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Discussione: La conferma dell'importanza del libro "Apocalisse".

  1. #31
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    Io non sono come tua madre, che evidentemente non superò nemmeno lo scritto d'esame. Io superai lo scritto, tant'è che le domandine trappola me le fecero all'orale.
    Forse influì il fatto che ero già un uomo di mezz'età, mentre gli altri erano abbastanza giovani, e il fatto che dissi che molto servizio l'avevo fatto come docente di sostegno invece che sulla materia specifica.
    Certo che non sei come mia madre. Guarda non nho mai chiesto a mia madre se avesse superato o no gli scritti,
    io ero piccola, mio fratello doveva nascere, mamma doveva scappare a telefonare (non avevamo subito il telefono)
    al medeco ebreo perché nonna stava male, da quel che so andava dai pompieri, quello veniva e le dava un tranquillante che oramai i sintomi dell'ipotiroidismo erano troppo avanzati. Mio padre faceva ripetizioni gratis di latino italiano matematica ai piu' poveri, come se fossimo ricchi, ma lui era così. Quindi davvero non lo so, né glielo chiesi mai, sapevo che non sapeva scrivere, quello bastava a buttare fuori pure uno con l'orale splendido.
    Mi spiace che tu pensi ancora a queste tre domande, ma se avessi scritto bene non stavano ad impuntarsi.
    Cmq hai un pessimo carattere, bugiardo, infingardo, sicofante.

  2. #32
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Voi credete di essere furbi, ma così facendo fate crollare il castello di carte costruito da Axe, il quale afferma che gli atei hanno una moralità.
    Gli atei che scrivono in questo forum, essendo calunniatori, hanno una moralità negativa. E ripeto che, essendo calunniatore il significato della parola diavolo, essi inconsapevolmente lavorano per lui.
    E questo vale per tutti coloro che cercano di gettare discredito sui testi sacri delle religioni.
    non hai capito cosa ho scritto;

    dunque, tutti, credenti o meno, hanno una moralità, a meno di non essere stati cresciuti dalle bestie della giungla, come il Mogwli di R. Kipling;

    il ladro ha una moralità, e non negativa; ruba, ma si sentirebbe ingiustamente penalizzato se qualcuno rubasse a lui; sa che è male e non vorrebbe; trasgredisce, ma non è amorale;
    adotterebbe una morale negativa, come la chiami tu, se ammettesse in buona pace la liceità di derubarlo;

    il cattolico ha una morale per cui si devono fare figli; altri sostengono, in modo pienamente morale, che il pianeta è sovrappopolato; entrambi possono in buona fede considerare immorale l'altro; hanno morali diverse;


    però... ci sarebbe un però:

    se uno crede davvero in un dio-giudice, onnipotente e onnisciente, non può essere morale, per il semplice fatto che obbedisce per mera convenienza; chi sarebbe tanto idiota da disobbedire ad un dio come quello, a cui nulla sfugge ?

    mentre un ateo che si comporti con rettitudine è effettivamente mosso da un empito morale;

    è per questo che Lutero decide per la predestinazione; vuole che il credente sia retto per sua convinzione, e non per obbedienza e remunerazione;

    ma tu sei troppo polemico per capire una cosa così semplice e devi sempre cerare nemici diabolici; posto che a tua volta saresti ritenuto tale dalla maggioranza degli altri credenti;

    è difficile fare peggior propaganda alla religiosità di quanto si legge su queste pagine...
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #33
    Opinionista
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    Causa le affermazioni della dottoressa Fiammetta, appoggiata da Esterno, che i "titoli" (insulti) li dà al prossimo, mi trovo costretto a pubblicare separatamente questa discussione.

    Da “Primi scritti”, parte 3 – Doni spirituali – vol. 1:

    William Miller.

