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Discussione: Svizzera nella Nato:un brutto segnale

  1. #1
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    Svizzera nella Nato:un brutto segnale

    Leggo oggi:
    https://www.liberoquotidiano.it/news...r-arrivare.amp

    Io apprezzo una sana neutralità vs guerre locali e mondiali, non è vigliaccheria ma l'unico modo per
    stare fuori dalla pazzia degli altri.
    Ora, se la Svizzera fa questo passo, la storia cambia in peggio.
    Però, essendo di nascita svizzero e conoscendo la Svizzera, penso che il popolo non accetterà la cosa molto facilmente.
    Prevedo un 51% di si ma forse mi sbaglio.

  2. #2
    Opinionista L'avatar di Spirit
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    Lo fanno per evitare la guerra e non si accorgono che in questo modo la avvicinano. A meno che in Russia la situazione non cambi del tutto, a meno che Biden non debba cercarsi una badante...
    “Siamo tutti uguali davanti alla legge, ma non davanti agli incaricati di applicarla.”
    (S. Lec)

  3. #3
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    ciao, io penso che il popolo svizzero non sia molto d'accordo, gli Svizzeri sono fossili di ovini, non cambiano mai, seccano e basta.
    Quindi vengono riciclati da "Troni,potestà e dominazioni" come zombie.

  4. #4
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Spirit Visualizza Messaggio
    Lo fanno per evitare la guerra e non si accorgono che in questo modo la avvicinano. A meno che in Russia la situazione non cambi del tutto, a meno che Biden non debba cercarsi una badante...
    dipende che intendi per "pace"; se si tratta di un accumulo di tensioni di cui si rinvia la risoluzione hai solo differito la guerra, probabilmente ampliandone la portata;
    la pace si può fondare solo sulla giustizia, una condizione sostenibile;
    nel caso attuale c'è la pretesa insostenibile di stabilire il destino di un popolo intero contro la sua volontà, senza termini di mediazione, sia da parte dell'aggressore, sia da parte di certi orsacchiotti da salotto che pensano di poter giocare una nazione intera come una carta del Risiko;

    per gli ucraini - e nella percezione di qualsiasi occidentale, svizzeri inclusi - arrendersi è come se a te o a qualcuno ancora più giovane nel 1979 o 89 avessero prospettato di tornare nell'Italia del 1939, istituzioni e costumi sociali inclusi; prendi un 20enne del 1987, che guarda le tv di Berlusconi, le ballerine ignude, le vetrine piene dei negozi, la discoteca e le vacanze a Ibiza, la libertà sessuale, e gli imponi le adunate, il manganello, i gerarchi, gli 8 milioni di baionette, le guerre di conquista nel gelo con le scarpe di cartone, la famiglia di papa Pacelli;
    non è la stessa cosa che dirimere una vertenza di confine e tutela di minoranze; lo capisci che su una cosa del genere non hai alcuna prospettiva di pace, nemmeno se ti illudi di poter svendere gli ucraini ?
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #5
    Opinionista L'avatar di Spirit
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    Bisognerebbe sapere come si vive in Russia, per poi giudicare. Il consenso dato da 20 anni a Putin, ad esempio, ha solide basi, oppure si regge su imposizioni? E nel caso, di che tipo? Questa è una base di partenza imprescindibile, altrimenti si dà solo fiato all'aria. Così pensa chiunque sia contrario ad ogni dittatura, sia evidente che nascosta.
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    (S. Lec)

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Spirit Visualizza Messaggio
    Bisognerebbe sapere come si vive in Russia, per poi giudicare. Il consenso dato da 20 anni a Putin, ad esempio, ha solide basi, oppure si regge su imposizioni? E nel caso, di che tipo? Questa è una base di partenza imprescindibile, altrimenti si dà solo fiato all'aria. Così pensa chiunque sia contrario ad ogni dittatura, sia evidente che nascosta.
    solide basi, quando si parla di una dittatura, è una parola grossa; se ci pensi un momento, la ragion d'essere di ogni dittatura è esattamente che altrimenti il dissenso prevarrebbe; altrimenti, perché usare la forza, avvelenare giornalisti, oppositori, ecc..?

    poi, la Russia è un paese immenso, fatto di popoli e realtà diversissime;
    però il potere è gestito da gente europea, abituata oramai da 30 anni a girare dappertutto, frequentare e imparentarsi con occidentali; se sono agiati - cioè, potenti - sono a casa in Sardegna, Costa azzurra, Londra, Parigi, NY...

