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Risultati da 1 a 15 di 26

Discussione: Leggere romanzi è utile ?

  1. #1
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    Leggere romanzi è utile ?

    Lo scrittore di origine russa ma naturalizzato statunitense Vladimir Nabokov (1899 – 1977), era solito concludere le sue lezioni alla Cornell University (università statunitense situata a Ithaca, nello Stato di New York) dicendo agli studenti che le opere letterarie studiate e argomentate durante il corso non insegnano nulla di utile come affrontare le difficoltà della vita: “non vi aiuteranno in ufficio, né sul campo di battaglia, né in cucina, né in camera dei bambini”, non essendo che un lusso”.

    Ma leggendo il romanzo “Alla ricerca del tempo perduto” (“A’ la recherche du temps perdu), pubblicato in 7 volumi tra il 1913 e il 1927 dallo scrittore francese Marcel Proust (1871 – 1922), si comprende che invece è utile la lettura de la “Recherche”, che comincia con: “Longtemps, je me suis couché de bonne heure” e prosegue con la descrizione dei pensieri che accompagnano il dormiveglia, quando la candela è spenta e gli occhi socchiusi quel “je” non sa se dorme, sogna, pensa, se è fuori o dentro quel libro che prima teneva tra le mani.

    Comunque, anche se si ha la consapevolezza che non ci sia niente da capire, leggendo la “Recherche” si acquisisce un “valore cognitivo” sulla comprensione e sulla consapevolezza del tempo.

    Un romanzo come quello di Proust ci può insegnare ad essere più generosi con noi stessi, che passiamo uno dopo l’altro sul palcoscenico dell’esistenza, domandandoci chi siamo, chi vorremmo essere, consapevoli che la nostra vita non è altro che il tempo perduto.

    La facoltà d’illuderci psicologicamente aiuta.
    Ultima modifica di doxa; 09-02-2023 alle 16:04

  2. #2
    رباني L'avatar di King Kong
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    Credo che anche qui l’utilità sia negli occhi di chi legge. Anche nel caso di Proust. Potrei citare un paio di titoli di libri meno imponenti che mi hanno letteralmente stravolto e che ho vivamente raccomandato ad amici e amiche. Beh, le reazioni sono state dal “carino” al “interessante, ma non mi dice niente di nuovo”.
    Ecco, alcuni libri ci possono ispirare alla riflessione o anche aprire nuovi orizzonti, ma lo spirito di chi legge è il primo elemento essenziale.
    Aut hic aut nullubi

  3. #3
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    Buon pomeriggio King,

    condivido la tua riflessione.

    Scrivere significa costruire dal nulla una trama, che può piacere o meno a chi la legge.

    Il testo può assumere un significato diverso dall’intenzione creatrice dell’autore, secondo la sensibilità del lettore.

    E’ il rischio che ogni scrittore sa di poter incontrare, come quando viene lanciata una bottiglia tra le onde del mare e non sa da chi verrà raccolta.


  4. #4
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Leggere un libro, andare in biblioteca, al cinema, a teatro....si viene riempiti da ciò che ci manca....da ciò che, più o meno consapevolmente, cerchiamo.
    amate i vostri nemici

  5. #5
    Non riuscirei a vivere senza libri e lettura. Da sempre è stato il mio "mondo dei sogni", la mia vera evasione dal quotidiano.
    Penso di aver detto tutto.

  6. #6
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    Io di solito non leggo romanzi ma brevi racconti, biografie e molta saggistica.

    Purtroppo, erroneamente, si considera la narrativa il “vertice” della scrittura. Invece è necessario definire l’importanza di un testo in base alla sua utilità, alla sua capacità descrittiva.

    Elaborare un saggio o un articolo per un quotidiano o una rivista settimanale non è più semplice di un lungo e noioso romanzo.

    Bisogna avere la capacità di “cogliere” gli elementi descrittivi e costruire la coerente narrazione, maneggiare i tempi verbali e gli avverbi in modo da costruire il corretto andamento temporale.

    C’è anche la questione vocaboli. Molti italiani, in particolare i giovani, possiedono un lessico di circa mille parole. La limitatezza è dovuta anche agli sms e alle e-mail, che stanno cambiando il nostro modo di comunicare: è una scrittura “veloce”, deve concentrare le informazioni in poco testo, spesso scritto in modo sciatto.

