Pagina 1 di 2 1 2 UltimaUltima
Risultati da 1 a 15 di 18

Discussione: Per la dott.ssa La Pazza. Percy Bysshe Shelly. Brani da Arethusa.

  1. #1
    Opinionista
    Data Registrazione
    25/05/21
    Messaggi
    741

    Per la dott.ssa La Pazza. Percy Bysshe Shelly. Brani da Arethusa.

    Sento molto questo poemetto di P.B. Shelley, e ne parlo spesso, fin da quando,
    al ginnasio, alcuni ammiratori mi dicevano, offrendomi il loro libretto di poesie
    da me ispirate, che mi avrebbero raggiunto ovunque, come Alfeo raggiunse, e fe-
    ce sua, Arethusa

    P.B.Shelley


    Arethusa.


    Arethusa arose

    from her couch of snows

    in the Acrocerainian mountains.

    from cloud and crag...


    Arethusa si levò

    dal suo letto di neve

    sui monti Acroceraunici

    tra le nubi e le rocce...



    Bella questa immagine del letto di neve nei monti Acroceraunici, e
    Arethusa si destò e riprese a fuggire. Raccontiamo cosa era a ccaduto.
    Ella era una ninfa di Diana, quindi aveva prestato giuramento di castità
    e si trovava nel Peloponneso, piu' propriamente nell'Elide, e in una gior-
    nata di calura panica, vide un fiumicello con l'acqua trasparentissima,
    tanto che si potevano vedere i sassolini nel fondo ( " calcoli" li chiama
    Ovidio nella sua bellissima descrizione della scena nelle Metamorfosi,
    che rappresentano la corsa dell'Universo verso il Nulla), e decise di far-
    si un bagno, si spoglio' nuda e s'immerse nell'acqua limpida., finché la
    vide Alfeo che si gettò in acqua per cercare di raggiungerla.

    FINE I PARTE:

  2. #2
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
    Data Registrazione
    09/12/09
    Località
    Sul pianeta Terra
    Messaggi
    28,748
    Aretusa, nota anche come Arethousa o Arethusa, è classificata come Ninfa o Nereide. Un giorno, faceva il bagno in un bellissimo fiume cristallino, pensava di essere inosservata, ma Alfeo, spirito del fiume, la vide e se ne innamorò perdutamente.
    Lui emerse dalle acque per abbracciarla, ma lei lo respinse e fuggì, facendo appello ad Artemide per chiedere aiuto. La dea la salvò portandola a Ortigia in Sicilia, dove poi fu trasformata in un ruscello. La storia comunque non finisce qui: Alfeo era sinceramente innamorato. Ha cercato in ogni dove la sua amata, e quando ha finalmente la trovò, mandò le proprie acque a fondersi con le sue.
    In accordo alla storia, il fiume Alfeo della Grecia nasce nelle sorgenti di Aretusa in Sicilia. L’Aretusa è una sorgente d’acqua dolce circondata da porti di acqua salata. Il pesce dentro la sua sorgente era considerato sacro ed era proibito mangiarli o molestarli in altro modo. Aretusa non ha trascorso il suo tempo in Sicilia nascondendosi. È diventata un importante dea del popolo e della terra, matrona della città di Siracusa. (Anche il suo mito legittima la presenza di coloni greci in Sicilia.) Ha rimproverato Demetra per avere inflitto la carestia alla Sicilia mentre piangeva la perdita di Persefone. Lei aveva una panoramica dell’Ade dal fondo della sua sorgente e disse a Demetra che poteva vedere Persefone, la quale sembrava infelice.
    Compare su molte monete siracusane, generalmente in compagnia di delfini.
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  3. #3
    Già... La mitica, fonte Aretusa... Oggi ne parleremo come un caso di stalking.

    IMG_20220726_202754.jpg

    La fonte in una foto scattata in notturna, da me.
    Bambol utente of the decade

  4. #4
    Opinionista
    Data Registrazione
    25/05/21
    Messaggi
    741

    Fonte Arethusa

    Citazione Originariamente Scritto da bumble-bee Visualizza Messaggio
    Già... La mitica, fonte Aretusa... Oggi ne parleremo come un caso di stalking.

    IMG_20220726_202754.jpg

    La fonte in una foto scattata in notturna, da me.
    Davvero bella la Fonte Arethusa notturna, complimenti, quanto ti appassionasti alla fotografia?

