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Discussione: Variazioni musicali

  1. #1
    Opinionista L'avatar di Spirit
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    Variazioni musicali

    È un thread riservato soprattutto ad Axe, se ha voglia di rispondere. Io lo dedicherei soprattutto al vecchio progressive, cui secondo me (parlando di musica vicina a noi) si adatta un discorso sulle variazioni musicali entro lo stesso brano. Parto da un esempio classico, se lo condividete.

    “Siamo tutti uguali davanti alla legge, ma non davanti agli incaricati di applicarla.”
    (S. Lec)

  2. #2
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    beh, posto che sono cresciuto con questa roba, la variazione su un tema era lo sviluppo naturale di alcuni - soprattutto tastieristi - con una formazione "colta", anche se è una cosa tecnica di tutta la musica popolare;
    però è un po' come i "brevi cenni sull'universo" di Eco;

    uno degli insegnamenti-base di composizione è proprio quello di sfruttare le infinite possibilità di un micro-tema per frasi simmetriche, perché l'ascoltatore lo adotta come riferimento e si "orienta", per poi venir sorpreso dalla rottura della simmetria, dopo due o tre frasi, che è il segreto del piacere nell'ascolto;

    però, temo che a volerne discutere diffusamente sarebbe una questione troppo tecnica.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #3
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    Beh, io non intendevo discorsi troppo tecnici che ne' io ne' gli altri riusciremmo a seguire, ma solo qualche accenno generale a brani che spiccano per abilità compositiva, complessità che pure rimane orecchiabile, soprattutto indicazioni su pezzi interessanti ma poco conosciuti, come quello che hai illustrato della Donà. Nulla di troppo complicato. Ovviamente se ti va.
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  4. #4
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    in Inghilterra, di solito non amano troppo quello che noi chiamiamo rock progressivo, che loro chiamano "sinfonico" o "barocco"; il gusto medio inglese delle generazioni di quei musicisti guardava molto agli USA, alle cose ritmate o soul; infatti i gruppi prog hanno avuto dapprima successo in Belgio e, soprattutto, Italia; senza l'Italia i Genesis si sarebbero sciolti per fame, ma anche i Gentle Giant, i Van der Graaf, ecc...

    in Inghilterrra, quando vai alle fiere del disco, sotto l'etichetta "prog" loro catalogano piuttosto i canterburiani, Soft Machine & Wyatt, Caravan, National Health, Camel...

    può darsi tu abbia frequentato poco, perciò suggerisco:

    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #5
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    Non ho approfondito Wyatt e i Soft, ascolterò volentieri. Sul genere jazz rock mi piaceva moltissimo il nostro Perigeo, per me assurdamente sottovalutato.
    Wyatt lo includono nel progressive...mah...Non ci sono contaminazioni jazzistiche? Va bene che ce n'erano tante pure nei Crimson...Come sai spesso è difficile definire con precisione un genere.
    Ultima modifica di Spirit; 04-07-2022 alle 11:54
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  6. #6
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da Spirit Visualizza Messaggio
    Non ho approfondito Wyatt e i Soft, ascolterò volentieri. Sul genere jazz rock mi piaceva moltissimo il nostro Perigeo, per me assurdamente sottovalutato.
    Wyatt lo includono nel progressive...mah...Non ci sono contaminazioni jazzistiche? Va bene che ce n'erano tante pure nei Crimson...Come sai spesso è difficile definire con precisione un genere.
    infatti, il senso inglese di "prog" include quelle contaminazioni;
    è che da noi il prog è stato un flash all'ascolto del primo Crimson, che ha suggerito la PFM; ma avuto anche l'effetto di cristallizzare il gusto sulla forma, le lunghe suites, i tempi dispari, i solo di tastiere, ecc... come un copione di forma;

    in Inghilterra, i gruppi prog sono passati tutti attraverso l'esperienza generazionale della psichedelia, 66-69, che è stato il momento creativo; a suonare in quel modo sono arrivati per spontanea evoluzione, mentre da noi si è passato direttamente dal beat al progressivo, di solito infarcito di coloriture politiche, tipo Area;

    se ti piace il Perigeo, dovresti ascoltare i veri sottovalutati del genere, che oggi sono molto riscoperti e collezionati, perché suonano molto meno "americani" e bluesy, per fare un jazz-rock molto intriso di melodicità italiana, gli Agorà; il secondo disco è meraviglioso:

    c'� del lardo in Garfagnana

  8. #8
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    Direi che Axe è stato esaustivo a riguardo. Aggiungo solo come nota colorita, che anche i Pink Floyd vennero inclusi dalla stampa nostrana come gruppo Prog, nel 1970, all'epoca di Atom Heart Mother.
    Cosa che ancora mi provoca ilarità, ma con riserva. Mettevi in mezzo un'orchestra con fiati...tromboni ottoni e quant' altro et volià, eccoti nel magico mondo del Progressive.
    I Pink Floyd come i Deep Purple,,,,e pure i Black Sabbath nel 1973 solo per aver arruolato come tastierista non accreditato tale Rick Wackeman al Moog.
    E condivido appieno il fatto che senza l'Italia, gruppi come Van Der Graaf Generetor et similia, avrebbero fatto la fame

  9. #9
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    Non toccatemi i Van der Graaf, che per me sono il massimo espresso dalla musica moderna dopo Beatles e Rolling...
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  10. #10
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    Ad Axe raccomando, visto che eravamo in tema, anche questo disco, colpevolmente dimenticato, che fonde musica etnica, mediterranea, jazz rock...

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  11. #11
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    spirit, questo dovrebbe piacerti:

    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #12
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    @Axe
    Gradevole, un folk che mi ricorda i Fairport...Ma ho per ora sentito solo il primo brano.
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