    mo', è vero che in Siberia le cose sono parecchio diverse; ma è difficile che cricche di apparato come quella di Putin possano tenere imprigionata quella gente troppo a lungo; anche, e soprattutto, per un motivo che tu e molti altri continuate a sottovalutare:

    questa impresa dell'invasione dell'Ucraina davvero non produce nessun saldo di ricchezza, nemmeno per le élites russe, e nemmeno gli dovesse riuscire di ottenere qualcosa per un po'; il prezzo da pagare sarebbe enormemente superiore per un paese come quello;
    Putin ha azzardato ai suoi: adesso vi faccio vedere: mettiamo i puntini sulle "i con l'Occidente e la Russia tornerà importante !
    quelli lo hanno lasciato fare, convinti che avesse fatto decorosamente i suoi conti;

    adesso scoprono che troppe cose sono andate storte, senza che nemmeno gli occidentali si siano spesi più di tanto; e sentono puzza di cetriolo in arrivo, nel posteriore loro;
    i nostri filosofi pacifisti straparlano di negoziati, di cedimenti, dicono agli ucraini quello che dovrebbero fare per il bene nostro, che andiamo incontro al gran caldo e ci servono i condizionatori; gli strateghi, quelli veri, hanno fatto il calcolo per cui nessuna potenza e establishment può permettersi guerre e isolamento senza una vera remunerazione strategica, quella sì negoziabile;
    questo stronzo di Putin si è messo in testa di riportare l'orologio della storia indietro di mezzo secolo, per una fisima tutta sua, che in effetti non è in grado di produrre nessun vantaggio reale di potenza, perché quella russa è solo fine a sé stessa; una delle poche cose corrette che ho sentito dire a Orsini, che la Russia non può ambire allo status di grande potenza, perché ha solo armi; ma non ha economia - un PIL ridicolo, pari a quello spagnolo - né demografia, in calo e funzionale proprio ad un'economia povera, introflessa;
    l'immagine che mi viene in mente è quella di uno che viva di una piccola rendita con famiglia a carico in un appartamentino, che spenda una fortuna per comprarsi una Ferrari, ma poi non abbia i soldi per metterci la benzina e spende tutto per tenerla in garage, e per questo rinuncia alle vacanze, alla pizza, al cinema e a mandare i figli all'università.
    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #7
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    io ho un'amica russa di San Pietroburgo.
    Da quel che mi dice,la vita in Russia non è molto diversa da quella europea.Secondo lei Putin ha governato normalmente senza eccessi dittatoriali mentre il vero problema,erano e sono i miliardari mafiosi e non che tessono una ragnatela di poteri.
    San Pietroburgo secondo lei è una bella città e vi si vive bene.
    Lei è in Svizzera in visita alla sorella ed è felice di tornare in Russia.La Svizzera,secondo lei,è come un orologio senza cuore,che ama più gli stranieri da usare che gli "indigeni".
    Infine,lei,politicamente di sinistra,pensa che la destra svizzera sia la peggiore d'Europa: populista,qualunquista,
    egoista e di mentalità piccolo borghese pur essendo Blocker,il leader,un milionario accodato alla finanza.
    Quella ragazza ha una cultura notevole e,da quel che mi dice,le scuole,in Russia,educano bene e la gente sa parlare di cose che in Europa sono latitanti.
    A parte il fatto che è una bella donna,è pure bene educata e sveglia.
    Al vederla confrontata con le donne locali,sembra un'aliena.

  8. #8
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da acquarosa Visualizza Messaggio
    io ho un'amica russa di San Pietroburgo.
    Da quel che mi dice,la vita in Russia non è molto diversa da quella europea.Secondo lei Putin ha governato normalmente senza eccessi dittatoriali mentre il vero problema,erano e sono i miliardari mafiosi e non che tessono una ragnatela di poteri.
    San Pietroburgo secondo lei è una bella città e vi si vive bene.
    beh, certo che le élites vivono bene, e come da noi, rinnegano quelli che fanno il lavoro sporco, i mafiosi;

    il problema della Russia - come dell'Iran e delle monarchie del Golfo - è che si tratta di un paese che vive di rendite da risorse naturali, e non di produzione; che significa ?

