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Discussione: Leggere romanzi è utile ?

  1. #16
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Mi ritrovo di più in quel che dice Follemente. Dirò di più: leggere romanzi È SEMPRE utile. A qualsiasi genere appartengano. Il solo leggere è già gran cosa in Italia, visto che siamo agli ultimi posti in Europa.
    Ma cosa vuol dire questo discorso, e cosa c'entra?
    Doxa non sta dicendo se sia utile o meno leggere (romanzi o altro), parla della differenza che può esserci fra un romanzo e un saggio (per fare un esempio) quanto sia importante leggerne uno rispetto ad un altro.
    Che cosa c'entra poi che siamo gli ultimi in Europa... che poi non so da dove venga fuori questa notizia, ultimi dopo Greci e Portoghesi? Ricordo che il primato, almeno qualche anno fa spettava ai nostri cugini francesi.
    (@ scusa Doxa se mi sono permesso, ma certe volte Cono con le sue frasi apodittiche va ad irritare persino santi)

  2. #17
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    Lieto giorno Kanyu,

    scusarti ? I tuoi interventi sono sempre graditi. Scrivi quando vuoi e ciò che vuoi.

    Dici che l'arcidiacono del duomo di Empoli “va ad irritare persino i santi”. Ed hai ragione !

    Devi sapere che anche Cono è un “santo”, ma peccatore recidivo.

    Nella scala della santità è un neofita e si comporta da arrampicatore sociale senza scrupoli: vuol subito arrivare al cospetto di Dio. Gli altri santi in Paradiso sono in attesa da secoli perciò si ribellano alle sue gomitate per passare avanti nella fila. Da tale suo comportamento è nata la frase che hai scritto: “va ad irritare persino i santi”.

    Il suo precedente post involontariamente l’ho suscitato io, dicendo che la struttura oltremondana dantesca non esiste. A Cono non gli toccare “l’altro mondo” che diventa una belva, umana, del tipo iena ridens, detta anche iena maculata.

    Dopo alcune sue cadute nell’abisso del male, cerca di rigenerarsi e riacquistare credibilità morale.

    Con un fondo tragico fatto di decisioni sbagliate, di ardui tentativi di redenzione, di faticose conquiste di un’auspicabile o irrisolta “seconda innocenza”.

  3. #18
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Ma non è un discorso religioso, ragazzi: qua Dio non c'entra. Collegandomi alla riflessione di Follemente, leggere romanzi è comunque sempre importante, sempre utile, sempre conveniente.
    amate i vostri nemici

  4. #19
    Appunto...

  5. #20
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    Gentile e paziente Cono, ti ringrazio perché in nome di Jesus sopporti la mia non malevola ironia per farti ridere.

    A proposito di letteratura, hai letto alcuni libri elaborati dal visconte François-René de Chateaubriand (1768 – 1848), scrittore, politico e diplomatico francese ? E’ considerato il fondatore del Romanticismo letterario francese.


    Anne-Louis de Roussy-Trioson, François-René de Chateaubriand


    Ti segnalo due dei suoi libri.

    Nel 1802 pubblicò il “Genio del cristianesimo”: questo testo, che ebbe successo, influenzò le aspirazioni religiose di molti suoi contemporanei verso la Chiesa cattolica.

    Un altro suo libro, autobiografico, è titolato “Memorie d’oltre-tomba”, iniziato nel 1809 e completato nel 1833. Questo titolo si spiega con la volontà dell'autore di far pubblicare l'opera postuma, 50 anni dopo la sua morte, ma per ragioni economiche egli fu costretto - come ebbe a dire - a “ipotecare la sua tomba” pubblicando i primi volumi delle sue memorie quand'era ancora vivo.

    Il titolo iniziale del libro era “Memorie di una vita”. Chateaubriand racconta la sua vita a ritroso da morto rivisitando un mondo in dissoluzione al quale oppone la sua resistenza letteraria. Egli argomentò la sua malinconia, le sue disperazioni, e il rimpianto per un mondo fatalmente perduto con la Rivoluzione francese: “tutti i miei giorni sono degli addii...si muore ad ogni momento per un tempo, una cosa, una persona che non si rivedrà più. La vita è una morte a ripetizione”.
    Ultima modifica di doxa; 15-02-2023 alle 11:26

  6. #21
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Gentile Folle, la "Commedia" è un capolavoro letterario, un poema didattico-allegorico, ma per un non credente è utile per conoscere l'inesistente struttura dell'Inferno, del Purgatorio e del Paradiso ?

    O. K., hai appreso notizie dai romanzi storici, ma sei sicura che siano tutte vere ? Il romanzo storico è un genere “ibrido” e il lettore sa che non sta leggendo un saggio di storia.

    Per esempio, io non ho mai letto i romanzi storici di Valerio Massimo Manfredi; lessi "Lucrezia Borgia" di Maria Bellonci, ma subito dopo acquistai un libro con la biografia "storica" della Borgia.

    Lo so, anche la storia viene manipolata dagli storici, la neutralità è difficile. Ma un tragico evento lascia poco margine all'interpretazione.

