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Discussione: Ira e castighi.

  1. #61
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Io dico di no. Non sono remunerativi in questa vita, altrimenti si svuoterebbero le residenze per anziani e le case famiglia o i reparti per handicappati gravi.
    Tu cerchi di svalutare tutti i sacrifici, che tu non fai, asserendo che sono remunerativi subito per chi viene stravolto nella sua vita dal farli. No, chi perde la sua vita, a causa dell'altruismo, la salverà; chi la salverà, grazie all'egoismo, la perderà. Questo è l'insegnamento di Gesù.
    Standing ovation, amico Arcobaleno
    amate i vostri nemici

  2. #62
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    Vincere la debolezza di uomo che può cadere nella tentazione e commettere il male:questo lo ritengo un sacrificio .Qualsiasi lotta è un sacrificio non il fatto di aver rinunciato al male.Una forza malefica ci spinge al male e per questo che chiediamo a Dio di aiutarci a superare le tentazioni per vincerla.
    oddio, non è che spieghi un granché...

    credo di capire cosa intendi, perché è il pensiero comune nella cultura del timorato, come Arco; ma io parto da un presupposto proprio opposto:

    superare la tentazione, E' il premio, e quindi non può esserci sacrificio; se essere giusta lo vivi come un sacrificio, vuol dire che quella giustizia - per il credente, quella divina, la comunione con Dio - non ti appaga, e che aspetti altro in cambio, un premio o un'assoluzione; che è sempre una psicologia negoziale, opportunistica;

    per carità; so che siamo educati così, e non te ne faccio certo un appunto morale; però, se ci rifletti un momento, vedrai che c'è un problema bello grosso nel quadro che hai dipinto, ed è un problema che non invento io qui e ora, ma qualcosa di cui si discute da secoli.
    c'� del lardo in Garfagnana

  3. #63
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    "Se non diventerete come Bambini, non entrerete nel Regno di Dio"

    "Ti benedico Padre perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Si Padre, perché così è piaciuto a te..."

    Gesù Cristo porta a compimento tutto l'Antico Testamento, Axe. L'Amore compie e supera la Legge. Si è salvi per Grazia! Non per le nostre opere.
    E se tu, da credente, catechista, da persona attiva nella Chiesa, ritieni di essere uno a cui sono state rivelate queste cose, ti staresti dando da solo di ignorante, stupido e di infantile.
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  4. #64
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Rachele cara, così dev'essere: è scritto. Non avviene niente di strano.

    "Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome."
    Come ho sempre detto, è una posizione molto comoda, vittime intoccabili ad oltranza, i cattivi e gli ingiusti sono sempre gli altri, guai a controbattere, guai a sollevare il velo su sciocchezze e schifezze.
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  5. #65
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Standing ovation, amico Arcobaleno
    Grazie per il complimento.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  6. #66
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Cono si è convertito al protestantesimo
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Gesù Cristo porta a compimento tutto l'Antico Testamento, Axe. L'Amore compie e supera la Legge. Si è salvi per Grazia! Non per le nostre opere.
    abbi pazienza Cono, ma qui butti lì delle frasi pescate non si sa dove che fanno a pugni con la Dottrina cattolica, o quanto meno implicano necessariamente la negazione del libero arbitrio, che invece sostieni; rileggiti in modo logico:

    se, come scrivi, Gesù Cristo porta a compimento tutto l'Antico Testamento, vuol dire necessariamente che prima di Cristo la Legge era incompiuta; da qui non si scappa;
    già questo ti aprirebbe due problemi:

    a) può il dio creatore perfettissimo aver emanato una Legge inadatta a discernere il bene dal male, al punto da dovervi rimettere mano con Cristo ?

    b) chi fosse vissuto sotto la Legge, prima di Cristo, poteva essere "giusto" ? dalle Scritture, si direbbe di sì, visto che ci sono i salvati, esattamente come, al contrario, ci sono i dannati;

    ma, se Cristo diventa essenziale, come lo è per te, allora tutti i viventi prima di Cristo dovrebbero essere salvati, poiché mancava loro un elemento essenziale per discernere tra bene e male;
    altrimenti è come se ti multassero per aver superato un limite di velocità non segnalato, gli ingegneri del comune riconoscessero il problema, ma ti costringessero lo stesso a pagare, mentre annullano la sanzione ad altri;

    ma, siccome nelle Scritture non sono tutti salvati, non c'è il Gran Condono Tombale, il discorso non torna; il segnale c'era, infatti tanti lo hanno inteso e rispettato;

    poi, scrivi: L'Amore compie e supera la Legge
    ancora: se compie e supera, vuol dire che Dio aveva emanato una Legge incompiuta, da superare; è possibile ?