    Dio inviò il suo angelo per rendere sensibile il cuore di un agricoltore, che non credeva nella Bibbia, e aiutarlo ad approfondire le profezie. Gli angeli di Dio entrarono ripetutamente in contatto con lui per risvegliare la sua intelligenza, affinché comprendesse le profezie che fino a quel momento erano risultate oscure per il popolo di Dio. Riconobbe i diversi filoni profetici e li studiò uno dopo l'altro, fino a quando provò una grande ammirazione per la Parola di Dio. Scoprì così un insieme di verità meravigliose. Questa Parola, che aveva sempre ritenuto non ispirata, ora la percepiva in tutta la sua bellezza e la sua gloria. Si rese conto che un brano delle Scritture ne spiegava un altro, e quando non capiva un passo ne trovava un altro che lo chiariva. La Parola di Dio divenne per lui fonte di gioia e gli ispirava un profondo rispetto, quasi una forma di riverenza. {PS 207,1}
    Mentre studiava le profezie, capì che gli abitanti della terra, senza saperlo, stavano vivendo gli eventi finali della storia del mondo. Considerando le chiese, si rese conto della loro corruzione. Si erano allontanate da Cristo e si erano legate al mondo. Volevano beneficiare degli onori mondani, piuttosto che aspirare a quelli divini, e cercavano di ottenere le ricchezze terrene, invece di crearsi un tesoro in cielo. Ovunque si potevano constatare ipocrisia, oscurantismo e morte. Era profondamente turbato. Dio gli chiese di lasciare la sua fattoria, così come un tempo aveva chiamato Eliseo perché seguisse Elia, lasciando il suo bestiame e i suoi campi. Con grande timore William Miller iniziò a rivelare alla gente i misteri del regno di Dio, spiegando le profezie che si collegavano al ritorno di Cristo. Nella misura in cui si impegnava in questo compito, si sentiva più forte. Nello stesso modo in cui Giovanni il battista aveva annunciato il primo avvento di Gesù, così William Miller e quelli che si unirono a lui preparavano la seconda venuta del Figlio di Dio. {PS 207,2}
    Fui riportata ai giorni dei discepoli e mi fu mostrato che Dio aveva affidato a Giovanni un compito speciale. Satana era deciso a ostacolare la sua opera e istigò i suoi seguaci a uccidere l'apostolo. Ma Dio inviò il suo angelo, che lo protesse in modo straordinario. Tutti coloro che furono testimoni della grande potenza divina, in occasione della liberazione di Giovanni, rimasero stupiti; molti si convinsero che Dio era con lui e che la sua testimonianza riguardante Gesù era vera. Coloro che avevano cercato di ucciderlo si spaventarono al pensiero di dover ancora attentare alla sua vita e così gli fu permesso di continuare a soffrire per il suo Salvatore. Fu accusato ingiustamente dai suoi nemici e poco tempo dopo esiliato su un'isola deserta, dove il Signore inviò il suo angelo a rivelargli gli eventi che si sarebbero verificati sulla terra e lo stato della chiesa sino alla fine dei tempi: le apostasie, la posizione che avrebbe occupato se fosse rimasta fedele a Dio e infine il suo trionfo. {PS 207,3}
    L'angelo scese dal cielo in tutta la sua maestà verso l'apostolo, il suo volto rifletteva la gloria di Dio. Rivelò a Giovanni le scene più interessanti e appassionanti della storia della chiesa di Dio e gli mostrò i pericolosi conflitti che i discepoli di Cristo avrebbero dovuto affrontare. Giovanni li vide misurarsi con terribili difficoltà: pallidi, provati e infine conquistatori vittoriosi, in salvo nel regno di Dio. Il volto dell'angelo era radioso di gioia, quando mostrava a Giovanni il trionfo finale della chiesa di Dio. Mentre l'apostolo considerava la liberazione della chiesa, si lasciò coinvolgere dalla gloria della scena e con profondo rispetto e meraviglia cadde ai piedi dell'angelo, per adorarlo. Il messaggero divino lo fece alzare immediatamente e lo rimproverò, dicendo: "Guardati dal farlo. Io sono un servitore come te e come i tuoi fratelli, che custodiscono la testimonianza di Gesù: adora Dio. Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia". Apocalisse 19:10. L'angelo mostrò a Giovanni la santa Città in tutto il suo splendore e la sua gloria, ed egli, rapito e sopraffatto da ciò che aveva visto, dimenticando il rimprovero dell'angelo, cadde nuovamente ai suoi piedi, per adorarlo. Di nuovo l'angelo lo riprese con gentilezza: "Guardati dal farlo; io sono un servo come te e come i tuoi fratelli, i profeti, e come quelli che custodiscono le parole di questo libro". Apocalisse 22:7. {PS 208,1}
    Sia i pastori sia la gente comune hanno considerato l'Apocalisse come un libro misterioso e meno rilevante, rispetto ad altre parti delle Scritture. Invece mi fu mostrato che quel libro rappresentava una rivelazione particolarmente importante per coloro che sarebbero vissuti negli ultimi tempi, per guidarli nell'adempimento delle loro responsabilità. Dio orientò la mente di William Miller nello studio delle profezie e gli permise di comprendere il libro dell'Apocalisse. {PS 208,2}
    Se le visioni di Daniele fossero state capite, il popolo avrebbe potuto comprendere meglio quelle di Giovanni. Ma al momento opportuno, Dio incoraggiò il messaggero che aveva scelto che, con chiarezza e con la potenza dello Spirito Santo, rivelò le profezie e mostrò l'armonia che esisteva fra le visioni di Daniele, di Giovanni e di altri passi della Bibbia.
    Inoltre, William Miller esercitò una profonda impressione sui cuori delle persone, presentando i sacri e i temibili avvertimenti della Parola, affinché si preparassero al ritorno del Figlio dell'uomo. Coloro che lo ascoltarono furono profondamente e solennemente convinti; pastori e gente comune, peccatori e infedeli si rivolsero al Signore e si prepararono per affrontare il giudizio. {PS 208,3}
    Gli angeli di Dio accompagnarono William Miller nella sua missione. Era un uomo deciso e irremovibile, e con coraggio proclamava il messaggio che gli era stato affidato. Un mondo immerso nelle tenebre spirituali e una chiesa fredda e secolarizzata erano sufficienti per catalizzare tutte le sue energie e fargli sopportare la privazione, la fatica e la sofferenza. Nonostante incontrasse l'opposizione della società in cui viveva e dei cristiani professanti, nonostante fosse esposto ai colpi bassi di Satana e dei suoi seguaci, non smise di predicare alle folle il messaggio del Vangelo eterno, ovunque fosse invitato; facendo risuonare vicino e lontano il grido: "Temete Dio e dategli gloria, perché è giunta l'ora del suo giudizio". Apocalisse 14:7. {PS 209,1}

    Voglio inoltre ricordare alcuni versi alla miscredente dottoressa Fiammetta, che insulta gli inviati di Dio e disprezza i loro scritti e mette in vetrina la sua laurea, e al suo collaboratore Esterno, che dubita della fallacità delle teorie di accademici, rigettati da Dio.