  5. #5
    Citazione Originariamente Scritto da Fiammetta Visualizza Messaggio
    Davvero bella la Fonte Arethusa notturna, complimenti, quanto ti appassionasti alla fotografia?
    in realtà mi sembra sfocata... a guarda bene... non sono un appassionato di fotografia, comunque.

    ah, quelle piante che vedete... è papiro... che nasce spontaneamente solo qui da noi.
    Bambol utente of the decade

  6. #6
    Opinionista
    Data Registrazione
    25/05/21
    Messaggi
    741

    Per la dott.ssa Pazza. Brani da PBShelley. Arethusa. II PARTE

    Durante la fuga PBShelley ce la mostra distesa sul suo letto di neve
    nei monti Acroceraunici, in una pausa, finché Artemide , impietositasi,
    la trasformò in fonte ad Ortigia, vicino a Siracusa, dove tuttora la fonta-
    na sta, e dove, unica in Europa crescono papiri selvatici, e tramutò Alfeo
    in un fiume che attraversò tutto lo Ionio in un tunnel sotterraneo per ricon
    giungersi alla sua amata Arethusa..Notai, però, fin da ragazzina queste
    prevaricazioni continue nel mito greco, e mio padre mi condusse pure nella
    Galleria Borghese per mostrarmi il Ratto di Proserpina, facendomi notare come
    Bernini avesse ben rappresentato la presa delle dita di Plutone sulle cosce di
    Persefone, scavando nel bronzo delle fossette tuttora impressionanti, e poi nel
    l'altra stanza c'è il gruppo marmoreo di Apollo e Dafne e gia' si vede che dalle
    dita di Dafne spuntano rametti di lauro perchè Diana vuole cos' salvare la sua
    seguace da Apollo, e la trasforma in alloro, per tacer poi di Zeus che ora si muta
    in cigno, ora in pioggia d'oro per possedere le donne da lui concupite, e tutte costoro
    non volevano, c'era davvero un problema di prevaricazione del maschio sulla femmina
    nell'antica Grecia, tuttora non risolto in nessuna parte del mondo.

    FINE II PARTE

  7. #7
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
    Data Registrazione
    09/12/09
    Località
    Sul pianeta Terra
    Messaggi
    28,748
    Essere donna è sempre stato un compito ingrato, ma nella Grecia classica lo era forse ancora di più: per quanto la mia ammirazione per la cultura che ci ha lasciato quel popolo sia immensa, è necessario porre l’accento su quanto quella stessa società, tanto evoluta sulle arti e le scienze, fosse tuttavia governata da leggi maschili e maschiliste, con costumi orientati a mantenere una subalternità formale della donna. La γυνή, la donna greca, anche e soprattutto quella che viveva nella democratica Atene, non aveva diritti che oggi chiameremmo “civili”, non poteva avere un suo personale patrimonio, non poteva esercitare nessuna professione – figuriamoci votare! – ed era relegata nel suo ambiente domestico, prima nella casa del padre e poi in quella del marito e a questi era sottomessa. La donna è tenuta alla gestione della casa, alle attività di tessitura, alla cucina, il resto spetta all’uomo. Anche Omero è un "maschilista": chi è la causa della guerra di Troia? Elena, una donna. Quasi volendo insinuare che il povero Paride fosse stato costretto a rapirla! Anche una donna importante come Andromaca, la moglie di Ettore, principe erede al trono di Troia, era relegata a crescere i figli, gestire la casa e il gineceo, mentre il marito si occupava degli affari di Stato. Poveretta, peccato che questo non l’abbia salvata da una brutta fine.
    E tutti i mali del mondo da dove arrivano? Da Pandora, una donna.
    La misoginia dilagante nel mondo della letteratura, scritta da uomini, è evidente nel loro divertirsi a sottolineare quelli che ritengono i difetti congeniti del genere femminile, come nel caso di Pandora, la curiosità e la frivolezza.
    Questo vale soprattutto per le classi medio-alte, mentre si distinguevano le classi più popolari, che incredibilmente, vivevano direi meglio da questo punto di vista, perché potevano lavorare e uscire di casa a piacimento per tutte le loro necessità.
    Altra eccezione era costituita dalle etère, come definirle? Si potrebbero dire escort di alto borgo, figure molto sofisticate, le uniche donne indipendenti nella società greca! Avevano delle vere relazioni durature con personaggi spesso molto influenti della società e, ovviamente, con le loro “arti persuasive” riuscivano a influenzare le loro decisioni… gli uomini non cambiano mai! Queste donne avevano denaro proprio di cui potevano disporre ed erano rinomate per la loro istruzione e per il loro padroneggiare le arti della musica e della danza.
    Si distingue da tutte le altre la donna di Sparta, evidentemente la virilità degli spartani era tale da non sentirsi minacciata dall’indipendenza delle loro donne! Le ragazze venivano cresciute in modo molto simile ai ragazzi, con uno stile di vita dedito all’attività sportiva e alla cura del corpo. È vero che non abbiamo molte testimonianze dirette ma possiamo dire che sicuramente l’uomo spartano era spesso impegnato in guerra e allora era la donna che assumeva il comando della casa, gestendo anche i beni di famiglia.
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  8. #8
    Citazione Originariamente Scritto da Pazza_di_Acerra Visualizza Messaggio
    E tutti i mali del mondo da dove arrivano? Da Pandora, una donna.
    Mi consenta, Signora Pazza, di farLe notare che almeno in una cosa....

