Sto guardando... giusto per ammazzare il covid, questo capolavoro di Nino Manfredi : Pane e Cioccolata.



E devo dire che mi ci vedo molto... specie nelle scene in cui fa il cameriere in un ristorante.

Ero giovane... uscivo di casa per la prima volta... anche se avevo già viaggiato.... con i miei, da piccolo.

Non avevo fatto nemmeno il militare... congedato per soprannumero... dopo due anni di attesa della chiamata...

Quindi mi ritrovai a vent'anni, da solo, in un paese straniero, anche se ospite di un amico di mio padre, proprietario di un paio di ristoranti.

E' stato il mio "servizio militare". Un anno a Francoforte, nelle mani di un coetaneo di mio padre, fascista convinto (oggi ha un tatuaggio di Mussolini sul braccio destro).

E' stata un'esperienza di vita.

Ho prestato servizio in un ristorante di lusso....dove ho imparato a pulire il pesce e servirlo ai clienti... dove mi sono bruciato i polpastrelli, a furia di portare vassoi bollenti...

E dove ho odiato con tutto me stesso, il tizio che gestiva quel ristorante... un certo Giovanni di Ischia, persona viscida e meschina, che trattava gli altri dall'alto verso il basso.

Ultimamente, "Mussolini", così ho battezzato l'amico di mio padre che si è tatuato il braccio... mi ha raccontato che poi questo Giovanni è stato "gambizzato" poichè aveva

fatto un truffa a dei tizi che gliela hanno fatta pagare.

Certo fa impressione, ma conoscendo il tipo.... probabilmente se l'è cercata.

Questa esperienza mi ha fatto capire una cosa.... e cioè che in vita mia non avrei fatto più il cameriere.

Però, se ci rifletto... oggi non faccio molto di diverso... assistere navi ed equipaggi mercantili, è come servire... ma in fin dei conti, la mia professione si è concentrata tutta sul settore
cosiddetto "terziario".... cioè offrire servizi.... servire. Addetto al ricevimento, promotore finanziario, agente immobiliare, agente marittimo... sempre di servizi si tratta.

Ma servire non significa esser servo... quindi sempre testa alta e muso duro, quando qualcuno ti tratta con sufficienza.

O no?

++++

Al prossimo pensiero covidiano,