    Comunque, se uno padroneggia la lingua sa dominarla anche quando scrive un sms, un post nei topic, le lettere d’amore, relazioni, temi, articoli, saggi.

    Scrisse Cicerone: “Nihil est in historia pura et inlustri brevitate dulcius” (= Nulla nella storia è più dolce di una pura e illustre brevità”). Questa frase la ripeto spesso a me stesso, tentato come sono a volte di allungare il testo che sto componendo.

    La brevità può anche dipendere dall’indigenza mentale e l'incapacità espositiva. Ma la brevità a cui accennava Cicerone è la calibratura dei pensieri, la limatura delle frasi, l’essenziale.
    Ultima modifica di doxa; 10-02-2023 alle 20:07

  7. #7
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    Scrisse Cicerone: “Nihil est in historia pura et inlustri brevitate dulcius” (= Nulla nella storia è più dolce di una pura e illustre brevità”).
    Verrebbe da dire "Medice, cura te ipsum". Cicerone è tristemente noto per essere il più logorroico scrittore di tutti i tempi. Le sue famigerate subordinate, che travolgono e celano da ogni lato per una pagina intera, e anche più, la proposizione principale, sono da sempre l'incubo dei poveri liceali. Altro che "dulcius"!
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  8. #8
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    Ciao Lady Acerra,

    tu ci vivi in mezzo ai libri e puoi rispondermi con la competenza di chi se ne intende, ma secondo te i romanzi sono utili ?
    Utili a che cosa ? Come piacevole passatempo ? Per la formazione culturale o per l'attività cognitiva ?

    Mi piacerebbe sapere anche il parere di Lady Follemente, che di romanzi ne legge molti.

    Folle, oltre ai romanzi quale genere di lettura ti piace ?


  9. #9
    Caro amico Doxa e io che leggo quasi esclusivamente science fiction e fantasy che dovrei fare, buttarmi dalla rupe?
    A me, sinceramente, la lettura serve esclusivamente (almeno adesso) a rilassarmi e a non pensare a nulla.
    Nella mia vita ho letto di tutto eh..., non credere, ma adesso mi sono rifugiato dentro questi libri.
    E non pensare che sia un genere di lettura da bambocci, c'è da prenderne misura da questo modo di pensare. Se ti dovessi solo elencare generi e sottogeneri di entrambe le tipologie letterarie non basterebbe una pagina e resteresti stupito nel sapere che il 90% della filmografia attuale deriva proprio da questi romanzi, che tante volte solo romanzi proprio non sono.

  10. #10
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Ciao Lady Acerra,

    tu ci vivi in mezzo ai libri e puoi rispondermi con la competenza di chi se ne intende, ma secondo te i romanzi sono utili ?
    Utili a che cosa ? Come piacevole passatempo ? Per la formazione culturale o per l'attività cognitiva ?

    Mi piacerebbe sapere anche il parere di Lady Follemente, che di romanzi ne legge molti.


    Il quadro di VanGogh Campo di grano con volo di corvi è utile?
    Il David di Michelangelo è utile?
    I versi danteschi sono utili?
    Dei romanzi come Il Maestro e Margherita o Il Gattopardo sono utili?

    Certo non sono utili o necessari come il pane, il bue o l'asino, com'ebbe a scrivere Parini (noi potremmo dire oggi come una macchina o un treno), ma da tempo immemore l'uomo ha avvertito il bisogno di esprimere, in forme più o meno artistiche, la sua rappresentazione del mondo, anche irreale, e le esperienze vissute o sognate.
    Non vedo perché non possa farlo in un romanzo o racconto che può o meno risvegliare nel lettore di turno piacevoli sensazioni o altre emozioni come in un incontro dal vivo, può consentirgli di riappropriarsi della sua dimensione spirituale, creativa, »fanciullina«. O anche farlo riflettere. O anche aprirgli nuovi orizzonti, sia interiori sia esteriori. Le possibilità di un romanzo sono infinite.

    Come ha detto qualcuno, conta pure l'incontro col lettore giusto, quello che riesce ad apprezzare quanto scritto, che, di fronte ad un'espressione inedita, ad un personaggio, all'intreccio, allo stile, all'ambientazione o alla profondità del testo scritto, prova piacere ed esclama fra di sé, senza nemmeno analizzare come tu fai tutti gli ingredienti: Cavolo!

