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Risultati da 31 a 45 di 309

Discussione: La nostra croce

  1. #31
    L'avatar di dietrologo
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    te lo spiego nuovamente e ti spiego perchè tu sei totalmente fuori da ogni verità scritta :

    Chi vuole studiare intelligentemente la Bibbia deve avvicinarsene con mente aperta. Idee preconcette ed una interpretazione categorica sulle Sacre Scritture, considerate come la parola stessa di Dio, costituiscono degli impedimenti, i quali nascondono allo studioso il vero spirito dei testi che potrà rendersi palese solo attraverso uno studio approfondito e imparziale. Ora, queste perle di verità che allo studente importa scoprire sono velate da interpolazioni (aggiunte) e da controsensi. Il compenso di uno studio metodico e coscienzioso è costituito da una nuova luce e da una chiara comprensione dei testi biblici.

    Occorre innanzitutto ricordare che i vocaboli ebraici - particolarmente nella lingua antica - non erano divisi come avviene nelle nostre lingue moderne e si univano gli uni con gli altri. Le vocali venivano omesse, di modo che l’interpretazione dipende dalla posizione che fu loro data. Possiamo quindi capire quante difficoltà occorre superare per determinare il senso originale reale e la più lieve variazione può alterare completamente il significato di una intera frase. Oltre a ciò non si deve dimenticare che dei 47 traduttori della versione autorizzata da Re Giacomo - la più diffusa in Inghilterra e in America - solo tre erano ebraicisti e che due di essi morirono prima che i Salmi fossero tradotti. Occorre inoltre tener presente che era stato fatto assoluto divieto ai traduttori di effettuare qualsiasi interpretazione che si scostasse sensibilmente dalle credenze ammesse o che tendessero ad alterarle. E’ evidente che in tali circostanze la possibilità di ricavarne una traduzione fedele era minima. In Germania le condizioni non furono migliori in quanto Martin Lutero - unico traduttore - non si servì del testo originale ebraico, ma di una traduzione latina. La maggior parte delle versioni oggi in uso presso i Protestanti d’Europa sono tratte dalla versione di Lutero.

    In realtà furono effettuate alcune revisioni, ma non hanno apportato molti miglioramenti.

    In alcuni Stati dell’America moltissimi sono convinti che la versione ordinata da Re Giacomo sia assolutamente autentica come se la Bibbia fosse stata in origine scritta in inglese, e come se la versione in argomento fosse una copia esatta del manoscritto originale. Per cui, malgrado i tentativi fatti per eliminarli, sussistono sempre gli errori antichi. E’ importante pure notare che coloro che scrissero la Bibbia erano ben lungi dal pensare di redigere “ un libro aperto di Dio”. I grandi occultisti che scrissero lo Zohar ribadiscono tale intenzione. I segreti contenuti nella Thorah ( la Legge) non dovevano essere alla portata di tutti; lo confermano le seguenti parole :

    “ Guai all’uomo che vede nella Thorah solo dei fatti e parole comuni ! Perché in verità se contenesse solo ciò, saremmo in grado di comporre oggi una Thorah ben più degna di ammirazione. Ma non è così.....Ogni parola della Thorah ha un significato elevato e contiene un mistero sublime..... Le sue espressioni non ne sono che la veste. Guai a colui che le prende per la Thorah stessa! Le persone semplici si interessano molto della veste e dei racconti; esse non sanno vedere ciò che racchiudono. I più colti trascurano la veste, ma considerano solo il corpo che ne è avviluppato.”

    Quanto sopra indica apertamente il significato allegorico della Thorah. S. Paolo afferma in termini inequivocabili che il racconto di Abramo e dei figli che egli ebbe da Sara e da Agar è puramente allegorico ( Galati IV : 22 - 26 ). Molti passaggi della Bibbia sono in tale modo velati, altri invece devono essere considerati nel loro senso letterale. Chi non possiede la chiave occulta è incapace di trovarvi la verità che talora si vela con espressioni spiacevoli.

