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Discussione: Gli effetti della preghiera

  1. #376
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Il senso lo svelato Gesù dicendo ai suoi che lui avrebbe potuto trattarli da schiavi invece li ha voluti come amici.
    Credo tu sappia che differenza ci sia tra i due modi di vedere.
    Che cosa esigeva Dio dall'uomo lo puoi sapere attraverso lo studio dei culti antichi.
    Ultima modifica di crepuscolo; 10-08-2022 alle 14:50

  2. #377
    Opinionista L'avatar di Vega
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    E questo cosa c'entra?
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  3. #378
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    , soprattutto se questo dio è onnipotente e onnisciente ed anche uno e trino.
    Su questi concetti non ci ritorno perché non si possono riassumere su due piedi, e poi sinceramente mi sono stufato.

  4. #379
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    E questo cosa c'entra?
    Ah Vegaaa, se non c'entra faccelo entrà.
    Nana pupina.

  5. #380
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    Oppure non c'è nulla di sensato da dire e una divinità che ha bisogno di sperimentare fa un pò tenerezza.
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  6. #381
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Capisco che sei tornato dalle vacanze, sei un pò rilassato, ma la questione verteva soprattutto sul discorso Gesù, etica e morale visto che Crepuscolo parlava del Vangelo più come un libro per capire chi è Gesù e affermava poi che ognuno può avere la propria morale.
    Perché rimpicciolire così il Vangelo? Non è certo un libro di precetti morali né, tantomeno, una biografia di Gesù....

    Il cuore, il succo, il centro del Vangelo è la Buona Notizia che ogni uomo e ogni donna ha bisogno di ascoltare: Cristo è risorto! La Morte è vinta!! Non ha più l'ultima parola sulla nostra esistenza!!!
    amate i vostri nemici

  7. #382
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    L’eminentissimo e sempre reverendissimo fratel Cono, servus servorum Dei e arcidiacono del duomo di Empoli, ha scritto
    il centro del Vangelo è la Buona Notizia che ogni uomo e ogni donna ha bisogno di ascoltare: Cristo è risorto! La Morte è vinta!! Non ha più l'ultima parola sulla nostra esistenza!
    Caro “fratello in Jesus” menti sapendo di mentire, non è vero che “ogni uomo e ogni donna ha bisogno di ascoltare che Cristo è risorto che la morte è vinta. Miliardi di persone non sanno chi egli sia e non vivono come te nell’illusione della risurrezione.

    Già ti ho detto altre volte che la tua opinione è valida soltanto per te e non erga omnes. Ma tu insisti ed io preferisco andare al mare anziché dialogare di religione.

  8. #383
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Cono, io vorrei sapere icché tu hai fumato in Olanda!

    Guarda che qui non si tratta di sminuire nulla, il motivo del contendere era appunto su Gesù e sul fatto che se deve essere una guida, dei precetti dovrà pur darli no per fare bene in vita? Siccome crepuscolo parlava di morali personali e senza dimenticare che ci dobbiamo guadagnare l'aldilà, su questo era necessario chiarire, su come comportarsi quaggiù sotto le stelle.
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  9. #384
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Perché rimpicciolire così il Vangelo? Non è certo un libro di precetti morali né, tantomeno, una biografia di Gesù....
    che c'è di più importante della morale, il rapporto col prossimo ?

    il guaio è che in effetti nella quasi totalità dei casi - messe da parte generiche esortazioni all'amore, condivise dalle dottrine più disparate - i precetti morali concreti espressi apertamente dai seguaci del Vangelo nella società o riguardano questioni di lenzuola, o sono farfugliati per l'imbarazzo di doverli sostenere come morali, contro la sensibilità e la buona fede diffusa; cioè, non manifestano affatto quella forza morale che dovrebbero.
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #385
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    io non ho bisogno di nascondermi dietro a niente;
    e quello non è un "concetto", ma una realtà; la quasi totalità di chi sostiene di ispirarsi al Vangelo, considera questo come fonte intellegibile - vale a dire, non può precettare tutto e il suo contrario - di moralità; magari in parte variabile o opinabile, ma nessuno pensa che sia un manuale di training autogeno o un ricettario per pranzi di matrimonio;

    magari negli USA - stanno tutti lì gli svitati - c'è qualcuno che ritiene il Mein Kampf un opuscolo di promozione degli acquerelli di Hitler, o il Manifesto di Marx un appello agli atelier di moda per un maggior uso del color rosso; ma questo non cambia la realtà di riferimento;


