Risultati da 1 a 8 di 8

Discussione: Svizzera nella Nato:un brutto segnale

Visualizzazione Ibrida

Messaggio precedente Messaggio precedente   Nuovo messaggio Nuovo messaggio
  1. #1
    Opinionista
    Data Registrazione
    30/03/22
    Messaggi
    57
    io ho un'amica russa di San Pietroburgo.
    Da quel che mi dice,la vita in Russia non è molto diversa da quella europea.Secondo lei Putin ha governato normalmente senza eccessi dittatoriali mentre il vero problema,erano e sono i miliardari mafiosi e non che tessono una ragnatela di poteri.
    San Pietroburgo secondo lei è una bella città e vi si vive bene.
    Lei è in Svizzera in visita alla sorella ed è felice di tornare in Russia.La Svizzera,secondo lei,è come un orologio senza cuore,che ama più gli stranieri da usare che gli "indigeni".
    Infine,lei,politicamente di sinistra,pensa che la destra svizzera sia la peggiore d'Europa: populista,qualunquista,
    egoista e di mentalità piccolo borghese pur essendo Blocker,il leader,un milionario accodato alla finanza.
    Quella ragazza ha una cultura notevole e,da quel che mi dice,le scuole,in Russia,educano bene e la gente sa parlare di cose che in Europa sono latitanti.
    A parte il fatto che è una bella donna,è pure bene educata e sveglia.
    Al vederla confrontata con le donne locali,sembra un'aliena.

  2. #2
    Opinionista L'avatar di axeUgene
    Data Registrazione
    17/04/10
    Località
    sotto una quercia nana in zona Porta Genova
    Messaggi
    21,046
    Citazione Originariamente Scritto da acquarosa Visualizza Messaggio
    io ho un'amica russa di San Pietroburgo.
    Da quel che mi dice,la vita in Russia non è molto diversa da quella europea.Secondo lei Putin ha governato normalmente senza eccessi dittatoriali mentre il vero problema,erano e sono i miliardari mafiosi e non che tessono una ragnatela di poteri.
    San Pietroburgo secondo lei è una bella città e vi si vive bene.
    beh, certo che le élites vivono bene, e come da noi, rinnegano quelli che fanno il lavoro sporco, i mafiosi;

    il problema della Russia - come dell'Iran e delle monarchie del Golfo - è che si tratta di un paese che vive di rendite da risorse naturali, e non di produzione; che significa ?

    significa che le rendite, per forza di cose, devono essere gestite da un potere di tipo burocratico/dinastico/aristocratico; prima zar e boiardi, poi la nomenklatura sovietica, ora quella putinesca; queste burocrazie hanno il grande potere di concedere le concessioni/terre, in cambio di fedeltà, ma sono perfettamente intercambiabili, e quindi diventano paranoiche, satrapiche;

    nell'età dell'Illuminismo, le vecchie aristocrazie europee hanno iniziato a cooptare al potere i borghesi - dapprima in Inghilterra e Olanda - per sfruttare le potenzialità commerciali e produttive di quella classe; questo patto era tranquillizzante per le aristocrazie, che con i borghesi al potere non avrebbero perso nulla, ma guadagnato, potendo investire nelle imprese coloniali o nell'industria nascente; questa cooptazione politica dei ceti emergenti garantiva anche una relativa pace sociale;
    in Francia il processo è stato abortito nell'età del re sole, e dopo alcuni decenni c'è stata la rivoluzione;

    in Russia non si è mai formata una borghesia analoga, quindi un ceto sicuro di conservare un potere economico stabile per generazioni, grazie alla proprietà e alla rete di competenze e relazioni, vantaggi competitivi, ecc...
    perciò, il modello di potere è rimato quello di élites la cui competenza - fungibile - è solo quella di esercitare un monopolio della forza con cui distribuire privilegi a pochi, oggi gli oligarchi;
    la società della rendita, siccome non produce niente, non ha nemmeno alcuna necessità di mobilitare le capacità delle persone e di motivarle ad inventare prodotti, tecnologie, innovazione, ecc...
    anzi, le élites al potere sono intrinsecamente ostili a qualsiasi ceto emergente che sviluppi competenze e iniziativa, ambizione o dinamismo, perché questi ceti sarebbero candidati naturali a contendere il potere;
    perciò, fatalmente queste società della rendita generano modelli satrapisti di potere - quando c'è un avvicendamento, tutto l'entourage del satrapo fa una brutta fine, torna nell'ombra o viene eliminato - e anche reazionari e tradizionalisti, ostili alle libertà civili e alla mobilità sociale, all'emancipazione femminile, ecc...

    le dichiarazioni del patriarca Kirill sulla "guerra giusta" contro l'Occidente dei gay Pride sono, mutatis mutandis, la stessa cosa della retorica degli ayatollah iraniani contro il satana occidentale, maturate in un modello di potere e autorità analogamente tradizionalista;

    queste dittature di tipo feudal-satrapico sono intrinsecamente accumulatori di tensioni sociali interne, perché consumano ricchezza invece di produrla; la Russia investe una quota spaventosa del PIL in armamenti, e pure questa guerra non arricchisce i russi in nessun modo, ma li impoverisce;

    così si genera un circolo vizioso: più il sistema si deprime, più il dittatore deve alzare la posta per imporre il consenso, e più il paese si impoverisce, fino all'implosione, che è la tipica modalità russa; imploso il sistema nel 17, imploso dopo l'89, e avviato all'implosione di nuovo, proprio perché non esiste una classe produttiva borghese che assicuri una continuità di visioni, relazioni politiche ed economiche, i fattori di stabilizzazione delle democrazie occidentali;

    l'opinione pubblica si divide su questioni morali, importanti ma che aiutano poco a capire il punto: l'aggressore, l'aggredito, l'Occidente ipocrita, gli amerikani cinici, ecc...
    ma il vero punto che dovrebbe risultare ovvio è l'anomalia di una superpotenza nucleare che arriva a scombussolare gli equilibri mondiali come un piccione sulla scacchiera che butta giù tutti i pezzi;
    la Cina è una potenza espansionista, ma persegue un obiettivo razionale: vuole avere accesso alle materie prime per produrre e commerciare, arricchire progressivamente la sua popolazione, e generare consenso; questo obiettivo è negoziabile, perché gli interlocutori/avversari dei cinesi sono anche i consumatori di quei beni o i produttori dei brevetti;
    il caso russo è molto diverso, perché l'obiettivo di Putin è anacronistico, e si pone al di fuori di ogni logica di sistema e di reali remunerazioni; finché si trattava di guerre locali contro nazionalismi eccentrici, il sistema internazionale registrava la "normalità";

    in questo caso c'è il tentativo di punire un intero popolo per una sua scelta epocale di identità, che è una cosa impossibile e insensata, che non prospetta nemmeno alcun vantaggio per la popolazione russa stessa.
    c'� del lardo in Garfagnana

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato