eh, ho capito...
ma il senso delle religioni testamentarie è esattamente quello, cioè l'antropomorfismo divino - coniugato in forma inversa - che coincide con una nozione antropocentrica che è il risultato della progressiva emancipazione dalla natura;
cioè, quelli hanno smesso di fare la danza della pioggia e assegnato alle ritualità un contesto non più funzionale, ma consapevolmente rituale, simbolico, e traslato la figura della divinità in un contesto di morale articolata e concettuale, con la necessità di creare un interlocutore antropomorfo, prima dominus, poi anche "padre", per papa Luciani persino "madre";
cioè, il dio-persona non è mica un errore compiuto da ingenui, ma il risultato culturale della fine della natura come luogo del sacro e inconoscibile, che si sposta nella mente umana, e quindi ha necessità di un contenitore che si esprima secondo dialettica umana.