Pagina 1 di 3 1 2 3 UltimaUltima
Risultati da 1 a 15 di 40

Discussione: Gli occhi

  1. #1
    Opinionista
    Data Registrazione
    30/04/19
    Messaggi
    1,527

    Gli occhi

    Il filosofo e gesuita spagnolo Baltasar Gracián y Morales (1601 – 1658) in una delle sue trecento massime contenute nel libro titolato “Oráculo manual y arte de prudencia”, pubblicato nel 1647, afferma che

    “Le cose non si percepiscono per quello che sono, ma per come appaiono. Pochi sono coloro che guardano in profondità, molti quelli che si appagano delle apparenze”.

    Simulare e dissimulare, mascherare e smascherare, velare e svelare: sono questi i due estremi che spesso mantengono le relazioni sociali.

    Essere ipocrita e correre il rischio di essere contestato, in tal caso, come nella fiaba “I vestiti nuovo dell’imperatore”, di Hans Christian Andersen, il “re rimane nudo”.

    Ci vuole prudenza, nella consapevolezza che, alla maniera evangelica, in questo mondo bisogna muoversi con la semplicità della colomba ma anche con la prudenza del serpente.

    Baltasar Graciàn continua dicendo che “La nostra vita si svolge come in una commedia e solo nel finale avverrà lo svelamento”.

    Prima di questo filosofo spagnolo, già Machiavelli nel “Principe” non esitava ad affermare che “ognun vede quel che tu pari, pochi sentono quel che tu sei”.
    Ultima modifica di doxa; 07-02-2022 alle 17:43

  2. #2
    Opinionista L'avatar di follemente
    Data Registrazione
    22/12/09
    Località
    Al mare
    Messaggi
    10,857
    Facci capire meglio di cosa vuoi parlare, Doxa.

    Dello sguardo? Degli occhi? Del mascheramento e di come si appare? Della finzione e dell'ipocrisia?

  3. #3
    Opinionista
    Data Registrazione
    30/04/19
    Messaggi
    1,527
    O. K. Fol. Ho eliminato Modigliani

  4. #4
    Opinionista L'avatar di follemente
    Data Registrazione
    22/12/09
    Località
    Al mare
    Messaggi
    10,857
    Ma no!

    Non riuscivo a comprendere l'oggetto della discussione.

    Quindi ti riferisci alla finzione?

  5. #5
    Sovrana di Bellezza L'avatar di ReginaD'Autunno
    Data Registrazione
    01/05/19
    Località
    In un incantevole paese della regione dei trulli
    Messaggi
    10,256
    Gli occhi sono anche lo specchio dell'anima!
    Può essere scontata come affermazione ma è vera.
    Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI

  6. #6
    Opinionista
    Data Registrazione
    30/04/19
    Messaggi
    1,527
    Si Fol, il riferimento principale è la simulazione dell'ipocrita, con alcune digressioni.

    Si mia regina, se è vero che gli occhi sono lo specchio dell'anima allora aveva ragione il pittore e scultore Amedeo Modigliani (1884 - 1920) nel rispondere a chi gli chiedeva il perché di alcuni suoi ritratti dipinti con gli occhi bianchi senza iride: “Quando conoscerò la tua anima dipingerò i tuoi occhi”.

    Un esempio è questo dipinto


    Amedeo Modigliani: “Ritratto di Jeanne Hebuterne”, 1917, olio su tela, collezione privata

    Nel quadro è raffigurata Jeanne, fidanzata di Modigliani che all’ epoca aveva diciannove anni. Era più giovane di lui di 14 anni quando si incontrarono a Parigi. Jeanne era una dotata pittrice dalla forte personalità, affascinata dall’artista livornese.

    Ho reinserito la parte eliminata !
    Ultima modifica di doxa; 07-02-2022 alle 20:53

  7. #7
    Opinionista L'avatar di follemente
    Data Registrazione
    22/12/09
    Località
    Al mare
    Messaggi
    10,857
    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Si Fol, il riferimento principale è la simulazione dell'ipocrita, con alcune digressioni.
    Pensi che solo gli ipocriti recitino?