  9. #9
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
    Data Registrazione
    09/12/09
    Località
    Sul pianeta Terra
    Messaggi
    28,748
    In una cosa cosa?
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  10. #10
    Citazione Originariamente Scritto da Pazza_di_Acerra Visualizza Messaggio
    In una cosa cosa?
    Ho cancellato la fine della frase "non avevano tutti i torti", per evitare al mio Cliente conseguenze sgradevoli
    l'avvocati di Rdc

  11. #11
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
    Data Registrazione
    09/12/09
    Località
    Sul pianeta Terra
    Messaggi
    28,748
    Ad avercene di avvocati così...
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  12. #12
    Opinionista
    Data Registrazione
    25/05/21
    Messaggi
    741
    Per la dottssa Pazza. PB Shelley, brani di Arethusa. III PARTE.


    Hai ragione che il nostro ruolo non é mai stato semplice, soprattutto perché il maschio doveva avere la certezza di

    dare il suo denaro al suo stesso sangue, da qui la necessità di rinchiudere in casa le donne al telaio affinché non

    tradissero, loro avevano le etère, famosa quella di Pericle, Aspasia, che dovevano essere colte e raffinate per parte

    cipare a un banchetto. Allora non c'era ancora il test del DNA, avremmo sofferto molto meno. Lessi qualche anno fa

    sul giornale che un po' di uomini si incuriosirono e compraroni il test del DNA in farmacia, all'80% dei casi non erano i padri

    biologici, ma oramai si erano affezionati e passarono oltre.

    Tornando ad Arethusa.

    Di questo mito si occuparono Omero, Virgilio, Ovidio, penso gli esametri migliori

    siano di quest'ultimo. strano come Ovidio, -considerato fatuo-. poi trovava in rele-

    gatio nel Ponto, per volere del princeps Augusto, con vaga accusa di adulterio con

    la nipote Giulia, e nemmeno Tiberio lo salvò, -lì morì e non si trovarono mai le sue

    ossa,. non usò mai i trimetri giambici, usati perfino dal grande Nazianzeno per la sua

    autobiografia, ma il metro dell'epos, l'esametro dattilico catalettico, e poi Dante, Ariosto,

    Pascoli, Pindemonte, Quasimodo, rivisitandolo.


    E' un mito degli Achei, popolazioni delle steppe della Russia meridionale, che invasero e conquistarono

    la Grecia, assieme agli Eoli, ai Dori, agli Ioni. Siamo nel 1230 a.C. Ricordiamo che a Sparta, solo i Dori

    conquistatori, potevano essere Spartiati, i piu' nobili, insomma. Poi la civiltà pelasgo.micenea. che allora

    predominava, si fuse con quella degli Achei.

    FINE

  13. #13
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
    Data Registrazione
    09/12/09
    Località
    Sul pianeta Terra
    Messaggi
    28,748
    Sì, tra i tanti passo memorabili delle Metamorfosi possiamo annoverare anche i versi su Aretusa:

    Ooccupat obsessos sudor mihi frigidus artus,
    caeruleaeque cadunt toto de corpore guttae,
    / quaque pedem movi, manat lacus, eque capillis
    / ros cadit, et citius, quam nunc tibi facta renarro,
    in latices mutor. sed enim cognoscit amatas /
    amnis aquas positoque viri, quod sumpserat, ore
    vertitur in proprias, et se mihi misceat, undas .
    (Ov. Met. 5. 632‐638)
    Un freddo sudore pervade le membra assediate, / da tutto il corpo stillano gocce azzurrine, / e, se sposto il piede, si forma una pozza, dai capelli / cola rugiada, più celermente di quanto ci metta a dirlo / mi trasformo in acqua. Il fiume riconosce allora / nell’acqua l’amata e, lasciato l’aspetto umano di prima, si muta nella propria acqua, per mescolarla alla mia.
    Non è splendido? Peccato che questo capolavoro di Ovidio sia così poco conosciuto.
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  14. #14
    Opinionista
    Data Registrazione
    25/05/21
    Messaggi
    741

    .

