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Discussione: Imagine di John Lennon

  1. #1
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    Imagine di John Lennon

    https://www.theunconditionalblog.com...ta-ha-50-anni/

    Articolo lunghetto ma merita di essere letto...Lennon profeta del globalismo attuale? Axe scatenati!
    Ultima modifica di Spirit; 12-02-2022 alle 16:34
    “Siamo tutti uguali davanti alla legge, ma non davanti agli incaricati di applicarla.”
    (S. Lec)

  2. #2
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    L’Occidente è oggi il mondo di Imagine; siamo parte del sogno di John Lennon, divenuto realtà non per una spinta dal basso, ma per la volontà di potenza del neo capitalismo libertario mondialista. Viviamo non nella trasvalutazione di tutti i valori, ma nel loro capovolgimento e abolizione. La libertà degli antichi era la partecipazione, l’appartenenza, l’adesione attiva alla polis, quella dei post moderni – a immagine di Imagine – è l’assenza, l’indifferenza narcotica di chi vuol essere «lasciato in pace» e si dimette dalla vita attiva.
    intanto, l'Occidente non è il Mondo, che questo cialtrone definisce come globalizzato; nel mondo hai Cina, Russia, India, altri emergenti, più tutto il mondo islamico, dai paesi arabi e quelli del vicino oriente non-arabi fino al sud-est asiatico; tutti litigano con tutti, persino gli stessi occidentali; l'UE dà fastidio agli USA, ma gli americani sono divisi tra occidentalisti e trumpettani;

    in secondo luogo, l'indifferenza che il cialtrone crede di vedere è semplicemente lo spostamento della linea di conflitto; esempio: se ti eri diviso tra monarchici e repubblicani, prevalsa la repubblica la questione diventa indifferente, ma ne subentrano altre, che forse il cialtrone non vede, o non vuol vedere;

    Imagine ha anticipato e contribuito a creare – forse al di là delle intenzioni – il clima culturale in cui ci troviamo, il capitalismo moralistico o globalismo progressista. Il modello dell’incontro tra la sinistra postmoderna e il progetto antropologico neoliberista figlio del Sessantotto e della fine del comunismo novecentesco.
    questa è la storia; funziona così; il Medioevo europeo è stato universalismo cristiano e feudale, relativamente funzionale e pacifico; ovviamente, chi era pagano o romano, aveva i rodimenti di culo, come questo cialtrone; se lo gratterà...

    poi, un altro falso:
    Sono tre i desideri che costituiscono il programma antropologico di Imagine. Il primo è la scomparsa della dimensione spirituale. Immaginate che non ci sia il paradiso, né l’inferno, chiede Lennon, incoraggiando a concepire un mondo senza religione. Senza paradiso non c’è peccato, senza peccato non c’è Dio, senza Dio non c’è diavolo e senza diavolo non c’è inferno. Senza legge divina non ci sono norme, regole, ordine o moralità. Non resta che l’ego individuale di un essere senza trascendenza, un’entità effimera intercambiabile fatta di puro orgoglio.
    il cialtrone identifica la religione con la spiritualità, e le minacce e i premi, inferno e paradiso, con la garanzia di moralità cialtrone vetero-cattolico; Lutero diceva: il paradiso è qui, ora...non era un fan di John Lennon Lutero

    Un mondo senza colpa, senza punizione o scintilla trascendente. Al suo posto, un palcoscenico idealizzato in cui ognuno vive nel presente, installato in un’immanenza compiaciuta. Le società occidentali hanno conseguito l’obiettivo, ma il risultato non è la pace promessa, la felicità, ma nuove angosce e un neopuritanesimo moraleggiante, rabbioso e ateo. Attraverso nuove polarizzazioni politico ideologiche, i vecchi concetti di bene e male resuscitano, invertiti.

    L’esito è un maccartismo di risulta, la caccia alle streghe nei confronti di chi non condivide la mitologia progressista. L’avversario è giudicato con categorie morali, ovvero è malvagio, empio, non va quindi sconfitto, ma espulso per indegnità.
    cioè, quello che succede sempre; prima esistevano gli schiavisti, poi sono stati espulsi per indegnità; era lecito prostituire le figlie; ora non si può più; ma guarda che limitazione della libertà... però in questo mondaccio ultra-liberista di cui vaneggia il cialtrone in tanti paesi è costume venderle quelle figlie, prometterle in sposa bambine a chi fa comodo; sarà a questo che serve la difesa delle identità, delle nazioni ?
    puntuale come una defecatio mattutina:
    Il secondo punto del programma è la scomparsa delle nazioni e delle appartenenze comuni, idea che si riallaccia alla tradizione internazionalista della sinistra, ma che calza a pennello con i propositi delle multinazionali dall’avidità senza freni.

