Dategli il riconoscimento internazionale della Crimea. In cambio deve ritirarsi per sempre oltre il confine ucraino e non mettere più becco nella politica di Kiev. Se l'Ucraina vuole entrare nella Nato o nell'Unione europea deve accettarlo, e semmai mettere una nuova cortina di ferro, ma i soldati russi non devono più mettere piede oltre confine.
Putin, Medvedev, Dugin e quella vergogna del patriarca devono essere dichiarati persone non gradite in Occidente.
Via sanzioni economiche, ma ostracismo verso questi personaggi fino a che Putin non lascia il potere.
Dovrebbe anche rinunciare per sempre al Donbass. Kiev deve tutelare le vite dei russofoni delle due repubbliche separatiste, chi di loro non vuole essere ucraino, vada per sempre in Russia, come hanno fatto gli istriani che non volevano essere jugoslavi e sono venuti per sempre in Italia.
Per essere riammessa nei consessi internazionali, la Russia deve pagare i danni di guerra e firmare un armistizio, con cui si impegna a firmare un futuro trattato di pace. Inoltre rientrare nello Start e smantellare buona parte delle atomiche, cosa che dovrebbe fare anche la nato.
Il confine dovrebbe avere una striscia demilitarizzata di nessuno, come tra le due Coree.
Le aggressioni non devono essere legittimate, solo la Crimea può essere concessa.