Parto da quanto stavo discutendo con Arcobaleno nel topic "Togli di mezzo", visto che eravamo off-topic.

Per chi se lo fosse perso farò un piccolo riassunto:

Tutto comincia da un'affermazione di Arcobaleno, il quale sostiene di aver osservato un sensibile calo delle morti da covid con cadenze settimanali precise, durante le domeniche (cosa di fatto controintuitiva, se si considera che il personale medico nei fine settimana, come tutti, è meno presente sul luogo di lavoro), per lui non ci sono dubbi, tale flessione dipende dal fatto che la domenica è il giorno dedicato alla celebrazione di Dio, ergo con questo sottile stratagemma Dio stesso sta facendo presente agli uomini che c'è.
La mia reazione è stata di scetticismo, ma ho comunque voluto verificare a campione (avrei voluto raccogliere tutti i dati e verificare l'andamento dei due anni completi, ma è praticamente impossibile trovare questi dati in formati adatti senza eseguire un data mining manuale o tramite qualche programmino di scraping che non avevo voglia di mettere insieme), ammetto che partivo dal proposito di smentire quanto era stato detto, ma in effetti nei mesi che ho controllato, ho dovuti ammettere che l'osservazione era valida.

Benché io sia lontanissimo dal poter pensare che questo fatto possa avere una spiegazione sovrannaturale (affermazioni straordinarie richiedono dimostrazioni straordinarie [cit.]) ho trovato comunque questa cosa interessante. Non mi dilungo sulle possibili spiegazioni alternative che mi sono dato, vorrei prima trovare qualche possibile sistema per demolire o corroborare le possibili tesi che ho avanzato, perciò mi vorrei concentrare su una sola che di fatto accoglie, pur snaturandola, la tesi di Arcobaleno stesso e che potrebbe in effetti essere una concausa che, tra altre, potrebbe spiegare il fenomeno.

L'Italia è un paese mediamente credente, molte sono le persone sinceramente convinte che Dio abbia un ruolo attivo nelle loro vite, in quest'ottica trovo che non sia peregrino pensare che una persona ammalata e sofferente possa trovare conforto nella preghiera, sia la sua stessa sia quella che ritiene che i suoi familiari gli stiano dedicando durante una celebrazione. Questo conforto potrebbe tradursi in una relativa serenità e innescare un effetto pacebo.

Per dare respiro alla discussione (alla fine il punto di partenza di per se è interessante, ma non c'è molto margine per discutere, si possono fare mille ipotesi e illazioni, ma c'è poca ciccia) aggiungo che è abbastanza fattuale che per i credenti la preghiera sia in veramente un momento di introspezione e raccoglimento che possono essere d'aiuto a controllare l'ansia (la cosa è evidente se si pensa ai mantra indiani, cantilene ripetitive che inducono uno stato di leggera autoipnosi, per gli occidentali resta il rosario, che circa è la stessa cosa), in tal senso la preghiera ha plausibilmente degli effetti concreti, ma mi risulta anche che siano stati condotti studi sugli effetti di celebrazioni religiose collettive sulla salute di alcuni pazienti, e, come prevedibile, il risultato è stata la possibilità di avere un effetto placebo per i pazienti che erano stati informati che qualcuno pregava per loro (a prescindere dal fatto che fosse vero o che facessero parte del gruppo di controllo), invece nessun effetto riscontrato in quei pazienti inconsapevoli (come sopra a prescindere dal gruppo).

Voi pregate? Vi fa stare meglio? Avete qualche aneddoto chevi ha convinto che la preghiera abbia un effetto sulla realtà o pensate che certe esternazioni altro non siano che formulette magiche degne del peggior stereotipo del medioevo e non dovrebbero trovare spazio nella contemporaneità?