    certo; quello che pensi tu sono solo affari tuoi, che io non commento;

    siccome però da due millenni chi si dice "cristiano" sulla base del Vangelo sostiene che alcune cose siano buone e giuste ed altre no, e mediamente interviene nella vita civile per far prevalere quel determinato - o quei determinati - ordine di valore, ho semplicemente notato una ritrazione diffusa da questa prassi, come se il Vangelo fosse divenuta una semplice fonte di personale conforto un po' tipo religioni new-age, o importazioni europeizzate di spiritualità orientali - più che di morale che si intende pubblica;

    di questo sarebbe interessante discutere, ci fossero interlocutori;
    se ci fosse un movimento di esagitati che - sostenendo di ispirarsi a Gesù - andasse a devastare i negozi di articoli religiosi e ninnoli attorno S. Pietro, i cristiani mediamente sconfesserebbero quel gesto, fastidioso e inopportuno;

    ma se la Chiesa - sempre sostenendo di ispirarsi a Gesù - si prodiga per impedire ad un malato terminale di scegliere, o a due donne di sposarsi tra loro - cosette un po' più sostanziose - quasi nessun cristiano ha troppo da ridire, né sostenendo apertamente quella posizione, se la ritiene giusta, né avversandola in caso contrario, dove dovrebbe essere percepita come perversione di qualcosa di sacro;

    io la trovo una circostanza interessante, anche nel caso di assenza di risposte di merito, che è una cosa piuttosto eloquente.
    Hai letto la mia risposta del 5 agosto?

  11. #386
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    Le tue richieste mi sembrano quelle di un bambino che non comprende le sgridate dei genitori per aver detto le parolacce e non sa perché le parolacce siano un male.
    dici ?

    C’è poi l’altro bambino che non comprende perché la mamma non gli dà per cena un bel gelato invece che il solito cibo(in TV hanno detto che il gelato è nutriente!)
    C’è ancora l’ennesimo ragazzino definito “cattivo” perché ha trovato i giornali porno di papà e li ha condivisi con l’amichetto(cosa c’è di male?9 o ha punto il braccio del compagno con la matita perché gli ha consumato un pennarello. Perché è cattivo se ha fatto un gesto di giustizia?
    Certo la morale dei bambini è diversa dalla nostra(morale o convenienza sociale?) ma anche noi che siamo adulti spesso non arriviamo a capire dov’è il male di qualcosa.
    a me pare che lo capiamo; di solito, chi fa qualcosa di immorale, si nasconde, o cerca di inventare scuse;

    Le chiese hanno determinato le loro regole basandosi su Dio e le scritture. Nei VANGELI ci sono indicazioni sul perché di determinati divieti o esortazioni. Come base c’è Dio e il valore della vita umana da Lui creata e che,secondo il credente,gli appartiene.
    e va bene; fin qui siamo d'accordo;
    Ecco perché non è considerato buono stroncare la vita al suo nascere senza i se e i ma(anche perché siamo sicuri che il feto non soffra prima di morire?)
    su questo servirebbe un neurologo, ma suppongo che il limite per l'IVG sia stimato in base a questo; anzi, senza suppongo;

    Non è considerata buona la separazione dei coniugi che hanno promesso a Dio stesso di volersi bene nella buona e nella cattiva sorte. Secondo la chiesa una promessa a Dio è sacra e non può essere annullata(L’uomo non separi ciò che Dio ha unito).
    ecco, questa è una legittima opinione del credente, solo cattolico, però;
    credo tu sappia che ortodossi e protestanti - cristiani a pieno titolo, trinitari, ecc... - non ritengono il matrimonio indissolubile, e sulla base degli stessi vangeli; non a gusto loro, ma per un preciso costrutto di senso evangelico, almeno i protestanti (800 milioni di fedeli nell'Occidente liberal-democratico, non una setta eccentrica e sparuta):
    in caso di disaccordo tra i coniugi, quanto è "cristiano" che uno dei due vincoli l'altro al suo personale ed egoistico desiderio, sostenendo che si tratti di un volere divino ?
    poi ci sarebbe anche l'altra questione essenziale. di filosofia del diritto, che forse a te sembra infantile, come mi apostrofi;

    è perfettamente legittimo che un credente cattolico, oltre a non divorziare per intima convinzione, si adoperi per far prevalere la sua idea di morale in relazione al matrimonio, fino ad imporla anche a chi non crede o crede diversamente, se il credente ha dei motivi per ritenere che quell'opzione generi un degrado sociale;

    ma dovrebbe argomentare la cosa, perché se la questione investe anche chi non crede, l'argomento religioso non basta più;

    poni il caso che i Testimoni di Geova fossero maggioranza, e in grado di incidere politicamente e vietare le trasfusioni di sangue, perché nella loro lettura delle Scritture Dio le vieterebbe; ti basterebbe questa spiegazione ?