    Immaginate dunque che non ci siano paesi, niente per cui uccidere o morire, e nessuna religione. Immaginate tutte le persone immerse in un sonno definito pace. Impossibile, ma sarebbe comunque una pace mortuaria, zootecnica, un nirvana privo di tensione spirituale. Si tratta della prima proposizione del mondo senza confini dell’agenda globalista, con la vittoria della demotivazione esistenziale, la fine della volontà e la scomparsa metafisica dell’Essere. Le persone «vivono in pace», ovvero indifese e prive di reazione, l’avvento finale del Nuovo Ordine Mondiale.
    quasi mi strappa una bestemmia, e io non bestemmio mai;
    non è nemmeno un ragazzino; forse il militare l'ha fatto, ma nessuno gli ha cagato bombe in testa, né lo ha mirato con una machine-gewehr, la mitica MG42, che a più di un km, se l'angolo d'impatto è giusto, fora quella specie di corazzetta dei nostri M113;
    con la pace si annoia il poveretto, perché non può incitare ad Alti Valori dell'essere;

    intanto, i globalizzati si fanno arrestare per salvare chi annega, e le ragazzine prendono per una recchia i potenti richiamandoli all'attenzione sui cambiamenti climatici, che si vedono e si toccano; oramai lo sa anche il maiale; ma il cialtrone preferiva gli ideal-giovinetti della Hitler-Jugend; quelli sì che avevano una nozione della pugna...

    ecco, quando leggo uno così, mi sale la caserma, il politicamente scorretto, e gli farei estrarre a sorte una causa per la quale farsi sparare, e ce lo porterei a calci nel culo; questo avrà 60 e passa anni, ha vissuto nell'epoca più felice e fortunata per un occidentale e italiano, col culo sempre profumato grazie al sangue di chi l'ha preceduto, ma si annoia, poverino, e disprezza la pace, l'assenza di fanatismi identitari e la possibilità di dedicare le proprie energie a questioni relativamente meno orribili;
    prenderà anche dei click - ovvero, due spicci - per scrivere queste cose; il suo inferno è questo, qui, ora; essere così indegno.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #3
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    Premetto che anche per ragioni anagrafiche sono fanatico dei Beatles, apprezzo più Mc Cartney (almeno finché era nel gruppo) rispetto a Lennon, se proprio dovessi scegliere. "Imagine" non è mai stata la mia preferita di Lennon, appartiene ad un filone che è andato a cadere nella melensaggine retorica alla "We are the world", operazione ultracommerciale tinta di arcobaleno. Detto questo, l'analisi fatta nell'articolo mi pare rifletta luci ed ombre, verità e assurdità insieme. Concordo con Axe su alcuni punti. L'"assenza" e l'"indifferenza narcotica" di cui si parla non sono tanto quelli descritti nella canzone, che parla di belle utopie senza costrutto, ma sono frutto di una società stanca, disillusa (quella occidentale) arrivata a un punto di crisi che può sfociare nella catastrofe come in una rinascita sociale e civile in genere conseguente a un fortissimo trauma, come potrebbe essere una guerra o una pandemia devastante.
    Dove Axe coglie un punto essenziale (che avevo notato subito) è nella mancata distinzione tra il senso della parola "religione" e quello di "spiritualità" in genere. Per come l'ho sempre intesa io, "religione" significa morte della ricerca interiore, adesione a formule, rituali, libri sacri, dogmi imposti da un potere lontano e interessato ad autoperpetuarsi. Col termine "spiritualità" intendo invece libera ricerca dell'essere, lontana da schemi precostituiti, approfondimento delle esperienze personali in virtù della sensazione di un significato che vada al di là di qualsiasi dottrina. Chi scrive deve essere appunto una persona legata ad una religione, non importa quale, leggendo "AND NO RELIGION TOO" fraintende evidentemente il vero significato. Fra l'altro sappiamo bene delle sbandate "spiritualiste" di Lennon. (Il seguito a dopo, devo cenare...)
    Ah, poi la "caccia alle streghe di chi non condivide la mitologia progressista" è cosa che arriva parecchi anni dopo, per fare una sola citazione ne parla approfonditamente Federico Rampini ne "La notte della sinistra", ma qui il discorso diventa assai lungo e da fare in altra sede. La difesa delle radici storiche, etnico-religiose dei popoli trova comunque un limite laddove si impiccano gli omosessuali, ma qui non c'entra l'omologazione forzata!
    Del resto oggi assistiamo spesso, in molte parti del mondo, ad una difesa a spada tratta delle proprie individualità tradizionali da parte di entità etniche in vario modo minacciate dall'esterno.
    Detto questo non si capisce il perché di tanta acrimonia verso un articolo certamente discutibile in molte parti. Il vero motivo non risiederà forse in una corrispondente visione assolutista che nega punti di vista diversi?
    Ultima modifica di Spirit; 12-02-2022 alle 20:56
    “Siamo tutti uguali davanti alla legge, ma non davanti agli incaricati di applicarla.”
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  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Spirit Visualizza Messaggio
    Premetto che anche per ragioni anagrafiche sono fanatico dei Beatles, apprezzo più Mc Cartney
    i miei fratelli, più o meno la tua età, li ascoltavano tutto il giorno, quando avevo 5 o 6 anni; anche io preferisco il Macca, ma a posteriori ho capito che sin da bambino le mie canzoni preferite erano quasi tutte di George; oggi, da musicista, so anche il perché...

