevo dire che magari non concordiamo su aspetti particolari, come ad esempio Venezia.
mi sono espresso male: sulle piccole imprese concordo assolutamente, e concordo con i concetti generali che hai esposto. intendevo dire che magari non concordiamo su aspetti particolari, come ad esempio Venezia.
Venezia è un "bene" commerciale molto diverso da Roma; più simile a Cortina o Portofino; cioè, non c'è una pressione esterna che renda inammissibili le opzioni "rendita" del modello; questo può anche essere deplorevole, ma è nell'ordine delle cose;
la questione romana che sollevavo come esemplare attiene alla circostanza che la rendita dei più centrali tende a deprimere a catena le attività più periferiche, perché rende il centro poco appetibile ai locali e crea una rendita periferica, di quartiere, che a sua volta non attrae i turisti, in una rincorsa a tenere bassa l'asticella;
questo è anche uno dei motivi per cui la domanda di trasporto efficiente si limita a tratte commerciali specifiche e necessarie, mentre quelle turistiche sono tenute "chiuse" da varie lobbies; col tube di Londra si può contare in un'offerta illimitata di buon livello; si possono visitare i musei stando in albergo a Clapham o Finchley - distante dal centro 25 km e passa, e lì sotto c'è il miglior ristorante turco della città, dove si va apposta;
a Roma non si vuole un trasporto di quel tipo, perché se i quartieri periferici potessero diventare hub alberghieri gli operatori del centro, i tassisti, ecc... subirebbero una potente pressione competitiva;
poi c'è tutto un problema di conformità degli immobili del centro, tutti con abusi, che rendono complicatissimo e melmoso ogni processo di subentro non mediato da attori "grigi", e anche la revisione degli estimi, che sono di fatto rendite;
tutti questi blocchi sono ostacoli agli investimenti e alla creazione di ricchezza; il degrado romano degli ultimi 30 anni non è un caso, ma proprio il prodotto delle diseconomie della rendita, dove le potenzialità sarebbero elevatissime;
20 anni fa convivevo con una francese, che faceva la receptionist in un albergo - a Firenze - un bellissimo convento del 600, in centro; l'anziana proprietaria non si dava molto da fare per riempire le camere; bastavano uno o due ospiti a 500 euro a notte, su una ricettività di 15 camere; con una bassa tassazione sulla proprietà, si produce l'effetto perverso per cui l'inefficienza è sostenibile, ma si propaga a catena, perché anche l'offerta concorrente può adeguare i prezzi a quel livello che non ottimizza, e senza investire.
c'� del lardo in Garfagnana