Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
La fede in un Dio onniscente e misericordioso contrasta con il libero arbitrio dell’uomo e con le sofferenze dell’umanità?
dipende da come organizzi quella teologia;
certo che, logicamente, se postuli un Creatore onnisciente - che, quindi, conosce ogni azione umana e ogni accadimento futuro prima di aver creato ogni essere - è un po' difficile sostenere il libero arbitro;
puoi considerarla solo una mia opinione, ma c'è il fatto poco trascurabile che mezza Cristianità 5 secoli fa se n'è andata, anche su questo punto;

Non sarà forse perché vogliamo far entrare Dio nella nostra logica per toglierlo più facilmente dalla nostra vita?
non faccio processi alle intenzioni e ai pensieri altrui, se non li conosco;

il problema sarebbe che se non si è in grado di far entrare Dio nella propria logica, nemmeno si dovrebbe postulare una Sua volontà intellegibile; in questo caso, significherebbe dire: io so qual è la volontà divina, ma tu no, non puoi capire, e quindi obbedisci;

Non sarà forse perché il suo Regno non è di questo mondo?
Non sarà forse perché Dio non va contro le leggi fisiche e chimiche di ciò che Lui stesso ha creato?
Non sarà forse perché Dio non deve rendere conto all’uomo di ciò che fa?
su questo potrei teoreticamente essere d'accordo;

ma questo esclude proprio quel libero arbitrio, e una corrispettiva remunerazione; se Dio non deve rendere conto, nemmeno si può "pretendere" una giustizia remunerativa, del tipo: ho obbedito, perciò sarò salvato... con la conseguenza che il destino umano è esattamente svincolato dalle proprie scelte, e pertanto quel libero arbitrio non ha senso, mentre lo ha una predestinazione e il servo arbitrio;

i ragionamenti su queste cose richiedono un certo rigore logico, e consentono poco le parole in libertà;

Non sarà forse perché l’importanza che diamo al corpo è per Dio irrilevante in confronto all’importanza dello spirito?
Sono domande a cui ognuno può dare la sua risposta e regolarsi di conseguenza.
appunto; io non mi permetto di contestare le opinioni altrui;

Certo per chi non vuol credere tutto può essere demolito dalla logica dei ragionamenti umani. Se Dio è fuori dai pensieri dell’uomo è facile trovare un modo razionale per escluderlo .Il credente rimane spiazzato perché si basa sulla fede che spesso va fuori dal razionale umano. Prendo atto che il discorso sulla difesa delle proprie idee vale anche nella direzione contraria ed è un diritto del non credente. Nella fede non ci sono formule magiche o certezze dimostrabili:tutto dipende dalle disposizioni interiori della persona .Per fortuna ai nostri tempi nessuno impone niente a nessuno
eh, insomma... non è proprio così; non c'è - ordinariamente - questa simmetria che vedi;

io non impongo, né cerco di perseguire un fine sociale che limita al credente di vivere la sua fede;

nel caso delle due maggiori fedi testamentarie, al contrario, le istituzioni religiose perseguono attivamente la creazione di una società che impone come leggi le loro dottrine, anche a chi non le condivida; la questione della disponibilità del proprio fine-vita è illuminante:

un cattolico può lasciare la decisione al suo dio; un non credente o diversamente credente, no, e viene ostacolato da altri che dispongono al posto suo e lo fanno in nome della propria fede;
tu fossi stata nelle Torri gemelle, o alla stazione di Atocha o altrove, ti saresti trovata alla mercé della fede di un credente, tanto genuino da sacrificare persino la sua stessa vita; non si parla di secoli fa, ma di oggi.