    sì, è possibile, ma solo nella logica di predestinazione e servo arbitrio, non della responsabilità delle proprie scelte; infatti, concludi con Paolo:

    Si è salvi per Grazia! Non per le nostre opere, dove la Grazia è un'atto unilaterale divino e irrevocabile, in cui le azioni umane - le opere - non hanno alcun rilievo; e questo illustra perfettamente il senso della Romani:

    9/11 Infatti non essendo ancora nati né avendo fatto qualcosa di bene o di male, affinché rimanesse il disegno di Dio secondo elezione,
    9/12 non da opere, ma da colui che chiama fu detto a lei: Il maggiore sarà schiavo al minore,
    9/13 come è scritto: Giacobbe ho amato, ma Esaù ho odiato.

    9/14 Cosa dunque diremo? C’è forse ingiustizia presso Dio? Non sia!
    9/15 A Mosè infatti dice: Avrò compassione di chi ho compassione e avrò misericordia di chi ho misericordia.
    9/16 Ora dunque non di colui che vuole né di colui che corre ma di colui che usa misericordia, Dio.


    9/17 Dice infatti la Scrittura al faraone: Per questo stesso ho suscitato te, per mostrare in te la mia potenza e affinché sia annunciato il mio nome in tutta la terra.

    9/18 Così dunque a chi vuole usa misericordia, ma chi vuole indurisce.
    9/19 Mi dirai dunque: Cosa ancora rimprovera? Infatti chi si è opposto al suo volere?
    9/20 O uomo, piuttosto tu chi sei che replichi a Dio? Dirà forse l’oggetto plasmato al plasmatore: Perché mi hai fatto così?
    9/21 O non ha potere il vasaio dalla stessa massa dell’argilla di fare l’un vaso per onore, l’altro per disonore?
    9/22 Se poi volendo Dio mostrare l’ira e far conoscere la sua potenza ha sopportato con molta pazienza vasi d’ira preparati per la perdizione,


    come vedi, tutto il costrutto nega il libero arbitrio, e a ragion veduta; perché questo è l'unico modo di non far cadere in contraddizione la giustizia divina;

    se davvero aderisci alla concezione che è quella Grazia del dio che decide di suo il destino di Giacobbe, Esaù, del Faraone e dei vasi, allora devi rinunciare al libero arbitrio, ché non c'incastra più nulla, e allora nessuno ha merito di essere creato "giusto", e parimenti demerito nell'essere ingiusto, visto che il tutto dipende ultimativamente dalla volontà divina, e in questo saremmo tutti burattini, come però non vuoi e ribadisci sempre; ma lì è scritto proprio:

    a chi vuole usa misericordia, ma chi vuole indurisce, cioè che se uno pecca ed è dannato, è per l'azione di Dio che lo ha indurito, e non per sua libera scelta; mi pare cristallino e inequivocabile;

    non puoi prendere un pezzo di dottrina di qua, e un altro di là, come ti pare bello o convincente, e mettere insieme idee che si contraddicono l'un l'altra, perché non torma più nulla e ti ritrovi con un dio imperfetto e pasticcione, oppure ingiusto, e non lo sai spiegare.
    Ultima modifica di axeUgene; 17-08-2022 alle 10:16
    c'� del lardo in Garfagnana

  7. #67
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Direi che il sacrificio per il credente non è tanto rinunciare al male, quanto fare il bene. I sacrifici non comportano inazione, ma azione. Esempi: un appassionato di auto rinuncia a un modello costoso per far stare meglio i propri cari. Una donna che apprezza i gioielli vi rinuncia per far stare meglio i propri cari.
    Si può anche rinunciare ad assistere spesso a spettacoli costosi o a frequenti viaggi costosi.
    Si tratta di rinunce al superfluo per impiegare meglio il denaro della famiglia. Ovviamente questo dovrebbe essere rivolto anche verso altri fuori della propria famiglia, nei limiti del possibile.
    Si può parlare anche del volontariato: impiegare parte del proprio tempo gratuitamente in favore del prossimo.
    Tenere in casa anziani non autonomi o handicappati non autonomi è sacrificio e impegno per il bene.
    Sono solo alcuni esempi.

