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Risultati da 1 a 15 di 50

Discussione: paura della morte

  1. #1
    L'avatar di dietrologo
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    paura della morte




    E' naturale aver paura della morte; tutti temiamo di perdere la nostra identità così per come ci sentiamo d'essere.


    su questo, per esempio, la Chiesa cattolica fonda la sua concezione della “resurrezione della carne”, per cui, alla fine dei tempi, il Cristo ci farà risorgere con il nostro corpo fisico trasfigurato, per vivere l’eternità nella gloria del cieli.


    così anche i Testimoni di Geova, che si prospettano un’esistenza idilliaca in un Terra diventata un paradiso e governata dallo stesso Gesù.


    dunque molte altre religioni e filosofie spiritualistiche, tendono a presentare la verità della sopravvivenza presentandola sempre come un’esaltazione del mondo materiale e dell’individualità umana.


    è come dire a un bambino che da grande farà le stesse cose, ma che si divertirà di più.... voi che ne pensate ?

  2. #2
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Vivremo IN PIENEZZA l'Amore, la Giustizia, la Fraternità, la Comunione col Prossimo e con Dio, Michele: altro che "divertirsi un po' di più".
    amate i vostri nemici

  3. #3
    L'avatar di dietrologo
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Vivremo IN PIENEZZA l'Amore, la Giustizia, la Fraternità, la Comunione col Prossimo e con Dio, Michele: altro che "divertirsi un po' di più".
    tanto tantissimo allora , ma paura della morte non dovrebbe sussistere in questo caso e nemmeno piangere il defunto ma godere per ciò gli accadrà

  4. #4
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Citazione Originariamente Scritto da dietrologo Visualizza Messaggio
    tanto tantissimo allora , ma paura della morte non dovrebbe sussistere in questo caso e nemmeno piangere il defunto ma godere per ciò gli accadrà
    Io credo che tutti come nel resto del regno animale siamo istintivamente legati alla sopravvivenza e facciamo di tutto per sopravvivere.
    La paura della morte.... paura della fine, sappiamo cosa lasciamo ma non cosa troveremo, nessuno ha la certezza se ci sarà o non ci sarà qualcosa oltre la vita, anche i credenti altrimenti secondo me non dovrebbero aver paura della morte, l' accoglierebbero con gioia o semplicemente si abbandonerebbero accettando la fine senza troppi patemi, felici della fine di un ciclo, della vita su questa terra.
    Perchè si piange il defunto? Per attaccamento, perchè la morte è separazione, non potremo più godere della sua presenza fisica, a prescindere da cosa si crede, quindi il dolore.
    In effetti chi crede in un aldilà dovrebbe invece essere felice, la morte fisica dovrebbe essere l' inizio di una vita migliore altrove per il defunto invece succede il contrario.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  5. #5
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Se non si possiede il dono della Fede, la Morte ci appare come un assurdo non senso. Se lo si possiede, diventa Sorella: il ponte che ci porta al Cielo!

    Quando un congiunto, un parente o un amico ci lascia, la nostra natura terrena ne soffre e piange. Solo la Fede ci dice trattarsi di un distacco momentaneo.... parziale.... provvisorio....

    "Se abbiamo avuto Fede in Gesù Cristo solo per questo mondo, siamo da compiangere più di tutti gli uomini! Ora invece Cristo è risorto; primizia di coloro che sono morti"

    1.Corinzi, 15
    amate i vostri nemici

  6. #6
    L'avatar di dietrologo
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    cosa si prova al momento della morte o pochi secondi prima?

    indubbiamente esistono morti precedute da intensi dolori o paure come altre vissute in pace e serenità.
    ma il momento della morte, quell'attimo così temuto, come è?

    in un brano dal libro "la vita oltre la vita" edizioni Mondadori, in cui Moody, un medico ricercatore, ha raccolto centinaia di casi di persone che hanno vissuto il trauma della morte e sono state riprese attraverso rianimazioni o simili.


