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Discussione: Che cosa è il destino?

  1. #1
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Che cosa è il destino?

    Io penso che il destino sia una brutta bestia; ci precede sempre ed aspetta per farci suo.
    Spesso riusciamo a capire dove va ma non possiamo liberarcene. Una volta mi piaceva giocare anche d'azzardo, sempre nei limiti del possibile, e mi sono trovato nelle sue mani, sia favorevolmente che sfavorevolmente, ma in certi momenti quando vincevo mi trovavo nello stato d'animo di poter continuare a vincere, la sensazione di non poter perdere, come per incanto, ma quando perdevo non c'era nulla da fare, non c'era gabola che teneva, più insistevo e più perdevo.
    Allora mi chiedo: è forse un caso che smette di essere casuale e si presenta secondo gli stati d'animo delle persone o è assolutamente irremovibile, ed allora è bene lasciarsi trasportare stando a galla come un sughero nell'acqua?
    Che ne pensate? C'è qualcosa di parapsicologico?

  2. #2
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    "Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e il denaro"

    Dio prepara per noi un destino di salvezza. Sono poi le nostre libere scelte che lo determinano. Chi vogliamo seguire nella nostra Vita? Dio o il dio denaro? Dio o gli idoli del mondo?
    amate i vostri nemici

  3. #3
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
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    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Allora mi chiedo: è forse un caso che smette di essere casuale e si presenta secondo gli stati d'animo delle persone o è assolutamente irremovibile, ed allora è bene lasciarsi trasportare stando a galla come un sughero nell'acqua?
    Che ne pensate? C'è qualcosa di parapsicologico?
    Ovviamente non voglio parlare di eventuali vincite al gioco, che possono essere completamente casuali, come nel lotto, o anche in parte dovute a una preparazione in materia, come nel caso del totocalcio.
    Gli eventi preparati per noi dal destino direi che sono inevitabili. Eventualmente, se non riusciamo a sopportarli, i credenti possono provare a chiedere a Dio un aiuto nella difficoltà.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  4. #4
    Opinionista
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    Crep ha scritto
    Io penso che il destino sia una brutta bestia; ci precede sempre ed aspetta per farci suo.
    Spesso riusciamo a capire dove va ma non possiamo liberarcene.
    Cono ha scritto
    Dio prepara per noi un destino di salvezza. Sono poi le nostre libere scelte che lo determinano. Chi vogliamo seguire nella nostra Vita? Dio o il dio denaro? Dio o gli idoli del mondo
    Arco ha scritto
    Gli eventi preparati per noi dal destino direi che sono inevitabili. Eventualmente, se non riusciamo a sopportarli, i credenti possono provare a chiedere a Dio un aiuto nella difficoltà.
    Aiutatemi a capire meglio.

    Per Crep il destino è personificato dal minotauro, che ci ”aspetta per farci suo”

    Dio, secondo Cono, trascorre le giornate a creare “un destino di salvezza” per ognuno di noi.
    Meno male che riposa il settimo giorno. Non riesco a comprendere quando muore un bambino per malattia o un adolescente con un incidente stradale, quale destino di salvezza gli ha preparato Dio. Salvezza = non andare all’Inferno ?

    Arco il “destino” da te descritto mi evoca il fatum emanato dal consesso degli dei pagani, ma -hai scritto - “i credenti possono provare a chiedere a Dio un aiuto nella difficoltà”. Questo “Dio” è quello dei cristiani oppure è Zeus ?

    Ammettendo l'esistenza di un Dio con gli "onni-poteri" che stabilisce gli eventi che ogni persona deve affrontare e subìre nella vita, allora per quale motivo pregarlo, invocarlo ?

    La preghiera avrebbe significato se noi potessimo in qualche modo influenzare il corso degli eventi con la nostra volontà, ma ciò è in antitesi con l'idea che esista un piano divino già prestabilito a cui non ci si può sottrarre.

    Cono dice che Dio lascia a noi il libero arbitrio, ma allora perché si affanna a creare il destino per ognuno di noi ? Mistero della fede.
    Solitamente i credenti abbondano nelle proprie convinzioni e sono scarsi nei dubbi, se così fosse sarebbero incoerenti.

    Se la vita è insoddisfacente perché il cristiano si ostina ad essere un seguace del suo Dio ? Per masochismo ?

    L’ateo affronta le difficoltà quotidiane senza pregare ne Zeus nè Gesù/Dio per cambiare il corso degli eventi.

    Crep, per scegliere il sostantivo che corrisponde alla tua opinione, religione o ideologia è necessario meditare sull’etimologia di questi tre lemmi: predestinazione, fato, destino.

    Col vocabolo “destinazione” fu formata anche la parola composta “pre - destinazione”, e questa è giunta noi col significato di “destino già stabilito in precedenza”, nel tuo caso dal Dio dei cristiani.

    Nel Nuovo Testamento il termine “predestinazione” è usato per indicare la decisione con cui Dio destina una parte dell’umanità alla “salvezza”, ma quale tipo salvezza non riesco ad immaginarla.

