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Risultati da 1 a 15 di 64

Discussione: Baby-gang

  1. #1
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Baby-gang

    Negli ultimi tempi avvengono sempre più scontri tra bande rivali di minorenni in varie città d’Italia oppure atti di bullismo violento sempre ad opera dei ragazzi o semplicemente rapine ai danni di chicchessia.
    Non ho rintracciato ancora nessun editoriale che cercasse di spiegare il fenomeno dell’esplosione della violenza tra questi giovani.
    Solo alcuni link, ma ne potete trovare anche degli altri.

    https://www.tgcom24.mediaset.it/cron...-202202k.shtml

    https://gazzettadireggio.gelocal.it/...lla-1.41220018

    https://www.corriere.it/cronache/22_...b7a9f896.shtml


    https://www.corrieresalentino.it/202...io-piu-uscire/

    Come interpretate questi atti aggressivi, prevaricatori ed illegali?

    Azzardo alcune ipotesi: assenza dei genitori e delle figure educatrici, mancata socializzazione con l’introiezione delle norme di comportamento, dovuta anche all’isolamento della pandemia, modelli negativi da imitare, assuefazione alla “logica” di gruppo in età adolescenziale.

    Che ne pensate? Quali credete siano le cause di simili comportamenti di gruppo? Cosa fare, a parte rivolgersi alle forze dell’ordine?

  2. #2
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Come interpretare questi atti aggressivi che si stanno diffondendo sempre di più anche in piccole città di provincia?
    Forse in un senso d'impunità, che gli fanno alla fine quando li prendono?
    Certo la figura educativa dei genitori assente, bisognerebbe indagare perchè e se sono ragazzi di periferie disagiate con problemi famigliari o figli di papà annoiati che trovano nel gruppo un ideale di leader e trasgressione, uno sfogo alle loro pulsioni, ma credo anche la scuola svolga un ruolo importante educativo che con la pandemia è venuto meno per via di lezioni in dad.
    Lo scorso hanno si parlava con un'insegnante di scuola superiore che conosciamo e le difficoltà di portarsi dietro tutti i ragazzi in dad, con i mezzi che avevano, connessioni instabili e non sempre veloci, conseguenza per cui c'è stata anche una certa dispersione scolastica, ecco perchè è importante tornare ad una scuola in presenza, per tutti.
    E secondo me tante pulsioni adolescenziali, di competizione, disciplina e socialità andrebbero indirizzate nello sport, penso che anche l'attività sportiva soprattutto di squadra gioverebbe parecchio a tanti giovani adolescenti.
    Parere del tutto personale naturalmente.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  3. #3
    Astensionista L'avatar di nahui
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    Sono energie represse, disuguaglianze sociali spesso feroci, che l'esposizione dei social tende ad esasperare, perché adesso a tutte le ore vediamo come vivono davvero i "ricchi", la lunga frustrazione del covid.
    Lasciate perdere i genitori, voi che avete figli perfetti non siete consapevoli del fatto che molto spesso sia una fortuna, perché finita l'infanzia i ragazzi li plasma più la società che la famiglia... Passano molto tempo da soli, in contesti in cui in famiglia si lavora sodo, ma dalle stesse circostanze ho visto nascere santi o demoni, quindi...
    Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
    (George Bernard Shaw)

  4. #4
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    i ragazzi si sono sempre scontrati tra di loro; questione ormonale, credo;
    ai miei tempi, al sabato c'era la moda di scontrarsi con la polizia, magari dar fuoco a qualche autobus; i più scafati erano anche capaci di dotarsi di armi da fuoco e sparare ad altezza d'uomo; questo in via De Amicis era un "rosso", un autonomo:

    zdeam.png

    sempre a Milano, nel 73 credo, dopo un comizio missino in cui parlò anche l'on. La Russa, dalle fila neo-fasciste partì una bomba a mano militare che dilaniò l'agente Antonio Marino;

    zMarino-Antonio-12_04_1973.jpeg

    io ne ho viste di cotte e di crude, a volte dal centro della battaglia, e avevo 15, 16 anni; ragazzi morti o feriti, conosciuti bene, compagni di scuola terroristi, di ispirazioni diverse;
    nel frattempo, c'era la piaga autodistruttiva dell'eroina, durata in massa per buona parte degli 80;