    Vero, c'è anche la letteratura di semplice intrattenimento: e perché negare a chi ama la fantascienza o il romanzo rosa il piacere di immedesimarsi in altri mondi ed in altre storie? Di vedere come va a finire?
    Ma, dico, anche ai bambini piace sentirsi raccontare delle favole, perché a te no?

  11. #11
    Sovrana di Bellezza L'avatar di ReginaD'Autunno
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    Io senza i miei libri di arte, biografie di personaggi famosi o di fantasia, insomma di qualunque genere non saprei vivere...
    Anche i bei romanzi non disdegno, quelli che mi fanno venire il voltastomaco sono gli Harmony, un vero insulto all'intelligenza umana, come la soap opera "Beautiful"!
    Corteggiata da l'aure e dagli amori, siede sul trono de la siepe ombrosa, bella regina dè fioriti odori, in colorita maestà la rosa CLAUDIO ACHILLINI

  12. #12
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    Kanyu, Follemente, le vostre opinioni sono incontestabili, basate su verità assiomatiche.

    Mi arrendo !

    Scrisse Rabàno Mauro, monaco di epoca carolingia, che fu abate di Fulda e arcivescovo di Magonza: “Ti chiedo di non disprezzare, da ingrato, la fatica dello scrivere, l’energia che ci vuole per salmodiare, l’applicazione e la cura necessarie per la lettura” (Carmi 38, pag. 196, ll, 2- 4).

    Queste parole di Rabàno invitano il lettore a non disprezzare la fatica dell’autore del testo (per esempio un romanziere) del quale il lettore può beneficiare.

    Certamente la lettura di un romanzo o un libro di fantascienza possono indurre a riflettere e trarne un nuovo e più ampio orizzonte. Infatti numerosi studi dimostrano che leggere aumenta le nostre capacità cognitive e stimolano il nostro pensiero analitico.

    La lettura di un romanzo può suscitare l’immaginazione, ma solo leggendo saggi e monografie (non fictional books) si riceve maggior beneficio conoscitivo di tipo specifico.

    Allora mettiamola così: un buon libro di fiction diverte e/o appassiona; un buon libro di non fiction insegna qualcosa di utile.

  13. #13
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Allora mettiamola così: un buon libro di fiction diverte e/o appassiona; un buon libro di non fiction insegna qualcosa di utile.
    Troppo semplicistica e riduttiva la tue asserzione.
    Basandoci su ciò che dici, la Divina commedia è inutile e il manuale di meccanica utilissimo.


    Per dire, io ho conosciuto meglio, più addentro, la storia leggendo dei romanzi storici: ti pare inutile?

  14. #14
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    Gentile Folle, la "Commedia" è un capolavoro letterario, un poema didattico-allegorico, ma per un non credente è utile per conoscere l'inesistente struttura dell'Inferno, del Purgatorio e del Paradiso ?

    O. K., hai appreso notizie dai romanzi storici, ma sei sicura che siano tutte vere ? Il romanzo storico è un genere “ibrido” e il lettore sa che non sta leggendo un saggio di storia.

    Per esempio, io non ho mai letto i romanzi storici di Valerio Massimo Manfredi; lessi "Lucrezia Borgia" di Maria Bellonci, ma subito dopo acquistai un libro con la biografia "storica" della Borgia.

    Lo so, anche la storia viene manipolata dagli storici, la neutralità è difficile. Ma un tragico evento lascia poco margine all'interpretazione.

    Anche "I promessi sposi" è un romanzo storico. Il personaggio realmente esistito è soltanto la "monaca di Monza", non Renzo, non Lucia. Comunque dopo aver letto il romanzo manzoniano ho esaudito il mio desiderio di andare a Lecco, che è "Quel ramo del Lago di Como che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotti di monti" per imbarcarmi sul battello e andare nei luoghi dell'ambientazione.

    Certamente un bravo autore di romanzi storici è capace di descrivere il contesto di un'epoca, di far conoscere gli usi e la quotidianità delle persone lontane nel tempo.

  15. #15
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Mi ritrovo di più in quel che dice Follemente. Dirò di più: leggere romanzi È SEMPRE utile. A qualsiasi genere appartengano. Il solo leggere è già gran cosa in Italia, visto che siamo agli ultimi posti in Europa.
    amate i vostri nemici

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