    All’occultista, meritatosi il diritto di possedere questi tesori di verità, viene data la chiave ed egli può distinguere nitidamente i gioielli che rimangono invisibili agli altri fintantoché, a loro volta, non avranno lavorato per ottenere la rivelazione. E’ per questo che se il racconto delle peregrinazioni dei figli d’Israele e dei loro rapporti con Dio risultano in parte esatti, ad essi vi si unisce un significato spirituale ben superiore al semplice racconto dei fatti materiali. Parimenti i Vangeli, sebbene traccino a grandi linee la vita di un uomo di nome Gesù, contengono anche dei formulari completi di iniziazione indicanti le esperienze precise attraverso le quali sono passati tutti coloro che sono entrati nel Sentiero che conduce alla VERITÀ e alla VITA.

    Si manteneva il segreto su questi profondi argomenti e si adottava l’uso dell’allegoria ogni qualvolta le masse venivano in contatto con le verità occulte. D’altronde il Cristo aveva l’abitudine di parlare alla moltitudine con parabole e di spiegare poi segretamente ai Suoi discepoli il significato più profondo che esse contenevano. In diverse occasioni ingiunse loro di non divulgare gli insegnamenti che Egli loro impartiva in segreto. San Paolo si comporta analogamente : egli dà il “latte” ai fanciulli nella fede e riserba la “carne” - ossia gli insegnamenti più avanzati - per i forti, per coloro che sono qualificati per comprenderli e per riceverli ( 1a Ep.Cor., III : 1-3 ). La Bibbia d’Israele fu scritta inizialmente in ebraico, ma nulla è rimasto dei manoscritti originali. Verso il 280 a. C. apparve una traduzione in greco - la versione detta dei “Settanta” - ma anche ai tempi di Cristo esisteva grande confusione e diversità di opinioni circa le parti che dovevano essere considerate originali e quelle che sarebbero state interpolate. Solo dopo il ritorno dall’esilio di Babilonia gli Scribi cominciarono a raggruppare i manoscritti e verso l’anno 500 d. C. apparve il Talmud, il primo testo che rassomiglia all’attuale ma che, per i fatti suesposti , non poteva essere perfetto. Il Talmud fu allora riveduto dalla Scuola Massoterica che dal 500 all’800 risiedeva principalmente a Tiberiade. Dopo lungo e minuzioso lavoro fu elaborato un Vecchio Testamento Ebraico ed oggi è il testo più vicino all’originale che noi abbiamo attualmente. Di conseguenza noi non affermiamo che la Bibbia sia integralmente di ispirazione divina, nè la consideriamo dall’inizio alla fine come se fosse la parola di Dio. Riconosciamo che essa è una misera traduzione dei documenti originali e che contiene numerose interpolazioni che sono state inserite in epoche diverse per dare risalto ad alcune interpretazioni. Ciò nonostante il solo fatto che tante verità siano state accumulate in un volume di dimensioni così ridotte è fonte di continua meraviglia per l’occultista che, in possesso della chiave per interpretarlo, ne conosce il valore reale.

  2. #32
    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Mi sembra di capire che hai la convinzione che i cosiddetti testi sacri siano in realtà opera al 100% umana. Tanto per chiarire.
    Hai capito bene.

  3. #33
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Se non esiste Parola di Dio, se non esiste Rivelazione, se la Bibbia e i Vangeli non vengono da Dio....qua stiamo tutti perdendo tempo, amici ed amiche....
    Ritorno al quesito iniziale: chiedendoci di abbracciare la nostra croce quotidiana, Gesù Cristo chiede una cosa impossibile? Oppure dietro quelle Divine Parole si nasconde la chiave della Salvezza? È la Croce di Cristo infatti che salva il mondo. Non altro. E dunque: vivere mettendo al centro il nostro io o mettendo al centro Dio?
    Il nostro io non la vuole la croce. Non la sopporta, la scansa, la evita. Vede il dolore solo come uno scandalo.