    In Geremia:

    Così dice Jahve: - Non si vanti il sapiente della sua saggezza e non si vanti il forte della sua forza, non si vanti il ricco delle sue ricchezze. Ma chi intende gloriarsi si vanti di ciò: di aver senno e di conoscere me, perché io sono Jahve che agisce con misericordia, con diritto e con giustizia sulla terra; di tali cose mi compiaccio. - Oracolo di Jahve. (9:23, 24)

    Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, fa della carne il suo braccio e il cui cuore si allontana da Jahve. Egli è come una tamerice nella steppa, quando viene il bene non lo vede, dimora in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsuggine, non abitabile.
    Benedetto l’uomo che confida in Jahve e di cui Jahve è la fiducia. Egli è come un albero piantato lungo l’acqua, verso il fosso stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi; nell’anno della siccità non intristisce, non smette di produrre frutti.
    (17:5-8)

    In "Ecclesiastico":

    Colui che pecca contro il proprio creatore sarà lasciato nelle mani dei medici. (38:15)

    E' evidente che l'ateo Esterno confida nelle teorie degli accademici e non confida in Dio, come è logico.
    Quanto alla dottoressa Fiammetta, sappiamo che i suoi tanti malanni, che praticamente le impediscono di esercitare la professione, sono di origine ereditaria (dalla madre), ma le sue attuali posizioni fanno pensare che purtroppo il verso di Ecclesiastico si stia realizzando su di lei.
    Costei, nel tentativo di screditarmi, ha pure screditato la madre, la quale passò una vita a lavorare come maestra, senza mai passare in ruolo. Dunque, non aveva diritto a essere chiamata maestra?
    Quanto a me, non solo gli alunni mi chiamavano professore, ma anche il personale delle scuole e i presidi. Tutti sprovveduti?
    Se uno fa il maestro viene chiamato maestro, se uno fa il professore viene chiamato professore, se uno fa il direttore viene chiamato direttore, con o senza laurea, sia che lavori a tempo determinato che a tempo indeterminato...
    Voglio anche dire alla "teutonica" dottoressa Fiammetta che negli USA ci sono corsi rapidi di alcuni mesi o di un anno che permettono di fregiarsi del titolo di dottore, come per esempio un corso di chiropratica. E c'è almeno una dottoressa in chiropratica che esercita a Milano. Non può prescrivere medicine e prescrive solo integratori alimentari, però si fa chiamare dottoressa.
    Sul web:

    https://www.my-personaltrainer.it/sa...ropratica.html

    Il chiropratico è una figura professionale con un'abilitazione specifica in chiropratica. Un italiano, per ottenere un'abilitazione in chiropratica riconosciuta a livello internazionale, deve recarsi in quei Paesi Esteri, come gli Stati Uniti, il Canada, l'Australia, il Regno Unito ecc., in cui esiste una corso di laurea in chiropratica.

    In Italia, il riconoscimento legale della chiropratica è abbastanza recente; risale, infatti, al 2007.

    A proposito del verso di Ecclesiastico, voglio ringraziare pubblicamente Dio, perché da decenni mi consente di curare i miei malanni - ho più di 70 anni e qualche disturbo ce l'ho - con la pranoterapia Reiki, che si può applicare anche su se stessi, con la digitopressione e con qualche integratore alimentare naturale, che alterno.
    Questi ultimi, se scelti bene, hanno effetti benefici generali, anche antidolorifici articolari, e ringiovanenti, per quanto possibile attualmente.
    Molto raramente prendo qualche medicinale.

    Voglio ringraziare Dio pubblicamente anche perché per l'ennesima volta mi ha consentito di replicare rapidamente ai detrattori della sua parola e dei suoi inviati. Trovo citazioni pertinenti proprio nel momento del bisogno.
    Chi vuole continuare a insultare, può farlo, se non sarà bannato...
    Che palle. Tu poi non puoi parlare per niente, altro che inviato di Dio, sei un bugiardo, un sicofante, un uomo senza dignità che non rispetta il prossimo,
    un fedifrago, uno stronzo che pensa solo alle cazzate che dice. Ma tu credi alla befana e vuoi discettare con Esterno e me; Vai a Via del corso, mettiti su una scaletta in qualche angolo e racconta tutte queste stronzate, forse ti getteranno delle monetine. Ancora la storia di mia madre? Gia' te ne ho parlato, non c'erano concorsi magistrali a scelta, quando lei lo fece aspettava mio fratello, io scappavo dall'asilo per cui a 4 anni mi misero nella primina, poi papa' me la fece rifare perché disse che ero troppo piccola, invece altre andarono avanti e presero maturita' a 17 anni.Poi aveva nonna malata che stava sempre a letto, aveva circa 80 anni e era ipotiroidea solo che chi vuoi che pensasse alla tiroide sotto le bombe e oramai la malattia era avanzata i farmaci non servivano piu', e lei doveva telefonare al pediatra ebreo che viveva in nun'altra cittadina e non avevamo il telefono e andava dai pompieri, lui é sempre venuto, le dava dei calmanti, con tutte queste cose che doveva fare non so se abbia superato fgli scritti o no, ma era diversa da me e mio padre, noi approfittavamo di ogni momento libero per leggere, lei andava a spasso. Io mi ricordo che leggevo sui bus, sui tram , sul treno, sulle scale del liceo, tra una lezione e l'altra, a me queste cazzate che scrivi non me le conti, e poi sei un fedifrago e sicofante un essere crudele e non puoi parlare. va' al diavolo,