    Citazione Originariamente Scritto da Pazza_di_Acerra Visualizza Messaggio
    Sì, tra i tanti passo memorabili delle Metamorfosi possiamo annoverare anche i versi su Aretusa:

    Ooccupat obsessos sudor mihi frigidus artus,
    caeruleaeque cadunt toto de corpore guttae,
    / quaque pedem movi, manat lacus, eque capillis
    / ros cadit, et citius, quam nunc tibi facta renarro,
    in latices mutor. sed enim cognoscit amatas /
    amnis aquas positoque viri, quod sumpserat, ore
    vertitur in proprias, et se mihi misceat, undas .
    (Ov. Met. 5. 632‐638)
    Un freddo sudore pervade le membra assediate, / da tutto il corpo stillano gocce azzurrine, / e, se sposto il piede, si forma una pozza, dai capelli / cola rugiada, più celermente di quanto ci metta a dirlo / mi trasformo in acqua. Il fiume riconosce allora / nell’acqua l’amata e, lasciato l’aspetto umano di prima, si muta nella propria acqua, per mescolarla alla mia.
    Non è splendido? Peccato che questo capolavoro di Ovidio sia così poco conosciuto.
    Certo che é splendido ma non é vero che é poco conosciuto, l'ing. Samantha Cristoforetti, la prima volta che é stata sulla stazione ISS portò con sè anchè versi di Ovidio, e di altri, da lanciare nello spazio cosmico.,.
    E' che Ovidio capito col princeps Augustus che voleva fare l'eremita, e tutti con lui, ma lui aveva le stenze secesse dove ricevere escort con i campanellini alle caviglie, e così Ovidio fece da capro espiatorio, e pure Tiberio steso nella grotta di Sperlonga e in quella di Capri mentre i fanciulli gli facevano certi lavoretti, abbiamo Svetonia che ci ha raccontato tutto, non cancello' la relegatio sul Ponto. Ciao.

  15. #15
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
    Data Registrazione
    09/12/09
    Località
    Sul pianeta Terra
    Messaggi
    28,748
    Citazione Originariamente Scritto da Fiammetta Visualizza Messaggio
    Certo che é splendido ma non é vero che é poco conosciuto, l'ing. Samantha Cristoforetti, la prima volta che é stata sulla stazione ISS portò con sè anchè versi di Ovidio, e di altri, da lanciare nello spazio cosmico.,.
    E' che Ovidio capito col princeps Augustus che voleva fare l'eremita, e tutti con lui, ma lui aveva le stenze secesse dove ricevere escort con i campanellini alle caviglie, e così Ovidio fece da capro espiatorio, e pure Tiberio steso nella grotta di Sperlonga e in quella di Capri mentre i fanciulli gli facevano certi lavoretti, abbiamo Svetonia che ci ha raccontato tutto, non cancello' la relegatio sul Ponto. Ciao.
    Non credere a Suetonio, era un pettegolo inveterato. Quando gli storici romani, quasi tutti senatori (come Tacito) o cavalieri con interessi senatorii, parlano degli imperatori occorre drizzare le orecchie e fare la tara.
    Ovidio fu spedito esule in Romania a causa come dice lui di "carmen et error". Il carmen pare proprio che sia l'Ars amandi, scritta nel momento più sbagliato, quando Augusto stava cercando di moralizzare la società romana. L'error pare sia dovuto al fatto che Ovidio fosse andato a letto con la figlia di Augusto, la scostumatissima Giulia, al cui confronto la Clodia di Catullo è un fiore di virtù...
    Per quanto riguarda Tiberio, fu un grande generale ed ancora un miglior amministratore delle finanze statali, e sotto questo profilo ben pochi imperatori gli stanno al pari. Però era misantropo e incupito dal fatto di essere stato costretto a divorziare dalla moglie, di cui fu sempre innamoratissimo, per ragioni di stato. Quel che faceva nella sua camera da letto a Capri sono affari suoi, ma gli storici più seri ritengono assai improbabile che si sia abbassato a ciò di cui lo accusa questa linguaccia di Suetonio.
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato