Cerchiamo di capire questa festa, dove affondano le radici della sua importanza, quali sono le coordinate storiche e culturali che permettono ancora oggi, dopo 2022 anni, di trovarla nel nostro calendario civile scritta in rosso. E non certo con la definizione "Befana"

Epifania del Signore

6 gennaio



La solennità dell'Epifania può essere letta come una vera e propria "scuola di santità": la vita divina, quando entra nella storia, non può rimanere nascosta, ma si manifesta agli occhi di tutti, nessuno escluso. Ma è necessario sapere coglierla. Ed è questo il senso più pieno della rivelazione cristiana: Dio condivide il cammino degli uomini perché l'umanità intera possa attingere alla fonte della vera vita. Partecipare a questa "manifestazione" significa essere santi, cioè appartenere a Dio ma allo stesso tempo vivere a pieno il proprio tempo. Perché la fede cristiana non è negazione dell'esperienza umana ma, anzi, ne è il compimento. Un messaggio potente e rivoluzionario che si "manifesta" in un bimbo nato in mezzo agli emarginati in una periferia dove ad arrivare per primi sono i più "lontani". Incontro se vogliamo fra Scienza e Fede. I Vangeli identificano infatti i Magi come "Sapienti" e come "Saggi" che studiavano sia il Cielo che le Scritture. Esisteva allora un sapere condiviso sul fatto che Dio non avesse creato un caos indecifrabile, ma un Universo composto da leggi ben precise ed armoniche. Che consentono dunque l'intersecazione fra indagine scientifica e religiosa. I Magi come antesignani del dialogo. Persone in ricerca, non statiche. In viaggio, non stagnanti nelle loro certezze....