Causa le affermazioni della dottoressa Fiammetta, appoggiata da Esterno, che i "titoli" (insulti) li dà al prossimo, mi trovo costretto a pubblicare separatamente questa discussione.

Da “Primi scritti”, parte 3 – Doni spirituali – vol. 1:

William Miller.

Dio inviò il suo angelo per rendere sensibile il cuore di un agricoltore, che non credeva nella Bibbia, e aiutarlo ad approfondire le profezie. Gli angeli di Dio entrarono ripetutamente in contatto con lui per risvegliare la sua intelligenza, affinché comprendesse le profezie che fino a quel momento erano risultate oscure per il popolo di Dio. Riconobbe i diversi filoni profetici e li studiò uno dopo l'altro, fino a quando provò una grande ammirazione per la Parola di Dio. Scoprì così un insieme di verità meravigliose. Questa Parola, che aveva sempre ritenuto non ispirata, ora la percepiva in tutta la sua bellezza e la sua gloria. Si rese conto che un brano delle Scritture ne spiegava un altro, e quando non capiva un passo ne trovava un altro che lo chiariva. La Parola di Dio divenne per lui fonte di gioia e gli ispirava un profondo rispetto, quasi una forma di riverenza. {PS 207,1}
Mentre studiava le profezie, capì che gli abitanti della terra, senza saperlo, stavano vivendo gli eventi finali della storia del mondo. Considerando le chiese, si rese conto della loro corruzione. Si erano allontanate da Cristo e si erano legate al mondo. Volevano beneficiare degli onori mondani, piuttosto che aspirare a quelli divini, e cercavano di ottenere le ricchezze terrene, invece di crearsi un tesoro in cielo. Ovunque si potevano constatare ipocrisia, oscurantismo e morte. Era profondamente turbato. Dio gli chiese di lasciare la sua fattoria, così come un tempo aveva chiamato Eliseo perché seguisse Elia, lasciando il suo bestiame e i suoi campi. Con grande timore William Miller iniziò a rivelare alla gente i misteri del regno di Dio, spiegando le profezie che si collegavano al ritorno di Cristo. Nella misura in cui si impegnava in questo compito, si sentiva più forte. Nello stesso modo in cui Giovanni il battista aveva annunciato il primo avvento di Gesù, così William Miller e quelli che si unirono a lui preparavano la seconda venuta del Figlio di Dio. {PS 207,2}
Fui riportata ai giorni dei discepoli e mi fu mostrato che Dio aveva affidato a Giovanni un compito speciale. Satana era deciso a ostacolare la sua opera e istigò i suoi seguaci a uccidere l'apostolo. Ma Dio inviò il suo angelo, che lo protesse in modo straordinario. Tutti coloro che furono testimoni della grande potenza divina, in occasione della liberazione di Giovanni, rimasero stupiti; molti si convinsero che Dio era con lui e che la sua testimonianza riguardante Gesù era vera. Coloro che avevano cercato di ucciderlo si spaventarono al pensiero di dover ancora attentare alla sua vita e così gli fu permesso di continuare a soffrire per il suo Salvatore. Fu accusato ingiustamente dai suoi nemici e poco tempo dopo esiliato su un'isola deserta, dove il Signore inviò il suo angelo a rivelargli gli eventi che si sarebbero verificati sulla terra e lo stato della chiesa sino alla fine dei tempi: le apostasie, la posizione che avrebbe occupato se fosse rimasta fedele a Dio e infine il suo trionfo. {PS 207,3}
L'angelo scese dal cielo in tutta la sua maestà verso l'apostolo, il suo volto rifletteva la gloria di Dio. Rivelò a Giovanni le scene più interessanti e appassionanti della storia della chiesa di Dio e gli mostrò i pericolosi conflitti che i discepoli di Cristo avrebbero dovuto affrontare. Giovanni li vide misurarsi con terribili difficoltà: pallidi, provati e infine conquistatori vittoriosi, in salvo nel regno di Dio. Il volto dell'angelo era radioso di gioia, quando mostrava a Giovanni il trionfo finale della chiesa di Dio. Mentre l'apostolo considerava la liberazione della chiesa, si lasciò coinvolgere dalla gloria della scena e con profondo rispetto e meraviglia cadde ai piedi dell'angelo, per adorarlo. Il messaggero divino lo fece alzare immediatamente e lo rimproverò, dicendo: "Guardati dal farlo. Io sono un servitore come te e come i tuoi fratelli, che custodiscono la testimonianza di Gesù: adora Dio. Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia". Apocalisse 19:10. L'angelo mostrò a Giovanni la santa Città in tutto il suo splendore e la sua gloria, ed egli, rapito e sopraffatto da ciò che aveva visto, dimenticando il rimprovero dell'angelo, cadde nuovamente ai suoi piedi, per adorarlo. Di nuovo l'angelo lo riprese con gentilezza: "Guardati dal farlo; io sono un servo come te e come i tuoi fratelli, i profeti, e come quelli che custodiscono le parole di questo libro". Apocalisse 22:7. {PS 208,1}
Sia i pastori sia la gente comune hanno considerato l'Apocalisse come un libro misterioso e meno rilevante, rispetto ad altre parti delle Scritture. Invece mi fu mostrato che quel libro rappresentava una rivelazione particolarmente importante per coloro che sarebbero vissuti negli ultimi tempi, per guidarli nell'adempimento delle loro responsabilità. Dio orientò la mente di William Miller nello studio delle profezie e gli permise di comprendere il libro dell'Apocalisse. {PS 208,2}
Se le visioni di Daniele fossero state capite, il popolo avrebbe potuto comprendere meglio quelle di Giovanni. Ma al momento opportuno, Dio incoraggiò il messaggero che aveva scelto che, con chiarezza e con la potenza dello Spirito Santo, rivelò le profezie e mostrò l'armonia che esisteva fra le visioni di Daniele, di Giovanni e di altri passi della Bibbia.
Inoltre, William Miller esercitò una profonda impressione sui cuori delle persone, presentando i sacri e i temibili avvertimenti della Parola, affinché si preparassero al ritorno del Figlio dell'uomo. Coloro che lo ascoltarono furono profondamente e solennemente convinti; pastori e gente comune, peccatori e infedeli si rivolsero al Signore e si prepararono per affrontare il giudizio. {PS 208,3}
Gli angeli di Dio accompagnarono William Miller nella sua missione. Era un uomo deciso e irremovibile, e con coraggio proclamava il messaggio che gli era stato affidato. Un mondo immerso nelle tenebre spirituali e una chiesa fredda e secolarizzata erano sufficienti per catalizzare tutte le sue energie e fargli sopportare la privazione, la fatica e la sofferenza. Nonostante incontrasse l'opposizione della società in cui viveva e dei cristiani professanti, nonostante fosse esposto ai colpi bassi di Satana e dei suoi seguaci, non smise di predicare alle folle il messaggio del Vangelo eterno, ovunque fosse invitato; facendo risuonare vicino e lontano il grido: "Temete Dio e dategli gloria, perché è giunta l'ora del suo giudizio". Apocalisse 14:7. {PS 209,1}