  4. #34
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    Mi spiace che tu pensi ancora a queste tre domande, ma se avessi scritto bene non stavano ad impuntarsi.
    Nei concorsi per ottenere l'abilitazione all'insegnamento, se non si supera la prova scritta, non si viene ammessi alla prova orale.
    Io ti ho detto che superai la prova scritta e sostenni la prova orale. Prendine atto e non continuare a sputare su di me, calunniandomi su una mia presunta incapacità di scrivere.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  5. #35
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    Nei concorsi per ottenere l'abilitazione all'insegnamento, se non si supera la prova scritta, non si viene ammessi alla prova orale.
    Io ti ho detto che superai la prova scritta e sostenni la prova orale. Prendine atto e non continuare a sputare su di me, calunniandomi su una mia presunta incapacità di scrivere.
    Ah, ah, papa' diceva che chi sapeva scrivere superava tutto, per questo voleva che i suoi figli leggessero molto.Se avessi scritto bene e non in modo zoppicante passavi, andiamo, lo sanno tutti. No, io ti calunnio per la tua mancanza di carità cristiana, tu privo di carità cristiana ti metti a predicare, ma abbi almeno la decenza di tacere.

  6. #36
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    ...ma era diversa da me e mio padre, noi approfittavamo di ogni momento libero per leggere, lei andava a spasso.
    Quindi, la colpa di tua madre è stata quella di distrarsi con qualche passeggiata, invece di leggere in continuazione...
    Ebbene, io ti dico che lei, avendo il diploma di maestra, avrebbe dovuto essere chiamata maestra, se questo le fosse interessato, anche se non avesse mai esercitato l'insegnamento.
    Allo stesso modo, sappiamo che Cono è ragioniere, ma che attualmente fa il portiere in un pensionato per universitari. Non ha dunque diritto ad essere chiamato ragioniere, se gli importasse, anche se non avesse mai esercitato quella professione? Sappiamo però che l'ha esercitata, ma la ditta fallì, se non ricordo male.

    Attualmente, purtroppo, ci sono anche laureati che causa la mancanza di lavoro, si adattano a fare i bidelli. Non hanno diritto a essere chiamati dottori, almeno fuori dalla scuola, se gliene importasse?
    Tu sei una classista di merda. Scrivendomi privatamente, hai chiamato più volte serva la colf che ti aiuta in casa. Solo dopo le mie rimostranze per il tuo dispregiativo nei suoi confronti, hai iniziato a chiamarla domestica.
    Io ti ho detto che ho insegnato anche alle superiori, per cui ho insegnato anche ad alunni di quinta superiore; perché insisti nell'affermare che a chiamarmi professore erano alunni di terza media e bidelli?
    Testa di legno, mi chiamavano professore anche i presidi e il personale di segreteria.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  7. #37
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    Quindi, la colpa di tua madre è stata quella di distrarsi con qualche passeggiata, invece di leggere in continuazione...
    Ebbene, io ti dico che lei, avendo il diploma di maestra, avrebbe dovuto essere chiamata maestra, se questo le fosse interessato, anche se non avesse mai esercitato l'insegnamento.
    Allo stesso modo, sappiamo che Cono è ragioniere, ma che attualmente fa il portiere in un pensionato per universitari. Non ha dunque diritto ad essere chiamato ragioniere, se gli importasse, anche se non avesse mai esercitato quella professione? Sappiamo però che l'ha esercitata, ma la ditta fallì, se non ricordo male.

    Attualmente, purtroppo, ci sono anche laureati che causa la mancanza di lavoro, si adattano a fare i bidelli. Non hanno diritto a essere chiamati dottori, almeno fuori dalla scuola, se gliene importasse?
    Tu sei una classista di merda. Scrivendomi privatamente, hai chiamato più volte serva la colf che ti aiuta in casa. Solo dopo le mie rimostranze per il tuo dispregiativo nei suoi confronti, hai iniziato a chiamarla domestica.
    Io ti ho detto che ho insegnato anche alle superiori, per cui ho insegnato anche ad alunni di quinta superiore; perché insisti nell'affermare che a chiamarmi professore erano alunni di terza media e bidelli?
    Testa di legno, mi chiamavano professore anche i presidi e il personale di segreteria.
    Ma che doveva andare a scuola mia madre, poi si é ammalato papa e oltre a nonna aveva papa' sempre a letto con pressione che non nvoleva scendere,
    sai quanto le importava essere chiamata maestra. Stai attento a come parli con me che vengo la' e ti do un cazzotto in un occhio. Io una volta usai il
    termine serva invece di sommelier... invece poi sempre chiamata domestica che cosa faccia non si sa mi ha chiesto in prestito prima 200€ poi 300€ e non nli ho
    piuì visti. Classista DI MERDA dillo a sorella White, va' al diavolo.

