Giuda girava e rigirava tra le dita quei maledetti trenta denari sorridendo in un modo strano: era apparentemente soddisfatto ma la profonda ruga che gli percorreva la fronte sembrava dire il contrario.
La notte era fresca, quasi fredda, il cielo sereno rotto da qualche nuvola che velava le stelle.
La luna era all'ultimo quarto, quindi la sua luce poca e soffusa; lui ne era rassicurato: meglio stare nascosto, lontano da quella Gerusalemme diventata, per una notte, la città del diavolo!
"Povero Gesù, chissà che gli faranno… " pensava dentro di sè rimuginando uno strano demone mentale "io ho fatto quello che le scritture prescrivevano o quanto meno, prevedevano.
Se non l'avessi fatto io chi l'avrebbe potuto fare?Uno dei suoi discepoli forse… ma quando mai?
Non ne avrebbero avuto il coraggio neppure se Lui glielo avesse ordinato!
No… nessuno di loro l'avrebbe fatto… "
Mentre questi pensieri gli tormentavano il cuore e la mente, Giuda sentì dei passi leggeri avvicinarsi dietro di sè.
Si voltò preoccupato cercando di vedere bene nel buio la persona di cui intravvedeva solo la vaga sagoma.
Poi… una voce… la sua voce:"Giuda, che fai qui tutto solo?"
L'uomo trasalì e cominciò a tremare per la paura, cercò di nascondersi raggomitolandosi ma una mano conosciuta si posò sulla sua testa.
"Giuda… guardami… sono io… non aver timore!"
"Com' è possibile che tu… non posso credere che… ti hanno arrestato 4 ore fa, non potresti essere qui, no, non… "
"Ascolta Giuda, io posso essere dappertutto in ogni momento, per me, ora, essere sotto i colpi di frusta, stare qui con te o parlare con mio Padre nei Cieli sarebbe la stessa medesima cosa!"
"Maestro… come posso credere a quello che dici?Non hai l'aspetto che avevi, sembri un altro, forse mi stai mentendo!"
Il giovane che lo guardava sorrise paziente poi gli disse:" Ascoltami Giuda, io non sono di questo mondo e non sono neppure di nessuno dei mondi che tu vedi stanotte splendere nel cielo.
Io non ho un corpo, se non questo o altri che posso generare quando voglio, quello che per voi è d'obbligo per me non lo è!
Il tempo, lo spazio… guarda le mie mani!"
Giuda gettò uno sguardo sospettoso a quanto il giovane gli mostrava: mani ferite, squarciate, sanguinanti…
"Mio Dio… " mormorò incredulo "ma che sta succedendo?"
"Niente di cui tu debba avere paura Giuda.Ti sto mostrando come saranno le mie mani una volta che sarò deposto dalla croce!"
"Maestro… tu sei qui, non sei ancora morto,non ti hanno ancora inchiodato ai legni… "
"Alzati Giuda, bisogna che io ti spieghi un bel po' di cose.Non ti lascerò qui roso dal verme della colpa, finiresti male.Gli altri si sono momentaneamente divisi ma si ricongiungeranno.Tu, invece, resteresti solo e qualcuno potrebbe anche pensare di ucciderti per cancellare le trame del sinedrio.Vieni con me!"
L' uomo si levò lentamente in piedi tremando sulle gambe malferme e fece qualche passo rischiando di cadere, quindi Gesù lo prese fortemente sotto braccio
e, rincuorandolo, si avviò con lui verso la pianura.