    " molti descrivono sensazioni estremamente piacevoli conosciute nelle fasi iniziali della loro esperienza. Dopo una grave ferita alla testa un uomo non dava più segni di vita.
    Nel momento in cui ho subito la ferita ho provato un dolore lancinante, ma poi è svanito. Mi pareva di nuotare in uno spazio buio. Il giorno era freddissimo, eppure, mentre ero in quello spazio, sentivo soltanto calore e un immenso senso di benessere quale non ho provato mai... Ricordo di aver pensato: « Devo essere morto ».
    Una donna, tornata in vita dopo un attacco cardiaco, osserva:
    Cominciai a provare sentimenti meravigliosi. Non sentivo altro che pace, benessere, agio: quiete insomma. Tutte le preoccupazioni erano finite e ho pensato: «Come mi sento tranquilla e in pace, e non soffro affatto ».
    E ancora:
    Provavo semplicemente un profondo, gradevole senso di solitudine e di pace... Era bello e avvertivo una tale quiete mentale.
    Un giovane, « morto » in seguito alle ferite riportate nel Vietnam, dice di aver provato, mentre veniva colpito.
    Una profonda sensazione di sollievo. Non avvertivo dolore e non mi sono sentito mai tanto rilassato. Ero a mio agio e tutto andava bene.
    La galleria buia
    Spesso, alla sensazione sonora, si accompagna quella di percorrere rapidamente e forzosamente uno spazio buio. Termini diversi vengono usati per definirlo: cantina, pozzo, canale, recinto, galleria, gola, vuoto, tubo, valle, cilindro; ma benchè la terminologia cambi è chiaro che le diverse persone cercano di esprimere una stessa idea. Esaminiamo ora due resoconti nei quali prevale il concetto della « galleria ».
    Mi è successo quando ero un bambino - un bambino di nove anni. Ventisette anni fa, ma è stata una cosa tanto sconvolgente che non l'ho mai dimenticata. Un pomeriggio mi sentii malissimo e mi portarono in fretta e furia al più vicino ospedale. Al mio arrivo decisero di anestetizzarmi, ma non so perché, ero troppo piccolo.
    A quell'epoca usavano l'etere. Me lo somministrarono mettendomi un panno sul viso e, quando lo fecero, come mi dissero in seguito, il cuore cessò di battere.
    Allora non sapevo che questo era quanto mi era successo, ma nel momento in cui accadde fu una vera esperienza. Per prima cosa lo descrivo proprio come l'ho provato allora - sentii un suono squillante: brrrrnnnng-brrrrnnnng-brrrrnnnng, un suono molto ritmato.
    Poi mi sono trovato a muovermi in quel - questo le sembrerà strano in quello spazio lungo e buio. Sembrava un canale sotterraneo o qualcosa del genere. Non riesco a descriverglielo. Mi spostavo, sempre al ritmo di quel suono, di quel suono metallico.
    Un'altra persona afferma:
    Ho avuto una gravissima reazione allergica a un anestetico, e mi è mancato il respiro. La prima cosa che mi accadde - fu tutto molto veloce - fu che mi trovai in un vuoto scuro, nero, a una velocità supersonica. Immagino lo si possa definire una galleria. Mi sembrava di andare sulle montagne russe in un Luna Park, mentre percorrevo quella galleria a velocità pazza.
    Città di luce
    In La vita oltre la vita ho dichiarato di non essermi imbattuto in casi in cui venisse descritto un « paradiso »: quanto meno non secondo una certa immagine tradizionale. Tuttavia, ora ho parlato con numerosi individui i quali affermano di aver intravisto altri regni che potrebbero venir chiamati « celesti ». Mi pare interessante che in molte narrazioni si trovi una definizione unica: « città di luce ». In questo e in altri aspetti il modo in cui le scene vengono descritte sembra ricordare immagini della Sacra Scrittura
    Ecco la testimonianza di un uomo di mezza età, colpito da una crisi cardiaca:
    Ricordo tutto con estrema chiarezza... D'un tratto mi sentii intorpidito. I suoni cominciarono a parermi lontani... Per tutto il tempo rimasi perfettamente consapevole di quello che accadeva. Vidi l'infermiera entrare nella camera e formare un numero al telefono e le altre infermiere, i dottori e gli assistenti entrare. Come le cose presero a impallidire udii un suono che non so descrivere; come il battere di un tamburo, rapidissimo, un suono di qualcosa che scorre, come un torrente in una gola. Mi sollevai e mi trovavo a una certa distanza sopra al mio corpo, e lo guardavo. Ero là, mentre i medici si affannavano a curare il mio corpo. Non avevo paura. Non soffrivo. Ero in pace. Dopo uno o due secondi, mi parve di voltarmi e di salire. Era buio - si potrebbe parlare di una voragine o di una galleria - e poi, una luce vivida. Che diveniva sempre più vivida. E sembrava che io l'attraversassi. Di colpo mi trovai da un'altra parte. Ovunque vi era una luce dorata. Era bello. Non potevo scorgere la sorgente della luce. Mi circondava, veniva da ogni parte. Vi era una musica. E mi sembrava di essere in un paesaggio con ruscelli, erba, e alberi, e montagne. Ma quando mi guardavo attorno - se si può dire così - non si trattava di alberi e di altre cose come noi siamo abituati a conoscerle. La cosa più strana per me era che c'era della gente. Non con un corpo come quello che noi conosciamo; ma erano là.
    Vi era un senso di pace perfetta e di contentezza; di amore.
    Era come se anch'io ne fossi parte. L'esperienza è forse durata tutta la notte o soltanto qualche secondo... Non so.
    Ecco ora le parole di una donna:
    Vi era una sorta di vibrazione. La vibrazione mi circondava, circondava il mio corpo. Era come se il corpo vibrasse, e non so di dove venisse la vibrazione. Ma quando cominciò a vibrare, io me ne separai. Allora potei vedere il mio corpo... Rimasi là per un po' e guardai il dottore e le infermiere... chiedendomi che cosa sarebbe accaduto... Ero a capo del letto, e guardavo loro e il mio corpo e a un dato punto un'infermiera tese la mano verso il muro per prendere la maschera d'ossigeno e lo fece attraversando il mio collo...
    E poi entrai in quella galleria buia... Entrai nella galleria buia e uscii in una luce vivida... Poco dopo ero là con i miei nonni e mio padre e mio fratello, che erano morti... Attorno a me vi era una luce incredibilmente bella, vivida. E il luogo era bello. Vi erano colori - colori vivi - non come quelli che si trovano sulla terra, indescrivibili. E vi era gente, gente felice... Alcuni erano riuniti in gruppi. Alcuni imparavano...
    Lontano... vidi una città. Vi erano edifici - edifici distinti. Lucevano, vividi. Dove la gente era felice. Vi era acqua zampillante, fontane... credo la si potrebbe chiamare una città di luce... Era meraviglioso. Vi era una bella musica. Tutto era caldo e luminoso, splendido... Ma se vi fossi entrata, credo non ne sarei tornata mai... Mi venne detto che se fossi andata là non sarei potuta tornare indietro... che la decisione spettava a me.
    E infine, il ricordo di un altro uomo:
    Ero seduto. Cercai di alzarmi e qualcosa mi percosse il petto... Mi appoggiai al muro. Sedetti di nuovo, e di nuovo sentii il colpo, come una martellata... Ero all'ospedale... e dicevano che avevo avuto un infarto. Il dottore era là.
    « Che cosa ricorda? »
    Ecco, un luogo... Veramente bello, non lo si può descrivere. Ma è un luogo reale. Non lo si può immaginare. Quando si raggiunge l'altra sponda c'è un fiume. Come si legge nella Sacra Scrittura. L'acqua era limpida e liscia, come il vetro... SI, si attraversa un fiume. Io l'ho fatto...
    « Come sente di avere attraversato il fiume? »
    Camminando. Semplicemente camminando. Ma era così bello. Bello. E indescrivibile. Anche sulla terra c'è molta bellezza, senza dubbio, con i fiori e tutto il resto. Ma non è possibile fare un paragone. Là c'è tanta quiete, pace. Si sta in pace e non si desidera altro. Non c'era buio."