    frutto di una società stanca, disillusa (quella occidentale) arrivata a un punto di crisi che può sfociare nella catastrofe come in una rinascita sociale e civile in genere conseguente a un fortissimo trauma, come potrebbe essere una guerra o una pandemia devastante.
    forse siamo stanchi noi "vecchi"; va messo in conto, perché succede sempre, da millenni, che i vecchi non percepiscano le energie positive e vedano sempre tutto come decadenza, che è semplicemente decadenza del "loro" mondo;
    Dove Axe coglie un punto essenziale (che avevo notato subito) è nella mancata distinzione tra il senso della parola "religione" e quello di "spiritualità" in genere. Per come l'ho sempre intesa io, "religione" significa morte della ricerca interiore, adesione a formule, rituali, libri sacri, dogmi imposti da un potere lontano e interessato ad autoperpetuarsi.
    questi non sono religiosi, ma identitari e clericalisti; vivono immersi in una specie di epica da fumetto Marvel dove il soggetto è la battaglia di Lepanto; per loro la "religione" è la Tradizione conservatrice e reazionaria, al punto - come la ex-nuova destra dei 70 che Pecchioli rappresenta; leggiti "50 anni di nostalgia", del prof. Tarchi, concittadino di Pecchioli ed animatore della Voce della fogna - per cui si arriva persino a difendere Khomeini, per la tesi: ognuno reazionario a casa sua;
    Ah, poi la "caccia alle streghe di chi non condivide la mitologia progressista" è cosa che arriva parecchi anni dopo, per fare una sola citazione ne parla approfonditamente Federico Rampini ne "La notte della sinistra", ma qui il discorso diventa assai lungo e da fare in altra sede. La difesa delle radici storiche, etnico-religiose dei popoli trova comunque un limite laddove si impiccano gli omosessuali, ma qui non c'entra l'omologazione forzata!
    invece c'entra, eccome; basterebbe che tu vedessi l'aspetto normativo della questione:
    chi stabilisce il limite di ciò che è lecito ? nel momento in cui riconosci che l'identità culturale-religiosa di certi popoli prevede determinati assetti, come glieli contesti senza ledere quel principio di autodeterminazione che avevi sottoscritto ? a quel punto, non è che puoi contestare ad un regime o assetto sociale quello che non ti piace; in nome di che ? se una cultura prevede la schiavitù o la sottomissione delle donne o l'impiccagione degli omosessuali, perché no ?
    è evidente che il tutto è una scusa per fare - mutatis mutandis - altrettanto, e ripristinare un assetto tradizionale anche da noi, come dialettica che si spaccia come "normale";
    in realtà, la vera identità occidentale, da due secoli e passa, è proprio la progressiva inclusione; il sindaco di Londra è pachistano, figlio di un tassista e di una sarta, ed è proprio uno degli emblemi più odiati da questi, così come dai tradizionalisti paki, perché rappresenta proprio il trionfo di quell'Occidente odiato:
    Del resto oggi assistiamo spesso, in molte parti del mondo, ad una difesa a spada tratta delle proprie individualità tradizionali da parte di entità etniche in vario modo minacciate dall'esterno.
    i popoli non sono "individualità" omogenee, "fasci"; in Iran i pasdaran rincorrono la gente sui tetti la sera, perché le famiglie normali piazzano le parabole per vedere le serie americane che si esauriscono solo dopo che tutti i protagonisti si sono sposati almeno tre volte con ognuno degli altri, maschi e femmine
    non esistono culture omogenee, "popoli" indistinti che hanno il volto del governo; i russi non sono "Putin", e gli iraniani non sono "la teocrazia"; il falso fascistoide è esattamente la riduzione al semplice di ciò che è complesso, per indirizzare il conflitto in modo da occultare quello di classe;
    quindi, indicare nella Francia o nella Germania un nemico, quando la mafia che ti sversa i rifiuti tossici nel terreno accanto a quello dove hai il frutteto è italianisssima, l'evasore che ti toglie l'ambulatorio vicini casa pure, e l'imprenditore che delocalizza anche, è il trucco, vecchio come il cucco, per difendere i criminali nostrani;

    Detto questo non si capisce il perché di tanta acrimonia verso un articolo certamente discutibile in molte parti. Il vero motivo non risiederà forse in una corrispondente visione assolutista che nega punti di vista diversi?
    l'acrimonia è dovuta al fatto che questo è un cripto-nazista e pure vigliacco, ipocrita;
    tu non te ne accorgi, perché non sei abituato a leggere le ideologie; io sì;

    ti basterebbe sostituire la parola "ebrei" a Nuovo Ordine Mondiale, o "razze" a "popoli" - ma a questo pensano gli amichetti e sicofanti; lui, ovviamente non può, ma suggerisce il quadro d'insieme - e tutto sarebbe chiarissimo;
    meglio un nazi dichiarato, che almeno deve sostenere in modo coerente una determinata visione e pone il suo uditorio in grado di comprendere bene che tipo di concezioni sta valutando, con tutte le conseguenze;

    anche perché questo genere di ideologia surrettizia va semplicemente a fare da raccordo funzionale proprio per le posizioni reazionarie esplicite: se io sono un tradizionalista, ispirato religiosamente o meno, metto questo vestitino quasi decoroso alle mie pretese di reazione; cioè, giustifico con la tutela dell'identità del popolo tante cose, dall'oppressione di minoranze, a battaglie reazionarie sulla libertà di procreare e, in via generale, sulla condizione femminile di pari opportunità, ecc... vedi Polonia, Ungheria, Russia e altri campioni di questo sottobosco;

    in realtà, la forza del nostro ordine democratico - tutt'altro che ignavia e indifferenza - è esattamente che questi soggetti hanno anche loro la possibilità di esprimersi, pure in modo così ipocrita e meschinello; io commento qui, ma se non vado a cercarlo per metterlo contro un muro è esattamente perché so che la ragazza pachistana di Islamabad per paura magari obbedisce al padre e commenta schifata i matrimoni gay difesi dal suo connazionale sindaco a Londa; ma poi, dentro di sé, pensa che se quelli si sposano con persone dello stesso sesso e un pachistano approva, forse anche lei potrebbe sposare chi vuole, e non chi decide il padre;

    questa, Pecchioli la chiama omologazione al Nuovo Ordine Mondiale; io la chiamo libertà di autodeterminarsi dell'individuo, che non necessariamente deve corrispondere alla cultura dominante del luogo in cui quell'individuo, per caso, è nato;
    la cosa tragica è che un istruito come te, che pure ha sostenuto i radicali in certe battaglie di civiltà e sei un occidentale a pieno titolo, leggi queste cose e ti sembrano interessanti, e non ti accorgi che in effetti sono esattamente queste idee a rinnegare la nostra civiltà, che da due secoli, ma forse anche da cinque o sei, è esattamente quella della progressività, del progressismo inclusivo.
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #5
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    i miei fratelli, più o meno la tua età, li ascoltavano tutto il giorno, quando avevo 5 o 6 anni; anche io preferisco il Macca, ma a posteriori ho capito che sin da bambino le mie canzoni preferite erano quasi tutte di George; oggi, da musicista, so anche il perché...
    Concordo su Macca, un po' meno su George. "The inner light", interamente di George, è di gran lunga la peggior canzone dei Beatles, almeno di quelle uscite in 45 giri, una cagata da Cugini di campagna. Che poi Harrison fosse un grande musicista e un grandissimo chitarrista credo non lo possa contestare nessuno.
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  6. #6
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    la cosa tragica è che un istruito come te, che pure ha sostenuto i radicali in certe battaglie di civiltà e sei un occidentale a pieno titolo, leggi queste cose e ti sembrano interessanti, e non ti accorgi che in effetti sono esattamente queste idee a rinnegare la nostra civiltà, che da due secoli, ma forse anche da cinque o sei, è esattamente quella della progressività, del progressismo inclusivo.

    Tragica? Veramente a me pare tragico che tu parli della nostra civiltà come "progressiva" da vari secoli. Includendo quindi schiavismo, razzismo, colonialismo, genocidi, guerre di conquista, di religione ecc.ecc.ecc.. Comunque sono abituato a leggere il vero e il falso che stanno di solito in ogni analisi politica, sociologica ecc., ovviamente in dosi diverse.
    (Per me "Imagine"...è una cagata pazzesca! )
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  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Pazza_di_Acerra Visualizza Messaggio
    Concordo su Macca, un po' meno su George. "The inner light", interamente di George, è di gran lunga la peggior canzone dei Beatles, almeno di quelle uscite in 45 giri, una cagata da Cugini di campagna.
    beh, è un tentativo di raga modale, non proprio una canzone;
    ma i brani di George compositivamente sono in media più raffinati degli altri, col ricorso frequente a dominanti secondarie e interscambi modali, che sono un po' il sale e il pepe di qualsiasi composizione, popolare o colta;