    Secondo la vita data da Dio le tendenze sessuali vedono uomo e donna che si scelgono per proseguire la specie(avere molti figli era una benedizione mentre la sterilità era quanto di peggio poteva capitare) ed anche in questo caso per la chiesa andar fuori da questo agire significa non seguire il progetto di Dio sull’uomo.
    Queste sono le motivazioni delle chiese su determinate scelte. La vita laica ha la sua propria strada,le sue motivazioni e i suoi perché ma i divari con la religione sono difficili da superare perché c’è Dio di mezzo .
    ecco, questo è un punto interessante;
    io conosco bene e capisco perfettamente le motivazioni della Chiesa; non mi passa neanche per l'anticamera del cervello di criticarne il merito; anche perché, finché le questioni non diventano politiche, non è affar mio, ma dei credenti di quella chiesa;

    quello che notavo, però, come semplice osservazione sociale, cioè:

    una chiesa e i suoi credenti possono legittimamente far risalire a Dio la fonte della loro morale; io non mi permetto certamente di controbattere cose come Dio non esiste, o altro del genere; non foss'altro perché i miei stessi dogmi sono altrettanto arbitrari:
    se io dico, come faccio: "Rachele è uguale a me, pertanto deve avere gli stessi diritti", questo è del tutto arbitrario; tu non sei uguale a me, ma diversa; sono io che asserisco il valore arbitrario dell'uguaglianza;

    quello che mi colpisce è lo iato, la forbice, tra sensibilità e sentimento di giustizia e doverosità rispetto a quei precetti;
    se io dico non rubare, qualcuno ruba, ma nessuno vuole essere derubato; il senso morale è condiviso;

    ma le questioni preferite su cui la Chiesa cattolica si mobilita da molto tempo, e alle quali attribuisce un rilievo di moralità pubblica - non privata del credente - oggi incontrano una sensibilità morale di massa radicalmente diversa, anche di gente che si dice cattolica, e che non si nasconde affatto, ma argomenta;

    quindi, la mia osservazione era:
    per quasi due millenni i cristiani, tramite la chiesa e poi le chiese, si sono pronunciati in modo moralmente "forte" su questioni pubbliche molto rilevanti, sulle quali venivano poste sfide che i destinatari di quel messaggio potevano apprezzare o meno, ma andavano comunque ad incidere in modo decisivo sulle sensibilità;

    oggi - fatta eccezione per vaghe esortazioni all'amore alla carità - quando la Chiesa e i credenti osservanti si pronunciano, lo fanno su questioni e con argomenti che non incontrano nemmeno di striscio la sensibilità morale condivisa, ma il più delle volte rinunciano proprio ad esporre il valore morale;

    tu hai riepilogato come perché, un modulo auto-assertivo della Dottrina: lo dice Dio; che va bene, ma non spiega la moralità; per esempio, di vietare la contraccezione in un mondo in crescita demografica geometrica; oppure l'indissolubilità di unioni a fronte della palese insostenibilità di troppe famiglie, coi femminicidi che sono solo la punta emersa di un iceberg; o ancora, il divieto di rapporti pre-matrimoniali, in una società in cui ci si sposa a 35 anni...

    sia chiaro: non sto giudicando il merito: la Chiesa deve dire quel che ritiene opportuno, e così i credenti osservanti;
    ma ha un senso predicare valori morali così poco condivisi, dove chi non condivide non si vergogna e nasconde, ma argomenta in termini di diversa moralità ?

    la mia è solo una constatazione, per cui il baricentro della predicazione e dell''identità cristiana - soprattutto cattolica - è scivolato da un livello nobile e alto - per quanto potesse essere discutibile - a identità di una specie di setta di ottuagenari conservatori, che in effetti ha poco o nulla di rilevante da dire.
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #387
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Cono, io vorrei sapere icché tu hai fumato in Olanda!

