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Discussione: La nostra croce

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  1. #1
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    La nostra croce

    "Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.

    Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?"

    Ci chiede una cosa impossibile, il Signore? Oppure fondamentale se vogliamo veramente seguirLo?
    In altri termini: fuggire davanti alle nostre sofferenze o accettarle? Vivere solo per non avere problemi o combattere la buona battaglia della fede, sapendo che Dio è sempre al nostro fianco e non ci abbandona?
    amate i vostri nemici

  2. #2
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Di che sofferenze parli e di che problemi parli?

    Tu vuoi vivere nei problemi e nelle sofferenze?
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  3. #3
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Di che sofferenze parli e di che problemi parli?

    Tu vuoi vivere nei problemi e nelle sofferenze?
    Nessuno vuol vivere nei problemi e nelle sofferenze, ma se è volontà di Dio che li sperimentiamo per raggiungere la salvezza della nostra anima, il credente farà di tutto per accettarli nei limiti delle sue capacità.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  4. #4
    L'avatar di dietrologo
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Nessuno vuol vivere nei problemi e nelle sofferenze, ma se è volontà di Dio che li sperimentiamo per raggiungere la salvezza della nostra anima, il credente farà di tutto per accettarli nei limiti delle sue capacità.
    Se la volontà di Dio è questa la sanità ospedali ecc siano opere malvagie

    Quindi è con queste grandi verità che i messaggeri Arcobaleno e Conogelato incaricati da Dio stesso sono presenti in questo forum ?

  5. #5
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Nessuno vuol vivere nei problemi e nelle sofferenze, ma se è volontà di Dio che li sperimentiamo per raggiungere la salvezza della nostra anima, il credente farà di tutto per accettarli nei limiti delle sue capacità.
    Non ho mai capito questo binomio sofferenza-salvezza.
    Ma se uno sta bene deve soffrire per avere la suite nell'aldilà?
    Non è che sia chiaro un discorso del genere così come il nesso che c'è fra soffrire e salvarsi, quasi esistesse un obbligo a cui non si può prescindere.

    E poi, nell'ottica dell'esistenza di un diavolo, come fare a capire se problemi e sofferenze li manda dio o l'amico invisibile cattivo visto che nessuno dei due viene a dircelo di persona?
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  6. #6
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Non ho mai capito questo binomio sofferenza-salvezza.
    Ma se uno sta bene deve soffrire per avere la suite nell'aldilà?
    Non è che sia chiaro un discorso del genere così come il nesso che c'è fra soffrire e salvarsi, quasi esistesse un obbligo a cui non si può prescindere.

    E poi, nell'ottica dell'esistenza di un diavolo, come fare a capire se problemi e sofferenze li manda dio o l'amico invisibile cattivo visto che nessuno dei due viene a dircelo di persona?
    Il problema è nato dopo la caduta dell'uomo. Prima era salvo, poi si è resa necessaria una risalita per ritrovare la salvezza perduta. La disubbidienza iniziale ha avuto delle conseguenze.
    Quindi, la salvezza si può ottenere solo attraverso problemi e sofferenze immeritati, oltreché attraverso la fede. Se ce li meritiamo, perché agiamo male, risultano solo una punizione per il nostro operato; è come per un uomo che sconti una pena in carcere, paga per le colpe commesse.
    Del resto, nessuno è innocente e nessuno sa cosa abbia fatto nelle vite precedenti.
    Quello che è certo, come dato di fatto, è che nessuno può salvarsi con una vita fatta di spensieratezza, divertimenti e menefreghismo.
    Un po' di spensieratezza e divertimento non hanno mai traviato nessuno, ma al di là di limiti ragionevoli, viene chiesto conto di come uno ha passato la sua vita. Cos'hai fatto nella tua vita? La risposta: "Mi sono divertito", ottiene come controrisposta: "Hai già avuto la tua ricompensa", e viene calcolato tutto il male fatto per raggiungere quell'obiettivo egoista.

    Spesso problemi e sofferenze ce li creiamo da soli con i nostri desideri inappagati; spesso ce li crea Satana; a volte Dio ci mette alla prova attraverso essi.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  7. #7
    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    a volte Dio ci mette alla prova attraverso essi.
    Su questi temi mi sono espresso anni fa e non ho altro da aggiungere, pur leggendo (non dico tutto e sempre....)i vari interventi, in quanto spesso interessanti ed istruttivi. Soprattutto di chi parla con conoscenze approfondite e documentate in materia. Cio' premesso.
    La frase citata mi lascia perplesso.
    Sicuramente il tema sarà stato ampliamente dibattuto in passato ed io arrivo come i Carabinieri di Offenbach. Mi scuso.
    Questa "Entità Totale, Onnipotente e Benevola" che "tende trappole", non é un concetto che sa di blasfemia?

