Giobbe vedendo scorrere i testimoni della difesa che abitano nei cieli, sulla terra e negli abissi marini, si accorge che Dio gli aveva sempre parlato, che era nascosto nei suoi lamenti, nascosto nella sua stessa vita. “Per immergersi in Dio Giobbe deve essere distrutto. Non s’arriva al vero Dio senza un totale annientamento dell’Io. Ora finalmente i suoi occhi lo vedono, ora che è solo polvere e cenere.”
Il libro di Giobbe non risponde con dei ragionamenti alle domande che si alzano dai tanti letamai della terra ma si rivela come un autentico scritto teologico perché incentrato sulla scoperta del vero volto di Dio.
Spesso infatti arriviamo a Dio dopo aver attraversato una prova, Esterno. Una sofferenza.