    Guarda che qui non si tratta di sminuire nulla, il motivo del contendere era appunto su Gesù e sul fatto che se deve essere una guida, dei precetti dovrà pur darli no per fare bene in vita? Siccome crepuscolo parlava di morali personali e senza dimenticare che ci dobbiamo guadagnare l'aldilà, su questo era necessario chiarire, su come comportarsi quaggiù sotto le stelle.
    Più che morali io mi riferivo a modi di essere; per quanto riguarda il guadagnare l'al di là tu ti riferisci ad un futuro prossimo, ma il futuro è nelle mani di Dio, invece il presente ci appartiene ed è li che noi agiamo, sperando ovviamente in quel futuro preannunciato dallo stesso Gesù.

  13. #388
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Abbi pazienza Crepuscolo, ma hai detto tu queste cosette:

    L'unica morale che riconosco a Gesù del Vangelo è che ognuno ha o può avere la sua morale
    Il Vangelo non è una religione, non detta regole per essere
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  14. #389
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    dici ?


    a me pare che lo capiamo; di solito, chi fa qualcosa di immorale, si nasconde, o cerca di inventare scuse;


    e va bene; fin qui siamo d'accordo;

    su questo servirebbe un neurologo, ma suppongo che il limite per l'IVG sia stimato in base a questo; anzi, senza suppongo;


    ecco, questa è una legittima opinione del credente, solo cattolico, però;
    credo tu sappia che ortodossi e protestanti - cristiani a pieno titolo, trinitari, ecc... - non ritengono il matrimonio indissolubile, e sulla base degli stessi vangeli; non a gusto loro, ma per un preciso costrutto di senso evangelico, almeno i protestanti (800 milioni di fedeli nell'Occidente liberal-democratico, non una setta eccentrica e sparuta):
    in caso di disaccordo tra i coniugi, quanto è "cristiano" che uno dei due vincoli l'altro al suo personale ed egoistico desiderio, sostenendo che si tratti di un volere divino ?
    poi ci sarebbe anche l'altra questione essenziale. di filosofia del diritto, che forse a te sembra infantile, come mi apostrofi;

    è perfettamente legittimo che un credente cattolico, oltre a non divorziare per intima convinzione, si adoperi per far prevalere la sua idea di morale in relazione al matrimonio, fino ad imporla anche a chi non crede o crede diversamente, se il credente ha dei motivi per ritenere che quell'opzione generi un degrado sociale;

    ma dovrebbe argomentare la cosa, perché se la questione investe anche chi non crede, l'argomento religioso non basta più;

    poni il caso che i Testimoni di Geova fossero maggioranza, e in grado di incidere politicamente e vietare le trasfusioni di sangue, perché nella loro lettura delle Scritture Dio le vieterebbe; ti basterebbe questa spiegazione ?


    ecco, questo è un punto interessante;
    io conosco bene e capisco perfettamente le motivazioni della Chiesa; non mi passa neanche per l'anticamera del cervello di criticarne il merito; anche perché, finché le questioni non diventano politiche, non è affar mio, ma dei credenti di quella chiesa;

    quello che notavo, però, come semplice osservazione sociale, cioè:

    una chiesa e i suoi credenti possono legittimamente far risalire a Dio la fonte della loro morale; io non mi permetto certamente di controbattere cose come Dio non esiste, o altro del genere; non foss'altro perché i miei stessi dogmi sono altrettanto arbitrari:
    se io dico, come faccio: "Rachele è uguale a me, pertanto deve avere gli stessi diritti", questo è del tutto arbitrario; tu non sei uguale a me, ma diversa; sono io che asserisco il valore arbitrario dell'uguaglianza;

    quello che mi colpisce è lo iato, la forbice, tra sensibilità e sentimento di giustizia e doverosità rispetto a quei precetti;
    se io dico non rubare, qualcuno ruba, ma nessuno vuole essere derubato; il senso morale è condiviso;

    ma le questioni preferite su cui la Chiesa cattolica si mobilita da molto tempo, e alle quali attribuisce un rilievo di moralità pubblica - non privata del credente - oggi incontrano una sensibilità morale di massa radicalmente diversa, anche di gente che si dice cattolica, e che non si nasconde affatto, ma argomenta;