    Chi, invece, pensa solo a soddisfare i propri desideri o quelli dei propri familiari cade nell'egoismo, e questo è consentito dalle leggi umane.
    Guarda che ad essere buoni si soffre, é un grosso sacrificio, cioè a non fare il male. Ma tu che ne sai? Sei un falso credente che fa del male ai suoi simili, travestito da agnello. Non chiami mammina-doppietta?Tra un po' ti arriva la standing ovation di Cono che superati i 60 anni non ci sta piu' con la testa...evidentemente...

  8. #68
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Fiammetta Visualizza Messaggio
    Guarda che ad essere buoni si soffre, é un grosso sacrificio, cioè a non fare il male.
    guarda che è curiosa questa cosa dei cattolici culturali, indipendentemente dal fatto di essere osservanti:

    se una persona ha davvero introiettato la nozione di buono e giusto - a maggior ragione se per fede, anche se sempre di fede, un'allocazione autoritativa di valore, si tratta, anche per i non credenti; il vegano esprime comunque una fede - l'agire di conseguenza dovrebbe essere sentito come un privilegio, e non un sacrificio;

    il sentimento di sacrificio si spiega solo con l'obbedienza ad un precetto che non si sente davvero come buono e giusto, ma come un prezzo che si paga in cambio di qualcosa di imponderabile, di cui si è poco convinti; la rinuncia a qualcosa che si vorrebbe fare, ma di cui si teme la conseguenza;

    qualche anno fa, l'amico Cono raccontava di aver visto una giovane ragazza in treno, e di essere grato a Dio per aver posto la mano sul suo capo e averlo distolto dalla concupiscenza per quella ragazza;

    ora, io per Cono sarei certamente un gran peccatore, perché ho fatto e faccio cose che nel suo sistema morale non si dovrebbero, ma che nel mio sono perfettamente lecite e che non ho difficoltà a dichiarare e argomentare;

    ma il desiderio per una donna di meno di 40 anni - per dire, anno più anno meno - non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello, e non ho bisogno di freni;

    quella ragazza potrebbe essere mia figlia, e se me la trovo di fronte il mio pensiero è in automatico di tipo paterno; se pure quella volesse sedurmi - e mi è capitato - troverei istintivamente la circostanza un indizio da prendere molto con le molle, come possibile fragilità psicologica di quella persona, e sarei io stesso a disagio nella prospettiva di approfittarne; perciò, non sarebbe un sacrificio;

    non è un sacrificio non prendere a bastonate chi la pensa diversamente da me, e anche chi mi offende; lo trovo uno spreco di energia spendibili per cose più divertenti; è la mia natura, non certo un merito morale;

    ma se vi costa essere buoni e giusti, forse dovreste rivedere la vostra nozione di ciò che è buono e giusto, perché probabilmente quella giustizia non vi appaga, non è conforme al vostro autentico sentimento, ma solo a scompensi di natura psicologica, sensi di colpa, eredità infelici e mortificanti, dalle quali meritereste di essere liberati, e che nulla hanno a che fare con "Dio".
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #69
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    guarda che è curiosa questa cosa dei cattolici culturali, indipendentemente dal fatto di essere osservanti:

    se una persona ha davvero introiettato la nozione di buono e giusto - a maggior ragione se per fede, anche se sempre di fede, un'allocazione autoritativa di valore, si tratta, anche per i non credenti; il vegano esprime comunque una fede - l'agire di conseguenza dovrebbe essere sentito come un privilegio, e non un sacrificio;

    il sentimento di sacrificio si spiega solo con l'obbedienza ad un precetto che non si sente davvero come buono e giusto, ma come un prezzo che si paga in cambio di qualcosa di imponderabile, di cui si è poco convinti; la rinuncia a qualcosa che si vorrebbe fare, ma di cui si teme la conseguenza;

    qualche anno fa, l'amico Cono raccontava di aver visto una giovane ragazza in treno, e di essere grato a Dio per aver posto la mano sul suo capo e averlo distolto dalla concupiscenza per quella ragazza;

    ora, io per Cono sarei certamente un gran peccatore, perché ho fatto e faccio cose che nel suo sistema morale non si dovrebbero, ma che nel mio sono perfettamente lecite e che non ho difficoltà a dichiarare e argomentare;

    ma il desiderio per una donna di meno di 40 anni - per dire, anno più anno meno - non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello, e non ho bisogno di freni;

    quella ragazza potrebbe essere mia figlia, e se me la trovo di fronte il mio pensiero è in automatico di tipo paterno; se pure quella volesse sedurmi - e mi è capitato - troverei istintivamente la circostanza un indizio da prendere molto con le molle, come possibile fragilità psicologica di quella persona, e sarei io stesso a disagio nella prospettiva di approfittarne; perciò, non sarebbe un sacrificio;