  8. #8
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Del resto, nessuno è innocente e nessuno sa cosa abbia fatto nelle vite precedenti.
    ti renderai conto che se il cristiano parte dalla mancata innocenza via-peccato originale - già questo un bel fardello di predestinazione - difficilmente accetta l'idea come portato della reincarnazione;
    libero tu di crederci, ma non ti stupire se i cristiani non ti considerano dei loro, ecco...

    Quello che è certo, come dato di fatto, è che nessuno può salvarsi con una vita fatta di spensieratezza, divertimenti e menefreghismo.
    questa sarebbe un'idea interessante da discutere;
    tu credi che esistano davvero persone così ?
    perché sembra più l'iconografia che una persona normale si può formare come immaginario di persone che non conosce davvero, che magari vede in quel modo perché così gli appaiono, forse perché agiate, ecc...

    se fai mente locale con un minimo di partecipazione emotiva, ti rendi conto che una persona come quella che hai descritto in effetti deve essere estremamente infelice e sofferente, proprio per la solitudine e il senso di vuoto di quell'irresponsabilità, che è una condizione patologica, niente affatto normale;

    se osservi attentamente chi hai di fronte, difficilmente vedi una persona davvero priva di sofferenza e dolore, che non ha affrontato prove; poi, ci sono persone che per educazione si lagnano e vedono il loro bicchiere mezzo vuoto, e altre che ti diranno di "essersi divertite", perché sono educate alla riservatezza, a non lamentarsi e a non far sentire in imbarazzo il prossimo; tipicamente, i nordeuropei;

    l'educazione aristocratica britannica impartisce il never complain, never explain, mai lamentarsi, mai dare spiegazioni del proprio agire, come ci si dovesse scusare; mentre da noi prevale il famoso chiagni e fotti, cioè, lagnati della tua sofferenza, chiedi il risarcimento al destino, e intanto divertiti, fai i fatti tuoi;

    la psicanalisi spiega anche la postura psicologica di chi si procuri una sofferenza, come risposta all'angoscia dovuta al timore di un castigo più grande, frutto di imprinting precoci; in sostanza, ci si amministra da soli una modica quantità di sofferenza e penitenza, nell'illusione di contrattare col destino o con Dio ed esercitare un certo controllo: non mi punire; non vedi quanto già soffro ?

    in realtà, da quel che ho potuto vedere, spesso le persone molto prese dalle proprie sofferenze hanno poche energie da dedicare agli altri, mentre chi è più fortunato si sente in colpa nel non condividere; guarda, anche solo per l'egoismo di non vedersi rovinata la festa;

    essere radicalmente egoisti e superficiali è una patologia, una cosa eccezionale; devi proprio sforzarti per essere in quel modo, e certamente non è una condizione felice.
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #9
    Opinionista
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    Citazione Originariamente Scritto da Arcobaleno Visualizza Messaggio
    Il problema è nato dopo la caduta dell'uomo. Prima era salvo, poi si è resa necessaria una risalita per ritrovare la salvezza perduta. La disubbidienza iniziale ha avuto delle conseguenze.
    Quindi, la salvezza si può ottenere solo attraverso problemi e sofferenze immeritati, oltreché attraverso la fede. Se ce li meritiamo, perché agiamo male, risultano solo una punizione per il nostro operato; è come per un uomo che sconti una pena in carcere, paga per le colpe commesse.
    Del resto, nessuno è innocente e nessuno sa cosa abbia fatto nelle vite precedenti.
    Quello che è certo, come dato di fatto, è che nessuno può salvarsi con una vita fatta di spensieratezza, divertimenti e menefreghismo.
    Un po' di spensieratezza e divertimento non hanno mai traviato nessuno, ma al di là di limiti ragionevoli, viene chiesto conto di come uno ha passato la sua vita. Cos'hai fatto nella tua vita? La risposta: "Mi sono divertito", ottiene come controrisposta: "Hai già avuto la tua ricompensa", e viene calcolato tutto il male fatto per raggiungere quell'obiettivo egoista.

    Spesso problemi e sofferenze ce li creiamo da soli con i nostri desideri inappagati; spesso ce li crea Satana; a volte Dio ci mette alla prova attraverso essi.
    Qui stiamo ancora a parlare di vite precedenti, di satana e di reincarnazioni, mamma mia, vai nello Sheòl E poi sei invidioso se gli altri con piu' malattie di te hanno raggiunto la meta, e a te ti hanno lasciato per strada "professore"...bugiardo, infingardo, sicofante. e fedifrago.

  10. #10
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Non ho mai capito questo binomio sofferenza-salvezza.
    Ma se uno sta bene deve soffrire per avere la suite nell'aldilà?
    Non è che sia chiaro un discorso del genere così come il nesso che c'è fra soffrire e salvarsi, quasi esistesse un obbligo a cui non si può prescindere.