    insomma, la condizione dei giovani, anche ragazzini,, soprattutto maschi e ormonati, non mi è mai sembrata tanto pacifica, anche considerando la sensazione di onnipotenza che molti provano a quell'età;
    non ho mai riflettuto sulla questione delle gang, ma credo sia lo sbocco "naturale" quando mancano altri pretesti che incanalano lo sfogo; del resto, le risse tra gruppi di ragazzi di quartieri adiacenti e rivali, con qualsiasi pretesto, ci sono sempre state; ci sono le stampe della Roma settecentesca con le sassaiole tra monticiani e tresteverini, che non di rado finivano a coltello;

    ora si danno proprio appuntamento, ma ci sono ambienti in cui gli amici del calcetto si prendono a cinghiate, così per sport; pare sia un vezzo in ambienti di estrema destra, dove c'è il culto del confronto fisico, anche se non sempre alla pari...

    ci vorrebbe qualcuno che sappia veramente di psicologia e abbia riferimenti solidi per spiegare queste pulsioni e comportamenti in modo ordinato e sensato; io ne so davvero poco.
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #5
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Citazione Originariamente Scritto da nahui Visualizza Messaggio
    Sono energie represse, disuguaglianze sociali spesso feroci, che l'esposizione dei social tende ad esasperare, perché adesso a tutte le ore vediamo come vivono davvero i "ricchi", la lunga frustrazione del covid.
    Lasciate perdere i genitori, voi che avete figli perfetti non siete consapevoli del fatto che molto spesso sia una fortuna, perché finita l'infanzia i ragazzi li plasma più la società che la famiglia... Passano molto tempo da soli, in contesti in cui in famiglia si lavora sodo, ma dalle stesse circostanze ho visto nascere santi o demoni, quindi...
    Non esistono genitori perfetti e neanche figli perfetti ma anche l'educazione, l'ambiente famigliare ha un suo peso, io da imperfetta genitrice ho capito nel tempo il perchè mio figlio stava iniziando un certo sbandamento facendosi bocciare per ben due volte alla scuola superiore dopo essere arrivato al quarto anno.
    Poi chiaramente i modelli della società oggi, tutto contribuisce.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  6. #6
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    i ragazzi si sono sempre scontrati tra di loro; questione ormonale, credo;
    ai miei tempi, al sabato c'era la moda di scontrarsi con la polizia, magari dar fuoco a qualche autobus; i più scafati erano anche capaci di dotarsi di armi da fuoco e sparare ad altezza d'uomo; questo in via De Amicis era un "rosso", un autonomo:

    zdeam.png

    sempre a Milano, nel 73 credo, dopo un comizio missino in cui parlò anche l'on. La Russa, dalle fila neo-fasciste partì una bomba a mano militare che dilaniò l'agente Antonio Marino;

    zMarino-Antonio-12_04_1973.jpeg

    io ne ho viste di cotte e di crude, a volte dal centro della battaglia, e avevo 15, 16 anni; ragazzi morti o feriti, conosciuti bene, compagni di scuola terroristi, di ispirazioni diverse;
    nel frattempo, c'era la piaga autodistruttiva dell'eroina, durata in massa per buona parte degli 80;

    insomma, la condizione dei giovani, anche ragazzini,, soprattutto maschi e ormonati, non mi è mai sembrata tanto pacifica, anche considerando la sensazione di onnipotenza che molti provano a quell'età;
    non ho mai riflettuto sulla questione delle gang, ma credo sia lo sbocco "naturale" quando mancano altri pretesti che incanalano lo sfogo; del resto, le risse tra gruppi di ragazzi di quartieri adiacenti e rivali, con qualsiasi pretesto, ci sono sempre state; ci sono le stampe della Roma settecentesca con le sassaiole tra monticiani e tresteverini, che non di rado finivano a coltello;

    ora si danno proprio appuntamento, ma ci sono ambienti in cui gli amici del calcetto si prendono a cinghiate, così per sport; pare sia un vezzo in ambienti di estrema destra, dove c'è il culto del confronto fisico, anche se non sempre alla pari...