    quindi, la mia osservazione era:
    per quasi due millenni i cristiani, tramite la chiesa e poi le chiese, si sono pronunciati in modo moralmente "forte" su questioni pubbliche molto rilevanti, sulle quali venivano poste sfide che i destinatari di quel messaggio potevano apprezzare o meno, ma andavano comunque ad incidere in modo decisivo sulle sensibilità;

    oggi - fatta eccezione per vaghe esortazioni all'amore alla carità - quando la Chiesa e i credenti osservanti si pronunciano, lo fanno su questioni e con argomenti che non incontrano nemmeno di striscio la sensibilità morale condivisa, ma il più delle volte rinunciano proprio ad esporre il valore morale;

    tu hai riepilogato come perché, un modulo auto-assertivo della Dottrina: lo dice Dio; che va bene, ma non spiega la moralità; per esempio, di vietare la contraccezione in un mondo in crescita demografica geometrica; oppure l'indissolubilità di unioni a fronte della palese insostenibilità di troppe famiglie, coi femminicidi che sono solo la punta emersa di un iceberg; o ancora, il divieto di rapporti pre-matrimoniali, in una società in cui ci si sposa a 35 anni...

    sia chiaro: non sto giudicando il merito: la Chiesa deve dire quel che ritiene opportuno, e così i credenti osservanti;
    ma ha un senso predicare valori morali così poco condivisi, dove chi non condivide non si vergogna e nasconde, ma argomenta in termini di diversa moralità ?

    la mia è solo una constatazione, per cui il baricentro della predicazione e dell''identità cristiana - soprattutto cattolica - è scivolato da un livello nobile e alto - per quanto potesse essere discutibile - a identità di una specie di setta di ottuagenari conservatori, che in effetti ha poco o nulla di rilevante da dire.
    Se chiedi alla maggior parte delle persone perché pagano il biglietto dell’autobus ti diranno(e lo insegnano anche ai bambini):”Altrimenti rischiamo la multa”
    Questo è un esempio(e ce ne sono molti) di una morale comune distorta,dell’agire bene solo per paura. Se c’è uno sciopero dei controllori quanti non pagano il biglietto non sentendosi affatto ladri, anzi sentendosi furbi. Questa morale distorta inizia già nelle scuole dove i ragazzini sono abituati ad agire a seconda dei premi o dei castighi ed è anche presente nella morale distorta del religioso che teme i castighi divini e anela ai premi eterni.
    Ogni credo religioso dovrebbe restare fuori dalle leggi dello Stato perché,come dici tu,ogni interpretazione errata delle Scritture influirebbe sulle leggi statali che si devono basare solo sulla società per cui legiferano.
    Spetta allo Stato fare in modo che non ci siano ingerenze.
    C’è anche da considerare che il Vaticano è anche uno Stato che per anni ha influito sulla mentalità e la politica italiana ma questo non dovrebbe intaccare la fede di chi si basa su un’originalità evangelica.
    La chiesa cattolica non ha camminato alla pari della società per cui alcune affermazioni evangeliche andrebbero riviste alla luce della società attuale sempre nel rispetto di sé e dell’altro.
    “Cosa devo fare di buono per la vita eterna?”ha chiesto il giovane a Gesù ma Gesù replica”Perché mi interroghi su ciò che è buono?” in quanto era risaputo che bisognava osservare i Comandamenti ma c’era un gradino in più da superare:la rinuncia del mondo e di ciò che gli appartiene:questo per Dio è buono.
    Qui il divario tra fede e politica è enorme .Nessuna legge imporrà di condividere i propri averi con gli altri (sappiamo quanto è dura guadagnarsi da vivere e quanto importante è lo stipendio per poter vivere)
    Come si concilia con le parole di Gesù?Anche qui è necessario analizzare caso per caso.Il lavoro è un sacro diritto e nobilita l’uomo ma ma i guadagni dell’uno sono troppo sproporzionati a quelli dell’altro per cui il giovane ricco deve dare al povero.
    Nella politica l’idea di uguaglianza economica e sociale prende la sua strada. Nel campo spirituale si parla di uguaglianza di DIGNITA’ tra gli uomini.
    Il peccato quindi è il tradimento del proprio senso spirituale .E’ peccatore chi tradisce le proprie convinzioni,il proprio credo. Chi non ha questo credo non pecca (se non credi in una fede nessuno può accusarti di peccato) ma al massimo può essere in colpa per aver infranto una legge.
    Esempio:nel senso cristiano due coniugi formano un unico essere sia spirituale che fisico per cui c’è un’appartenenza l’uno dell’altro(che non è possesso egoistico).L’intimità fisica fa parte di questa appartenenza per cui con i rapporti pre matrimoniali con altre persone(ma anche con il partner finché l’unione non avrà la benedizione divina)viene a mancare quel senso di unione unica,intima e personale che deve caratterizzare la coppia.
    Certo una volta si sposavano a 15 anni ma questo dipende dalla società che dà la priorità al guadagno,alla carriera alla posizione e non c’entra con la fede.
    Nei tribunali si giudicano le colpe;il giudizio sui peccatori spetta a Dio.
    Il Vangelo è la “magna carta della spiritualità cristiana ma è errato considerare ogni insegnamento come un vincolo schiacciante anziché come una possibilità liberatrice.
    Prendiamo il caso di una prostituta. Per il cristiano ciò che fa è sbagliato perché vende,maltratta e umilia un corpo che gli è stato dato da Dio e quindi ha un senso di sacralità.
    (Io sono solidale con la prostituta che non ha altri mezzi per mantenere un figlio perché il fine è più nobile del mezzo e il sacrificio di se stessa le fa onore)
    Perché per la società laica l’attività della prostituta è considerata disonorevole(tanto da creare l’offesa”figlio di ….).Perché molti si rifiutano di sposare una prostituta?
    Togliendo i vincoli religiosi perché l’incesto è vietato, perché la poligamia è vietata? Come si spiega questa morale?Sono solo motivi di salute o c’è dell’altro?