    significa che le rendite, per forza di cose, devono essere gestite da un potere di tipo burocratico/dinastico/aristocratico; prima zar e boiardi, poi la nomenklatura sovietica, ora quella putinesca; queste burocrazie hanno il grande potere di concedere le concessioni/terre, in cambio di fedeltà, ma sono perfettamente intercambiabili, e quindi diventano paranoiche, satrapiche;

    nell'età dell'Illuminismo, le vecchie aristocrazie europee hanno iniziato a cooptare al potere i borghesi - dapprima in Inghilterra e Olanda - per sfruttare le potenzialità commerciali e produttive di quella classe; questo patto era tranquillizzante per le aristocrazie, che con i borghesi al potere non avrebbero perso nulla, ma guadagnato, potendo investire nelle imprese coloniali o nell'industria nascente; questa cooptazione politica dei ceti emergenti garantiva anche una relativa pace sociale;
    in Francia il processo è stato abortito nell'età del re sole, e dopo alcuni decenni c'è stata la rivoluzione;

    in Russia non si è mai formata una borghesia analoga, quindi un ceto sicuro di conservare un potere economico stabile per generazioni, grazie alla proprietà e alla rete di competenze e relazioni, vantaggi competitivi, ecc...
    perciò, il modello di potere è rimato quello di élites la cui competenza - fungibile - è solo quella di esercitare un monopolio della forza con cui distribuire privilegi a pochi, oggi gli oligarchi;
    la società della rendita, siccome non produce niente, non ha nemmeno alcuna necessità di mobilitare le capacità delle persone e di motivarle ad inventare prodotti, tecnologie, innovazione, ecc...
    anzi, le élites al potere sono intrinsecamente ostili a qualsiasi ceto emergente che sviluppi competenze e iniziativa, ambizione o dinamismo, perché questi ceti sarebbero candidati naturali a contendere il potere;
    perciò, fatalmente queste società della rendita generano modelli satrapisti di potere - quando c'è un avvicendamento, tutto l'entourage del satrapo fa una brutta fine, torna nell'ombra o viene eliminato - e anche reazionari e tradizionalisti, ostili alle libertà civili e alla mobilità sociale, all'emancipazione femminile, ecc...

    le dichiarazioni del patriarca Kirill sulla "guerra giusta" contro l'Occidente dei gay Pride sono, mutatis mutandis, la stessa cosa della retorica degli ayatollah iraniani contro il satana occidentale, maturate in un modello di potere e autorità analogamente tradizionalista;

    queste dittature di tipo feudal-satrapico sono intrinsecamente accumulatori di tensioni sociali interne, perché consumano ricchezza invece di produrla; la Russia investe una quota spaventosa del PIL in armamenti, e pure questa guerra non arricchisce i russi in nessun modo, ma li impoverisce;

    così si genera un circolo vizioso: più il sistema si deprime, più il dittatore deve alzare la posta per imporre il consenso, e più il paese si impoverisce, fino all'implosione, che è la tipica modalità russa; imploso il sistema nel 17, imploso dopo l'89, e avviato all'implosione di nuovo, proprio perché non esiste una classe produttiva borghese che assicuri una continuità di visioni, relazioni politiche ed economiche, i fattori di stabilizzazione delle democrazie occidentali;

    l'opinione pubblica si divide su questioni morali, importanti ma che aiutano poco a capire il punto: l'aggressore, l'aggredito, l'Occidente ipocrita, gli amerikani cinici, ecc...
    ma il vero punto che dovrebbe risultare ovvio è l'anomalia di una superpotenza nucleare che arriva a scombussolare gli equilibri mondiali come un piccione sulla scacchiera che butta giù tutti i pezzi;
    la Cina è una potenza espansionista, ma persegue un obiettivo razionale: vuole avere accesso alle materie prime per produrre e commerciare, arricchire progressivamente la sua popolazione, e generare consenso; questo obiettivo è negoziabile, perché gli interlocutori/avversari dei cinesi sono anche i consumatori di quei beni o i produttori dei brevetti;
    il caso russo è molto diverso, perché l'obiettivo di Putin è anacronistico, e si pone al di fuori di ogni logica di sistema e di reali remunerazioni; finché si trattava di guerre locali contro nazionalismi eccentrici, il sistema internazionale registrava la "normalità";

    in questo caso c'è il tentativo di punire un intero popolo per una sua scelta epocale di identità, che è una cosa impossibile e insensata, che non prospetta nemmeno alcun vantaggio per la popolazione russa stessa.
    c'� del lardo in Garfagnana

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