    ci vorrebbe qualcuno che sappia veramente di psicologia e abbia riferimenti solidi per spiegare queste pulsioni e comportamenti in modo ordinato e sensato; io ne so davvero poco.
    Quella che descrivi del passato a me sembra più una realtà delle grandi città, ricordo l'epoca in cui era rischioso andare a Milano in certe zone come San Babila e durante manifestazioni studentesche era proprio da evitare, nei piccoli paesi di provincia dell'interland la peggior cosa che poteva capitare era essere randellata e schiumata durante il sabato periodo carnevalesco, mai avuto paura ad andare da sola a scuola e nessuno mi ha mai derubata o menata se non peggio.
    Adesso c'è da temere anche in piccoli paesi e città di provincia e avviene anche sotto gli occhi di tutti i passanti in pieno giorno.
    Direi che le cose stanno peggiorando.
    Riguardo allo sport....
    Be' mio figlio ha frequentato fin da bambino sport senza particolari problemi iniziando dai pulcini nella squadra ufficiale del paese fino agli esordienti e poi sarebbe diventato troppo impegnativo, a discapito della scuola, in effetti spesso erano i genitori ad incitare aggressività ed estrema competizione nei bambini gridando loro di " spaccare le gambe" i bambini piccoli a livello ancora di pulcini giocavano per divertirsi.
    Ecco perchè noi e altri genitori abbiamo dirottato i nostri figli da una squadra ufficiale con possibilità di emergere, verso il calcetto nella squadra dell'oratorio dove la maggior parte dei genitori non aspiravano a "coltivare" un campione erano tutti amici e si divertivano a seguire i figli nei tornei per farsi poi una bella mangiata tutti insieme e i figli si divertivano comunque a misurarsi nelle capacità e lavoro di squadra, e incanalare l'esuberanza poi divenuta adolescenziale.
    Ultima modifica di LadyHawke; 13-02-2022 alle 16:55
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  7. #7
    No, no, sono d'accordo con Follemente : assenza dei genitori e delle figure educatrici, mancata socializzazione con l’introiezione delle norme di comportamento, modelli negativi da imitare, assuefazione alla “logica” di gruppo in età adolescenziale.
    P�nta rh�i h?s potam�s

    arecata � il 2� nick-name di Blasel

  8. #8
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    Rispondo sia a LadyH che a Nahui.

    Concordo con LadyH: molti degli istinti aggressivi ed energie accantonate potrebbero essere indirizzati nello sport, un’attività sana che presuppone delle sfide, anche di gruppo, di cui gli adolescenti hanno bisogno. Ma sono sempre i genitori che orientano ed instradano il figlio verso uno sport o un altro e, come ha testimoniato LadyH, se è troppo aggressivo magari cambiano circolo o associazione.
    Lo stesso si può fare con gli amici del figli, non saranno mica dei perfetti sconosciuti? Li si invita ogni tanto a trascorrere un pomeriggio in casa, tanto per capire con chi hanno a che fare.

    Certo, come scrive Nahui, nell’educazione dei figli bisogna avere anche una grande dose di fortuna, però si cerca comunque di fare del proprio meglio.

    Concordo sul peso dell’isolamento dovuto al covid: per i ragazzini è importantissimo socializzare, molto più che per noi: il gruppo dà loro un’identità, un modo di rapportarsi agli altri, capire che il loro senso di onnipotenza ha un limite e che ci sono dei modelli (possibilmente positivi) da seguire.

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    i ragazzi si sono sempre scontrati tra di loro; questione ormonale, credo;
    ai miei tempi, al sabato c'era la moda di scontrarsi con la polizia, magari dar fuoco a qualche autobus; i più scafati erano anche capaci di dotarsi di armi da fuoco e sparare ad altezza d'uomo; questo in via De Amicis era un "rosso", un autonomo:

    zdeam.png

    sempre a Milano, nel 73 credo, dopo un comizio missino in cui parlò anche l'on. La Russa, dalle fila neo-fasciste partì una bomba a mano militare che dilaniò l'agente Antonio Marino;

    zMarino-Antonio-12_04_1973.jpeg

    io ne ho viste di cotte e di crude, a volte dal centro della battaglia, e avevo 15, 16 anni; ragazzi morti o feriti, conosciuti bene, compagni di scuola terroristi, di ispirazioni diverse;
    nel frattempo, c'era la piaga autodistruttiva dell'eroina, durata in massa per buona parte degli 80;