    non è un sacrificio non prendere a bastonate chi la pensa diversamente da me, e anche chi mi offende; lo trovo uno spreco di energia spendibili per cose più divertenti; è la mia natura, non certo un merito morale;

    ma se vi costa essere buoni e giusti, forse dovreste rivedere la vostra nozione di ciò che è buono e giusto, perché probabilmente quella giustizia non vi appaga, non è conforme al vostro autentico sentimento, ma solo a scompensi di natura psicologica, sensi di colpa, eredità infelici e mortificanti, dalle quali meritereste di essere liberati, e che nulla hanno a che fare con "Dio".
    Anche tu hai ragione. Mi ricordo che questo discorso nacque , alcuni
    anni fa, col mio ginecologo, padre ferroviere, madre casalinga, una sorella
    più grande laureata in lettere e ci incontravamo alla mensa perchè
    io, facendo i calcoli, abitavo a Frascati ancora, mangiando a mensa risparmiavo 25'.
    E lui stava alla casa dello studente. Ricordo cha ai primi 2 anni ebbi voti piu' alti io,
    poi mi ammalai, mentre loro festeggiavano le nozze della sorella e i battesimi vari,
    lui studiava moltissimo, fino a mezzanotte e riprendeva alle otto, io preferivo andare
    a letto prima e farmi svegliare alle 3 del mattino. Anch'io studiavo duro. Come sai mi ammalai e poi mio padre,
    e poi morì, da noi una serie di disgrazie e da loro tutto liscio, ma erano cattolici osservanti,
    chiissa' se cio' li ha aiutati. Tempo dopo, parlando io gli dissi e ma é facile essere buoni e star bene,
    soffrire, no. Lui mi disse che era molto difficile essere buoni, osservare i Comandamenti altrimenti che merito ne avrebbero avuto? Non era tanto il fatto di non scappare con la ballerina
    ma l'obbedienza che pesava. Effettivamente, col mio carattere era molto difficile obbedire, lui disse
    così. E' tra i piu' grandi ginecologi di Roma e Italia, potevo esserlo anch'io, non sappiamo come
    Dio distribuisca le sofferenze. Ciao.
    PS: Sto ancora senza patente ma tra una settimana dovrebbe arrivare.

  10. #70
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Fiammetta Visualizza Messaggio
    .. gli dissi e ma é facile essere buoni e star bene,
    soffrire, no. Lui mi disse che era molto difficile essere buoni, osservare i Comandamenti altrimenti che merito ne avrebbero avuto? Non era tanto il fatto di non scappare con la ballerina
    ma l'obbedienza che pesava. Effettivamente, col mio carattere era molto difficile obbedire, lui disse
    così.
    senza che questo implichi giudizi morali su nessuno, sia chiaro, il quadro che viene fuori dalle opinioni che leggo qui è questo, e piuttosto ovvio per chi mastichi qualcosa di sociologia e psicologia sociale:

    il credente di ambiente cattolico parte da questo sistema:

    a) c'è un dio-giudice, ineludibile, che punisce la disobbedienza e premia l'obbedienza all'autorità; chi crede e teme quel dio, è necessariamente virtuoso, vincolato a una morale; mentre chi non crede, non temendo, sarà necessariamente immorale;

    b) io sono un credente, pertanto, manifestando la mia fede sottintendo una mia virtù morale, a fronte della presunta immoralità di chi non crede;

    c) ma questa mia moralità deve costarmi delle rinunce ed essere il risultato della mia volontà, altrimenti non ci sarebbe alcun merito;

    questo schema produce una posizione di potere, per cui il credente scambia la sua obbedienza - in effetti sempre a dei preti - con l'opportunità di fregiarsi di "baffi" da caporale di una chiesa, e porsi su un gradino superiore al miscredente, che è inferiore moralmente, e nella società, che è in debito per quelle "rinunce";

    spesso questo meccanismo è solo compensativo dell'infelicità; una persona rattrappita dalla paura, e obbediente con vero sacrificio di sé verso precetti di cui non condivide il sentimento di giustizia, ha la necessità di compensare quell'immagine sminuita di sé, come il bambino che, avendo paura di salire sulla pianta di fichi, dice a sé e agli altri che sta solo obbedendo alla mamma;

    tutto questo schema, però, necessita assolutamente del libero arbitrio - che qui vedi difendere strenuamente, contro ogni logica, persino scritturale - e del sacrificio - rivendicato un po' da tutti i credenti qui, esattamente come il libero arbitrio - o addirittura del martirio, come evocato da Cono, che cita il sarete odiati...