  8. #8
    Opinionista L'avatar di follemente
    Data Registrazione
    22/12/09
    Località
    Al mare
    Messaggi
    10,857
    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Ho reinserito la parte eliminata !

  9. #9
    Opinionista
    Data Registrazione
    30/04/19
    Messaggi
    1,527
    Fol. ha scritto
    Pensi che solo gli ipocriti recitino?
    Nella commedia titolata “Come vi piace”, scritta tra il 1599 e il 1600 da William Shakespeare c’è il famoso soliloquio del malinconico Jacques: “Tutto il mondo è un palcoscenico, e tutti gli uomini e le donne solamente degli attori. Essi hanno le loro uscite e le loro entrate. Ognuno nella sua vita recita molte parti, e i suoi atti sono sette età” (Jacques, atto secondo, scena settima).

    La nostra “era social” ha conferito all’apparenza un alto livello di spettacolarità.

    Sull’apparenza sono state sviluppate due concezioni:

    l’apparenza intesa in contrapposizione alla verità;

    l’apparenza considerata come inizio di un processo conoscitivo.

  10. #10
    Opinionista L'avatar di follemente
    Data Registrazione
    22/12/09
    Località
    Al mare
    Messaggi
    10,857
    @ Doxa

    Guarda che io vorrei che tu continuassi, sempre con la citazione delle fonti.

  11. #11
    Opinionista
    Data Registrazione
    30/04/19
    Messaggi
    1,527
    Fol. ha scritto
    vorrei che tu continuassi, sempre con la citazione delle fonti.
    Buongiorno Fol, m’inviti a continuare. O. K.. Ma in che modo ?

    Citando le fonti perché tendo a non segnalarle ?

    Oppure argomentando sulla metaforica maschera che “indossiamo” in determinati momenti nei rapporti interpersonali ?



    Per Luigi Pirandello nelle relazioni sociali indossiamo delle metaforiche maschere da usare nelle diverse circostanze che ci vengono imposte dalle convenzioni e dalle norme di comportamento.

    Per questo drammaturgo siciliano la vita non è nient’altro che “un’enorme pupazzata”, uno spettacolo all’interno del quale ognuno di noi è ridotto a marionetta, costretto a compiere atti e gesti che non gli appartengono, impossibilitato a fare scelte e a realizzare i propri desideri e le proprie aspirazioni, così scrisse in una lettera alla sorella.

    Pirandello mi evoca il sociologo Erving Goffman, il quale sosteneva che nella vita quotidiana ognuno di noi è chiamato a recitare una serie di “ruoli”, all’interno dei quali deve assumere determinati comportamenti: come se fossimo attori, recitiamo una parte. Secondo Goffman sono normali strategie dell’interazione sociale.

    Per Pirandello, invece, le diverse “maschere” che usiamo nelle relazioni sociali sono un pesante fardello, come nei “Sei personaggi in cerca d’autore”.
    Ultima modifica di doxa; 09-02-2022 alle 10:58

  12. #12
    Opinionista L'avatar di follemente
    Data Registrazione
    22/12/09
    Località
    Al mare
    Messaggi
    10,857
    Mi puoi chiamare almeno Folle, se non proprio Follemente?

    Quando parlavo delle fonti, mi riferivo alle tue seguenti dichiarazioni:

    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio

    Sull’apparenza sono state sviluppate due concezioni:

    l’apparenza intesa in contrapposizione alla verità;

    l’apparenza considerata come inizio di un processo conoscitivo.

  13. #13
    Opinionista L'avatar di Spirit
    Data Registrazione
    17/07/21
    Messaggi
    2,821
    Bello l'apparentamento fra Shakespeare e Pirandello sulla concezione della recita che ognuno di noi rappresenta nella vita. Ma..."Ognuno nella sua vita recita molte parti e i suoi atti sono SETTE ETA'"... A cosa si riferisce Shakespeare nel parlare di "sette età?".
    Per il resto concordo sul fatto che l'apparenza possa essere contrapposta alla verità...ma può esserlo solo da chi CONOSCE la Verità...Allo stesso tempo l'apparenza può essere considerata "inizio di un processo conoscitivo" per andare al di là. E' come servirsi della Mente per iniziare un cammino che porti alla fine al superamento della Mente stessa in vista di una visione OGGETTIVA della Realtà.
    “Siamo tutti uguali davanti alla legge, ma non davanti agli incaricati di applicarla.”
    (S. Lec)

  14. #14
    Opinionista
    Data Registrazione
    30/04/19
    Messaggi
    1,527
    Gentile Folle (ma non psicopatologica ), debbo dirti sinceramente che il tuo nick contrasta col mio giudizio su di te: ti considero una donna saggia, lontana dalla follia, perciò ho evitato Follemente o Folle, ma se ci tieni, o.k..

