Nessun obbligo Laura: "Chi vuol venire dietro a me prenda ogni giorno la sua Croce e mi segua...."
Se non vogliamo seguirLo, la Croce la rifiutiamo. È semplicissimo! Per gli uni, Essa è strumento di salvezza, per gli altri, solo maledizione e scandalo.
Ciao, buon fine settimana.
Buon fine settimana a tutti, gente
amate i vostri nemici
È il Consolatore, Breakthru. Colui che ci sta vicino. Aldilà delle diverse interpretazioni non è questo ciò che conta?
ETIMOLOGIA voce dotta recuperata dal latino ecclesiastico paraclétus o paraclítus, dal greco parácletos ‘consolatore’, ma più propriamente ‘invocato’, derivato di paracléo ‘chiamo in aiuto’ (composto da pará ‘presso’ e caléo ‘chiamo’).
amate i vostri nemici
Ma scusa, Dio e Gesù hanno a cuore il nostro benessere e felicità o vogliono farci patire? Quella della sofferenza come passepartout per salvezza, perdonami, non dovrebbe esistere, non dovrebbe essere proprio la divinità a richiederlo, semmai a comportarsi bene.
Poi se a te piace soffrire che ci posso fare?
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
l'interpretazione direi che è fondamentale se pensi che sull'interpretazione regoli la tua condotta di vitaconogelato
È il Consolatore, Breakthru. Colui che ci sta vicino. Aldilà delle diverse interpretazioni non è questo ciò che conta?
Il Paraclito nell'Islam non è lo spirito santo
Infatti io non mi riferivo agli apostoli, che, a quelle condizioni che tu hai detto, si sono comportati così, ed io lo condivido; ma chi poi avrebbe dovuto essere la guida per la successiva trasmissione di tale messaggio apostolico ai futuri cristiani non si è comportato di conseguenza; allora tali esseri che ci stanno a fare? Per me sarebbe stato meglio se fossero andati a fare una bella passeggiata di riflessione prima di intraprendere la carriera religiosa. Se non fosse stato per le poche sante persone di buona volontà e fede, la trasmissione del messaggio sarebbe andata a farsi friggere. Tra le poche conosciute, un san Francesco, che tu giustamente citi diverse volte, ma tu lo vedi come contrappeso alle malefatte dei più. Obbiettivamente secondo me tu non pensi bene.
Che poi Dio agisca come crede o vuole per dare gloria a Gesù è un' altra cosa, ma per me ciò non toglie le macchie nere della Chiesa che neanche Ava riesce più a togliere.
Ultima modifica di crepuscolo; 09-09-2022 alle 12:38
A nessuno piace soffrire, eppure alla luce di Gesù Cristo, la Croce diventa gloriosa Laura: la porta stretta che ci introduce al Cielo! Le prove e le angoscie della Vita, unite a Cristo, acquistano senso e significato.
"Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma a predicare il vangelo; non però con un discorso sapiente, perché non venga resa vana la croce di Cristo. La parola della croce infatti è stoltezza per quelli cha vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio."
1. Corinzi
amate i vostri nemici
Per noi è chiaramente lo Spirito Santo. Ed è solo in virtù dell'azione dello Spirito, che possiamo abbracciare la nostra Croce quotidiana. Attraversare, come dicevo a Laura, la Porta Stretta che ci apre la Salvezza eterna.
Non è questione di numero, né il Regno di Dio è a numero chiuso; è necessario attraversare la porta giusta, perché due sono le porte: una stretta, l’altra larga: si può attraversare l’una o l’altra, ma si entra nel Regno solo per la porta stretta; non basta essere stati tra gli uditori o contemporanei di Gesù per essere ammessi, ma è necessario vivere, attuare il messaggio cristiano, è necessario un'esistenza onesta, giusta e libera da ipocrisia.
amate i vostri nemici
Supercazzola più, supercazzola meno, non sei mai chiaro ed esplicito. Dio vuole che soffriamo perché per lui è necessaria questa sofferenza per salvarsi o pensare a Gesù aiuta a sopportare meglio? Son cose diverse.
Per andare nella suite, occorre comportarsi bene o più si soffre e meglio è quindi?
Cono qui serve chiarezza massima perché se Gesù ha sofferto per noi, dobbiamo anche noi soffrire e poi soffrire o il suo era un sacrificio per dare a noi un'opportunità in più?