    Nell’attuale significato la parola “destino” allude ad un insieme di eventi che accadono ad un individuo, con conseguenza finale. Dunque destino inteso come agente che determina il futuro di una persona. Con questo significato la nozione “destino” era dibattuta dai filosofi stoici, che credevano nell’esistenza di un ordine naturale prefissato nell’universo dal Logos (= Dio).

    Ineluttabilità del destino; predeterminazione fatale dell’accadere, rassegnarsi al proprio destino.
    ...

    La parola destino è analoga a “episteme”: lo scrisse il filosofo Emanuele Severino nel suo ultimo libro titolato “Testimoniando il destino”. Ma è vera l’analogia ?

    Platone contrapponeva l’epistème alla dòxa.

    Severino aggiunse: “Il rapporto certo dell’individuo con il divenire è la morte”.


    Il fato (= destino). Fa pensare ad un evento che si presume deciso da altri o altrove, senza possibilità di contrastarlo. In questo caso si stabilisce una corrispondenza tra fatidico e irreversibile / ineluttabile. Ma non è solo questo il significato che si accompagna alla parola “fatidico”.

    Sul piano esistenziale, un gesto, un evento o una parola “fatidici” aprono al futuro ed hanno carattere profetico solo quando sono il risultato della composizione di elementi necessari per la vita e della esclusione di tutto ciò che, perché superfluo, appesantisce la vita, rovina le relazioni e allontana gli obiettivi veri per i quali ha senso impegnarsi.

    Nell'antica Grecia il Fato era una misteriosa, divina entità soprannaturale, alla quale nulla poteva resistere quando interveniva per modificare il corso degli eventi, di una guerra o della vita degli individui. La sua decisione era irrevocabile.

    Nella mitologia greca l’ineluttabile Fato era personificato dalle tre Moire, assimilate alle Parche della mitologia romana e alle tre Norne della mitologia norrena.

    Il plurale di fatum è “fata” e con questo lemma indichiamo le fate delle favole, ma in origine considerate dee del destino.

    Nel linguaggio contemporaneo il termine fato è stato sostituito con la parola “destino”, ma nell’antichità c’era differenza tra fato e destino.

    Il fato, immodificabile, indica la sottomissione ad una necessità che non si conosce, che appare casuale, invece guida il susseguirsi degli eventi secondo un ordine non modificabile.

  5. #5
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Salvezza da cosa, chiedi. Da chi. Cosa si intende con questo termine....
    Dio ama l'Uomo e lo vuole con sé. Per sempre, Doxa!
    Ora, per rendere ciò possibile, esiste una sola condizione, visto che la nostra vita terrena si chiude per tutti con la morte. Con la bara. Con un funerale. Tale condizione è.....vincere la Morte. Oltrepassarla. Ecco allora Gesù Cristo! Ecco Suo Figlio. La Sua Incarnazione, la Sua Sofferenza, la Sua Croce e la Sua Resurrezione. A vantaggio di tutto il genere umano. Si può morire su questa terra a tre anni, a quindici, a trenta, a sessanta, a cento. Attraversando la strada o sorpresi da un terremoto: la Morte non ha più l'ultima parola sulla nostra esistenza. Che prosegue, in eterno, con Dio. Questo è il Destino di Salvezza pensato da Dio per ognuno di noi, poiché tutti siamo figli Suoi. Poi entra in gioco la nostra Libertà. Di aderirvi o di rifiutarlo.
    amate i vostri nemici

  6. #6
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    Gentile amico Cono, sei ammirevole per la tua incrollabile fede nel Dio "onni-tutto".

    Tu sei convinto che "Dio ama l'Uomo e lo vuole con sé", ma il bipede sa amare in modo imperfetto; se vuole incontrare l'Uno nel regno celeste deve, prima della morte, imparare a sublimare il suo amore per la divinità... e tu sei sulla giusta strada

    Attribuisci a Gesù/Dio un amore "passionale" verso l'umanità che mi sbalordisce e mi fa pensare al danno psicologico che può arrecare la religione: il disturbo del contenuto del pensiero, il convincimento errato, che non viene corretto né dalla critica né dall'esperienza.

    L'umanità cerca di evitare di pensare la morte, se può tenta di allontanare da sé il dolore e vuole il piacere.

    Ovviamente anche il cristianesimo (e altre religioni) ha per fine il "piacere", purtroppo non mondano ma quello oltre-mondano, e i credenti come te pensano con gioia al loro futuro nell’aldilà, al “regno celeste”.

    In attesa di quel giorno fatidico, nel frattempo "famose na bevuta che è mejo!

    Ultima modifica di doxa; 08-02-2023 alle 10:34

  7. #7
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Prosit! La Vita è bella. Anche questa. Eppure....
    'Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo,queste ha preparato Dio per coloro che lo amano' (1 Cor 2, 1-9)

    Ciao caro, buona serata.
    amate i vostri nemici

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