    Citazione Originariamente Scritto da Spirit Visualizza Messaggio
    [I]
    Tragica? Veramente a me pare tragico che tu parli della nostra civiltà come "progressiva" da vari secoli. Includendo quindi schiavismo, razzismo, colonialismo, genocidi, guerre di conquista, di religione ecc.ecc.ecc..
    io ho scritto che è un processo iniziato alcuni secoli fa, col riconoscimento di determinate categorie di personalità giuridica, limitazioni del potere, ecc...

    ad ogni modo, ti basta prendere la condizione degli ultimi per ogni determinata area politico culturale e compararla in termini di diritti e garanzie con l'analoga condizione di uno, due, tre secoli fa, ecc... e poi fare comparazioni tra società diverse;
    dove preferiresti essere povero, malato, anziano, minoranza etnica, donna, bambino, operaio, disoccupato, omosessuale... ? la risposta te la dai da solo, e puoi anche fare la storia del come e perché le cose sono andate in un certo modo;

    il giochino retorico del neo-nazi è proprio di buttartela in caciara, lamentarsi del nostro oggi degradato, perché vorrebbe tornare ad uno ieri che potresti benissimo misurare, se volessi;

    Comunque sono abituato a leggere il vero e il falso che stanno di solito in ogni analisi politica, sociologica ecc., ovviamente in dosi diverse.
    secondo me manchi un po' di metodo, perché sei concentrato sugli aspetti che ti piace considerare e che avvalorano tesi a cui sei affezionato.
    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #8
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    secondo me manchi un po' di metodo, perché sei concentrato sugli aspetti che ti piace considerare e che avvalorano tesi a cui sei affezionato.

    Questo in parte può essere vero, ma è vero per tutti. Di fatto nessuno possiede il pregio dell'obiettività assoluta, dato che ci formiamo le nostre opinioni per esperienze e considerazioni che restano del tutto personali. Bisognerebbe riscoprire l'antica scuola sofista greca, i migliori fra quei filosofi già più di duemila anni fa dimostrarono come si possa sostenere una tesi e quella opposta in ugual modo, senza scostarsi dai fatti.
    “Siamo tutti uguali davanti alla legge, ma non davanti agli incaricati di applicarla.”
    (S. Lec)

  9. #9
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    secondo me manchi un po' di metodo, perché sei concentrato sugli aspetti che ti piace considerare e che avvalorano tesi a cui sei affezionato.

    Questo in parte può essere vero, ma è vero per tutti. Di fatto nessuno possiede il pregio dell'obiettività assoluta, dato che ci formiamo le nostre opinioni per esperienze e considerazioni che restano del tutto personali. Bisognerebbe riscoprire l'antica scuola sofista greca, i migliori fra quei filosofi già più di duemila anni fa dimostrarono come si possa sostenere una tesi e quella opposta in ugual modo, senza scostarsi dai fatti.
    oggi puoi ricorrere ai dati, alle misurazioni; ripeto:
    dove e in che epoca preferiresti essere povero, malato, anziano, minoranza etnica, donna, bambino, operaio, disoccupato, omosessuale... ?

    certo, se ti concentri sul fatto di essere maschio, magari hai nostalgia della famiglia di 70 anni fa, dove avresti comunque comandato, anche tu fossi stato l'ultimo degli sfigati; tanti tradizionalisti e nostalgici covano questa cosa;

    ché, alla fine, tanto per i nostri, quanto altrove, la vera rivoluzione del Novecento, quella attorno alla quale ruotano in effetti tutte le reazioni e i conservatorismi, è stata quella delle donne; tutte le fisime islamiste lì vanno a cadere, e anche la maggior parte delle nostre; minoranze, gay, ecc... sono solo i capri espiatori di questa reazione al desiderio e alla capacità di auto-determinarlo, a onta dei vecchi padroni;

    se non ti piace Imagine, puoi optare per Woman is the Nigger of the World
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #10
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    Strano è che al giorno d'oggi certe fisime islamiste siano difese o per lo meno non vengano attaccate proprio da quel mondo di sinistra progressista - global - antireazionario che si proclama unico detentore della VERITA'. Tutto ciò in nome forse di quel "relativismo culturale" che studiai già quasi mezzo secolo fa per l'esame di antropologia...
    (Riguardo Lennon opto per "Jealous guy", ma propongo l'eccellente interpretazione di Brian Ferry, uno dei rarissimi casi in cui la cover è migliore dell'originale, che ne pensi? )
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  11. #11
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    Strano è che al giorno d'oggi certe fisime islamiste siano difese o per lo meno non vengano attaccate proprio da quel mondo di sinistra progressista - global - antireazionario che si proclama unico detentore della VERITA'. Tutto ciò in nome forse di quel "relativismo culturale" che studiai già quasi mezzo secolo fa per l'esame di antropologia...
    spiegami: chi fosse relativista, come potrebbe pensare di essere detentore della VERITA' ?