    E poi, nell'ottica dell'esistenza di un diavolo, come fare a capire se problemi e sofferenze li manda dio o l'amico invisibile cattivo visto che nessuno dei due viene a dircelo di persona?
    Penso sia per un ribaltamento dell'antica considerazione, anche biblica, che chi stava male e chi soffriva era un maledetto da Dio, mentre chi stava bene e gioiva era un benedetto.
    Dal Vangelo si capisce che Gesù la pensava all'opposto dalla mentalità del tempo scagliandosi proprio verso quelle classi sociali che si consideravano benedette da Dio proprio per l'esercizio del potere o della ricchezza emarginando le classi meno abbienti. Per questo considero Gesù un rivoluzionario del tempo, e lo sarebbe anche oggi.
    I miracoli, poi, sono la testimonianza di questa sua opinione.
    Ultima modifica di crepuscolo; 27-08-2022 alle 17:59

  11. #11
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Penso sia per un ribaltamento dell'antica considerazione che chi stava male e chi soffriva era un maledetto da Dio, mentre chi stava bene e gioiva era un benedetto.
    o anche per tener buoni i servi, gli ultimi, con quel confortorio; soffrite qui, e nell'Aldilà sarete i primi; se manca quel premio, magari quelli si stufano di soffrire e ti ribaltano il tavolo, avendo poco da perdere; stregoni e preti raramente non sedevano a fianco del re; e in quei rari casi è stato solo transitoriamente, per mettere sul trono un re più amico loro.
    c'� del lardo in Garfagnana

  12. #12
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Di che sofferenze parli e di che problemi parli?

    Tu vuoi vivere nei problemi e nelle sofferenze?
    È una cosa molto reale la croce. Molto concreta, Laura. È ciò che nella nostra vita ci fa soffrire. Ognuno di noi ne ha una. Non esiste Uomo che non abbia una croce! Il problema sta tutto nel rifiutarla e maledirla o nell'accoglierla con Cristo. Come ha fatto Cristo.
    amate i vostri nemici

  13. #13
    L'avatar di dietrologo
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    È una cosa molto reale la croce. Molto concreta, Laura. È ciò che nella nostra vita ci fa soffrire. Ognuno di noi ne ha una. Non esiste Uomo che non abbia una croce! Il problema sta tutto nel rifiutarla e maledirla o nell'accoglierla con Cristo. Come ha fatto Cristo.
    In questo caso tu sei la nostra croce , ti tolleriamo da moltissimo tempo , nfatti sei ancora convinto di parlare a dei bambini al catechismo tu e quell'altro che avete fatto comunella

  14. #14
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    È una cosa molto reale la croce. Molto concreta, Laura. È ciò che nella nostra vita ci fa soffrire. Ognuno di noi ne ha una. Non esiste Uomo che non abbia una croce! Il problema sta tutto nel rifiutarla e maledirla o nell'accoglierla con Cristo. Come ha fatto Cristo.
    C'è anche chi ne ha più di uno di problemi e pure seri.

    Spero che in questo accettare la croce, sia contemplata la risoluzione ai problemi.

    Spiega meglio davvero che significa rifiutare una sofferenza.
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  15. #15
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    che vuol dire in concreto "rifiutarla" ? mi sai indicare qualcuno di cui tu possa dire che rifiuta i guai che gli capitano ? io non ne conosco, né potrei dire di nessuno;

    potresti farmi un esempio concreto ? è la seconda volta che te lo chiedo;
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Spiega meglio davvero che significa rifiutare una sofferenza.
    Di seguito Cono ha spiegato cosa sia una croce, una grande sofferenza, con alcuni esempi.
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Possiamo accettare un figlio disabile....un genitore con l'Alzheimer....un licenziamento ingiusto...un amore non corrisposto...
    Io stesso posso dire di aver subito le sofferenze, più che accettarle. Ho preso atto delle situazioni createsi. Dovendo scegliere tra fare cose sbagliate e cose giuste, subendone conseguenze negative, ho scelto spesso di fare le cose giuste.
    Su molti guai subiti, comunque, non avevo potere di far nulla. Non avevo scelte a disposizione. Se abbiamo un figlio disabile o un genitore con l'Alzheimer, possiamo scegliere se accudirlo noi o metterlo in qualche istituto, ma se subiamo un licenziamento ingiusto o ci capitano amori non corrisposti, non possiamo fare scelte. Allo stesso modo se ci capita qualche grave malattia.
    Certo, se Dio dice: se vuoi evitare questi guai, non conquisti nulla né per te né per gli altri, uno i guai li accetta, anche se malvolentieri.
    Dovendo scegliere tra una bella vita ora (l'uovo oggi) e una migliore successivamente (la gallina domani), scelgo la vita migliore successiva, anche se costa sacrificio nella vita corrente.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

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