    Anche "I promessi sposi" è un romanzo storico. Il personaggio realmente esistito è soltanto la "monaca di Monza", non Renzo, non Lucia. Comunque dopo aver letto il romanzo manzoniano ho esaudito il mio desiderio di andare a Lecco, che è "Quel ramo del Lago di Como che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotti di monti" per imbarcarmi sul battello e andare nei luoghi dell'ambientazione.

    Certamente un bravo autore di romanzi storici è capace di descrivere il contesto di un'epoca, di far conoscere gli usi e la quotidianità delle persone lontane nel tempo.
    Prima di continuare, potresti specificare il significato di "utile"?

  7. #22
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    A richiesta di Folle modifico la domanda.

    Un non credente può leggere con interesse la Divina Commedia, considerandola dal punto di vista letterario e allegorico-didascalico ma rimane indifferente alla struttura tripartita dell’aldilà, perché è convinto che non esista. Forse ne trae un beneficio culturale, ma solo quello ! E difficilmente poi ne rileggerà alcune pagine, ma per consultazione.

    Invece i credenti sono convinti dell'esistenza dell'Inferno, del Purgatorio e del Paradiso. E il poema dell'Alighieri alimenta la loro credulità.

    Altri usano leggere romanzi come piacevole passatempo, io preferisco un saggio di storia o di arte, ecc..

    Lo so, tu non sei d’accordo e lascio a te la critica
    Ultima modifica di doxa; 16-02-2023 alle 15:45

  8. #23
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Gentile e paziente Cono, ti ringrazio perché in nome di Jesus sopporti la mia non malevola ironia per farti ridere.

    A proposito di letteratura, hai letto alcuni libri elaborati dal visconte François-René de Chateaubriand (1768 – 1848), scrittore, politico e diplomatico francese ? E’ considerato il fondatore del Romanticismo letterario francese.


    Anne-Louis de Roussy-Trioson, François-René de Chateaubriand


    Ti segnalo due dei suoi libri.

    Nel 1802 pubblicò il “Genio del cristianesimo”: questo testo, che ebbe successo, influenzò le aspirazioni religiose di molti suoi contemporanei verso la Chiesa cattolica.

    Un altro suo libro, autobiografico, è titolato “Memorie d’oltre-tomba”, iniziato nel 1809 e completato nel 1833. Questo titolo si spiega con la volontà dell'autore di far pubblicare l'opera postuma, 50 anni dopo la sua morte, ma per ragioni economiche egli fu costretto - come ebbe a dire - a “ipotecare la sua tomba” pubblicando i primi volumi delle sue memorie quand'era ancora vivo.

    Il titolo iniziale del libro era “Memorie di una vita”. Chateaubriand racconta la sua vita a ritroso da morto rivisitando un mondo in dissoluzione al quale oppone la sua resistenza letteraria. Egli argomentò la sua malinconia, le sue disperazioni, e il rimpianto per un mondo fatalmente perduto con la Rivoluzione francese: “tutti i miei giorni sono degli addii...si muore ad ogni momento per un tempo, una cosa, una persona che non si rivedrà più. La vita è una morte a ripetizione”.
    Grazie! Si, conosco Chateaubriand e il suo nostalgico pessimismo esistenziale: ma la Vita non è una morte a ripetizione. La Vita è un susseguirsi continuo di Morte e Resurrezione. Con quest'ultima che scriverà la parola finale. Cristo è davvero risorto!!!
    amate i vostri nemici

  9. #24
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    A richiesta di Folle modifico la domanda.

    Un non credente può leggere con interesse la Divina Commedia, considerandola dal punto di vista letterario e allegorico-didascalico ma rimane indifferente alla struttura tripartita dell’aldilà, perché è convinto che non esista. Forse ne trae un beneficio culturale, ma solo quello ! E difficilmente poi ne rileggerà alcune pagine, ma per consultazione.

    Invece i credenti sono convinti dell'esistenza dell'Inferno, del Purgatorio e del Paradiso. E il poema dell'Alighieri alimenta la loro credulità.

    Altri usano leggere romanzi come piacevole passatempo, io preferisco un saggio di storia o di arte, ecc..

    Lo so, tu non sei d’accordo e lascio a te la critica
    Io sono non credente ed ho letto e riletto la Divina Commedia con fervore non solo per il suo valore letterario, ma proprio umano.
    Tu credi negli dei della mitologia greca? No. Eppure avrai apprezzato lo stesso l’Iliade, l’Odissea e tanti altri capolavori.
    Quindi il tuo discorso non regge.
    Avevo compreso che prediligi i saggi ai romanzi: infatti il thread nasce proprio da questa tua preferenza, che sembra non dare spazio alle inclinazioni altrui, che nella mia prima risposta ho cercato di spiegarti.

  10. #25
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    Buonasera Folle, purtroppo non riesco a rileggere più volte la "Divina Commedia". Mi limito a consultarla quando mi occorre.

    Sono stato sincero con te, perciò stasera "... non punirmi nella tua ira, / non castigarmi nel tuo furore. / Pietà di me..." (dal Salmo 6)

  11. #26
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Buonasera Folle, purtroppo non riesco a rileggere più volte la "Divina Commedia". Mi limito a consultarla quando mi occorre.

    Sono stato sincero con te, perciò stasera "... non punirmi nella tua ira, / non castigarmi nel tuo furore. / Pietà di me..." (dal Salmo 6)
    Non ero mica adirata...

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