    Al contrario, se mettiamo al centro Dio, ecco che il dolore acquista significato e senso. Diventa la porta stretta che ci introduce al Cielo....
    Ecco allora che possiamo accogliere TUTTO della nostra storia personale. Le gioie ma anche le sofferenze. Possiamo accettare un figlio disabile....un genitore con l'Alzheimer....un licenziamento ingiusto...un amore non corrisposto...."Tutto posso in Colui che mi dà forza" dice San Paolo.
    Si tratta come sempre di scegliere. Scegliere come vivere. Cosa mettere al centro: l'io o Dio.
    amate i vostri nemici

  4. #34
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    Di che sofferenze parli e di che problemi parli?

    Tu vuoi vivere nei problemi e nelle sofferenze?
    È una cosa molto reale la croce. Molto concreta, Laura. È ciò che nella nostra vita ci fa soffrire. Ognuno di noi ne ha una. Non esiste Uomo che non abbia una croce! Il problema sta tutto nel rifiutarla e maledirla o nell'accoglierla con Cristo. Come ha fatto Cristo.
    amate i vostri nemici

  5. #35
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    È una cosa molto reale la croce. Molto concreta, Laura. È ciò che nella nostra vita ci fa soffrire. Ognuno di noi ne ha una. Non esiste Uomo che non abbia una croce! Il problema sta tutto nel rifiutarla e maledirla o nell'accoglierla con Cristo. Come ha fatto Cristo.
    che vuol dire in concreto "rifiutarla" ? mi sai indicare qualcuno di cui tu possa dire che rifiuta i guai che gli capitano ? io non ne conosco, né potrei dire di nessuno;

    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    S E dunque: vivere mettendo al centro il nostro io o mettendo al centro Dio?
    Il nostro io non la vuole la croce. Non la sopporta, la scansa, la evita. Vede il dolore solo come uno scandalo.
    potresti farmi un esempio concreto ? è la seconda volta che te lo chiedo;

    se credi in quello che dici, dovrebbe essere facilissimo per te sciorinarne a decine di evidenti, di cui tu possa giudicare il comportamento e che tutti possano comprendere.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #36
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    È una cosa molto reale la croce. Molto concreta, Laura. È ciò che nella nostra vita ci fa soffrire. Ognuno di noi ne ha una. Non esiste Uomo che non abbia una croce! Il problema sta tutto nel rifiutarla e maledirla o nell'accoglierla con Cristo. Come ha fatto Cristo.
    In questo caso tu sei la nostra croce , ti tolleriamo da moltissimo tempo , nfatti sei ancora convinto di parlare a dei bambini al catechismo tu e quell'altro che avete fatto comunella

  7. #37
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    È una cosa molto reale la croce. Molto concreta, Laura. È ciò che nella nostra vita ci fa soffrire. Ognuno di noi ne ha una. Non esiste Uomo che non abbia una croce! Il problema sta tutto nel rifiutarla e maledirla o nell'accoglierla con Cristo. Come ha fatto Cristo.
    C'è anche chi ne ha più di uno di problemi e pure seri.

    Spero che in questo accettare la croce, sia contemplata la risoluzione ai problemi.

    Spiega meglio davvero che significa rifiutare una sofferenza.
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  8. #38
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Se non esiste Parola di Dio, se non esiste Rivelazione, se la Bibbia e i Vangeli non vengono da Dio....qua stiamo tutti perdendo tempo, amici ed amiche....
    Ritorno al quesito iniziale: chiedendoci di abbracciare la nostra croce quotidiana, Gesù Cristo chiede una cosa impossibile? Oppure dietro quelle Divine Parole si nasconde la chiave della Salvezza? È la Croce di Cristo infatti che salva il mondo. Non altro. E dunque: vivere mettendo al centro il nostro io o mettendo al centro Dio?
    Il nostro io non la vuole la croce. Non la sopporta, la scansa, la evita. Vede il dolore solo come uno scandalo.