    dopo questo libro, Moody ne scrisse un altro e ancora altri ricercatori, sulla sua scia, proseguirono la ricerca in tutto il mondo e in tutte le culture.
    quello che ne esce fuori è che il momento della morte non è quasi mai angoscioso o doloroso, ma l'angoscia e il dolore psicologico sono l'eccezione di una regola che è identica in tutte le culture e in tutte le credenze religiose.

  7. #7
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Si, moltissime testimonianze di persone che son state fra la Vita e la Morte concordano sulla sensazione di pace, benessere e serenità di quei momenti.
    amate i vostri nemici

  8. #8
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Si, moltissime testimonianze di persone che son state fra la Vita e la Morte concordano sulla sensazione di pace, benessere e serenità di quei momenti.
    A volte anche senza sesso si sta bene
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  9. #9
    Opinionista L'avatar di esterno
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    - Vivremo IN PIENEZZA l'Amore, la Giustizia, la Fraternità... con Dio -



    Strano _ come il clero-stregone gira e ri-gira la frittata...

    Eppure gli autori Ispirati del Tanak _ hanno "sempre" (!) scritto, che una volta scelti nello Sheol (ove TUTTI, giusti ed empi, giacevano come ombre.. quasi in catalessi) Nessuno.. Nessuno sarebbe uscito da quei nefasti Inferi, cosi' come nessuno sarebbe ri-comparso e/o trasformato pneumaticamente !

    Questi i piu' significativi passi delle famose sacre scritture e redatti secondo l' illuminazione dello spirito del grande-Abba':


    - 2 Sam. 14/14 (il divin-Abba' NON rida' la vita !)

    - Salmo 6.6 ( nessun estinto Ti ricorda (ovvero il grande-iddio) - CHI mai nello Sheol ricordera' il super-Abba' ?

    - Salmo 88.11 (quando mai il divin-Abba' compirebbe i suoi super-poteri per gli estinti? Quando mai sorgerebbero quelle Ombre a coprire di lodi detto Abba'?

    - Gb. 7.9 + 10.21 + 14.12/14

    - Proto-Isaia 38.18 (poichè Non lo Sheol ti loda... E quelli che scendono nella tomba NON sperano PIU' nella Tua super-fedelta'..

