Un’altra esperienza che oggi mi manca (dopo il Covid) è andare alle presentazioni dei libri ed alle fiere del libro: mi facevo fare la dedica degli autori e così conservo gelosamente (oltre ai libri preziosi, antichi, illustrati da artisti) le dediche e le firme di Dario Fo, Erica Jong ed altri. Il bello era che ci scambiavamo anche quattro chiacchiere.
Però sono rarissimi i libri su cui io scrivo qualcosa, mi sembra di rovinarli: è come se dicessi questo è mio e guai a chi me lo tocca. Vorrei che, dopo di me, i libri vengano “vissuti” con libertà.
Non so voi, ma a me piace(va) frequentare le librerie antiquarie ed i mercatini, scovare libri introvabili e portarmeli a casa.
Una delle concause della fine della civiltà romana é stato il costo esorbitante della "materia prima" come supporto di scrittura. Si é passati dal "papiro (= supporto vegetale)" (a buon mercato) alle pelli di animale conciate (costosissime). Quindi, la sparizione dei "libri" disponibili a larghi strati della popolazione....Fino all'arrivo della carta (una volta tanto siamo noi che copiamo i cinesi) e a Gutemberg.
Oggetto di riflessione per chi vuol mettere tutto in bit e nuvole. O no?
(Colpito dalla moda, ho un ampio stock di CD con opere della letteratura mondiale. Quasi tutti illeggibili per obsolescenza tecnica ed invecchiamento delle tracce laser, anche senza incendi....e sfoglio una raccolta de "Il Travaso delle idee" (giornale umoristico) del 1923...no, non acquistato da me. Dalla biblioteca di mio nonno.)