    Al contrario, se mettiamo al centro Dio, ecco che il dolore acquista significato e senso. Diventa la porta stretta che ci introduce al Cielo....
    Ecco allora che possiamo accogliere TUTTO della nostra storia personale. Le gioie ma anche le sofferenze. Possiamo accettare un figlio disabile....un genitore con l'Alzheimer....un licenziamento ingiusto...un amore non corrisposto...."Tutto posso in Colui che mi dà forza" dice San Paolo.
    Si tratta come sempre di scegliere. Scegliere come vivere. Cosa mettere al centro: l'io o Dio.
    Non credo sia la sofferenza o la morte che dobbiamo considerare primarie nella nostra breve vita, ognuno infatti si tiene quello che ha, sia di dolore che di gioia, ma credere alla resurrezione, penso, sia l'accesso oltre la porta, seppur stretta, che conduce alla massima espirazione di un cristiano.

  9. #39
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    che vuol dire in concreto "rifiutarla" ? mi sai indicare qualcuno di cui tu possa dire che rifiuta i guai che gli capitano ? io non ne conosco, né potrei dire di nessuno;

    potresti farmi un esempio concreto ? è la seconda volta che te lo chiedo;
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Spiega meglio davvero che significa rifiutare una sofferenza.
    Di seguito Cono ha spiegato cosa sia una croce, una grande sofferenza, con alcuni esempi.
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Possiamo accettare un figlio disabile....un genitore con l'Alzheimer....un licenziamento ingiusto...un amore non corrisposto...
    Io stesso posso dire di aver subito le sofferenze, più che accettarle. Ho preso atto delle situazioni createsi. Dovendo scegliere tra fare cose sbagliate e cose giuste, subendone conseguenze negative, ho scelto spesso di fare le cose giuste.
    Su molti guai subiti, comunque, non avevo potere di far nulla. Non avevo scelte a disposizione. Se abbiamo un figlio disabile o un genitore con l'Alzheimer, possiamo scegliere se accudirlo noi o metterlo in qualche istituto, ma se subiamo un licenziamento ingiusto o ci capitano amori non corrisposti, non possiamo fare scelte. Allo stesso modo se ci capita qualche grave malattia.
    Certo, se Dio dice: se vuoi evitare questi guai, non conquisti nulla né per te né per gli altri, uno i guai li accetta, anche se malvolentieri.
    Dovendo scegliere tra una bella vita ora (l'uovo oggi) e una migliore successivamente (la gallina domani), scelgo la vita migliore successiva, anche se costa sacrificio nella vita corrente.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  10. #40
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    Quando ci dissero che nostra figlia era cardiopatica e che sarebbe stato possibile abortirla nel seno materno, potevamo rifiutare la Croce. Fare come il cattivo ladrone e maledire Dio e la Croce.
    C'è un testo bellissimo, dei primi secoli cristiani, che canta invece la Croce come strumento di salvezza!

    "La Croce gloriosa del Signore risorto
    è l’albero della mia salvezza
    di esso mi nutro, di esso mi diletto,
    nelle sue radici cresco,
    nei suoi rami mi distendo.

    La sua rugiada mi rallegra,
    la sua brezza mi feconda,
    alla sua ombra ho posto la mia tenda.

    Nella fame l’alimento, nella sete la fontana,
    nella nudità il vestimento.

    Angusto sentiero, mia strada stretta,
    scala di Giacobbe, letto di amore
    dove ci ha sposato il Signore.

    Nel timore la difesa,
    nell’inciampo il sostegno,
    nella vittoria la corona,
    nella lotta tu sei il premio.

    Albero di vita eterna,
    pilastro dell’universo,
    ossatura della terra, la tua cima tocca il cielo,
    e nelle tue braccia aperte
    brilla l’amore di Dio!"
    amate i vostri nemici

  11. #41
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    Quando ci dissero che nostra figlia era cardiopatica e che sarebbe stato possibile abortirla nel seno materno, potevamo rifiutare la Croce. Fare come il cattivo ladrone e maledire Dio e la Croce.
    C'è un testo bellissimo, dei primi secoli cristiani, che canta invece la Croce come strumento di salvezza!

