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Discussione: Solzhenitsyn

  1. #1
    Opinionista L'avatar di Spirit
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    Solzhenitsyn

    SPIRITO GREGARIO

    discorso tenuto a Harvard da Solzhenitsyn nel 1978:
    «Anche senza bisogno della censura, in Occidente viene operata una puntigliosa selezione che separa le idee alla moda da quelle che non lo sono, e benché queste ultime non vengano colpite da alcun esplicito divieto, non hanno la possibilità di esprimersi veramente né nella stampa periodica, né in un libro, né da una cattedra universitaria. Lo spirito dei vostri ricercatori è sì libero, giuridicamente, ma in realtà impedito dagli idoli del pensiero alla moda. Senza che ci sia, come all’Est, un’aperta violenza, questa selezione operata dalla moda, questa necessità di conformare ogni cosa a dei modelli standardizzati, impediscono ai pensatori più originali e indipendenti di dare il loro contributo alla vita pubblica e determinano il manifestarsi di un pericoloso spirito gregario che è di ostacolo a qualsiasi sviluppo degno di questo nome».
    (Il respiro della coscienza. Saggi e interventi sulla vera libertà 1967-1974, Jaca Book, 2015).
    dal blog Venisancte spiritus
    “Siamo tutti uguali davanti alla legge, ma non davanti agli incaricati di applicarla.”
    (S. Lec)

  2. #2
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    hai citato un dissidente prigioniero, non libero di dire come la pensava; è lecito supporre che, sotto schiaffo di qualsiasi cosa nell'URSS di Breznev, Solgenitsin potesse anche voler fare il cerchiobottista, visto che una critica all'Occidente gli avrebbe giovato in quella condizione di reclusione;

    comunque, nel merito:
    un'affermazione deve essere sostanziata e spiegata; una cosa come questa è un'assurdità per un filosofo contemporaneo:

    Lo spirito dei vostri ricercatori è sì libero, giuridicamente, ma in realtà impedito dagli idoli del pensiero alla moda

    come dire: sì, gli elettori italiani sono stati liberi di votare o meno Berlusconi, ma in realtà sono stati pilotati dalla moda, dalle tv, ecc... ti ricorda qualcosa ?

    questo tipo di retorica segna lo spartiacque tra culture liberali e culture autoritarie;

    o si aderisce pienamente all'idea che l'individuo è comunque un soggetto a cui va riconosciuta la capacità di autodeterminarsi - salvo limitarlo, se impedisce l'esercizio delle libertà altrui, e su questo si possono commentare le leggi, come si crede, ma su base fattuale: questo è scritto, questo avviene, ecc...

    oppure si delegittima la capacità di autodeterminarsi dell'individuo, e allora io mi sento legittimato a squalificare la tua opinione perché sei impecorito, vittima della moda, delle tv, ecc... che è la filosofia autoritaria e paternalista, di destra e sinistra:

    il popolo - e in questo senso uso il temine in modo proprio, non di classe - è bue; la democrazia è una finzione, e i sapienti e probi - cioè, "noi" - devono commissariarlo; non importa cosa sceglie, visto che noi élite abbiamo deciso di incapacitarlo, in quanto impecorito, ecc...

    la democrazia, quella vera, in effetti dispone di sistemi di frenata assistita per controbilanciare un esercizio poco avvertito delle prerogative democratiche, e questi sistemi sono tipici, anche se in parte diversi da sistema a sistema;

    vedi la sottrazione di determinate materie al referendum; una generazione potrebbe cambiare la legge, esonerarsi dalle tasse e campare a debito scaricando questo sulle generazioni successive, per fare un esempio;
    altri sono i sistemi di mediazione istituzionale che si formano storicamente; rammentavo, a proposito dell'elezione diretta o parlamentare del PdR, che la seconda opzione è tipica di quegli stati nati per unione/annessione di ineguali, come la Germania e l'Italia, e nei quali la storia delle istituzioni ha suggerito di evitare formule suscettibili di esacerbare le fratture;

    è tipico delle mentalità autoritarie svalutare la legge come "forma", quando nella lettera, proprio quella forma, c'è l'unica garanzia possibile:

    si può vincere o perdere un concorso pubblico per mezzo punto, e magari contestare la regolarità del concorso; ma se si contesta la regola del punteggio come tale, allora si entra in un quadro di anarchia e totale soggettivismo, anomia, assenza di legge, cioè la guerra;

    basta saperlo, per non stupirsi delle conseguenze, quando arrivano.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #3
    Opinionista L'avatar di Spirit
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    oppure si delegittima la capacità di autodeterminarsi dell'individuo, e allora io mi sento legittimato a squalificare la tua opinione perché sei impecorito, vittima della moda, delle tv, ecc... che è la filosofia autoritaria e paternalista, di destra e sinistra:



    No, non si può delegittimare. E allora si accetta che in una democrazia indebolita come quella della Repubblica di Weimar, in un periodo di crisi profonda come in QUELLA Germania, venga fuori un uomo acclamato a furor di POPOLO. L'UOMO DELLE SOLUZIONI FACILI, in cui il popolo crede, il popolo LIBERO DI DECIDERE. Sono i rischi del sistema democratico, ma resta il fatto che la democrazia è il peggiore dei sistemi politici, ad eccezione di tutti gli altri. Così parlo sir Winston Churchill.
    “Siamo tutti uguali davanti alla legge, ma non davanti agli incaricati di applicarla.”
    (S. Lec)

  4. #4
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Spirit Visualizza Messaggio
    No, non si può delegittimare. E allora si accetta che in una democrazia indebolita come quella della Repubblica di Weimar, in un periodo di crisi profonda come in QUELLA Germania, venga fuori un uomo acclamato a furor di POPOLO. L'UOMO DELLE SOLUZIONI FACILI, in cui il popolo crede, il popolo LIBERO DI DECIDERE. Sono i rischi del sistema democratico, ma resta il fatto che la democrazia è il peggiore dei sistemi politici, ad eccezione di tutti gli altri. Così parlo sir Winston Churchill.
    beh, visto che citi Churchill, lui era il primo a sostenere che la democrazia non è affatto un sistema che possa essere liberale con chi cerchi di sovvertirla, che è il pensiero di Popper, un liberale;
    però, resta che quel pensiero di Solgenitsin in effetti appartiene ad una cultura autoritaria, benché espresso da n dissidente vittima egli stesso dell'autoritarismo;

    quello che puoi fare, è una contestazione puntuale delle procedure democratiche in termini di disrappresentatività, tenendo conto che nessuna democrazia si atteggia a paradiso della liceità, ma solo a metodo di organizzazione del consenso in modo da regolare i conflitti;
    col che, il lemma sarebbe: scontentare il maggior numero nella misura minore possibile, se non ricordo male, enunciato proprio da Churchill.
    c'� del lardo in Garfagnana

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