    comunque ti sbagli, e di grosso pure:
    50 anni fa, ai tempi del tuo esame, una certa sinistra si illudeva che i popoli non-occidentali potessero essere portatori di novità sociali a fronte del capitalismo; oggi ci si è resi conto di qualcosa che per Marx sarebbe stato ovvio:
    i diritti umani e civili sono un portato diretto del capitalismo avanzato, così come certi diritti economici e sociali lo sono stati di quello sorgente; allora il capitalismo aveva bisogno di consumatori, con un reddito, e di produttori mediamente capaci, scolarizzati; ora si lotta sul filo di lana e servono tutti, anche sa donna pachistana scura di pelle e lesbica, che potrebbe essere la ricercatrice che fa vincere alla sua multinazionale la competizione per un farmaco anti-cancro;

    del resto, non si lamentano tanti soloni che la sinistra non combatte più il capitalismo ?

    quello che la sinistra, pure moderata, evita, invece, è l'uso "nazionalista" e "fascista" - nel senso di semplificatorio - del tratto culturale come unificante sull'individuo; cioè, se sei pachistano immigrato, non necessariamente devi essere additato come portatore di quella cultura e respinto;

    peraltro, 50 anni fa ancora identificavano noi italiani come potenzialmente mafiosi, quasi di necessità, specialmente quelli del sud;
    se un tedesco avesse esortato i suoi connazionali a non discriminare la cultura italiana in quanto tale, avresti pensato che difendesse la mafia ?

    credo che ogni vero fan dei Beatles abbia fantasticato almeno una volta su quali brani solisti - tanto dal White Album facevano ognuno per conto suo - avrebbero potuto essere inseriti in uno o due dischi post 1970; non ne vedo troppe di Lennon; io ci metterei senz'altro Mind Games, forse Gimme Some Truth e Instant Karma, e ora non mi vengono in mente altre; Jealous Guy non mi piace; del Macca almeno una dozzina, 4 o 5 tra singoli e primo album, e Ram è tutto bello; poi ha iniziato a fare cose un po' cariogene, come My Love... George pure ne avrebbe una bella sfilza all'altezza solo da All Things must pass...
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #12
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    spiegami: chi fosse relativista, come potrebbe pensare di essere detentore della VERITA' ?