    "La Croce gloriosa del Signore risorto
    è l’albero della mia salvezza
    di esso mi nutro, di esso mi diletto,
    nelle sue radici cresco,
    nei suoi rami mi distendo.

    La sua rugiada mi rallegra,
    la sua brezza mi feconda,
    alla sua ombra ho posto la mia tenda.

    Nella fame l’alimento, nella sete la fontana,
    nella nudità il vestimento.

    Angusto sentiero, mia strada stretta,
    scala di Giacobbe, letto di amore
    dove ci ha sposato il Signore.

    Nel timore la difesa,
    nell’inciampo il sostegno,
    nella vittoria la corona,
    nella lotta tu sei il premio.

    Albero di vita eterna,
    pilastro dell’universo,
    ossatura della terra, la tua cima tocca il cielo,
    e nelle tue braccia aperte
    brilla l’amore di Dio!"
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  12. #42
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Non credo sia la sofferenza o la morte che dobbiamo considerare primarie nella nostra breve vita, ognuno infatti si tiene quello che ha, sia di dolore che di gioia, ma credere alla resurrezione, penso, sia l'accesso oltre la porta, seppur stretta, che conduce alla massima espirazione di un cristiano.
    Bravissimo, Crep!

    "Per questo mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie per amore di Cristo; perché quando sono debole, allora sono forte."
    2 Corinzi 12:10 -
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  13. #43
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    C'è anche chi ne ha più di uno di problemi e pure seri.

    Spero che in questo accettare la croce, sia contemplata la risoluzione ai problemi.

    Spiega meglio davvero che significa rifiutare una sofferenza.
    La Fede in Dio e nella Croce redentrice di Cristo non "risolve" i problemi: ce li illumina, Laura! Ce ne fa scorgere il senso e il significato. Come ha detto Crepuscolo, dopo la Croce c'è la Resurrezione! Ciò che apparentemente può apparirci assurdo (una malattia, un lutto, una perdita, un'ingiustizia ecc.) in realtà può farci crescere e maturare.
    Fino a quando nella Vita tutto ci va bene, pensiamo di essere invincibili, autonomi, forti e potenti. Quando arrivano le prove, le sofferenze e gli ostacoli.... torniamo sulla terra. Si rivela pienamente la nostra fragilità.
    amate i vostri nemici

  14. #44
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    qui se uno ha un briciolo di fede questa gli va tutta nelle calcagna , sentire sta nenia continua da qualcuno che in altra sezione di questo forum chiede alle ragazze se non portano il reggiseno... e già intuisco il personaggio dietro il pc che passa da contorsionismi osceni a candide letture mistiche con aria di grande maestro istruttore di spiritualità , ma che du par de cojoni ...premo la X in alto a destra e vedetevela voi , io mi sono stancato

  15. #45
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    Qui si ci sono due aspetti diversi da considerare. Uno che sarebbe quello di trovare una via per reagire e sopportare quello che succede, sia che possa essere risolvibile il problema sia che non ci siano possibilità, l'altra mi pare sia più una questione di vanità ed opportunismo in visione di un premio, come il versetto dei Corinzi.
    Di cosa si sta parlando? Parliamo di come vivere al meglio le situazioni problematiche della vita, magari senza inasprirsi, senza inveire contro il mondo, rinchiudersi in sè stessi ecc... o di come guadagnarsi il paradiso e farsi belli agli occhi di dio? Perché mi par di capire che qui più che prendere la croce nel senso di non lasciarsi sprofondare, ci sia un'esaltazione delle sofferenze come conditio sine qua non, sofferenza con la quale si ha, come dire, diritto o più diritto ad entrare in Paradiso, come se fosse un percorso obbligato per essere meritevoli di salvezza.
    Ora io capisco che la speranza sia quella di stare meglio di là che di qua, che la divinità possa promettere che ci sarà una condizione migliore, ma arrivare ad esaltare le sofferenze per ottenere un premio mi sembra francamente aberrante.
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