    - Sirac. cap. 38 / il lutto _ passo 21 ( ricordati.. NON ci sara' RI-torno !)

    Come postato piu' volte....la dottrina del DOPO gagliardo, divertente, senza pene, gioioso e soprattutto "eterno" sara' dovuto alla contaminazione con l' ellenismo.. a seguito di quel famoso quanto indicibile "abominio della desolazione" ( Maccabei + pseudo-Daniele + Sapienza ) !!!!

    E poi seguira'... "er mejo" di tutti (il mega-Tarso)...eccc..eccc....

    Si puo' dar credito a "questi sgangherati cuochi" della croce ??


    ---

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    - Solo la Fede ci dice trattarsi di un distacco momentaneo.... parziale.... provvisorio.... + 1.Corinzi, 15 -


    E' utile dar retta al tarsiota ?

    MA quando ando' ad esporre la sua stravagante dottrina del favoleggiante RI-torno in vita.. ricevette fischi su fischi, mega-pernacchie e una marea di dito medio alzato !

    Il missionario dovette ritirarsi.. seppur si consolo' perchè alcuni "bevvero" ad occhi chiusi e naso tappato la sua Ri-velazione celeste. Almeno cosi' riporta il suo portaborse.. e autore dei famosi Atti.

    Orbene secoli e secoli prima della comparsa del tarsiota.. nell' antico (e molto piu' civilizzato) Egitto si riportava Gia' di NON dare retta ai sacerdoti-stregoni.. quelli che diffondono false illusioni di un raggiante post-mortem _ ove vi ci si ritroverebbe in un fantastico mondo di balocchi..ecc..eccc....

    Nel British Museum di Londra è conservato quello che vien definito: canto dell' arpista.

    Trattasi di un canto inciso sulla tomba di re Antef I _ della XI dinastia e circa 2000 a.C. (almeno per la maggioranza degli "specialisti" di storia antica). Quanto all' arpista lo si deve perchè un suonatore di arpa è inciso su detto manufatto.

    Ebbene.. alla faccia del Tarso - l' anonimo autore consigliava di "godersi" la vita perchè non solo nella tomba NON si portera' Nulla di quanto guadagnato _ MA altresi' di non farsi illusioni perchè:

    - da "Quel" mondo ancora NESSUNO/NESSUNO è ri-apparso quaggiu' per un brevissimo momento a raccontare un qualcosa / di quanto gli stregoni del culto paventano ai devoti.
    Quelli stessi che NON sanno ma sparano minchiate e minchiate consolatorie !

    MA non solo esiste testimonianza del citato Canto dell' arpista.

    Infatti, sempre in Egitto.. è stata ritrovata un’iscrizione del dignitario-custode del dio Ptah. Questa è ancora piu' incisiva dell' arpista.
    Infatti esortava i suoi compatrioti a:

    - Vuotare, durante la vita, “la coppa del piacere e dell’amore” e soprattutto a NON farsi illusioni circa una strampalata felicità dell’ oltretomba !

    L’unica cosa che l’uomo possa fare, per alleviare-consolare la sua miseranda esistenza, è Godere, il piu' possibile, le "poche" gioie terrene !

    Le strampalate credenze divulgate da coloro che NULLA sanno di quanto blaterano.. circa la possibilità di una vita gioiosa-Eterna oltremondana non sono che false illusioni.

    Infatti queste ingannano l' umanoide di una speranza di una vita futura.. sopra le magiche nubi. Detti stregoni privano al semplice di quelle uniche gioie che, nella vita, gli sono possibili.

    E come non ricordare l' ispirato autore sapienziale Qoelet (Ecclesiaste), colui che esortava l' animale umanoide a godersi i pochi sprazzi di gioie.. bevendo e mangiando e passare le effimere ore liete con la donna amata ! Perchè DOPO NON si ri-torna in vita.....

    alla faccia del malaticcio di Tarso !

    --

  11. #11
    Opinionista L'avatar di Vega
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    quello che ne esce fuori è che il momento della morte non è quasi mai angoscioso o doloroso, ma l'angoscia e il dolore psicologico sono l'eccezione di una regola che è identica in tutte le culture e in tutte le credenze religiose.
    Sì, come no!
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  12. #12
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    Sì, come no!
    Che c'è cos'è che fai qua ...ti si sono scaricate le pile del dildo ?

  13. #13
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Mi sa che a voi si son scariate quelle della testa e da tempo.

    Seriamente, con che coraggio e faccia venite a postare queste cose sulla morte?
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  14. #14
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    Esprimiti e chiarisci senza dare del matto che è l'unica cosa che finora ti è riuscita

  15. #15
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    Il chiarimento dovreste darlo voi che postate certe cose, come morire è sereno e piacevole!
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