    La verità sul fatto che tutto è relativo, elementare Watson...
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  13. #13
    Non avevo notato, mea culpa, questo thread interessante, tutto preso dai temi fondamentali quali la guerra e la pace. E invece avrei dovuto.
    Premessa: dichiaro di essere stato lennoniano inconsapevole della prima ora. Inconsapevole perché quando c’erano i Beatles io ero un adolescente e per me, come per la maggior parte dei ragazzini di allora, i Beatles erano un tutt’uno, non facevamo differenze tra l’uno e l’altro, sì: capivamo la differenza tra le varie voci, ma i pezzi erano firmati Lennon McCartney, e per noi erano veramente di Lennon e McCartney. Poi abbiamo appreso delle differenze, e allora ho scoperto che i pezzi che mi piacevano di più erano in maggioranza quelli di John; non che Paul non abbia scritto dei capolavori, ma statisticamente la produzione migliore, almeno per me, era quella firmata da John. George meriterebbe un discorso a parte, ma ci sarà senz’altro tempo e modo.
    Anche se lennoniano della prima ora, non posso dire di ritenere Imagine un capolavoro, anzi: ritengo che quasi tutta la produzione di John post-Beatles sia inferiore a quella dell’età dell’oro, se posso chiamarla così. Certo, non è una canzoncina, ma secondo la mia opinione, è un pezzo molto sopravvalutato sia per la musica che per il testo.
    Per questo mi stupiscono queste periodiche rivisitazioni di Imagine da parte di personaggi della destra nostrana, certamente non i più intelligenti, che tendono ad associare quel testo al nemico di moda in quel momento. Non so se ricordate la leghista Susanna Ceccardi sei anni fa; all’epoca era candidata sindaco di un paesino della Toscana, riuscita anche nell’impresa di vincere le elezioni, quasi un miracolo. Bene: all’epoca il nemico di moda era il comunismo, ed ecco che la nostra Susanna accusa il testo di essere “comunista”, ecco le sue dichiarazioni all’epoca:
    “1.300 bambini hanno cantato Imagine di John Lennon sotto al Comune di Cascina. Idea del sindaco. Cosa dice la canzone? Dice immagina…immagina un mondo senza religione, senza paradiso, senza proprietà privata. Qualcuno lo ha immaginato davvero questo mondo, e lo ha realizzato: si chiama Comunismo e ha fatto milioni di morti. La musica sarà anche carina, ma le parole sono aberranti. Un mondo senza fede, senza valori, senza proprietà privata guadagnata col frutto del proprio lavoro è un mondo non umano. Andrebbe spiegato ai bambini che sono stati usati per questa ennesima pagliacciata”
    Vabbè.
    Ma la Ceccardi non è stata l’unica odiatrice di Imagine: prontamente arrivò quel minus habens di Adinolfi (ma ci pensate che quel ciccione è stato uno dei fondatori del partito democratico? È c’è chi ancora si stupisce se quel partito è un casino) che se la prende con la “canzonetta antireligiosa” suonata dopo la notte del Bataclan. Perché, dice Adinolfi, “in questo sradicamento del rapporto tra io e Dio c’è la ragione del nostro inferno. Il collasso dell’Europa in questo quarto di secolo è nelle note e a me pare che l’unica salvezza sia nel ritorno alla meravigliosa complessità di Bach relativizzando l’emotiva banalità di Lennon. Salvaguardare la nostra libertà sarà attività complicata e passa dalla relazione con Dio, il resto è solo canzonetta”.
    Naturalmente il Dio in questione è il Dio di Adinolfi, mica quello degli altri. E così siamo passati dal Comunismo all’Islam: cambiano le mode, cambia la lunghezza delle gonne, cambiano i nemici.
    E adesso arriva quest’altro Roberto Pecchioli (sarà mica parente di Ugo di felice memoria?) che ci racconta che “Il culto di John Lennon è sempre vivo, tanto che a New York, capitale di Cosmopoli, un angolo di Central Park noto come Strawberry Fields (campo di fragole), è diventato il luogo del tributo a Imagine, molto più che un brano musicale: un preciso programma esistenziale.” È un po’ che non vado a New York, ma a me sembrava che quell’angolo di Central Park fosse dedicato a Strawberry fields for ever, ma evidentemente qualcosa è cambiato, tu vai a sapere: uno non può allontanarsi un minuto che gli cambiano le dediche come niente.
    Però il nemico è cambiato, e ormai il comunismo è stato sdoganato perfino da Povia, così Imagine diventa “la colonna sonora del presente, il canto globalista mainstream più attuale che mai.”
    “Sono tre i desideri che costituiscono il programma antropologico di Imagine. Il primo è la scomparsa della dimensione spirituale. Immaginate che non ci sia il paradiso, né l’inferno, chiede Lennon, incoraggiando a concepire un mondo senza religione.”
    Adesso, va bene tutto, ma identificare la dimensione spirituale con l’esistenza del paradiso e dell’inferno mi sembra un po’ eccessivo. Ce l’abbiamo la libertà di essere atei, o no?
    “Il secondo punto del programma è la scomparsa delle nazioni e delle appartenenze comuni, idea che si riallaccia alla tradizione internazionalista della sinistra, ma che calza a pennello con i propositi delle multinazionali dall’avidità senza freni. Gli echi di Imagine risuonano nell’aspirazione al Nuovo Ordine Mondiale in cui Stati e governi nazionali perdono terreno a favore delle oligarchie.” Io me lo sono riletto il testo di Imagine, ma le oligarchie non le ho proprio trovate, io ci ho trovato “imagine all the people sharing all the world”, e le oligarchie?
    “La terza aspirazione è «immagina che non ci siano proprietà».” Che, con buona pace del buon Pecchioli, è proprio il contrario di un mondo dominato dalle multinazionali dall’avidità senza freni. “Ahiahiahi, Signor Pecchioli! Lei mi cade proprio sulla proprietà!” avrebbe detto un popolare presentatore della televisione italiana.
    Divertentissima l’accusa di maccartismo rivolta a John Lennon, ma forse il Pecchioli era troppo preso dalle sue elucubrazioni per coglierne la portata. E divertente l’accusa di suonare un “lussuoso pianoforte a coda”. E che cosa doveva suonare un musicista del livello di John Lennon? L'organetto a manovella?
    E per finire, che dire davanti ad affermazioni di questa portata?
    “La falsa rivoluzione della pace e dell’amore incarna oggi il politicamente corretto, imposizione planetaria di un unico modello sociale, comportamentale, antropologico che produce una molteplicità indifferenziata, intercambiabile, seriale: atomi solitari diversamente uguali. Neutralizzando le caratteristiche naturali che costituiscono l’identità di persone e comunità e infine cancellandole, immaginano di costruire il paradiso in terra, seguendo il marketing e la narrativa del potere egemonico. Così il sogno ad uso dell’ingenuità di massa, senza confini né differenze, diventa realtà, ovvero inferno.”
    Solo una cosa “Pecchioli, hai aperto la parentesi? Chiudila!”
    O forse nemmeno quella: Pecchioli non se lo merita Totò.

  14. #14
    Opinionista L'avatar di Spirit
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    La questione è complessa, ma interessante, cerco solo di fare alcune veloci considerazioni, anche se uno scrittore, rivolgendosi a un amico, scrisse che purtroppo non aveva avuto tempo per essere più sintetico...
    - Le considerazioni che si possono fare su un testo come "Imagine" e tante altre opere lennoniane, tipo "Woman is the nigger of the world", "Give peace a chance" vanno a cadere su una problematica generale che mi ha sempre lasciato assai perplesso. Prendiamo le tendenze giovanili anni '60, le comuni, peace & love, il movimento hippy, le droghe come ricerca spirituale, i grandi concerti, le mode colorate ecc.. Tutto ciò fu bollato dal potere (che poi si impossessò del movimento di protesta commercializzandolo) come deteriore "comunismo", ove con la parola "comunismo" si voleva condannare la pura e semplice opposizione. Di fatto non poteva esistere movimento più alternativo al comunismo reale di quello dei giovani sessantottini, soprattutto in America, quando il sistema comunista implica grigiore, repressione della libertà, stato di polizia ecc.. Quello che invece di fatto accadde in Italia fu la trasformazione diffusa in forma alternativa, politicizzata, del movimento giovanile (inutile ricordare Potere Operaio, Lotta continua, i vari partitini maoisti, stalinisti, addirittura nazimaoisti). Nulla a che fare con i bed-in lennoniani. Stucchevoli e ipocriti (e lo dico da ultrafan dei Beatles, Turbociclo ne ebbe l'avatar).

    - Adinolfi ovviamente non ha capito un tubo perché parte da una posizione ultrareligiosa ritenendo che il cattolicesimo sia l'unica fonte di riferimento quando si vuole parlare di Dio. Non arriverebbe mai a capire che i termini "religione" e "spiritualità" possano, e anzi debbano, non coincidere affatto. Ma il messaggio seppure semplicistico di "Imagine" non può essere rimandato ad una tendenza che, sotto il profilo sociale, culturale, economico, di potere reale, si sviluppa molti anni dopo. E qui sarebbe interessante prendere in esame invece, parlando di musica, un altro grande, stucchevolissimo successo di una ventina di anni dopo, cioè "We are the world". Nel caso lo farò, lo faremo insieme, mastico poco la lingua inglese. Già lì potremmo rintracciare alcuni indizi che ci portano su una certa strada...

    - Per il resto, il politicamente corretto oggi sicuramente include parole ipocrite di pace e d' amore, è il nuovo puritanesimo che porta alla massificazione, al pensiero unico, culto della forma avulsa dalla sostanza, quando spesso i comportamenti più gravi vengono ignorati in virtù della pretesa protezione del "diverso" da noi (vedi la persecuzione della donna e degli omosessuali nei paesi islamici). Quello che pure viene ignorato dai cultori del "politically correct" è il conflitto di classe oggi più che mai presente a causa delle sempre più diffuse disparità sociali. Secondo me è proprio questo aspetto del discorso a rendere questa tendenza diffusa sospetta di essere funzionale al capitalismo. Ed è proprio per questo che una VERA sinistra dovrebbe battersi contro l'atteggiamento politico-culturale oggi diffuso, invece di difenderlo.
    Ultima modifica di Spirit; 19-04-2022 alle 21:29
    “Siamo tutti uguali davanti alla legge, ma non davanti agli incaricati di applicarla.”
    (S. Lec)

  15. #15
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    Io sono stata una fanatica di Lennon quando era il "bad boy" dei Beatles, ma poi... Trovo stucchevole e assurda questa santificazione a fasi alterne e quasi stagionale di un uomo in realtà plagiato e diventato la marionetta di una giapponese furba e opportunista. Quando ho iniziato a capire un po' di più di musica, mi sono resa conto che le canzoni targate Lennon-McCatrney migliori di solito erano quelle del secondo...Dopo lo scioglimento del gruppo, Lennon si è trasformato in una specie di santone un po' patetico e molto ipocrita (dotto' ha recepito er messagggio?): secondo me dopo "I am the walrus" non ha prodotto più niente di veramente valido. Il suo incontro con Yoko Ono sul piano artistico è stata una disgrazia per lui stesso e per i Beatles.
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

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