Non credo, sono solo diverse visioni o fini della vita che comportano azioni diverse per il perseguimento di un opera comune, considerato che siamo diversi miliardi di teste, anche se molte delle quali sono assenti o portatori d'acqua.
Dopo aver letto un pochino dell' Aristotele, gentilmente offerto da Rdc, mi chiedo se esista al presente un bene comune terrestre, intendendo, nel fine, anche la possibilità e l'autorità di realizzarlo attraverso azioni implicite al fine stesso.
Se prima c'era il bene della città da anteporre al bene dei singoli cittadini ora credo ci sia il bene della terra con tutto ciò che contiene da anteporre al bene dei singoli stati.
Quindi, detto ciò, credo venga spontaneo capire e cercare di anteporre al bene dei singoli stati il bene complessivo, comune a credenti e non credenti.
Sarebbe assai doloroso scivolare nel menefreghismo in quanto tutti, chi più e chi meno, ne siamo coinvolti.