  15. #390
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    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    Ogni credo religioso dovrebbe restare fuori dalle leggi dello Stato perché,come dici tu,ogni interpretazione errata delle Scritture influirebbe sulle leggi statali che si devono basare solo sulla società per cui legiferano.
    Spetta allo Stato fare in modo che non ci siano ingerenze.
    questo in effetti non è possibile, e io me ne faccio una ragione; le dottrine religiose postulano una morale;

    ora, una morale, religiosa o laica che sia, per definizione, stabilisce il bene e il male per la società intera, ordina dei valori in modo arbitrario;
    io non posso e non voglio discriminare qualcuno per il solo fatto che i valori cui vorrebbe uniformare la società sono di derivazione religiosa; la troverei un'ingiustizia, visto che ogni morale è arbitraria;

    quello che però posso chiedere al credente è di argomentare l'utilità pubblica del precetto che intende come "morale", cioè non esclusivamente rivolto ai fedeli;
    in questo caso, non c'è bisogno di contrastare il divorzio, visto che i credenti cattolici non divorziano; se indici un referendum per abolire la legge, come è avvenuto, vuol dire che ritieni la pratica dannosa per tutta la società, e allora sarebbe necessario argomentare;

    Nella politica l’idea di uguaglianza economica e sociale prende la sua strada. Nel campo spirituale si parla di uguaglianza di DIGNITA’ tra gli uomini.
    Il peccato quindi è il tradimento del proprio senso spirituale .E’ peccatore chi tradisce le proprie convinzioni,il proprio credo. Chi non ha questo credo non pecca (se non credi in una fede nessuno può accusarti di peccato) ma al massimo può essere in colpa per aver infranto una legge.
    Esempio:nel senso cristiano due coniugi formano un unico essere sia spirituale che fisico per cui c’è un’appartenenza l’uno dell’altro(che non è possesso egoistico).L’intimità fisica fa parte di questa appartenenza per cui con i rapporti pre matrimoniali con altre persone(ma anche con il partner finché l’unione non avrà la benedizione divina)viene a mancare quel senso di unione unica,intima e personale che deve caratterizzare la coppia.
    questo lo capisco perfettamente, e non ci trovo in sé niente da obiettare;
    è un problema della Chiesa se il suo potenziale uditorio non avverte un dilemma morale di coscienza tra il giusto e l'ingiusto in questi precetti, alla luce dell'esperienza umana concreta, per cui in effetti la maggior parte delle persone ritiene che senza esperienza è molto facile non capire come funziona la coppia, e poi la famiglia;