    ora, che succede col ribaltamento paolino-agostiniano-luterano ?
    succede che al dio onnipotente nulla può sfuggire, e quel dio deve avere l'ultima parola anche sulle stesse azioni umane;

    dal che, consegue che se sei virtuoso è Dio che lo ha voluto e tu non ne hai certo merito; puoi sperare e ringraziare, ma non vantarti, né porti su un piano di superiorità rispetto agli altri; per un credente genuino cosa cambia ? assolutamente nulla;

    fino ad oggi non ho rubato perché ero convinto che fosse giusto non rubare e pensavo di avere il merito di questo mio agire; ma qualcuno mi spiega che è Dio onnipotente stesso ad avermi fatto in questo modo, dato la fede e quel sentimento di giustizia;

    sarò per questo tentato dal furto ? certo che no; forse sarò più umile e più grato per questa condizione, e proverò pietà per chi è più infelice e pecca, ma sempre inteso che il destino di chiunque è esclusivamente nelle mani di Dio, e ignoto a noi;

    e allora, perché lo scandalo ? cosa cambia ?

    cambia tutto solo per chi di quella virtù si attribuisce merito, e usa questo come potere o compensazione psicologica; e infastidisce il clero, che manca di "caporali" a gestire l'obbedienza;
    puntualmente, in quel contesto teologico che ha originato la Riforma vige l'apostolato universale e non ci sono sacerdoti; tutti alla pari, donne incluse;

    che significa tutto questo ? forse che si odia quel tipo di credente o il prete ?

    no, certo; ma si prendono con le molle i loro precetti, perché potrebbero essere motivati da quei bisogni o intenzioni; e allora si chiede conto:

    spiegami perché questo sarebbe peccato, in cosa danneggio te e la società - perché questo fa il peccato - se divorzio, faccio sesso fuori dal matrimonio, scelgo di non avere figli, decido di non vivere la fase terminale di un cancro...;

    e se le risposte non arrivano, o sono elusive, qualche riflessione la faccio.
    c'� del lardo in Garfagnana

  11. #71
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    E se tu, da credente, catechista, da persona attiva nella Chiesa, ritieni di essere uno a cui sono state rivelate queste cose, ti staresti dando da solo di ignorante, stupido e di infantile.
    Le ha rivelate a tutti, Laura! Il Vangelo è stato proclamato ed annunciato a tutti. Poi c'è chi accoglie come un Bambino e chi rifiuta pensando sia roba da Bambini...
    amate i vostri nemici

  12. #72
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Come ho sempre detto, è una posizione molto comoda, vittime intoccabili ad oltranza, i cattivi e gli ingiusti sono sempre gli altri, guai a controbattere, guai a sollevare il velo su sciocchezze e schifezze.
    Sono parole di Gesù, non di Conogelato. Parole che si compiono. Essere cristiani comporta subire ciò che ha subito Lui.

    "Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato."

    GIOVANNI 15
    amate i vostri nemici

  13. #73
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    Sono parole di Gesù, non di Conogelato. Parole che si compiono. Essere cristiani comporta subire ciò che ha subito Lui.

    "Se il mondo vi odia...
    non so dove tu veda l'odio, in un mondo dove persino i Salvini e le Meloni fanno a gara per segnarsi in pubblico e rivendicare l'identità cristiana;

    al più, il papa - non io - lamenta l'indifferenza del mondo, che considera Cristo come una cosa del passato, bella ma superata, che oramai non dice più nulla, se non a pochissimi; ipse dixit, parole sue, non mie.
    c'� del lardo in Garfagnana

  14. #74
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Sono parole di Gesù, non di Conogelato. Parole che si compiono. Essere cristiani comporta subire ciò che ha subito Lui.

    "Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato."

    GIOVANNI 15
    Proviamo a ribaltare la situazione. Cosa dovrebbero dire quelli che sono stati da voi odiati, perseguitati, osteggiati per differenze di religione, o perché non credenti?
    Ti ho già fatto presente che in lungo ed in largo nel mondo troverai chi ha avuto problemi per qualche motivo, dalla proprie credenze fino alla pelle.
    Cosa dovrebbe esserci di così speciale in voi cristiani?
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  15. #75
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Le ha rivelate a tutti, Laura! Il Vangelo è stato proclamato ed annunciato a tutti. Poi c'è chi accoglie come un Bambino e chi rifiuta pensando sia roba da Bambini...
    Proprio a tutti pare di no:

    Ti benedico Padre perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli.
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