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Discussione: "Libero arbitrio": una lettura intrigante. Per "credenti" e "non"

  1. #16
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Dipende da chi muove le fila.
    Se Dio vuole il bene mio per forza preferisco essere marionetta.
    uno potrebbe anche pensare che si desidera il libero arbitrio per la superbia o la vanità di essere giusti per proprio merito;

    ad ogni modo, il libero arbitrio ha un senso logico solo in un sistema remunerativo, in cui:

    il dio-giudice impartisce le regole; il fedele obbedisce, oppure no; e su questa base, ex-post, Dio giudica;

    ma il presupposto logico è che prima che la persona agisca Dio non conosca quelle azioni, che deve attendere, poiché determinate dal libero arbitrio; cioè, non è un dio onnisciente, poiché ci sono circostanze che ignora prima che si verifichino;

    ma l'idea di un dio-giudice in effetti nega anche l'onnipotenza, e cioè la piena facoltà, il capriccio imperscrutabile - che invece è una cosa molto biblica e pure paolina; si rammenti il discorso sul faraone...

    infatti, anche il più potente dei giudici, deve necessariamente essere in qualche modo vincolato alla legge, anche se è stato lui stesso ad emanarla:

    ti ho dato i comandamenti; hai liberamente obbedito ? in tal caso sono "costretto" ad assolverti, salvarti; quindi la mia onnipotenza trova un limite, non può essere capricciosa, come invece si evince dalle Scritture;

    è un po' un paradosso il fatto che i credenti odierni sono in effetti talmente secolarizzati da ignorare queste semplici contraddizioni logiche e morali, nel complesso di generale indifferenza per le questioni essenziali;

    un ipotetico omologo forumista di tre secoli fa, dotato di un comparabile bagaglio di istruzione complessiva, avrebbe avuto una percezione estremamente più nitida dei punti che ho evocato;
    magari avrebbe messo mano alla spada, o inviato una denuncia anonima al S. Uffizio; ma certamente non avrebbe preso sotto gamba la questione come accessoria, irrilevante.
    c'� del lardo in Garfagnana

  2. #17
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Ritorniamo al discorso sull'idea umana del tempo dato che per essere onniscienti serve un prima ed un dopo.
    Tu pensi che un Dio, se è anche onnipotente, non possa stare dove e quando vuole nello spazio e nel tempo?
    aridajie...

    il dio trascendente può fare quel che gli pare;
    ma quello onnisciente lo è nell'immanenza, nel mondo e nelle relazioni con l'uomo; pertanto, la tua osservazione cade, anche alla luce di infiniti passi biblici;


    Oppure, tu, negando un Dio burattinaio per incompatibilità tua, vuoi salvaguardare per forza la libertà non divina, ma umana, bel gesto;
    non è certo la tesi mia;

    libertà nella nostra scelta dei vari tipi di pizza, buona o cattiva che sia, .. se piace?; infine non capisco come, per te, l'essere umano o meglio inumano, potrebbe divenire un eroe essendo però già un eroe di per se, prima di iniziare l'azione., forse è un eroismo innato.... come il sapore (della pizza) che già esiste nel nostro senso del gusto.
    Axe, ti ringrazio per il buon umore mattiniero.
    forse hai letto qualcun altro; controlla; io non faccio teologia;

    ho solo spiegato in termini logici che se si vuole un dio fatto in un certo modo, la conclusione logica non può essere che quella del burattinaio;
    altrimenti, entriamo in mondi teologici paralleli e divergenti da quello; non c'è niente di male, ma il raviolo va aperto, come quello di Gualtiero Marchesi

    dette così, possono sembrare questioni di lana caprina;

    nella realtà dei sentimenti delle persone in carne ed ossa dei secoli più recenti, e pure di quelle che leggiamo qui, l'apostasia e la nevrosi si tagliano col coltello, perché le persone credenti, invece di manifestare una luminosità serena e armoniosa - come ci si dovrebbe logicamente aspettare da chi abbia genuinamente fede - esprimono un sentimento esistenziale di angoscia profonda, di fuga dalla coerenza morale e dalla relativa responsabilità;

    l'avrò scritto centinaia di volte, e mai ho ricevuto risposte:
    se si parla di non rubare o rispettare il semaforo, nessuno ha problemi a spiegare e capire il perché morale, e nessuno si tira indietro;

    ma qui si leggono cose, come non si deve divorziare; non si deve indulgere nel desiderio sessuale fuori dal matrimonio, sebbene vissuto in modo leale e sincero, non si deve poter disporre personalmente del proprio rapporto con la procreazione e la vita, ma lo può fare qualcun altro al posto nostro, o la donna nasce con caratteristiche che la rendono inadeguata al ruolo di guida morale, che spetta invece all'uomo, ecc...

    e al credente che sostiene queste dottrine non regge più la pompa di illustrarle nel loro senso morale, nella loro necessità; poi quello dice che la società è apostata;
    e graziearca', dicono a Roma

    se ti fai latore di una luce divina, dovrai quanto meno essere la manifestazione vivente, la testimonianza di quella luce, dire cose semplici e moralmente auto-evidenti di cui la tua vita è testimonianza;
    se promuovi una dieta, dovrai essere in forma;

    se credi, dovrai essere sereno e indurre il desiderio di emularti;

    ma se comunichi angoscia, polemica, invidia, un irrisolto esistenziale che ti porta nel piatto altrui, l'incapacità e l'infelicità della convivenza con opinioni diverse, testimoni altro;
    se stai nella trattoria sulla spiaggia con persone care e una grigliata o una frittura fatta a mestiere, dovresti essere in uno stato di quasi beatitudine;

    non ti viene in mente di guardare quello col panino sugnoso di McDonalds e lanciarti in grandi lagnanze e critiche sul fast-food, e qu quello che mangiano gli altri; al più, se sei una persona equilibrata, capisci che il ragazzino al fast-food è mosso dall'esigenza di stare con gli amichetti suoi e che quando sarà più grandicello apprezzerà la grigliata; gli sorridi;

    ma se nella tua trattoria stai angosciato e arcigno a guardare gli altri, vuol dire che c'è qualcosa che non va, e magari i gamberetti so' fritti nell'olio Castrol...

    insomma, a me della teologia e dei sofismi interessa fino a un certo punto;
    ma se la costruisci e argomenti male, l'effetto è che ti ritrovi a rappresentare un mondo di sentimenti tutti sballati e incoerenti una condizione psico-spirituale di prostrazione e rattrappimento, non di liberazione.
    c'� del lardo in Garfagnana

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