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doxa
Nel III millennio a.C. fu sviluppato un sistema geroglifico semplificato, con caratteristiche fonetiche. Ciascuno dei 22 segni rappresentati corrispondeva ad una consonante. Essa era la lettera iniziale della parola rappresentata nel simbolo. È il cosiddetto proto-sinaitico.
alfabeto proto-sinaitico
I Fenici presero questi simboli, semplificandoli ed associandoli ai suoni della loro lingua.
Ad esempio il pittogramma della testa di un toro venne associato alla parola Aleph (bue), e da esso, come già detto, discenderà, attraverso una progressiva semplificazione grafica ed evoluzione fonetica, la moderna lettera A.
Dall’alfabeto fenicio, oltre a quello greco e romano, derivano anche l’alfabeto ebraico e quello arabo.
La lingua dei Fenici faceva infatti parte della famiglia delle lingue semitiche.
Furono i Greci che nel IX sec. a.C. fecero proprie le consonanti fenicie e vi aggiunsero le vocali, spesso riadattando simboli che non avevano un corrispettivo fonetico nel greco.
Vennero introdotte anche ulteriori consonanti per ovviare alla mancanza di alcuni fonemi necessari alla pronuncia della lingua.
alfabeto fenicio
Nel passaggio tra il sistema di scrittura fenicio e quello greco ci fu l’introduzione della notazione dei suoni vocalici. Alcune lettere dell’alfabeto fenicio che rappresentano suoni superflui per il greco, furono utilizzate per rappresentare non delle consonanti, come in fenicio, ma delle vocali.
L’alfabeto che esportarono i fenici, infatti, era un alfabeto consonantico: del discorso orale segnalava la sola presenza delle consonanti e non quella delle vocali, che andavano integrate nella lettura.
alfabeto greco arcaico
Il nostro alfabeto deriva da quello greco tramite l’alfabeto etrusco, introdotto nell’Italia meridionale dai coloni Greci e poi diffusosi in tutta la penisola, fino all’arco alpino.
Il più antico sistema di scrittura etrusco era bustrofedico: alla fine di ogni riga il testo cambiava direzione, da sinistra a destra, da destra a sinistra.
In epoca successiva si affermò la scrittura con andamento da destra a sinistra ed è per questo che spesso i caratteri etruschi, seppur simili a quelli latini, appaiono riflessi.
Inizialmente l’alfabeto latino veniva usato nella scrittura interamente maiuscola, come quella nelle epigrafi. Tra il I sec. a.C. e il I sec. d.C, venne elaborata anche la scrittura corsiva.
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