Se deve valere la regola che le persone per avere più chance di andare in paradiso, più problemi hanno e meglio è, allora poteva anche non morire per noi Gesù, bastava che dio dicesse che tocca soffrire per meritarsi di più la vita eterna nella suite.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Come in Adamo tutti muoriamo, così in Cristo tutti risorgiamo....
Era necessario che Gesù Cristo sperimentasse e vivesse nella Sua Carne le nostre sofferenze, Laura. Proprio il Vangelo di oggi chiarisce questo concetto.
Nella piccola città di Nain Gesù incontra la processione funebre di un ragazzo. Dietro la bara c’è la madre affranta. Aveva prima perso il marito, e ora ha perduto anche il suo figlio unico. Questa donna rappresenta la personificazione della disperazione umana. È interessante che per tutto il racconto del Vangelo ella non parla, non dice nulla, non chiede nulla. Questa donna è solo nudo dolore. È la stessa cosa che capita nella vita quando si vivono alcune cose che ci tolgono anche i ragionamenti, le parole, e persino le preghiere. Soffriamo e basta, senza via d’uscita, senza riuscire a dare neppure una forma compiuta alla nostra sofferenza. Gesù rimane colpito dal dolore di lei: “Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!»”. Sappiamo che un istante dopo risusciterà il figlio, ma credo che dobbiamo prestare attenzione a un miracolo ancora più importante: Gesù non rimane indifferente davanti al dolore di questa donna. Ognuno di noi dovrebbe saper questo: Gesù non chiude gli occhi e il cuore davanti a quello che viviamo, davanti a quello che ci fa soffrire. Egli è vulnerabile a ciò che viviamo, ha deciso di sentirlo anche Lui. La compassione è entrare nella nostra stessa passione. È sentire con noi il medesimo dolore. Ma è anche saperlo arginare: “Non piangere!”. Ed è anche avere il potere di risolverlo in maniera radicale: “E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Giovinetto, dico a te, alzati!». Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre”.
amate i vostri nemici
Non vedo il nesso del Gesù sofferente con certe necessità che vengono date per scontate.
Francamente anche il sacrificio poteva essere evitato in quanto bastava che dio facesse presente di voler dare una chance a certe condizioni così come ha fatto prima per altre sue indicazioni o dando i Comandamenti.
Inoltre.pippone cosa volevi dire? Hai risolto quanto facevo notare? Mi pare di no.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
Bene allora facciamo che entrambi parliamo di argomenti differenti
Scrivo un mio appunto che non vuol comunicare nulla, è una semplice osservazione personale
Riporti in un tuo intervento un brano tratto da https://www.notiziecristiane.com/non-vi-lascero-orfani/, scritto da Agostino Masdea, pastore della Chiesa Pentecostale Alfa Omega di Roma.
Questo brano riporta un errore grossolano; svista? Può essere
Nessuno si è accorto dell'errore? Nessuno comunica al pastore o a chi per lui di correggere l'errore?
Ma che mi importa? Personalmente nulla; se devo fare delle considerazioni sulla scelta di quello che si legge importa eccome!
Forse sono esigente, forse intollerante, inflessibile, certo è che se devo cercare un "maestro", una persona ispirata, una guida, la cerco più preparata di me (e quindi non ci vuol molto).
Un errore come quello riportato nel brano postato, ai miei occhi, squalifica tutto l'artico, per il semplice fatto che penso che chi stia parlando non sappia quello di cui sta parlando e mi pare che, credendoci, non sia argomento di poco valore.
Ovviamente questo intervento non necessita di una risposta
Io credo che la sofferenza sia certa perché sempre ricevuta ( come risulta dal comportamento di Gesù e degli Apostoli e dalla loro fine) quando ci si appone alla "mentalità del mondo" , intendendo con essa una mentalità di soprusi, di violenze, di dominio e di potere, ed altro, ai danni dei più deboli e degli indifesi che tale mentalità devono per forza subire.
Quando i discepoli entusiasti per quello che loro intendevano, un messia temporale e liberatore, e Gesù li mise in guardia perché quello che avrebbero fatto a lui lo avrebbero fatto anche a loro, non ci credettero ma poi la sorte subita da Gesù la subirono anche loro. E' una conseguenza logica che se ci si mette contro il potere ingiusto e forte, prima o poi si viene schiacciati.
Infatti la mentalità del mondo, da che mondo è mondo, è sempre quella, anche se oggi è meno evidente perché oculatamente nascosta.