    insomma, la condizione dei giovani, anche ragazzini,, soprattutto maschi e ormonati, non mi è mai sembrata tanto pacifica, anche considerando la sensazione di onnipotenza che molti provano a quell'età;
    non ho mai riflettuto sulla questione delle gang, ma credo sia lo sbocco "naturale" quando mancano altri pretesti che incanalano lo sfogo; del resto, le risse tra gruppi di ragazzi di quartieri adiacenti e rivali, con qualsiasi pretesto, ci sono sempre state; ci sono le stampe della Roma settecentesca con le sassaiole tra monticiani e tresteverini, che non di rado finivano a coltello;

    ora si danno proprio appuntamento, ma ci sono ambienti in cui gli amici del calcetto si prendono a cinghiate, così per sport; pare sia un vezzo in ambienti di estrema destra, dove c'è il culto del confronto fisico, anche se non sempre alla pari...

    ci vorrebbe qualcuno che sappia veramente di psicologia e abbia riferimenti solidi per spiegare queste pulsioni e comportamenti in modo ordinato e sensato; io ne so davvero poco.
    Forse gli scontri tra bande rivali ci sono sempre stati, come scrivi tu, però ho l’impressione che nel passato i ragazzi si identificassero in alcune ideologie (comunisti/fascisti, ad esempio) o gruppi di adulti contrapposti (vogliamo riesumare i Montecchi e Capuleti?) e che lo scontro fisico vero e proprio non fosse pensato a tavolino (o sui social), come in questi ultimi casi, ma fosse solo la conclusione di una tensione dovuta ad altro, sebbene potesse dar sfogo a molte pulsioni.
    Magari mi sbaglio, ma mi pare che le zuffe programmate nei decenni passati nascessero in ambiti degradati e fossero promosse da gruppi con una bassa scolarità.

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da arecata Visualizza Messaggio
    No, no, sono d'accordo con Follemente : assenza dei genitori e delle figure educatrici, mancata socializzazione con l’introiezione delle norme di comportamento, modelli negativi da imitare, assuefazione alla “logica” di gruppo in età adolescenziale.
    Ne sono contenta (non che io sia una psicologa/ sociologa): a me piace cercare di capire, magari a tentoni.

  11. #11
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    Magari mi sbaglio, ma mi pare che le zuffe programmate nei decenni passati nascessero in ambiti degradati e fossero promosse da gruppi con una bassa scolarità.
    davvero non so; ma i ragazzi sono sempre stati attratti dal bullismo e dalla violenza gratuita, vissuta come sport, anche con pretesti qualsiasi; forse i ragazzini per bene sono meno attratti o più inibiti dalle famiglie; però il bullismo e il machismo mi sembrano una cosa ovvia, e le dinamiche di branco portano a quelle manifestazioni; metti 10 o 20 sedicenni davanti al bar di quartiere e si formano gerarchie, liti per chi è il capo branco, magari osservate dalle ragazzine; e poi quel truppone va a far danno nel quartiere dei ragazzi appena più benestanti o viene attaccato da quelli ancora più rudi;

    a Roma, un secolo fa, i ragazzini di un quartiere molto popolare cantavano: San Lorennzo è quella cosa che se chiama prepotenza, ecco qua tutta la lenza che c'ha vojia de mena';

    diciamo che quello che dovrebbe stupire oggi è che ci siano gruppi sufficientemente numerosi, visti i pochissimi figli che si fanno; ma, per quel che ricordo, a 15, 16 anni più o meno tutti si mettono alla prova con qualche bravata di tipo bellicoso o violento, come prova o iniziazione.
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #12
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    Forse gli uomini hanno bisogno della guerra.
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  13. #13
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    davvero non so; ma i ragazzi sono sempre stati attratti dal bullismo e dalla violenza gratuita, vissuta come sport, anche con pretesti qualsiasi; forse i ragazzini per bene sono meno attratti o più inibiti dalle famiglie; però il bullismo e il machismo mi sembrano una cosa ovvia, e le dinamiche di branco portano a quelle manifestazioni; metti 10 o 20 sedicenni davanti al bar di quartiere e si formano gerarchie, liti per chi è il capo branco, magari osservate dalle ragazzine; e poi quel truppone va a far danno nel quartiere dei ragazzi appena più benestanti o viene attaccato da quelli ancora più rudi;