Voglio inoltre ricordare alcuni versi alla miscredente dottoressa Fiammetta, che insulta gli inviati di Dio e disprezza i loro scritti e mette in vetrina la sua laurea, e al suo collaboratore Esterno, che dubita della fallacità delle teorie di accademici, rigettati da Dio.

In Geremia:

Così dice Jahve: - Non si vanti il sapiente della sua saggezza e non si vanti il forte della sua forza, non si vanti il ricco delle sue ricchezze. Ma chi intende gloriarsi si vanti di ciò: di aver senno e di conoscere me, perché io sono Jahve che agisce con misericordia, con diritto e con giustizia sulla terra; di tali cose mi compiaccio. - Oracolo di Jahve. (9:23, 24)

Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, fa della carne il suo braccio e il cui cuore si allontana da Jahve. Egli è come una tamerice nella steppa, quando viene il bene non lo vede, dimora in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsuggine, non abitabile.
Benedetto l’uomo che confida in Jahve e di cui Jahve è la fiducia. Egli è come un albero piantato lungo l’acqua, verso il fosso stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi; nell’anno della siccità non intristisce, non smette di produrre frutti.
(17:5-8)

In "Ecclesiastico":

Colui che pecca contro il proprio creatore sarà lasciato nelle mani dei medici. (38:15)

E' evidente che l'ateo Esterno confida nelle teorie degli accademici e non confida in Dio, come è logico.
Quanto alla dottoressa Fiammetta, sappiamo che i suoi tanti malanni, che praticamente le impediscono di esercitare la professione, sono di origine ereditaria (dalla madre), ma le sue attuali posizioni fanno pensare che purtroppo il verso di Ecclesiastico si stia realizzando su di lei.
Costei, nel tentativo di screditarmi, ha pure screditato la madre, la quale passò una vita a lavorare come maestra, senza mai passare in ruolo. Dunque, non aveva diritto a essere chiamata maestra?
Quanto a me, non solo gli alunni mi chiamavano professore, ma anche il personale delle scuole e i presidi. Tutti sprovveduti?
Se uno fa il maestro viene chiamato maestro, se uno fa il professore viene chiamato professore, se uno fa il direttore viene chiamato direttore, con o senza laurea, sia che lavori a tempo determinato che a tempo indeterminato...
Voglio anche dire alla "teutonica" dottoressa Fiammetta che negli USA ci sono corsi rapidi di alcuni mesi o di un anno che permettono di fregiarsi del titolo di dottore, come per esempio un corso di chiropratica. E c'è almeno una dottoressa in chiropratica che esercita a Milano. Non può prescrivere medicine e prescrive solo integratori alimentari, però si fa chiamare dottoressa.
Sul web:

https://www.my-personaltrainer.it/sa...ropratica.html

Il chiropratico è una figura professionale con un'abilitazione specifica in chiropratica. Un italiano, per ottenere un'abilitazione in chiropratica riconosciuta a livello internazionale, deve recarsi in quei Paesi Esteri, come gli Stati Uniti, il Canada, l'Australia, il Regno Unito ecc., in cui esiste una corso di laurea in chiropratica.

In Italia, il riconoscimento legale della chiropratica è abbastanza recente; risale, infatti, al 2007.

A proposito del verso di Ecclesiastico, voglio ringraziare pubblicamente Dio, perché da decenni mi consente di curare i miei malanni - ho più di 70 anni e qualche disturbo ce l'ho - con la pranoterapia Reiki, che si può applicare anche su se stessi, con la digitopressione e con qualche integratore alimentare naturale, che alterno.
Questi ultimi, se scelti bene, hanno effetti benefici generali, anche antidolorifici articolari, e ringiovanenti, per quanto possibile attualmente.
Molto raramente prendo qualche medicinale.

Voglio ringraziare Dio pubblicamente anche perché per l'ennesima volta mi ha consentito di replicare rapidamente ai detrattori della sua parola e dei suoi inviati. Trovo citazioni pertinenti proprio nel momento del bisogno.
Chi vuole continuare a insultare, può farlo, se non sarà bannato...