    Certo una volta si sposavano a 15 anni ma questo dipende dalla società che dà la priorità al guadagno,alla carriera alla posizione e non c’entra con la fede.
    Nei tribunali si giudicano le colpe;il giudizio sui peccatori spetta a Dio.
    Il Vangelo è la “magna carta della spiritualità cristiana ma è errato considerare ogni insegnamento come un vincolo schiacciante anziché come una possibilità liberatrice.
    Prendiamo il caso di una prostituta. Per il cristiano ciò che fa è sbagliato perché vende,maltratta e umilia un corpo che gli è stato dato da Dio e quindi ha un senso di sacralità.
    (Io sono solidale con la prostituta che non ha altri mezzi per mantenere un figlio perché il fine è più nobile del mezzo e il sacrificio di se stessa le fa onore)
    Perché per la società laica l’attività della prostituta è considerata disonorevole(tanto da creare l’offesa”figlio di ….).Perché molti si rifiutano di sposare una prostituta?
    Togliendo i vincoli religiosi perché l’incesto è vietato, perché la poligamia è vietata? Come si spiega questa morale?Sono solo motivi di salute o c’è dell’altro?
    alcuni di salute, e spesso sono buon senso, confermato dalla genetica evolutiva;

    nondimeno, a me pare che la condizione del credente cristiano sia molto esiliata, e non da una società ostile, perché atea e apostata, ma proprio da un generale opportunismo di chi si identifica e amministra il Credo;

    il Vangelo, piaccia o meno, ci si creda o meno, ha una vocazione morale "alta", che dovrebbe spingere a posizioni molto forti e partecipate;

    qualche mese fa, il rappresentante di una delle tre grandi branche della Cristianità, cioè il Vangelo di Gesù Cristo, il patriarca ortodosso Kirill, ha dichiarato la guerra di Putin una guerra santa contro i gay; la guerra, quella cosa in cui si lanciano missili sui civili, si sterminano villaggi.... contro i gay !

    senza chiamare in causa il papa, che è vincolato a modi diplomatici, uno si aspetterebbe una rivolta dei cristiani, manifestazioni di piazza e uno scandalo pubblico per una bestemmia: la guerra per combattere i gay, in nome di Cristo, perché questo fa il patriarca;

    eppure non è successo niente, e nessuno - la cosa più grave - nemmeno si stupisce perché non sia successo niente, tanto si dà per scontata la circostanza che i credenti siano indifferenti a quella bestemmia;
    poi, chi ha più memoria, si ricorda di una circostanza: qual è stata l'ultima grande mobilitazione cattolica in Italia ? qualcosa a proposito dei migranti ? no; le navi sono finanziate dalle chiese riformate tedesche...

    è stato il Family Day al Circo Massimo; 700 mila persone giunte a Roma dalle parrocchie in torpedoni o auto private, per opporsi alle unioni civili incipienti; cioè, una cosa che non riguarda i credenti, ma che questi volevano impedire agli altri;

    dammi pure del malizioso, ma io non posso che porre in relazione le due cose: i fedeli italiani non vorranno certo la guerra; ma nemmeno si scandalizzano per la bestemmia del patriarca, perché in fondo - sebbene con toni meno estremi - ne condividono il pensiero, visto che in effetti si sono mobilitati così contro i gay, visto che nessuna legge impedisce loro di vivere il matrimonio secondo Magistero;

    io potrò anche sbagliare, ma l'impressione generale è questa; se chiedi a 100 persone a caso per strada di che si occupa la Chiesa nel Magistero, 80 ti risponderanno che si occupa di questioni di sessualità e famiglia in senso conservatore; se chiedi dell'Islam, la percentuale sale a 100, perché quelli sono fissati con la segregazione della donna, ma hanno meno inibizioni a mostrarlo nelle loro società;

    a me sembra una cosa un po' triste che il corpo dei credenti si manifesti generalmente o esprimendo una specie di vago spiritualismo, o una generale distanza da uan morale argomentata, come il Vangelo dovrebbe ispirare, e che sarebbe davvero impegnativo;

    cioè, se la decisione autonoma sul fine-vita della sig.ra Angela è un danno per la società e si vuol vietare, bene; mi si spieghi; e il credente mi dirà legittimamente perché chi non crede dovrebbe adeguarsi per il bene comune;
    ma se queste motivazioni non ci sono, allora costringere alla sofferenza è un crimine, e il credente non dovrebbe esimersi dal giudizio;

    io non esprimo una morale civica di derivazione religiosa; ma per me sarebbe un crimine impedire la libertà di farlo; posso non credere a quello che dicono i preti; me se la gente assaltasse le scuole religiose con l'accusa di pedofilia andrei a difendere quelle scuole, perché i valori morali si affermano; altrimenti uno non li ha.
    c'� del lardo in Garfagnana

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