Originariamente Scritto da
axeUgene
qualunque comportamento un genitore vorrebbe che i figli adottino, difficilmente viene premiato se è percepito come "obbedienza", visto che l'adolescente si forma proprio in opposizione, vuole distinguersi;
il comportamento voluto deve essere indotto attraverso il desiderio, e questo lo può fare solo l'emulazione di qualcosa che è percepito come premiante;
ora, se una scuola, e in genere una società, sono percepite come "brutte", indesiderabili, difficilmente ciò che propongono può essere emulato, perché desiderato;
io non sono psicologo, né faccio l'educatore, ma a naso il problema mi sembra questo; i ragazzi che si dedicano alla violenza e alla trasgressione estrema desiderano una condizione di potenza e a questo desiderio è difficile opporsi senza presentare un modello che quella potenza riesce davvero a incarnare, come alternativa;
se un ragazzo si pone in termini di dominio sugli altri, magari per insicurezza psicologica, non è che lo sport riesce facilmente a soddisfare quell'esigenza, se lascia il problema in soffitta, lo rimuove come potenza surrogata; a volte funziona; spesso no, o non si trova la strada;
poi:
un po' spiega, ed è per questo che lo avevo introdotto:
non sto dicendo di abolire le verifiche, ma di evitare che le energie degli studenti siano concentrate nella loro capacità di ingraziarsi i professori e di sentirsi dipendenti dal giudizio di quelli, con le famiglie che vanno a protestare per i brutti voti, ecc...
se il prof di matematica non è quello che ti promuove o boccia a fine anno, diventa la persona che ti aiuta a superare un ostacolo analogo a quelli della vita reale, e questo responsabilizza, introduce un elemento di maggiore maturità, e una forma di auto-educazione e libertà;
guarda la psicologia che emerge dai dibattito sul covid: hai una platea di adolescenti eterni, il cui desiderio è rimasto quello di essere contro, sostituito ad un'elaborazione propria; persone colte e ignoranti, progressiste o reazionarie, aggressive o miti, sono spesso ferme ad un momento umorale, perché è mancata loro una fase di connessione tra la loro personalità e un desiderio strutturato che li impegni:
voglio diventare quella persona lì, così e cosà, che fa questo e quello e riesce;
a me pare che gli educatori, i predicatori religiosi e i moralisti fraintendano la capacità di formare attraverso i precetti e l'obbedienza; lo puoi fare coi bambini molto piccoli, forse; dopodiché, comanda la legge del desiderio; se non si capisce, interpreta e propone quel desiderio, il fallimento è garantito.