    a Roma, un secolo fa, i ragazzini di un quartiere molto popolare cantavano: San Lorennzo è quella cosa che se chiama prepotenza, ecco qua tutta la lenza che c'ha vojia de mena';

    diciamo che quello che dovrebbe stupire oggi è che ci siano gruppi sufficientemente numerosi, visti i pochissimi figli che si fanno; ma, per quel che ricordo, a 15, 16 anni più o meno tutti si mettono alla prova con qualche bravata di tipo bellicoso o violento, come prova o iniziazione.
    Non so se sia proprio necessario battersi con altre bande per affermare la propria identità ed il proprio ruolo: sino ai 12-13 anni, anch’io frequentavo le amicizie maschili di mio fratello e, certo, facevamo prove di iniziazione, ma in seno al gruppo: ricordo come ora quando andammo in una grotta sconosciuta solo con l’accendino ed alcuni non se la sentirono, oppure quando facemmo prove di sopravvivenza (ma gli scout a cosa servono?) nella natura… voglio dire, se si offrono ai ragazzi ambiti legali in cui vogliano mettersi alla prova, mostrarsi forti ed importanti, questi non vanno poi a cercare di misurarsi a pugni e coltelli con altre bande.

    Capisco quello che vuoi dire: la logica del branco e del più forte impera sovrana nei gruppi degli adolescenti, ma, appunto, si possono offrire loro delle alternative altrettanto soddisfacenti sul piano personale, ma legali e legittime. E questo è il compito dei genitori, degli educatori in genere, compresa la scuola, delle associazioni sportive e di altro tipo.

  14. #14
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    Citazione Originariamente Scritto da nahui Visualizza Messaggio
    Forse gli uomini hanno bisogno della guerra.
    In effetti, le donne praticano solo un sottile bullismo.
    Magari si misurano in modo diverso.

  15. #15
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    Capisco quello che vuoi dire: la logica del branco e del più forte impera sovrana nei gruppi degli adolescenti, ma, appunto, si possono offrire loro delle alternative altrettanto soddisfacenti sul piano personale, ma legali e legittime. E questo è il compito dei genitori, degli educatori in genere, compresa la scuola, delle associazioni sportive e di altro tipo.
    non saprei; ci vorrebbe qualcuno competente in psicologia;

    a occhio, se scoprire i propri limiti passa per la trasgressione delle regole, gli sfoghi legali e legittimi rischiano solo - se incontrano obbedienza adempiente - di spostare altrove i motivi di conflitto identitario;
    ricordo che spesso i tossici erano ragazzi miti e affettuosi, niente affatto bulli o prevaricatori; altri amici, apparentemente riusciti e di successo, poi hanno mostrato gravi conflitti da rimozione di pulsioni fondamentali;

    io credo davvero poco all'educazione, la scuola, ecc... come esercizio teorico di diffusione di valori e comportamenti; per me queste sono solo le foderine e le imbottiture di un divano; sotto deve esserci una struttura, e questa non si finge;

    cioè, il comportamento "virtuoso" che ipoteticamente potremmo desiderare, come generazione adulta, deve essere percepito come premiante e desiderato, proprio come un premio, perché segno di una conquista, gratificante, e non dell'obbedienza ad un precetto, che per un adolescente è qualcosa di umiliante, che lo riporta e zavorra alla condizione infantile di dipendenza;

    se io fossi ministro, la prima riforma della scuola che tenterei di fare - senza riuscirci - sarebbe quella di istituire valutazioni esterne al corpo docente; nella scuola attuale, si investono capacità per regalare diplomi, con gli insegnanti che sono percepiti come burocrati, a volte benevolenti, altre capricciosi e nemici;
    con un esame esterno a fine anno, l'insegnante diventa l'amico che ti aiuta a superare un ostacolo, analogo a quelli che si troveranno nel mondo reale;

    questo non si fa, e non lo vuol fare nessuno, perché l'implicito è la meritocrazia; in una società classista come la nostra, i ceti egemoni preferiscono non porre a rischio i loro figli scemi, viziati o sfaticati, magari superati da qualche figlio di immigrati; ma la tara originaria sta proprio nelle generazioni dei padri e nonni, più o meno consapevoli di aver approfittato loro stessi di privilegi di classe.
    c'� del lardo in Garfagnana

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