    No, mamma non avrebbe avuto alcun potere a distrarmi per fare le passeggiate,
    ma imparò le lettere greche per me per sentirmi i verbi greci, papa' gia' s'era stu
    diato il greco da solo in 3 mesi perché era curioso non potendo accedere alle nostre versioni.
    Lo definì una lingua semplice vicino allo stringato latino. S', ricordo che chiamavo mamma
    per farmi sentire i verbi in italiano , greco e latino..La mattina quando faceva la spesa
    stava a spasso un po' di piu' prima di affrontare i malati e i verbi moderni e antichi.
    Ah poi 2 volte a settimana avevamo la professoressa di pianoforte uscita dal conservatorio
    che lavorava per le case, penso professoressa sia esatto, e altre 2 volte alla settimana il
    professore di inglese, era laureato in lingue.
    Basta tu hai grave carenza di carita' cristiana, non puoi continuare a fare il predicatore vagante. Ci sentiamo.

  8. #38
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    Mica siamo tutti uguali, quello detestava che lo chiamassero professore, a te ti ci chiamavano anche i bidelli, che vuoi di piu'?Grande invidia per Esterno e per chi si é applicato piu' di te con malattie ereditarie e non. Tu rimani uno scansafatiche, un bugiardo un sicofante che si spaccia per inviato di Dio. Ma vatti a confessar,. levati dai piedi.
    Io attualmente faccio il pensionato, che invidia potrei avere ora per la tua laurea? Che me ne farei?
    La metterei in vetrina qui, come fai tu, perché non puoi nemmeno esercitare la professione?

    Quanto allo scansafatiche, ti ricordo che tu trascini la tua vita grazie a tre badanti: la colf, il monaco ottuagenario che si occupa di questioni pratiche della tua vita e tuo fratello, che ti aiuta in qualche modo.
    Tutto ciò perché sei stata educata a non fare nulla, a parte i tuoi studi universitari; di conseguenza, per tua stessa ammissione, non sai cucinare, non sai stirare, non sai fare un bucato, non sai rammendare, persino hai difficoltà a fare la spesa, perché di queste cose si occupava tua madre con l'aiuto della colf.
    Non sei nemmeno capace di prenotare un albergo o un volo col pc.
    Io, invece, grazie a Dio, al momento non ho necessità di una badante, proprio perché delle faccende domestiche mi occupo io e faccio anche quelle riparazioni che sono in grado di fare.
    In conclusione, la scansafatiche sei tu, cresciuta sotto una campana di vetro, e che sogni di reincarnarti come principessa, non io che mi sono adattato ad ogni cosa ed ho fatto pure il bidello e l'operaio, prima di insegnare.
    Ultima modifica di Arcobaleno; 09-07-2022 alle 11:45
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  9. #39
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    Io attualmente faccio il pensionato, che invidia potrei avere ora per la tua laurea? Che me ne farei?
    La metterei in vetrina qui, come fai tu, perché non puoi nemmeno esercitare la professione?

    Quanto allo scansafatiche, ti ricordo che tu trascini la tua vita grazie a tre badanti: la colf, il monaco ottuagenario che si occupa di questioni pratiche della tua vita e tuo fratello, che ti aiuta in qualche modo.
    Tutto ciò perché sei stata educata a non fare nulla, a parte i tuoi studi universitari; di conseguenza, per tua stessa ammissione, non sai cucinare, non sai stirare, non sai fare un bucato, non sai rammendare, persino hai difficoltà a fare la spesa, perché di queste cose si occupava tua madre con l'aiuto della colf.
    Non sei nemmeno capace di prenotare un albergo o un volo col pc.
    Io, invece, grazie a Dio, al momento non ho necessità di una badante, proprio perché delle faccende domestiche mi occupo io e faccio anche quelle riparazioni che sono in grado di fare.
    In conclusione, la scansafatiche sei tu, cresciuta sotto una campana di vetro, e che sogni di reincarnarti come principessa, non io che mi sono adattato ad ogni cosa ed ho fatto pure il bidello e l'operaio, prima di insegnare.
    La colf é in ferie, mio gfratello a FI, il sacerdote professore di matematica, laureato in 5 anni e non in 4 perché lo scocciavano ad aggiustare le tubature nei conventi, lo vedo quando si regge in piedi. Nessuno di questi é un badante. Il Mio Amichetto Dieago , defunto, e famiglia, ci fecero dannare l'anima perché era schizofrenico e venne licenziato e sfrattato e morì nel 17. Ma se io non so prenotare una stanza nella citta' che non conosco, tu non hai saputo fare 2 passi a piedi per trovare Hotel di tuo piacimento e prenotarlo, mqa che mi insulti solo pewrché ho studiato?No, qui non ci sono quadretti della mia tesi, anche se il prete ci fece le cornicette ma io non l'attaccai, nè certificato di laurea nè esame di stato. Ma che cazzo vuoi?Levatri dai piedi tu e la tua superbia. Io sono scansafatiche ma mi sono laureata con acufene, tu sano come un pesce non hai fatto un cazzo, ma finiscila.

  10. #40
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    Io attualmente faccio il pensionato, che invidia potrei avere ora per la tua laurea? Che me ne farei?
    La metterei in vetrina qui, come fai tu, perché non puoi nemmeno esercitare la professione?

    Quanto allo scansafatiche, ti ricordo che tu trascini la tua vita grazie a tre badanti: la colf, il monaco ottuagenario che si occupa di questioni pratiche della tua vita e tuo fratello, che ti aiuta in qualche modo.
    Tutto ciò perché sei stata educata a non fare nulla, a parte i tuoi studi universitari; di conseguenza, per tua stessa ammissione, non sai cucinare, non sai stirare, non sai fare un bucato, non sai rammendare, persino hai difficoltà a fare la spesa, perché di queste cose si occupava tua madre con l'aiuto della colf.
    Non sei nemmeno capace di prenotare un albergo o un volo col pc.
    Io, invece, grazie a Dio, al momento non ho necessità di una badante, proprio perché delle faccende domestiche mi occupo io e faccio anche quelle riparazioni che sono in grado di fare.
    In conclusione, la scansafatiche sei tu, cresciuta sotto una campana di vetro, e che sogni di reincarnarti come principessa, non io che mi sono adattato ad ogni cosa ed ho fatto pure il bidello e l'operaio, prima di insegnare.

    Mio caro, io non sono vissuta sotto a una campana di vetro. . Ricordo che papa' aveva sempre la pressione alta
    e il medico ebreo veniva sempre a misurargliela. Anche lui era messo male dopo 2 anni di lager e se non stava
    bene chiamava attorno tutti i suoi colleghi medici ebrei che lo dovevano confortare. Uno che non era tanto vecchio
    non so perché é morto, dirigeva l'ospedale israelitico alla Magliana e veniva 2 volte l'anno al cimitero a dire le pre
    ghiere per la moglie che era morta nel 68. Papa' provvide alla ragazzina che aveva un anno meno di me procurandole
    una signorina universitaria che la doveva aiutare in tutto.
    Una mattina, svegliatami per prendere il treno Frascati Roma alle 7,20 per ascoltare le lezioni universitarie, vidi un gran tran tran,
    il medico ebreo telefonava per un'ambulanza e papa' aveva la bocca storta, sapevamo vagamente che era una paralisi ma non altro
    mi ero appena iscritta. Seppi poi che era una paralisi centrale del facciale. Lo fece ricoverare ospedale in stanza singola con telefono,
    stette un mese, allora non c'era Tac, RM, solo carotidografia, dopo lo portò a casa sua, stette 3 mesi, avevano una colf fissa e papa' sembrò riprendersi, gli diedero una classetta piccola di tutti figli di professionisti, lui che aveva preferito figli di operai.. Nel 75 il medico ebreo andà a morire a Gerusalemme, così diceva, per essere piu' vicino a Dio, appena arrivato morì.Papa' si sveglio' una mattina del 78 brutto brutto, avra' avuto un ictus notturno e torno' in ospedale, poi non parlava piu', se scriveva il suo nome ci metteva 3 elle, cinque q, mamma lo portava al mercato e tante signore che avevano avuto i figli al liceo con me dicevano a mamma, signora ci scusi se non ci avviciniamo, ci fa impressione a vedere il maestro così.Ovviamante gli colava la bava dalla bocca e una serà mangiando una patata andò in trachea e mor' soffocato, lo portai ospedale gli diedi dei cazzotti sul torace ma arrivo' morto. Questa storia durò 9 anni, una bella campana di vetro davvero, fu un calvario molto lungo., altro che campana di vetro avevo io...ma va'

  11. #41
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    Citazione Originariamente Scritto da Fiammetta Visualizza Messaggio
    Ma che cazzo vuoi?Levatri dai piedi tu e la tua superbia. Io sono scansafatiche ma mi sono laureata con acufene, tu sano come un pesce non hai fatto un cazzo, ma finiscila.
    Ti ricordo che volli interrompere la nostra relazione epistolare/platonica a causa dei tuoi continui interventi, che affermavano che tu eri la prima della classe e che sei la migliore, perché hai studiato tanto. Gli altri, invece, sono ignoranti, perché hanno studiato poco. Questa tua posizione per me era insopportabile. Mi invitasti più volte a lasciare questo forum per l'ignoranza dei partecipanti, di qualcuno dicesti perfino che ha le orecchie pelose (= è un asino).
    La mia posizione è invece che siamo tutti ignoranti, chi più chi meno, perché nessuno di noi è un tuttologo. E poi io sono qui proprio per dare maggiore conoscenza sui testi sacri delle religioni.
    Chi è il superbo?
    Ti informo anche che Pietro Mennea, con 4 lauree, morì a 61 anni.
    Marco Columbro, con 3 lauree, è ancora vivo.

    Secondo te danno la pensione a chi non ha fatto un cazzo nella vita? A quelli danno la pensione sociale.
    A me danno la pensione perché ho lavorato per decenni.
    Fate l'amore, non la guerra.
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  12. #42
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    Citazione Originariamente Scritto da Fiammetta Visualizza Messaggio
    Una mattina, svegliatami per prendere il treno Frascati Roma alle 7,20 per ascoltare le lezioni universitarie, vidi un gran tran tran,
    il medico ebreo telefonava per un'ambulanza e papa' aveva la bocca storta, sapevamo vagamente che era una paralisi ma non altro
    mi ero appena iscritta.
    Io cominciai ad accompagnare mia madre in ospedale su un'ambulanza per coma diabetico quando avevo 13 anni. E avevo 2 fratelli maggiori di me in casa, ma loro erano assenti. Il più grande faceva la maturità. Fu molto traumatico per me. E successe una seconda volta mentre eravamo in villeggiatura, quando avevo 15 anni. Era di notte e i miei fratelli erano a Milano. E ancora fu molto traumatico per me.
    E successivamente al primo coma, ogni notte, toccare la fronte di mia madre più volte, per sentire se era sudata, segnale di possibile ipoglicemia. E darle acqua zuccherata, quando effettivamente era ipoglicemia; svegliandola si capiva che non era in sé, stava avviandosi al coma.
    Poi, finalmente, i medici coglioni del centro antidiabetico sostituirono l'insulina zinco-protammina con quella NPH e finirono queste pericolosissime crisi ipoglicemiche.
    Quindi cominciai molto prima di te a occuparmi della salute di mia madre e lo feci di persona.
    Ultima modifica di Arcobaleno; 09-07-2022 alle 16:45
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  13. #43
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    se uno crede davvero in un dio-giudice, onnipotente e onnisciente, non può essere morale, per il semplice fatto che obbedisce per mera convenienza; chi sarebbe tanto idiota da disobbedire ad un dio come quello, a cui nulla sfugge ?

    mentre un ateo che si comporti con rettitudine è effettivamente mosso da un empito morale;
    Considerato che molti disubbidiscono a Dio, credenti e non, non c'è nulla di male per i credenti sperare che l'ubbidienza porti i risultati delle promesse divine. Quindi nessuna censura per costoro, anche perché molti "perdono" la propria vita sulla via di Dio, nel senso che fanno grosse rinunce e grandi sacrifici, qualcuno fino al martirio.

    Per me è molto difficile credere a questa moralità degli atei. E il motivo è molto semplice: se è difficile rinunciare all'egoismo per i credenti, figuriamoci per gli atei! Perché mai dovrebbero rinunciarci?
    Tant'è che in questo forum non sanno andare al di là della calunnia verso gli inviati divini e i testi sacri delle religioni.
    Tu stesso ne sei un esempio, arrivando ad affermare che i Vangeli sarebbero testi apologetici e quindi di scarsa credibilità e che Gesù probabilmente fu a capo di una banda di zeloti armati.
    Questa è la vostra moralità e i credenti ne devono prendere atto, invece di coltivare amicizie o simpatie nel vostro campo.
    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    è per questo che Lutero decide per la predestinazione; vuole che il credente sia retto per sua convinzione, e non per obbedienza e remunerazione;
    Premesso che Lutero è stato certificato come inviato divino dalla stessa sorella White, come abbiamo letto nella discussione che ho postato sulla riforma, purtroppo ciò non gli ha impedito di andare oltre i limiti delle giustissime critiche al clero cattolico, che già io avevo dichiarato di ispirazione divina, perché derivate da una corretta lettura/interpretazione dei Vangeli. Con la predestinazione e il "servo arbitrio" vanificò il libero arbitrio, certificato dalle Scritture, solo per cercare di rispondere a obiezioni di teologi sofisti.
    Ciò che vuole Lutero o io importa poco, ciò che conta è quello che vuole Dio, che è scritto chiaramente nelle sue rivelazioni, dove non si parla mai di servo arbitrio, e di predestinazione solo in alcuni casi e non certo per tutti i comportamenti del predestinato, come dimostrato dallo stesso Lutero con le sue affermazioni.
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  14. #44
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    Citazione Originariamente Scritto da Fiammetta Visualizza Messaggio
    Anche san Filippo Neri, Don Bosco lottavano nspesso col de3monio di notte e allora?

    Ah parli di sam Paolo, ma quello aveva battuto la testa chissa' che trauma cranico aveva, non c'era ancora la Tac.
    Allora, se qualcuno qui si scandalizza se viene a sapere di torture inflitte da uomini ad altri uomini, si dovrebbe scandalizzare anche di torture inflitte da demoni a uomini. E io mi scandalizzo. E poco importa se Dio concesse a quei demoni le loro azioni abiette per impedire ai santi di insuperbirsi o per altri motivi. Il mandante non fu Dio, che avrebbe potuto usare altri mezzi per raggiungere i suoi scopi, ma Satana. Quindi è giusto scandalizzarsi per queste torture. E guai a chi opera scandali!
    Tu mandi al diavolo me, ma io sono nemico del diavolo; che ho a che fare con lui? Sei tu che lavori per lui.
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  15. #45
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Considerato che molti disubbidiscono a Dio, credenti e non, non c'è nulla di male per i credenti sperare che l'ubbidienza porti i risultati delle promesse divine.
    beh, invece un problema c'è, e parecchio importante:
    se il credente si pone di fronte ad un dio-giudice onnisciente e onnipotente, obbedisce per timore del castigo, perciò non può essere davvero libero, e pertanto nemmeno "virtuoso";
    puoi dire che sia "onesto" l'impiegato di banca che non si metta in tasca mazzette di banconote ? certo che no, perché quello sarebbe solo un idiota, visti i molteplici controlli incrociati;
    invece, puoi dire che è onesto qualcuno che restituisce un portafogli pieno di soldi, potendo tranquillamente tenerseli senza alcun rischio;

    per me, il credente che "fa il bravo" è - in via teorica ed astratta; poi, ovviamente, non sono così superficiale - una persona dal carattere ansioso-ossessivo-compulsivo che teme una punizione se deroga; ci sono anche tanti non-credenti o persone che hanno strutturato comportamenti di questo tipo para-superstizioso, che fanno fioretti, si vincolano a determinate compulsioni, me incluso

    Per me è molto difficile credere a questa moralità degli atei. E il motivo è molto semplice: se è difficile rinunciare all'egoismo per i credenti, figuriamoci per gli atei! Perché mai dovrebbero rinunciarci?
    ecco, è qui che sbagli:
    siamo tutti "egoisti", perché ognuno di noi trae un beneficio dalle proprie azioni, ivi incluse quelle "generose", che producono il tornaconto non da poco di essere amati;

    questa cosa ti sfugge perché sei psicologicamente restato "figlio", che è una cosa tipica della psicologia di chi sia cresciuto in ambiente cattolico; il costrutto dell'obbedienza inibisce la responsabilizzazione e crea individui moralmente incapaci di pensarsi autonomi nella giustizia; e che quindi hanno sempre bisogno di un referente autoritario "paterno", magari benevolo, come lo pensa crep, ma pur sempre capace di amministrare un castigo;

    io cito spesso Lutero perché la sua dottrina esprime in modo semplice e comprensibile anche al cattolico il punto psicologico, che è quello che mi interessa, dato che si presta ad evitare inutili polemiche da gallinaio;

    quando Lutero arriva alla predestinazione - messe da parte le questioni specificamente teologiche - quello che "vuole" è educare il credente alla gratuità, cioè farne, in senso paolino, un agente di Dio per sentimento di gratitudine, e non di opportunistico timore, che non costruisce una brava persona;
    per questo ti dice: il tuo destino è già deciso dal Vasaio, ma nessuno sa quale sia; quindi, in effetti, puoi sempre sperare di riuscire ad agire bene, ma se questo avviene devi solo essere grato a Dio e non vantartene; anche perché non potrai comunque influire sulla volontà dell'Onnipotente, come non poterono Giacobbe ed Esaù e tutti gli altri; non è che se tu desideri essere una brava persona nel momento in cui realizzi che il tuo destino è già segnato da prima della tua nascita, per questo diventi un delinquente; anzi, è proprio quel sentimento, quel desiderio positivo a suggerirti e incoraggiarti al bene;

    Tu stesso ne sei un esempio, arrivando ad affermare che i Vangeli sarebbero testi apologetici e quindi di scarsa credibilità e che Gesù probabilmente fu a capo di una banda di zeloti armati.
    che i vangeli siano testi apologetici e di scarsa affidabilità storica non lo dico io, ma tutti gli accademici, anche credenti, e che insegnano in università anche cattoliche o religiose, dove la dottrina teologica è ben distinta dalle scienze insegnate; non troverai nessun testo di storia della Palestina romana in cui si citano le vicende evangeliche come storicamente attendibili;

    purtroppo per te ed altri predicatori, con questa glorificazione della beata ignoranza, condita di aggressività, il risultato è esattamente quello di offrire l'immagine del credente ignorante, superstizioso e presuntuoso, talmente invasato da regredire ad uno stato di incapacità logica che annulla persino i fondamenti di qualsiasi istruzione;
    in questo modo, davvero il tenore della polemica diventa quello triviale, con l'"ateo" che sbertuccia quel tipo di credente, e con buoni motivi; ma, in questo caso, la colpa è proprio di quei predicatori ignoranti;
    peraltro, le incongruenze sono tali che persino un credente più sofisticato finirebbe per sospettare che certe uscite siano dettate da finalità psicologiche personali e non da autentica propaganda fide; il che, è nominare il nome di Dio invano; tecnicamente, una bestemmia;

    Premesso che Lutero è stato certificato come inviato divino dalla stessa sorella White, come abbiamo letto nella discussione che ho postato sulla riforma, purtroppo ciò non gli ha impedito di andare oltre i limiti delle giustissime critiche al clero cattolico, che già io avevo dichiarato di ispirazione divina, perché derivate da una corretta lettura/interpretazione dei Vangeli. Con la predestinazione e il "servo arbitrio" vanificò il libero arbitrio, certificato dalle Scritture, solo per cercare di rispondere a obiezioni di teologi sofisti.
    Ciò che vuole Lutero o io importa poco, ciò che conta è quello che vuole Dio, che è scritto chiaramente nelle sue rivelazioni, dove non si parla mai di servo arbitrio, e di predestinazione solo in alcuni casi e non certo per tutti i comportamenti del predestinato, come dimostrato dallo stesso Lutero con le sue affermazioni.
    Lutero non rispondeva, come azzardi senza sapere, a "teologi sofisti", ma ad obiezioni vecchie di 12 secoli, che con la stampa diventavano molto popolari e, visto il contegno della Chiesa, rischiavano di ridicolizzare le Scritture stesse;

    non è il caso di approfondire qui il senso di quella dottrina ma, evidentemente, mezzo millennio di elaborazione e un miliardo di cristiani riformati dovrebbero quantomeno farti sospettare che l'idea di Lutero, in termini scritturali, non è così peregrina;

    poi, libero tu di scrivere le castronerie che ti pare e produrti in esercizi di superficialità, vanità, cupidigia di ignoranza e bestemmia.
    c'� del lardo in Garfagnana

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