    Per quanto riguarda le fonti..., devi sapere che seppur ateo leggo spesso le rubriche dei sacerdoti, in particolare due (sul settimanale “Domenica” del Sole 24 Ore): il cardinale Gianfranco Ravasi e il vescovo Nunzio Galantino, quest’ultimo ha una sua rubrica di etimologia, e per la “Domenica” dell’1 agosto 2021 ha dedicato un articolo all’apparenza, questo è il link

    www.nunziogalantino.it/apparenza/

    oppure quest’altro

    Apparenza | S.E. Mons. Nunzio Galantino



    Buonasera Spirit,

    Jacques paragona l'essere umano, uomo o donna, ad un attore che recita sul palco della vita. Il suo spettacolo non è altro che lo spettacolo della sua vita, per cui ogni tappa della sua esistenza è paragonata ad un atto di un lungo spettacolo.

    ecco l’intero monologo di Jacques, col quale spiega le sette età della vita.

    Atto Secondo – Scena Settima

    Tutto il mondo è un palcoscenico,
    e gli uomini e le donne sono soltanto attori.
    Hanno le loro uscite, come le loro entrate
    e nella vita ognuno recita molte parti.


    Ed i suoi atti sono sette età.

    Prima, l’infante che vomita e miagola in braccio alla nutrice.

    Lo scolaro poi, piagnucoloso.
    La sua brava cartella, la faccia rilucente nel mattino,
    che assai malvolentieri striscia verso scuola a passo di lumaca.

    E poi l’innamorato, che ti sospira come una fornace
    E in tasca ha una ballata tutta lacrime sopra le ciglia della sua adorata.

    Poi un soldato, armato dei moccoli più strambi.
    Un leopardo baffuto, geloso dell’onore, lesto di mano, pronto a veder rosso.
    Pronto a cercar la bubbola della reputazione persino sulla bocca d’un obice.

    E poi, il giudice. Con un bel ventre tondo, farcito di capponi.
    Occhio severo, barba ritagliata a regola d’arte, gonfio di sentenze e di luoghi comuni.
    E in questo modo, recita la sua parte.

    L’età sesta ti muta poi l’uomo in magro pantalone in ciabatte.
    Le lenti al naso, la borsa sul fianco e quelle braghe portate da ragazzo,
    ben tenute, ma ormai spaziose
    come il mondo per i suoi stinchi rattrappiti.
    E il suo vocione da maschiaccio che ridiventa un falsetto infantile,
    un suono fesso e fischiante.

    L’ultima scena infine, a chiuder questa strana storia,
    piena di eventi, è la seconda infanzia.
    Il mero oblio.
    Senza denti, senza occhi e senza gusto.
    Senza niente.
    Ultima modifica di doxa; 10-02-2022 alle 17:44

  15. #15
    Opinionista L'avatar di follemente
    Data Registrazione
    22/12/09
    Località
    Al mare
    Messaggi
    10,857
    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Gentile Folle (ma non psicopatologica ), anche se sono ateo leggo spesso le rubriche dei sacerdoti, in particolare due (sul settimanale “Domenica” del Sole 24 Ore): il cardinale Gianfranco Ravasi e il vescovo Nunzio Galantino, quest’ultimo ha una sua rubrica di etimologia, e per la “Domenica” dell’1 agosto 2021 ha dedicato un articolo all’apparenza, questo è il link

    www.nunziogalantino.it/apparenza/

    oppure quest’altro

    Apparenza | S.E. Mons. Nunzio Galantino




    [/COLOR][/B]


    Il secondo link non si apre.
    Nel primo non mi pare abbia detto qualcosa di significativo, comunque grazie.

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato